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La scelta di utilizzare le icone per rappresentare mondi di dati e informazioni deriva dal loro
carattere universale, sempre più presente nel web, che genera un nuovo linguaggio comune a livello
“worldwide”.
Il sistema sviluppato fa seguito a IVQS, un sistema di interrogazione iconico sviluppato nell’ambito
di una precedente Tesi di Laurea [VALERI 1999].
IVQSS è nato come risposta alle esigenze espresse dagli utenti fruitori di IVQS.
Ci si è resi conto della necessità di un modulo server che svolgesse funzioni di manutenzione,
ottimizzazione delle query, gestione delle transazioni, feedback via email verso gli utenti o via Web
per servizi utente e gestione di pagine dinamiche dei siti.
Il sistema fornisce una gestione degli utenti con procedura di autenticazione del tipo
userid/password fatta via Web. Inoltre, IVQSS permette la memorizzazione delle interrogazioni
predefinite, favorite e dinamiche e consente di generare nuove interrogazioni in tempo reale. Le
query sono gestite da un repository comune in funzione dell’utente e dell’applicazione. IVQSS
visualizza i risultati di un'interrogazione in due diverse modalità: tabellare e a scheda, consentendo
anche di personalizzare il lay-out di visualizzazione. Il prototipo gestisce direttamente, nella
visualizzazione dei risultati, oggetti testuali, immagini, link (pagine Web, indirizzi di posta
elettronica, file eseguibili) e file multimediali (suoni e video).
Il sistema IVQSS è stato validato in una serie di sperimentazioni incentrate sulle funzionalità dei
vari moduli tramite test che hanno visto la partecipazione di diversi gruppi di utenti. I risultati
conseguiti confermano che IVQSS ha raggiunto complessivamente, nella versione attuale, un buon
grado di usabilità.
La tesi è così articolata: nel primo capitolo si analizzano le tecnologie e gli ambienti per lo sviluppo
di applicazioni integrate web e database e la loro continua evoluzione nel mondo Internet; nel
secondo sono descritti i sistemi di interrogazione con particolare attenzione alle interfacce visuali a
basi di dati relazionali distribuite e multimediali. Nel terzo capitolo è introdotta e analizzata nel
dettaglio la tecnologia Java con cui è implementato il prototipo IVQSS, descrivendone le nuove
caratteristiche, i vantaggi di utilizzo nell’ambito di interfacce visuali e applicazioni di tipo Web-DB.
Nel quarto capitolo sono descritte l'architettura e le caratteristiche funzionali ed implementative del
prototipo IVQSS con particolare riferimento al lato server. Infine, nel quinto capitolo vengono
riportate le considerazioni finali più significative e le tracce per futuri sviluppi che sono emerse
dalla continua discussione scientifica che ha affiancato e alimentato la realizzazione del sistema.
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Capitolo 1
TECNOLOGIE E AMBIENTI PER LO SVILUPPO DI
APPLICAZIONI WEB–DB
La crescita impressionante di Internet e del World Wide Web va intesa in termini di centinaia di
milioni di utenti e miliardi di documenti on-line. Questo processo ha reso disponibile una enorme
quantità di pagine web, ovvero, un’incalcolabile massa di dati e di informazioni continuamente
aggiornati e, quindi, variabili e crescenti nel tempo.
Per cercare informazioni in questo gigantesco "database", ancora oggi, si usano di solito i motori di
ricerca, sottomettendo parole libere o chiave, e vari metodi di navigazione, come seguire i link
disponibili o conosciuti.
Tali approcci mettono in evidenza le limitate capacità di interrogazione di un utente finale sia a
causa della mancanza di una struttura e di una semantica nella maggior parte delle sorgenti dati del
Web che dell’impossibilità a gestire, in tempi congrui, notevoli quantità di informazioni. Questa
situazione, a partire dalla fine degli anni ’90, ha portato nel triennio 2000-2002 alla realizzazione di
sistemi che, integrando la tecnologia dei database (relazionali, ad oggetti e XML) e del Web,
consentono di poter accedere a DBMS (Database Management Systems) attraverso il Web stesso.
