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Introduzione
Questa tesi nasce per interesse e passione. Interesse e passione nei confronti del recente passato del
nostro paese. Un recente passato del nostro paese che molte volte a scuola e nelle universit , non
viene preso in considerazione o non viene approfondito in maniera adeguata. Citando Luca Telese:
Se ci fai caso te ne accorgi subito. L Italia Ł uno dei pochi paese al mondo che non conosce il
passato prossimo. Che Ł allergico alla memoria, che tendenzialmente soffre della verit
qualunque essa sia soprattutto quando Ł molto vic ina, o molto scomoda, o magari entrambe le
cose insieme1 . Un fatto inconcepibile questo, soprattutto se pa ragonato agli altri Paesi, dove ogni
studente Ł obbligato, ma molte volte non c Ł alcun bisogno di fare questo, a sviluppare il suo senso
civico ed approfondire storia, usi e costumi dello Stato in cui Ł nato.
Questa tesi si propone di approfondire l omicidio del giudice Occorsio, ucciso dal terrorista nero
Concutelli, ed analizzare come il fatto Ł stato riportato da alcuni organi di stampa. Per analizzare e
contestualizzare l epoca storica in cui Ł avvenuto l evento verranno inoltre studiati l MSI ed Ordine
Nuovo.
Partendo dalla nascita dei FAR si analizzeranno i principali avvenimenti all interno della storia
dell MSI, approfondendo anche la figura di alcuni dei suoi principali esponenti, come i segretari
Michelini ed Almirante o l eterno secondo Romuald i. Si vedr quando e dove il partito missino
ha acquistato o perso consensi, quali battaglie ha condotto e quale Ł stato il suo ruolo all interno
della politica nazionale. Nel dettaglio si studier la questione di Trieste, la partecipazione dei
giovani missini al 68, i rapporti con la componente militare e giovanile e la strategia del partito per
inserirsi nella politica che conta, in quell esecutivo per molti anni sognato.
L MSI, infatti sar sempre combattuto tra l aderire in maniera incondizionata alle pratiche
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Luca Telese nella presentazione della collana Le radici del Presente.
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democratiche o minare esse tramite azioni sovversive. E per questo che il movimento ufficiale, sar
sempre affiancato, alcune volte aiutandoli, altri volte staccandosi totalmente da essi, da numerosi
movimenti extra-parlamentari.
E in quest ottica che si inserisce il nostro altro oggetto di studi, Ordine Nuovo.
Ordine Nuovo, un movimento sconosciuto alla gran parte dei non addetti ai lavori che ha
caratterizzato venti anni di storia italiana. Un movimento che ha influenzato migliaia di giovani
neo-fascisti che, stufi della politica del doppiopetto, avevano bisogno di nuovi miti e nuovi
riferimenti culturali (il Ventennio fascista non Ł stato vissuto da molti di essi e ha perso il suo
fascino), ma allo stesso tempo hanno voluto agire. Non piø inquadrati e stretti nei rigidi schemi
partitici i giovani ordinovisti hanno agito in tutta Italia, soprattutto in Sicilia, Veneto, Lombardia,
Toscana e Roma diventando un vero e proprio centro di attrazione per ragazzi che si sono avvicinati
per la prima volta alla politica.
Tre sono le date fondamentali per la storia di Ordine Nuovo: il 1956, quando la corrente interna
all MSI, a seguito di un burrascoso congresso, esce dal partito e fonda il Centro Studi Ordine
Nuovo, ideato da Pino Rauti; il 1969 ,quando Rauti e gran parte dei dirigenti rientrano nel partito e
Clemente Graziani fonda il Movimento Politico Ordine Nuovo; il 1973, quando il movimento viene
dichiarato fuorilegge. Nella stessa sentenza Graziani e numerosi dirigenti vengono condannati alla
reclusione, fino ad un massimo di 5 anni.
Da quel momento in poi il movimento Ł scivolato nel terreno dell illegalit . I vecchi leader,
Graziani e Massagrande su tutti, si sono rifugiati all estero per sfuggire ai mandati di cattura ed
hanno lasciato in Italia i nuovi aderenti al movimento. Queste persone, dotate sicuramente di
un abilit politica minore rispetto ai predecessori , sono diventate dei terroristi. Hanno commesso
delitti e sequestri per finanziare la loro attivit politica.
La storia illegale di Ordine Nuovo verr approfondi ta nel terzo capitolo dove verranno analizzati tre
momenti in particolare: la sentenza che lo ha dichiarato fuorilegge, l assassinio del giudice Occorsio
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e l arresto di Concutelli.
Questi tre momenti verranno studiati con l ausilio degli articoli dei giornali d epoca. Verranno usati
per la recensione cinque giornali: Il Tempo , Il Messaggero , Corriere della Sera , Il
Manifesto , Il Secolo d Italia .
