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INTRODUZIONE: Scopi e metodi della ricerca
a.e Oggetto e carattere del presente lavoroe
Ci siamo proposti, con la presente ricerca, di studiare
l'elemento ebraico del dialetto giudaico-romanesco, e di analiz-
zare i cambiamenti che tale elemento ha subito nel corso dell'
ultimo secolo, con l'intento di verificare la sua linea di sviluE
po e la sua eventuale vitalità. Lo studio dell'elemento ebraico
ci porta naturalmente ad al cune considerazioni sulla netura del
dialetto giudaico-romanesco visto nella sua totalità.
Per secoli gli ebrei di Roma, chiusi nel ghetto, hanno pa�
lato una lingua loro propria, un dialetto che pur configurandosi,
per i suoi elei:ienti morfologici, sintattici e, in gr
,, n parte, les
licali, come un dialetto italiano, presenta la car tteristica, co
mune a tutti i giudeo-italiani, cosi com al ladin (giud o- spa-
gnolo) e all'yiddish (giudeo-tedesco), di aver inglobato n l le-
sico un notevole numero di vocaboli di riginc ebraica.
Quando, nel 1870, 1 porte ciel ghetto v 1111cro cll'l i11it iv.1-
mente aperte, m lti cl,--,gli cbr i IH' p r Sl'Coli l'r.111'� suri e,,-
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d 1l sp ri nz roman , anche l in gui sti che.
Gli intervistandi sono stati scelti con l'in ento di rac-
gli r il materiale da un campione il più rappresentativo pos-
sibile della comunità dei parlanti, sia come età che come cultu-
ra e condizione sociale.
Sono state compiute interviste individua li a 18 persone,
tutte native di Roma, e i cui genitori e nonni erano nati e vis-
suti a Roma, di cui 6 fra i più anziani (60 - 75 anni circa), 6
fra persone di mezza età (40 - 60 anni circa) e 6 fra giovani e
giovanissimi (dagli 11 ai 40 anni).
Alcune delle interviste sono state invece effettuate in
gruppo: una agli allievi di una I media della Scuola della Comu-
nità Israelitica di Roma (25 ragazzi), una a un gruppo di anzia-
ni, ospiti· della Casa di Riposo della Comunità (10 persone) e u-
na ad alcuni ragazzi di "piazza" (1), di età fra gli 11 e i 18 an
(1) Con il termine "piazza" si indica a Roma, nell'ambient ebr.'.li_
co, Portico d'Ottavia, meglio cono ciuto d tutti i r mani
come "Piazza Ciudia". Si tratta d l l::i piazza pr pi cn
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ni circa (10 persone).
Il li vello di istruzione degli intervistati va dalla quaE
ta elementare (alcuni degli ospiti della Casa di Riposo) alla lau
rea.
Nelle interviste individuali si è proceduto a un duplice
lavoro: in una prima fase è stata saggiata la competenza attiva
del parlante, nella seconda, generalm ente a una certa distanza di
tempo, se ne è saggiata la competenza passiva e si sono control-
lati significati e aspetto fonetico di parole riferite, nel cor-
so di altre interviste, da un solo parlante. Per la competenza
passiva ci si è basati sul glossario del Milano (1).
lo che era un tempo il gh tto, hc � an r ggi il lu go cli
ritrovo, e per alcuni di abiLazLon
(1) A. MILANO 11 gh tto di l<nma, Rom:i 1%
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a.e Breve storia de
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i ebrei a Roma, dai p,imi insediamenti all'a-
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Prima di pa sar alla pr s ntazion d lma ri L raccolto,
alla sua analisi, p nsi mo sia necess rio con iderar L a storia
degli ebrei a Roma,
dar un quadro sociolinguistico della comu-
nità dei parlanti.
