2
pluralismo medico come elemento inscindibile dall’immigrazione, seguirà la presentazione
di alcuni esempi volti a concretizzare la realtà precedentemente descritta e a svelare i limiti
di alcune modalità cliniche e assistenziali che il nostro sistema concettuale incontra
nell’approccio alla salute e alla malattia straniera: potremmo così prendere atto della rela-
tività culturale del ritenere adeguata e soddisfacente l’assistenza, scoprendo parallelamen-
te articolati sistemi etnoanatomici, etnofisiologici ed etnoepidemiologici di rappresenta-
zione del corpo, della salute e della malattia. Dimostrata così la necessità di forme di me-
diazione culturale nel comporre un’offerta assistenziale rispettosa di persone portatrici di
altri orizzonti interpretativi, valuteremo quali riferimenti esistono nell’ambito assistenziale
per orientare l’infermiere alla comprensione di questi aspetti e all’erogazione di
un’assistenza che li contempli.
3
CAPITOLO 1
PARTE STATISTICA.
In questa sezione presenteremo il fenomeno immigrazione prendendo in considerazione al-
cune variabili statistiche utili per comprendere, in via indicativa, come la situazione si sia
evoluta in questi ultimi anni e le caratteristiche che presenta. In particolar modo cerchere-
mo di focalizzare quei dati che meglio di altri possono rappresentare i bisogni della popo-
lazione immigrata, soprattutto dal punto di vista sanitario.
Cominceremo dunque con il delineare il contesto nazionale, valutando gli indici di crescita
del fenomeno negli ultimi anni, la sua distribuzione sul territorio, i gruppi maggiormente
rappresentati e la loro ripartizione territoriale. Infine tracceremo per sommi capi le caratte-
ristiche demografiche della popolazione immigrata considerando l’età, lo stato civile e
l’appartenenza di genere, dalle quali, unitamente al sondaggio sui motivi di soggiorno, di-
mostreremo come l’immigrazione si configuri sempre più come un evento stabile nella no-
stra società; conseguentemente, cercheremo di dedurre i possibili bisogni socio-sanitari
emergenti nella popolazione delineata.
Continueremo poi con la definizione del contesto regionale del Friuli Venezia Giulia, se-
guendo un percorso sovrapponibile a quello seguito precedentemente: dall’iniziale consi-
derazione di quanto l’immigrazione friulana incida sulla realtà italiana, valuteremo gli in-
dici di crescita regionali e la distribuzione per province; successivamente vedremo i gruppi
più rappresentati in regione per provenienza continentale e nazionale, per poi considerarne
le caratteristiche demografiche e dedurne i bisogni sanitari.
4
Concluderemo il capitolo con le statistiche relative allo stato di salute degli immigrati, da
cui trarremo informazioni sulle loro condizioni di vita e introdurremo le problematiche
concernenti la mediazione culturale nella pratica assistenziale.
Ribadiamo che i dati presentati sono da ritenersi solo indicativi del fenomeno e non fedel-
mente rappresentativi, a causa della componente irregolare di immigrazione che, ovvia-
mente, sfugge alle fonti ufficiali, al contrario dei permessi di soggiorno, su cui si basano
questi dati.
1.1. IL CONTESTO NAZIONALE.
1.1.1. ANALISI DEI FLUSSI.
ANNO STOCK
1
FLUSSI
2
INDICI DI CRESCITA
1990 781138 - -
1991 862977 81839 10.5%
1992 923625 60648 7.0%
1993 987407 63872 6.9%
1994 922706 -64701 -6.5%
1995 991419 68713 7.4%
1996 1095622 104203 10.5%
1997 1240721 145099 13.2%
1998
3
1250214 110996 8.9%
FONTE: Elaborazione dati da “Dossier statistico immigrazione 1999” p. 110 – Caritas di Roma – Anterem.
1
Intendiamo per dato di stock la popolazione complessivamente presente sul territorio italiano al momento
della rilevazione (il 31.12 di ogni anno).
2
Intendiamo per flusso gli ingressi avvenuti dal primo gennaio al trentuno dicembre dell’anno segnalato.
3
Rileviamo una grossolana incongruenza fra i dati di stock e flusso forniti, rispetto al dato di stock del 1997;
non riteniamo, dunque, attendibile il dato in termini comparativi.