L’integrazione con DBMS e l’uso del linguaggio XML (Extensible Markup Language) rende
possibile agli utenti Internet l'accesso a grandi quantità di informazioni in maniera strutturata,
standardizzata ed efficiente.
In particolare, l'utilizzo e l'accesso a database tramite Web può permettere:
ξ L'accesso da parte di utenti autorizzati a database remoti da qualsiasi luogo e da qualsiasi
computer che disponga di un Web browser abilitato;
ξ La creazione di siti scientifici e commerciali che si basano su database per archiviare ad
esempio: dati, prodotti, utenti a supporto di operazioni come le ricerche in genere, gli acquisti o
le transazioni on-line;
4
Gli inconvenienti che possono sussistere sono in genere associabili alla rete per le seguenti
motivazioni:
ξ Lentezza e affollamento della rete, specialmente nella ricerca e nel reperimento di dati
multimediali, che a causa della ristrettezza della banda passante richiedono lunghi tempi di
attesa inaccettabili e inconciliabili con l’efficienza dei sistemi.
ξ Problemi di sicurezza, derivanti dal trasferimento di dati riservati, spesso, con elevato valore
economico, che determinano innumerevoli tentativi di violazione, da parte di utenti non
autorizzati, a database tramite accessi diretti via Web.
Internet da circa dieci anni si sta affermando come la più grande e capillare rete globale capace di
connettere università, pubbliche amministrazioni, grandi, piccole e medie imprese e utenza privata.
Essa rappresenta in termini tecnologici lo strumento sul quale si basa la cosiddetta Società
dell’Informazione.
La caratteristica fondamentale della rete Internet è quella di essere basata su regole standard (circa
23.000 documenti) in termini di protocolli e architettura, i quali permettono di far comunicare
l’utenza di qualsiasi tipo di piattaforma.
Dalla prima connessione, avvenuta nel 1969 tra l’Università di Stanford e l’UCLA e, poi
successivamente, tra questi due centri e Berkeley e Santa Barbara, Internet ha avuto, in questi
trent’anni, una crescita quasi esponenziale tanto da arrivare a contare a Dicembre 2001 una
popolazione di circa 513 milioni di utenti (fonte NUA 2001).
I trent’anni della rete sono stati festeggiati ad INET’99, tenutasi a San Josè, dove furono sanciti i
quattro Tracks fondamentali di Internet Society (IS) in contrapposizione al modello Europeo basato
sulla Società dell’Informazione con i suoi valori etici e culturali centrati sulla persona umana. La
contrapposizione nasce dal fatto che IS poneva esclusivamente attenzione alle tecnologie della rete,
al commercio elettronico, agli standard e aspetti legali e alla formazione a distanza.
Quest’ultima, quasi una cenerentola, fu introdotta per nobilitare un disegno complessivo certamente
limitato alla promozione dei massimi atenei statunitensi.
In quella sede furono annunciate proiezioni dell’evoluzione del fenomeno Internet, in termini di
utenza e di applicazioni, che vennero giudicate eccessive anche dagli addetti ai lavori più ottimisti.
5
Tali stime oggi sono state addirittura confermate e, in alcuni casi, superate. La tabella 1.1 mostra la
stima della popolazione Internet al 2001.
World Total 529 million
Africa 4,15 million
Asia/Pacific 143,99 million
Europe 154,63 million
Middle East 4,65 million
Canada & USA 180,68 million
Latin America 25,33 million
Tabella 1.1. Stima della popolazione internet 2001
I grafici che seguono mostrano in dettaglio la composizione della popolazione di Internet, i domini
e la realtà del commercio elettronico.
Il grafico in figura 1.1 riporta una stima della popolazione internet in base alla lingua parlata, in cui
si vede che gli italiani rappresentano solo il 4% della popolazione totale, mentre il 43 % al mondo
parla la lingua Inglese. Questo ci consente di osservare l’importanza della lingua parlata e non del
Paese di appartenenza poiché la rete supera le frontiere e ogni aspetto va considerato a livello
globale.