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pertura del ghettoe
Non possiamo sapere con certezza quando gli ebrei comincia
rono a stabilirsi a Roma, abbiamo però notizia dell'esistenza di
un loro insediamento già nel II sec0lo a.C.(1) . Nel I secolo a. C.
questo nucleo ebraico aveva già raggiunto a Roma una certa impor-
tanza (2), e sotto Giulio Cesare 8�dette di una notevole protezi�
(1)e"C.Corne lius Hispalus, praetor peregrinus, M.Pompilio Liena-
_e
te, L.Calpurnio coss .e ....... Iudaeos, qui Sabazi Iovis cul-
tu mores Romanos i��icere conati sunt, domos suas r pet r
coegit" VALERIO MASSIMO, I,3
(2)e"Sic submissa voce agam tantum ut iudi.ces audi nt ..... multitu
dinem Iudaeorum fl agrant ·cm non nunquam in contioni us pr t
publ ica cont e mnl!·c-e grnvitatis summne rult" Cl ER NE P1-0 rt.1c
co, ca
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ne (1).
Con la conquista e la distruzione di Gerusalemme ad opera di
Tito (70 d. C. ) gli ebrei romani dovettero affrontare il problema
del riscatto e dell'inserimento dei prJgionieri di guerra portati
a Roma come schiavi.
Sotto Vespasiano e i successivi imperatori pagani gli ebreie c�
nob
1
1ero alti e bassi, sempre protetti però dal fatto che la reli-
gione ebraica era un "culto ammesso"; Vespasiano istituì l'obbli-
g0 per gli ebrei di pagare uno speciale tributo, il fiscus iudai-
cus (2) che, tranne per la breve
p
arentesi di Nerva, venne mance-
nuto fino all'epoca di Giuliano.
La situazione degli ebrei nel II e III secolo è comunque gen�
(1)e Quando vennero sciolte per decreto di Ciu'io Cesare tutte lee
assoc iazioni, venne concesso alle comunità ebraiche di sopra�e
vivere i� qu anto follegia di culto lecito. Della gratitudinee
d egli ebrei testimonia Svetonio: "In summo publico luctu 2 ·t_e
riium gentium multitudo circulatim suo quae�ue more lam ncace
est pr aecipueque l�daei, qui etiam noctibus continuis bustume
frequenta runt" SVETONIO Div. Jul., cap. LXXXIVe
(2)e Si tratta del mezzo ciiclo che ogni cbr o, vunqu si tr vase
se, doveva invinre ogni anno .:i Ger 1s.:ilcmme. Vcspasi.anl, lo l
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. vertì in un tri buto di due dr, 1cme , dcstinnt ;il Tc111piL li Ci,,e
ve C:ipi olino , .:i lfom.:ie
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r lm 11t' bu 11,1, e r:ig Ju111, 1(1 ::u,1 L'JlL) .i 1111I [ort• ,<111 I' l1np1•r 11 ,._
r e\'et· (1Q -211),ch ,1prì lr l•pur •cl IIL''lC'l'IZlp11b-
bli i e pern1i che ( s ro s 11tnti. d:i qu ti i bbl !~hl lw e n-
trastavan con le lor usanz r li tosc, 011 C, ri1c.1 I I .i hc'. l'-
stendendo la cittadinanza r man.1 a tu ti sud clI ti. cl • I I '1 rnp • ro, v I
incluse anche gli ebrei.
Un'altra dimostrazione dell' tteggiament ostanz Ia lrn •n fa-
vorevole dei romani nei confr,1nti degli brei' cl ta cl 11' sl .!!
za, a Roma e in altre città, di tribun li br ici, pr si. clu i
rabbini venuti dalla Palestina. eh venivan e nsicl ro i doli SL.i
to Romano come autorità legali. Tale prcs nz p rm tt v inoltr
di mantenere sempre vivo il contatto Fra gli brei r 111 ni lt1 P,1
lestina.
La situazione si fece i.wec molto gr..iv s tL i p1"i111i. imp rn
tori cristiani i qual i, pr ccup ti. cli cli nel r clii I 11d'rL' i
1
cristianesimo che, p r quan o r I igi 11 d Le, 11 11 ar 111ic,r,1 111i11111
saldamente rad i ca t , on l.d rn rono l' hrn I sm L roµp pl' Il'L' i L'i1L' L'
abolirono quindi tultL
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ad allora go uto. trasformando la loro rei igione da c1dt" mm <;so
a setta sacrilega.
t-1olto interessanti per la conoscenza della vita del.la comuni-
ti ebraica del periodo finora considerato sono le iscrizioni. pa!
te in greco e parte i~latino, trovate all'interno di alcune cata-
combe ebraiche, Gli ebrei, accentrati principa'mente ne
1
quartie-
re Transtiberum, si dedicavano al piccolo commercio e ag
1
i affari
minuti (1); le iscrizioni ci informano anche de' la Loro vita comu
nitaria, in esse sono infatti citate dodici sinagoghe. ciasc~-a
con i suoi rabbini, dotti e ammir.istratori.