Il Messaggero in quanto Ł un giornale con un opin ione politica piuttosto neutrale e che tratta in
maniera approfondita le vicende della cronaca romana. Il Tempo poichØ dedica numerosi servizi
alla cronaca capitolina ed Ł un giornale dall orientamento politico di centro-destra.
Il Corriere della Sera Ł stato scelto invece per chØ Ł il giornale della borghesia ed il piø letto dagli
italiani, che d ampio spazio a tutte le vicende di importanza nazionale, e su di esso intervengono
personalit di tutti i tipi, da magistrati a politi ci, che non commentano i fatti in maniera soggettiva,
limitandosi alla cronaca.
Si Ł poi scelto di vedere i giornali militanti, quelli di partito. Per la sinistra la scelta Ł stato Il
Manifesto , quotidiano comunista alla sinistra del PCI; per la destra invece si Ł deciso di consultare
Il Secolo d Italia , l organo ufficiale del Movime nto Sociale italiano.
Essi potranno dare un commento di parte che ci aiuter a comprendere meglio il reale clima
dell epoca.
Per quanto riguarda invece la storia della destra in generale, soprattutto quella degli anni 70,ci
affideremo a numerosi studi. Non si pu non citare il politologo Piero Ignazi che analizza in
maniera approfondita la storia dell MSI con due volumi: Il polo escluso. Profilo storico del
Movimento Sociale Italiano e Postfascisti? Dal Movimento sociale ad Alleanza Nazionale .
Degno di nota Ł sicuramente anche Ugo Maria Tassinari un testo in cui analizza in maniera
dettagliata la storia dei movimenti e delle personalit del neo-fascismo nostrano: Fascisteria .
Ampio spazio ai movimenti di destra lo dedicano inoltre il giornalista della Rai Nicola Rao che
pubblica la trilogia della celtica : La fiamma e la celtica , Il sangue e la celtica ed Il piombo e
la celtica ed i cronisti Mario Caprara e Gianluca Semprini c he scrivono due volumi a quattro mani:
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Destra estrema e criminale e Neri! La storia mai raccontata della destra radicale, eversiva e
terrorista .
Per quanto riguarda Concutelli il libro base da cui partire Ł sicuramente la sua biografia, scritta con
il giornalista Giuseppe Ardica: Io, l uomo nero .
Numerosi volumi che ci aiuteranno a tracciare il f ilo nero della destra in trenta anni di democrazia
italiana, dal 1946, anno del referendum che sancisce la vittoria della repubblica sulla monarchia, al
1977, anno dell arresto di Concutelli.
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Cap. 1: L’evoluzione del fascismo: dal dopo-Mussolini all’Msi-Destra Nazionale.
1.1 Salvare la vita
3 Aprile 1945: in una palazzina di Medarno si consuma l ultima riunione del direttorio del Partito
Fascista prima del suo crollo. La riunione Ł presieduta da Pavolini, che provvede subito ad illustrare
due progetti: difendersi dall arrivo degli alleati e dar vita ad un partito clandestino che avr il
compito di far sopravvivere il fascismo nell Italia occupata. Il piano Pdl (dai cognomi delle due
persone che dovranno realizzarlo, Puccio Pucci e Aniceto Del Massa), entrambi uomini di fiducia di
Pavolini. Il piano Ł sin troppo ambizioso. Creare dei nuclei sparsi per l Italia, che riescano a tenere
in vita il fascismo.
Ma dopo la fucilazione dei gerarchi a Dongo la principale preoccupazione dei quadri del partito
sopravvissuti Ł semplicemente salvare la vita.
Al nord Ł ufficialmente aperta la caccia al fascista con processi popolari e la stagione dei massacri,
ma a Roma la situazione Ł piø tranquilla: i numerosi conventi di cui Ł piena la capitale, molti dei
quali godono di extraterritorialit , sono l ideale per chiunque debba nascondersi2.
Roma Ł quindi la meta scelta per riorganizzare e radunare i fascisti rimasti. Sicuramente molti in
precedenza erano fascisti per convenienza, ma un buon numero di fedelissimi ancora vi sono in
giro. La riorganizzazione del movimento clandestino non pu che partire da Pino Romualdi, il piø
alto dirigente dell ormai sconfitto Partito Fascista rimasto in vita.
Fedelissimo di Pavolini, Romualdi nasce a Predappio, paese nat o del Duce. La sua origine, unita ad
una certa somiglianza fisica con Benito Mussolini dar origine alla leggenda che lui sia figlio del
Duce3. Leggenda che l interessato non smentir mai, anch e perchØ la voce non pu che favorirlo.
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Cfr. Giampaolo Pansa, Il sangue dei vinti, Sperling & Kupfer Editori, Milano, 2003.