Figura 1.1 – Percentuali della lingua parlata dalla popolazione di Internet.
6
La popolarità di Internet deve quasi tutto alla nascita, nel 1991, del WWW, una nuova ed innovativa
tecnica, basata sul protocollo HTTP, che fornisce la presentazione delle informazioni in rete
attraverso l’uso di strutture ipertestuali il cui accesso avviene attraverso il browser, uno strumento
sempre più completo e, allo stesso tempo, semplice da usare. Dal 1994 Internet diviene più
conosciuta proprio per mezzo dei primi browser esclusivi dei centri di ricerca (NCSA) e di piccole e
innovative società americane (Netscape) ed europee. Dal 1995 ad oggi, il numero degli utenti della
rete cresce in modo più rapido con un trend attuale stimato in circa 100 milioni l’anno.
Il successo di Internet va, forse, attribuito al fatto che su di essa convivono i media, momenti
culturali e altri di natura esclusivamente commerciale e la caratterizzano, allo stesso tempo, aspetti
di ricerca, proposte e servizi che soddisfano le esigenze dell’individuo.
Lo sviluppo di Internet, su scala mondiale, si conferma lungo quattro direttrici fondamentali: quella
tecnologica e della ricerca (per il miglioramento delle strutture fisiche di trasmissione); quella
dell’educazione (per l’insegnamento a distanza); quella del sociale e della pubblica amministrazione
(in termini di servizi al cittadino) ed infine quella del nuovo ed innovativo commercio elettronico.
Negli ultimi due anni c’è stata una crescita strepitosa del numero di siti web, si è passati da 3,3
milioni nel Luglio 1998 a 33 milioni nel Gennaio 2001 (vedi figura 1.2). In relazione a questa
crescita, si sono presentati sul mercato una notevole quantità di nuovi prodotti software di rete
quali: i gestori di e-mail, i client FTP, i browser e strumenti di visualizzazione di file multimediali.
Questi ultimi sono software con i quali un utente, quotidianamente, può ascoltare stazioni radio o
vedere programmi televisivi via rete. Altri tool di comunicazione diretta tra utenti sono quelli che
permettono di partecipare a delle chat o effettuare delle videoconferenze, utilissimi e sempre più
utilizzati a livello di massa in qualsiasi contesto lavorativo, culturale o privato (ricordiamo ICQ,
Mirc, NetMeeting, Iphone).
Infine, esistono innumerevoli prodotti free-ware o share-ware sviluppati, in modo più o meno
amatoriale, dalle comunità di Internet che esulano dai contesti rigidi imposti dai colossi della rete
(Microsoft, Intel, IBM, ecc). Tali software sono scaricabili via rete da siti Web specializzati, tra cui
si ricordano i principali: www.tucows.com, www.download.com.
L’incremento della richiesta dell’utenza Internet ha imposto a molte società informatiche di
aumentare il numero di server necessari a gestire le transazioni on-line dedicate al commercio
elettronico. Nel marzo 2001 si è arrivati così ad un numero di 415 mila server attivi in Internet.
Anche il giro di affari è aumentato, nel grafico riportato in figura 1.3 è possibile vedere come negli
USA si è passati da cifre vicine agli 8 bilioni di dollari nel 1998 a 52 bilioni di dollari nel solo
2001.
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Il grafico evince la crescita dei ricavi nel settore business to business, si è passati,infatti, da 43
bilioni di dollari nel 1998 a 499 bilioni di dollari nel 2001 e si prevedono 1331 bilioni di dollari per
il 2003.
Figura 1.2 – Crescita del numero di siti Web dal ’98 al 2001
Figura 1.3 – Commercio elettronico in USA dal ’98 al 2003
I paragrafi successivi tratteranno delle tecnologie, degli ambienti e degli strumenti in costante
evoluzione che sono stati utilizzati in questa lavoro sperimentale.
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1.1 Il World Wide Web
Il World Wide Web (WWW, W3) è un’architettura che permette un accesso semplice e veloce ad
un enorme numero di documenti collegati tra loro e disseminati su migliaia di macchine connesse
ad Internet.