Con ta caduta dell'Impero Romano d'Occide,te e fi~o al Xl1 ~
colo si arrestano le notizie dirette su' 'a comJnità di Rom . S;:ip-
piamo che L'ebraismo era generalmente tollerato e. se er pr ibi-
to costruire nuove sinagoghe, erano per condannati dal Le aut ri-
(1) Testimonianze sugli ebre~ dei ceti pi umi.li Jhbi;im <111 h,• d,1
g 1 i s cri t tori La t in i (che non s l l 1~ Le r s sa van n i c ' L i p ili .1 -
giati, profondamente romanizzati.) Sono ricordati. vc11cliLori ,1~1
bulanti e di salsicce (MARZIALE J:ji. I.lit), indovi11i (CHì
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LE Satire, VI, 542 e sgg.), 111cndi·;111ti (CllìVl~N1\LE S11ir,' lit
e MARZIALE, EpisLoL1c XJl, c7).
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u hCg)l.f C' 'r dl'v11::1:1zfo,1f c1; <711el le gf~ nf111c•111 I. Po '11
nn I vfto e 01101111 dl'I omu1tlt:'\ ,wf :1c•·ol f df p,11 ng_ h d In n In
gio dati 'Imper Romano nll S nt Jl nt 1r1 I ; mo! o pr bnbflm nt~
gli ebr i contJnunron s f nr<' li m•stf r m rc11ntf, oc- nd r cll
cupandosi anche d l comm rei c1,gJL schl11vf, ,1lm 11 ff110 n h n n
v nne loro proibito di tener s htevt cristianl.
Sotto il pontificato di Inn cenz III (1198 - 1216) e p r sua
diretta istigazione, il IV Concilio La erano sancì, n t 1215, l'ob
bligo per gli ebrei di un contress•gno sul v stiario (1) La pro!
bizione di esercitare qualunque funzione pubblica.
Nel complesso perb gli ebrei di Roma, in verso la metà d l
'500, furono risparmiati protetLi c!agli attacchi pi viol ntl dl
antisemitismo. Sappiamo, do un d cr o pap 1, d l 1255, h - l
erano in r lozioni cornm rcioli e n La s so r • p n i 1 lo (
{1) Tal dis Jnz1.o,, r11 rtoLn i111n111gln11L1 p r \n primo v l cl.il
Califfo Omar n L 6L1, <' vcn,w nppll 110 111 i lll1 ndl' 87
e ire o , Il u • b r • i e r I n f o II l , p • r d J u L I 1,g u l' r I I ti n I mu s ~rl111.1 n l •
E' pr pri nf'l 1215 IH' vi 'fil' 1 lu 111.1 pr•r 111 prf111.1 ,ill dt1l
r1. tJnni rrn1 ro gl f "l,rl'f.
- 1 O -
cuni di loro er no addirittura m dici o u mini di [iducia del Pa-
pa) e risulta in0ltre che potevano condurre i loro affari commer-
ciali insieme ai cittadini i:-omani, sia pur-e, per , senza poter en-
trare nella corporazione dei commercianti, non essendo cittadini
di pieno diritto.
Nel tredicesimo secolo cii:-ca cominci:Ò la migrazione su' 'a
riva sinistra del Tevere, e 1.a vita religiosa e comunil:aria si con
centr via via nel rione della Regola.
Fenomeno di notevole importanza per la comu~ità di Roma fu
l'espulsione degli ebrei dal la Spagna. dopo L'unione di Castiglia
e Aragona nel 1492
Gli ebrei romani cercarono di ottenere dal Papa Alessa·dro
VI la proibizione per i profughi spag11oli di e11trar in Roma. ot-
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tennero invece una multa, e
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'obl.Jligo di éliut::ir i i: r i:-c Li.-
gionari. Ci' creo in u11 prLmo L mpo un c i:- ·o ::i ri t f r, \ ' due c
munjtà, e gli pa noli si L nncro apparLati C.:.il nu [,o origi""ric>
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