3
Cfr. Nicola Rao, La fiamma e la celtica, Sperling & Kupfer Editori, Cles, 2006, pp.17-18
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Per molti il fascismo Ł morto con il suo fondatore, ma per il Dottore no.
A Roma Romualdi infatti incontra numerosi altri reduci, tra cui Pucci, s , proprio lui, colui che
doveva attuare il piano PDL . Insieme a lui ed a O lo Nunzi allestisce un ufficio in Via Veneto,
ufficio che diventer ben presto un punto di ritrov o per i reduci della RSI. I reduci infatti si sentono
braccati, e per molti di loro anche mangiare Ł quasi un impresa. E naturale per loro mettersi
insieme, infatti da soli sono piø deboli e maggiormente esposti.
Dall ufficio di Via Veneto nasce il Senato : una s truttura segreta che deve vigilare sulla nuova
classe dirigente che i fascisti si stanno dando. E proprio questo Senato che nominer , alla fine de l
1946, i componenti del primo Comitato Centrale del Msi. Dopo la nomina il Senato si scioglier
automaticamente. Ha tracciato la strada, ha tenuto in vita l Idea.
Prima della nomina il Senato per deve garantire la sopravvivenza ai camerati sparsi per
l Italia; i rastrellamenti partigiani e le sentenze dei tribunali piovono copiose sui fascisti.
Del rapporto diplomatico con i partiti se ne occupa in prima persona Romualdi. L occasione
propizia si verifica in occasione del referendum per la scelta tra Repubblica e Monarchia. Il Dottore
parla con tutti i responsabili dei vari partiti, a tutti dice la stessa cosa: io posso tenere a bada i
fascisti rimasti in vita e i numerosi corpi para-militari ancora attivi. Ai repubblicani promette che in
caso di vittoria della Repubblica e di agitazione da parte dei monarchici nessun fascista si sarebbe
schierato al loro fianco; ai monarchici dice lo stesso invertendo le parole: se i comunisti e quindi i
repubblicani avessero perso le elezioni e fossero scesi in piazza nessun fascista li avrebbe aiutati. In
cambio ad entrambi strappa la promessa di un amnistia nei confronti dei fascisti. Sia che avesse
vinto la repubblica, sia che avesse vinto la monarchia, i fascisti avrebbero goduto di un amnistia e
sarebbero riusciti a salvare la vita. Lo stratega della RSI dichiara: a me non interessava che nella
prova elettorale del 2 giugno avesse vinto la monarchia o la repubblica, ma che l una o l altra,
vincendo, avessero compreso la necessit di concede re un amnistia, la piø vasta possibile; di
creare nel Paese un ambiente di naturale distensione, soprattutto giovevole alla ripresa delle
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famiglie di quegli uomini, tormentate dalla disperazione, dalla miseria e da una stupida
persecuzione materiale e morale che non accennava a finire4.
I fascisti quindi si dividono, molti decidono di votare per la Repubblica (Romualdi su tutti) ma non
sono pochi coloro che optano per la monarchia (Enzo Erra, Ernesto Tomasselli).
Alla fine vince la repubblica, ma come detto in precedenza a Romualdi interessa poco, gli interessi
dei suoi camerati saranno tutelati. E saranno tutelati dalla persona piø distante da loro: Palmiro
Togliatti, segretario dei comunisti italiani e ministro della Giustizia,che firmer il 22 giugno del
1946. L amnistia Ł concessa a partigiani e fascisti che hanno commesso crimini militari, politici e
comuni. Naturalmente l atto di clemenza di Togliatti Ł anche fatto in un ottica di convenienza: egli
spera infatti che qualche fascista cambi totalmente schieramento e diventi comunista. Anche per i
fascisti l ipotesi Ł suggestiva e d maggiori garanzie: passare all altro estremo li avrebbe tenuti al
riparo dai processi. Inoltre con l amnistia si offrono maggiori tutele anche per i partigiani.
1.2. Il fascismo clandestino: i FAR.
Dalla caduta di Mussolini numerosi nuclei, scollegati l uno con l altro, mettono su azioni piø o
meno eclatanti il cui scopo Ł sempre lo stesso: far capire a tutti che il fascismo non Ł morto con la
morte del Duce.
L azione piø eclatante la compie per sicuramente D omenico Leccisi, un ventiseienne di Milano
che fonda un nucleo dalla sigla improbabile: Partito Fascista Democratico. Nella notte tra il 22 ed il
23 aprile del 1946 Leccisi, in compagnia di altri due militanti, compie l azione che far il giro del
mondo in poche ore: trafuga le spoglie di Mussolini dal cimitero di Musacco. Leccisi diventa un
eroe per tutti i reduci fascisti e la sua avventura continua fino al 12 agosto quando il prete che
custodisce il corpo, Parini, accompagna il questore di Milano ed il capo dell ufficio politico a
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Pino Romualdi, L’ora di Catilina, TER, Roma, 1962, pp.202,203.