La filosofia legata all’ipertesto e i suoi principi teorici su cui è basato il WWW si contrappone ai
metodi gerarchici, o comunque regolari, di organizzazione dei documenti.
Un documento WWW può possedere un collegamento ad un qualsiasi altro documento
indipendentemente dal contesto in cui si trova quest’ultimo. Non è importante su quale host nel
mondo un documento è fisicamente memorizzato o se esso appartiene già ad una struttura
predefinita quale un sito ma risulta determinante il collegamento concettuale o fisico voluto dal
produttore del documento ipertestuale.
In figura 1.4 è evidenziato chiaramente come la struttura di un sito residente su un host di Roma
possa avere una foglia su di un altro host a New York fornendo una decontestualizzazione dal punto
di vista geografico e fisico.
Anche in funzione di questa caratteristica il WWW è innovativo in quanto non solo è
un mezzo semplice per rendere disponibili informazioni in rete ma anche perché ogni
nuova informazione si inserisce nel contesto di quelle già presenti, in modo trasparente all’utente.
Fig. 1.4– Schema tipico di collegamento tra due documenti WWW
Roma New York
Internet
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In Figura 1.5, viene associato ad un primo sintetico documento, che descrive brevemente, ad
esempio, la poesia italiana del Duecento, un secondo che integra il suo contenuto informativo
attraverso un semplice collegamento (link).
Questo concetto di collegamento e di interoperabilità delle informazioni rappresenta il WWW come
una “ragnatela” di documenti e di risorse eterogenee attraverso un meccanismo di presentazione e di
link essenzialmente privo di regole e di standard. Ciò per sua natura consente di organizzare, in
modo libero, le proprie informazioni ed integrarle con le altre presenti in rete.
La prima proposta per la realizzazione del WWW venne dal CERN, e più precisamente dal fisico
Tim Berners-Lee nel Marzo del 1989. Il primo prototipo fu operativo già 18 mesi dopo.
Nel Dicembre del 1991 ne venne data una dimostrazione pubblica nella Hypertext ’91 Conference
tenutasi a San Antonio in Texas. Da quel momento lo sviluppo è continuato sino a giungere al
Febbraio del 1993 con il rilascio della prima interfaccia grafica Mosaic per l’accesso al World Wide
Web.
Il riconoscimento ufficiale del WWW avvenne nel 1994 quando il CERN e li M.I.T. si accordarono
dando vita al World Wide Web Consoritium (http://www.w3.org/), un organismo preposto al
monitoraggio degli ulteriori sviluppi del Web, alla standardizzazione dei protocolli e alla
promozione della interoperabilità tra siti.
Fig. 1.5 – Schema tipico di collegamento tra due documenti WWW
I poeti della Scuola
Siciliana del Duecento
Jacopo da Lentini
Roma New York
Internet
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La creazione di una pagina Web ha assunto, dunque, una notevole importanza, tanto che
attualmente sono state sviluppate diverse tecniche di programmazione di pagine o più in generale
siti Web, basate su tags proprietari, che sono state particolarmente curate dal punto di vista
dell’interfacciamento grafico verso l’utenza finale [FONTANA, 1996].
L’enorme quantità di pagine Web isolate presenti nel mondo, sono da contorno a quelle di siti
tematici, della Pubblica Amministrazione, delle grandi aziende, non ultime, quelle delle realtà dei
media europei ed internazionali.
11
1.1.1. L’architettura e il funzionamento del World Wide Web
Il World Wide Web è basato, come già detto, sul concetto di ipertesto che prevede un modello di
lettura con un percorso non lineare.
I documenti che costituiscono l'ipertesto sul Web (pagine Web) oltre al normale testo possono
contenere rimandi (detti link o hyperlink) ad altre pagine Web, immagini fisse o in movimento,
suoni, video, scenari tridimensionali interattivi o addirittura codice eseguibile localmente.