5
Come si può notare la crescita complessiva dal 1991 al 1995 è stata del 14.9% e il trend è
evidentemente in crescita, l’immigrazione è dunque da considerarsi un fenomeno costante
che da anni accompagna la crescita della nostra società e, anzi, la alimenta.
FONTE: Elaborazione dati da “Dossier statistico immigrazione 1999” p. 110 – Caritas di Roma - Anterem.
Crescita dell'immigrazione italiana
dal 1990 al 1998
0
500000
1000000
1500000
123456789
anno
v
a
l
o
r
e
a
s
s
o
l
u
t
o
6
1.1.2. DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DELLA POPOLAZIONE IMMIGRATA.
Vediamo ora come la popolazione immigrata si distribuisce sul territorio italiano, dividen-
dolo in quattro zone (nord, centro, sud e isole) e prendendo a riferimento i dati percentuali
di tre anni (1990, 1995 e 1998):
1990 1995 1998
NORD 37.5% 51.2% 53.9%
CENTRO 41.0% 32.2% 29.4%
SUD 11.1% 10.0% 11.2%
ISOLE 9.0% 6.6% 5.5%
TOTALE 98.6%
4
100% 100%
FONTE: Elaborazione da “Dossier statistico Immigrazione 1999” p. 120 e “Immigrazione e salute: un diritto
di carta?” p. 22 – Caritas di Roma – Anterem.
Come notiamo il nord d’Italia costituisce il maggior polo attrattivo dell’immigrazione, ri-
teniamo per le opportunità lavorative che offre, mentre centro e isole hanno dimostrato un
calo e il sud un andamento pressoché stazionario.
1.1.3. DISTRIBUZIONE CONTINENTALE E NAZIONALE.
Abbiamo finora considerato la popolazione immigrata come un’unica entità statistica indif-
ferenziata al suo interno, tuttavia la varietà e la complessità di un simile fenomeno rende
riduttivo e spersonalizzante nei confronti dei singoli gruppi il rifarsi ad un’ipotetica cate-
goria concettuale di “immigrato”
5
; consci del limite e del rischio che la statistica incontra
nel creare generalizzazioni, cerchiamo ora di delineare progressivamente le caratteristiche
di provenienza dei gruppi e dei soggetti protagonisti dell’immigrazione.
4
Il dato tralascia un 1.4%, non riteniamo comunque possa incidere al fine della comprensione comparativa
dei dati.
5
Caritas di Roma, Immigrazione e salute: un diritto di carta?, Anterem editore, Roma, 1996, p. 43.
7
Vediamo in primis la distribuzione per continenti in Italia nel 1995 e nel 1998:
STOCK 1995 % STOCK 1998 %
Unione Europea 164003 16.6 171601 13.7
Europa dell’est 215177 21.7 281077 22.5
Altri 25085 2.5 28383 2.3
EUROPA 404265 40.8 481061 38.5
Africa sett. 161957 16.3 233771 18.7
Africa centro-or. 46865 4.7 39589 3.2
Africa occidenta-
le
55311 5.6 85926 6.9
Africa centro me-
ridionale
893 0.1 765 0.1
AFRICA 265026 26.7 360050 28.8
Estremo oriente 86340 8.7 123870 9.9
Subcont. Indiano 47273 4.8 83081 6.6
Vicino e medio
oriente
28681 2.9 29514 2.4
Ex URSS asia 1924 0.2 4766 0.4
ASIA 164218 16.6 214232 19.3
America sett. 64549 6.5 58942 4.7
America merid. 87947 8.8 105098 8.4
AMERICA 152496 15.3 164040 13.1
OCEANIA 4543 0.5 2823 0.2
APOLIDI 871 0.1 1009 0.1
TOTALE 991419 100 1250214 100
FONTE: Elaborazione da “Dossier statistico immigrazione 1999” p. 118 e “Immigrazione e salute: un diritto
di carta?” p. 23 – Caritas di Roma – Anterem.
Macroscopicamente possiamo notare subito che l’immigrazione dai paesi dell’Unione Eu-
ropea non è quella preponderante, inoltre, pur essendo complessivamente in calo
l’affluenza europea, l’Europa dell’est si configura come una zona di crescente emigrazione
verso l’Italia. In generale si nota anche l’incremento dell’immigrazione da Africa ed Asia,
il che lascia presupporre che progressivamente si intrecceranno sul territorio italiano pre-
senze etniche e culturali molto diversificate
6
.