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recuperare i resti.
Romualdi per sogna in grande e non si accontenta s olamente di azioni che hanno eco mediatico,
vuole dar vita al piano PDL , vuole fondere i vari nuclei in un unico movimento organico. Sin dal
1945 d inizio alla sua opera, ma l ufficialit arr iva solamente nell autunno del 19465. Nascono cos
i FAR: fasci d azione rivoluzionaria.
La complessa architettura organizzativa, fortemente centralizzata ma con notevoli gradi di
autonomia come si conviene ad un movimento clandestino, e l identificazione di una precisa
strategia politica rottura dell unit antifascist a per far esplodere le contraddizioni tra partiti
borghesi e sinistra e, nella radicalizzazione dello scontro, far emergere la propria superiore forza
d urto contro il comunismo fanno dei FAR qualcosa di molto piø serio dei vari gruppi e gruppetti.
La loro impostazione ideologica Ł chiaramente debitrice del fascismo repubblicano (rivoluzione
dello spirito, superamento del liberalismo e del socialismo, socializzazione delle aziende) ma essi
riconoscono, al contempo, l improponibilit del reg ime fascista cos come si Ł realizzato in quanto
rappresenta il primo ciclo storico del fascismo. In particolare i dirigenti dei FAR mettono in
guardia contro l attesa messianica di un nuovo Mussolini: il fascismo Ł affidato alla chiara
coscienza, alla decisa volont dei singoli fascisti . In una prima fase i FAR escludono,
coerentemente con il proposito insurrezionale, l ipotesi della costituzione di un movimento politico
autonomo e legale che rappresenti i fascisti e preferiscono piuttosto appoggiarsi tatticamente ad un
partito. Piø avanti, emerger la tentazione di prat icare l entrismo verso il Fronte dell Uomo
Qualunque e gli altri partiti per infondere negli elementi dirigenti degli organismi parafascisti lo
spirito dei fascisti rivoluzionari.
Tuttavia l ostilit ad uno sbocco politico alla luc e del sole non doveva essere cos netta se poi
alcuni dei dirigenti dei FAR Romualdi in testa parteciparono direttamente alla costruzione del
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Cfr. Giuliana De’Medici, Le origini del Msi, Isc, Roma, 1986, p.30-40.
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Msi6.
I FAR si dotano quindi di una struttura estremamente gerarchica, come una vera struttura militare e
politica. I livelli gerarchici sono quattro: Fascio d Azione Rivoluzionaria, Comando Provinciale,
Direttorio e Consiglio Nazionale7. Inoltre i FAR si dotano di un apparato militare che si chiama in
diversi modi: Esercito Clandestino Anticomunista o Esercito Nazionale Anticomunista.
Ma chi fa parte dei FAR? Coloro che degnamente militarono nel PFR o nelle forze armate degli
uffici statali della RSI e tutti i cittadini purchØ non di razza israelitica e non appartenenti alla
massoneria, i quali non abbiano materialmente o moralmente collaborato con il nemico. Come si
pu notare la componente anti-semita Ł ancora molto forte. Romualdi fa breccia soprattutto nei
cuori dei giovani reduci, in gran parte romani, che tornati dall esperienza di Sal non hanno alcun
tipo di problema economico. Sono giovani che hanno aderito volontariamente alla GNR o alla X
MAS, fortemente ideologizzati e schierati e per nulla rassegnati alla sconfitta. I giovani
naturalmente non possono accontentarsi di parole: vogliono azione, e Romualdi esaudisce i loro
desideri.
Roma Ł il terreno preferito dei FAR ed Ł qua che mettono a segno due azioni che passeranno alla
storia. La prima azione dimostrativa Ł preparata in una data storica: il 28 ottobre del 1945,
ventitreesimo anniversario della marcia su Roma. Un commando di fascisti si arrampica sulla Torre
delle Milizie, in via 4 Novembre, e qui issa un gagliardetto nero, che al centro riporta un fascio
littorio disegnato a mano. L azione in sØ per sØ non Ł nulla di che, ma per la prima volta si ha il
segnale che i fascisti non sono morti, ma che anzi sono ben vivi e sono in fase di riorganizzazione.
La seconda azione ha una ben altro eco, sia nazionale che internazionale.
Per ricordare il primo anniversario della morte del Duce, 28 aprile 1946, i FAR organizzano
un irruzione nella stazione di Monte Mario la notte tra il 30 aprile ed il 1 maggio del 1946. Dopo
6
Piero Ignazi, Il polo escluso. Profilo storico del Movimento Sociale Italiano, Il Mulino, Bologna, 1998, p.23.
7
Cfr. Roberto Chiarini, Paolo Corsini, Da Salò a Piazza della Loggia, Franco Angeli, Milano, 1983, pp 50-67.