Il World Wide Web è caratterizzato da un’architettura di tipo client-server, un modello che prevede
[SCHANK, 1996] una suddivisione di un programma applicativo in due componenti logicamente
separate, ciascuna delle quali assolve a mansioni diverse: in generale un client (applicazione front-
end) invia al server (applicazione back-end) la richiesta di eseguire un lavoro, mentre al server
spetta il compito di elaborare le richieste del client e restituire i risultati; le due componenti
colloquiano attraverso un mezzo di comunicazione.
Il modello client/server ha dotato il WWW dei vantaggi di essere scalabile, altamente adeguato ad
un contesto di rete e basato su un architettura distribuita, perfettamente in linea con le esigenze
dell’ipertesto.
Dal punto di vista dell’utente, la forza del WWW deriva dal fatto di essere basato su degli standard
di dominio pubblico che permettono a chiunque di accedere in eguale modo a tutte le piattaforme di
calcolo gestendo informazioni di tipo diverso ed eterogeneo (testo, suoni, video, immagini, ecc.).
La primitiva filosofia di funzionamento del Web era molto semplice: l’utente prendeva visione della
pagina e se voleva cliccava su un link per navigare su altre pagine. In questi ultimi anni è stata
arricchita da molteplici funzionalità per mezzo di linguaggi che hanno integrato l’HTML. Inoltre,
l’uso di più frame e l’introduzione di linguaggi di script hanno consentito di disporre di pagine web
attive e dinamiche che comunicano con database remoti e altre applicazioni (e-mail, ecc.).
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Il Web browser
Il Web browser (letteralmente “sfogliatore”) è la componente client del sistema ed è quella che ha
rapporto diretto con l’utente rappresentandone lo strumento per l’accesso e l’utilizzo del WWW.
La rivoluzione del WWW è avvenuta con la creazione della versione grafica dei browser, a partire
dal pioniere NCSA Mosaic sino ad arrivare a quelli che oggi sono i più utilizzati: il Netscape
Navigator e il Microsoft Internet Explorer.
Tali software sono fondamentali per utilizzare le applicazioni Java che poi vengono direttamente
usate dall’utente sia integrate (a livello visuale) che non in pagine web.
Le funzioni principali di un browser sono:
ξ la trasmissione (su azione dell’utente) di una richiesta per l’ottenimento delle pagine Web
(codici HTML e plug.in);
ξ la presentazione delle pagine Web ricevute in risposta;
ξ la gestione, delegata all’utente, di alcune operazioni relative alle informazioni ricevute
via rete (es. “Save image as”).
La progettazione di un browser capace di gestire informazioni in ogni formato risulterebbe
eccessivo e comunque troppo costoso. Per questo motivo, i browser attuali gestiscono il testo
formattato, le immagini ed alcuni tipi di codice eseguibile. Pertanto, viene delegato ad altre
applicazioni il compito di interpretare dati contenuti in alcuni tipi di file particolarmente diffusi
come nel caso di quelli usati da Java.
Queste applicazioni possono essere di due tipi:
ξ gli helper: programmi esterni che vengono avviati automaticamente dal browser quando
necessario (ad esempio, un file video viene visualizzato utilizzando appositi tool di sistema per
il playback di filmati); generalmente l’associazione tra il tipo di dato e l’helper è configurabile
dall’utente;
ξ i plug-in: i browser più diffusi hanno un'architettura modulare che può essere integrata da
alcune librerie di codice eseguibile specializzato, i plug-in appunto, i quali vengono caricati in
memoria quando necessario ed in questi casi è necessario che il plug-in opportuno sia stato
correttamente installato.
IVQSS utilizza il plug-in fornito dalla Sun per eseguire, a livello client indipendentemente dal
browser, il codice Java scaricato dal server.
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Il Web server
Il server è un’applicazione in esecuzione su di un host, e restituisce, a fronte di una specifica
richiesta, le pagine Web da esso gestite.