6
Alcuni autori fanno notare come, a differenza di altri paesi europei, l’immigrazione italiana si configuri un
«caleidoscopio di provenienze, culture e religioni differenti». G. Berlinguer, M. Geddes , La salute in Italia,
rapporto 1998, Ediesse, Roma, 1998, p. 47.
8
1.1.4. DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DEI VARI GRUPPI CONTINENTALI NEL
1998.
AFRICA AMERICA ASIA EUROPA
NORD 32.2% 11.1% 16.7% 39.8%
CENTRO 19.2% 15.2% 23.9% 41.3%
SUD 29.0% 18.0% 16.4% 36.4%
ISOLE 46.2% 12.5% 19.4% 21.6%
ITALIA 28.8% 13.1% 18.9% 38.8%
FONTE: “Dossier statistico immigrazione 1999” p. 123 - Caritas di Roma - Anterem.
Risulta evidente che la popolazione si distribuisce diversamente nelle varie zone secondo
la provenienza: la presenza europea è preponderante al nord e al centro, quella africana si
mantiene sensibilmente sopra la media nazionale nelle isole e al nord, quella americana al
centro-sud, mentre quella asiatica nel centro e nelle isole.
9
1.1.5. DISTRIBUZIONE DELLA POPOLAZIONE IMMIGRATA PER GRUPPI
NAZIONALI DI PROVENIENZA.
In questa sezione prenderemo in considerazione quali paesi di provenienza sono più rap-
presentati fra la popolazione immigrata, inoltre vedremo come questa rappresentanza si sia
evoluta negli anni facendo riferimento ai primi 10 paesi presenti nel 1990, 1995 e 1998.
1990
(popolazione immigrata = 781138)
VALORE ASSOLUTO %
MAROCCO 80495 10.3
U.S.A. 58707 7.5
TUNISIA 42223 5.4
GERMANIA 41698 5.3
FILIPPINE 35373 4.5
EX JUGOSLAVIA 30121 3.8
GRAN BRETAGNA 26927 3.4
SENEGAL 25268 3.2
FRANCIA 24674 3.1
EGITTO 20211 2.6
FONTE: Elaborazione da “Dossier statistico immigrazione 1999” p. 119 - Caritas di Roma - Anterem.
1995
(popolazione immigrata = 991419)
VALORE ASSOLUTO %
MAROCCO 94185 9.5
U.S.A. 60477 6.1
EX JUGOSLAVIA 51554 5.2
FILIPPINE 43662 4.4
TUNISIA 40648 4.1
GERMANIA 39656 4.0
ALBANIA 34700 3.5
GRAN BRETAGNA 27760 2.8
FRANCIA 26768 2.7
ROMANIA 24785 2.5
FONTE: Elaborazione da “Immigrazione e salute: un diritto di carta?” p. 21 - Caritas di Roma - Anterem.
10
1998
(popolazione immigrata = 1250214)
VALORE ASSOLUTO %
MAROCCO 145843 11.7
ALBANIA 91537 7.3
FILIPPINE 67574 5.4
U.S.A. 55839 4.5
TUNISIA 47261 3.8
EX JUGOSLAVIA 40848 3.3
GERMANIA 40749 3.3
CINA POPOLARE 38038 3.0
ROMANIA 27114 3.0
SENEGAL 35897 2.9
FONTE: “Dossier statistico immigrazione 1999” p. 119 - Caritas di Roma - Anterem.
In questi ultimi anni sono emersi nuovi gruppi nazionali, notiamo in particolar modo quel-
lo albanese che dal 1990 (2034 presenze e un’incidenza percentuale dello 0.26%
7
) al 1998
ha visto una crescita del 4400.32%
8
, segue poi quello romeno (in accordo con l’aumento
precedentemente rilevato dell’immigrazione dall’Europa dell’est) e quello cinese.
Dai dati considerati risulta evidente, se non anche scontato, che la parte più consistente
dell’immigrazione è extracomunitaria, più specificatamente, guardando ai nuovi ingressi
nel 1998, notiamo che i cittadini appartenenti all’Unione Europea contribuiscono per il
14.4% del totale
9
.
00
7
Caritas di Roma, Dossier statistico immigrazione1999, Anterem editore, Roma, 1999, p. 119.
8
Ibidem p. 119.
9
Ibidem p. 66.