In particolare, il server Web ha i seguenti compiti:
ξ ascoltare su una porta di connessione (80) le richieste da parte dei client;
ξ soddisfare le richieste, o tramite la consegna del documento richiesto, o tramite una
segnalazione di errore (documento inesistente, documento protetto, ecc.);
Un server Web deve essere in grado di gestire un numero relativamente alto di richieste
contemporanee. Di conseguenza è importante che esso sia il più efficiente possibile e che la sua
implementazione consideri l’aspetto prestazionale.
Questo importante requisito implica una qualche forma di concorrenza, le tecniche più diffuse a tal
scopo sono la clonazione del server e il server multithreaded.
Gli standard del Web
Il WWW è basato, coma abbiamo già accennato su degli standard pubblici. I principali sono
essenzialmente tre:
ξ il sistema di indirizzamento, basato su Uniform Resource Locator (URL);
ξ il protocollo di comunicazione Hyper Text Transfer Protocol (HTTP);
ξ il linguaggio per la creazione di pagine Web denominato Hyper Text Markup Language
(HTML)
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Lo Uniform Resource Locator (URL)
Un URL è un stringa che rappresenta una qualsiasi risorsa disponibile in rete Internet [RFC1738].
Un URL, non solo deve essere in grado di identificare univocamente la locazione fisica della risorsa
(su quale macchina nel mondo è memorizzata), ma anche la modalità di accesso che l’utente vuole
effettuare su di essa. Per risolvere questi problemi, in un URL è possibile distinguere tre parti
fondamentali: il protocollo, l’host su cui è mantenuta la risorsa, l’identità della risorsa.
Il protocollo è sempre specificato all’inizio, ed indica la modalità di accesso alla risorsa e le regole
per colloquiare con il server che la contiene.
In Tab. 1.2 sono elencati alcuni dei più comuni protocolli utilizzati.
http Protocollo nativo del Web
ftp Protocollo per il trasferimento di file
News Protocollo per l'accesso ai gruppi di discussione
mailto Protocollo usato per spedire posta
Telnet
protocollo di terminale virtuale per effettuare login
remoti
file accesso a documenti locali
Tab. 1.2 – Protocolli più diffusi
La parte identificativa dell’host può essere sia il suo numero IP che il suo nome DNS, se ne ha.
Dopo di essa può essere specificato anche il numero di porta a cui effettuare la connessione,
altrimenti viene dedotta dal protocollo utilizzato.
Infine, l’identità della risorsa specifica il nome del file e il cammino che porta al direttorio in cui si
trova. Per definire il cammino viene utilizzata la sintassi UNIX, mentre i direttori in esso inclusi
sono relativi non all’intero file–system, bensì a quella porzione di disco accessibile in accordo con
le regole di protezione.
Si consideri il seguente URL:
http://www.casaccia.enea.it/client/index.html
in questo caso, “http” è il protocollo utilizzato, ”www.casaccia.enea.it” individua l’host mentre
“/client/index.html” identifica la posizione della risorsa.
Questa serie di informazioni risulta utile per identificare sia una macchina web che una server sul
quale risiede un nucleo database.
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Il protocollo Hyper Text Transfer Protocol (HTTP)
Il protocollo HTTP è il protocollo che regola il dialogo tra un client WWW e un server WWW.
HTTP non è ancora uno standard, tanto che la versione 1.0 [RFC1945] è un informational, mentre
HTTP 1.1 [RFC2068] è ancora in fase di proposta.
HTTP si basa su uno scambio di messaggi costituiti da semplici sequenze di caratteri ASCII, sia
questa una richiesta del client che una risposta del server. HTTP prevede uno schema di
comportamento per ogni interazione tra il client e il server:
ξ si apre una connessione fra client e server di livello Transport (quella utilizzata è generalmente
il TCP, ma questo non è vincolante);
ξ il client invia una singola richiesta che specifica la URL della risorsa desiderata;
ξ il server invia una risposta e, se disponibili, i dati di cui alla URL specificata;
ξ si effettua la chiusura della connessione di livello Transport.
Uno schema di questo tipo evidenzia il fatto che HTTP è un protocollo di tipo stateless. Questo
significa che in HTTP non esiste il concetto di sessione ovvero non esiste memoria dello stato di
interazione fra client e server.
La versione 1.1 di HTTP ha introdotto il concetto di connessione persistente, ed un supporto per
l’autenticazione.
Il linguaggio HTML
Qualsiasi documento elettronico può essere costituito da un contenuto e un sistema di contrassegno
(markup) [DARNELL, 1998].
In generale, il contenuto è l’insieme dei caratteri, delle immagini o di qualsiasi oggetto utilizzato
dall’autore per esprimere il messaggio che vuole comunicare al lettore.
Se questo materiale non avesse una organizzazione, il documento risulterebbe illeggibile. Per questo
motivo spesso si utilizza un sistema di contrassegno per dotare il documento di nuove informazioni
non deducibili dal semplice contenuto. Queste informazioni possono essere suddivise in due gruppi:
struttura e formattazione.
L’insieme di informazioni relative alla struttura definiscono la suddivisione logica del documento
attraverso un partizionamento in paragrafi, capitoli, ecc. e su come queste parti sono organizzate
gerarchicamente, dall’inizio alla fine. Viceversa la formattazione si occupa delle regole di
presentazione del documento, ovvero quale font usare, di che colore, con che allineamento, ecc.
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Un file HTML è un semplice file di testo in cui è presente il contenuto del documento e una serie di
tag opportunamente specificati. In genere, i tag di HTML vengono specificati da una coppia formata
da un tag di apertura e un tag di chiusura dello stesso tipo:
<tag> … </tag>
L’HTML e l’ipertesto
La grande popolarità del World Wide Web, è dovuta principalmente alla possibilità per gli utenti di
navigare casualmente e liberamente su Internet, attraverso una struttura ipertestuale.
HTML mette a disposizione alcuni tag capaci di specificare riferimenti ad altri documenti HTML o
in generale a qualsiasi altra risorsa di rete.
Il più popolare è A (anchor) la cui sintassi standard è:
<A HREF=”url”> testo visibile </A>
Tramite il tag A è possibile creare collegamenti non solo su testo, ma su qualsiasi oggetto contenuto
nella pagina (es. immagini).
Un altro modo per inserire collegamenti ipertestuali è quello di effettuare l’operazione che va sotto
il nome di mappatura di immagini con cui si possono specificare aree di un’immagine, ognuna delle
quali ancorabile ad un indirizzo diverso.
L’HTML e la multimedialità
L’HTML, originariamente, permetteva di comporre documenti puramente testuali ma nel tempo, al
crescere della sua popolarità, gli utenti espressero la necessità di creare pagine contenenti anche
immagini. Contemporaneamente alla nascita della nuova generazione di browser (quelli grafici)
l’HTML mise a disposizione il tag IMG con cui è possibile specificare l’indirizzo di un oggetto
immagine che viene inserito direttamente nel documento.
Oggi, le nuove tecnologie nel campo della multimedialità hanno permesso di sviluppare degli
standard di compressione che permettono di creare immagini, suoni e video-clip di dimensioni
“ragionevoli”. Anche HTML si è adeguato; ora è infatti possibile creare pagine Web con contenuti
multimediali.
Con i tag EMBED e OBJECT si possono inserire oggetti di qualsiasi tipo (a patto di possedere nel
browser il plug-in appropriato). Il tag IMG si è “evoluto” mettendo a disposizione il nuovo
parametro DYNSRC con cui si possono specificare URL di video-clip piuttosto che di immagini.
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Infine, è possibile inserire dei suoni di sottofondo alla pagina tramite il tag BGSOUND.
Il problema di questi nuovi strumenti è che, essendo stati introdotti da Microsoft e Netscape in
maniera proprietaria, esiste la possibilità che alcuni browser non li supportino (es. BGSOUND è
supportato solo da MS-Internet Explorer).
Pagine “dinamiche”: il dynamic HTML
Vista l’evoluzione del World Wide Web in qualsiasi campo commerciale o non, la funzione della
pagina Web si è evoluta da semplice documento leggibile sino al nuovo ruolo di interfaccia ad un
qualche servizio (si immagini un database interfacciato con il Web).
Ci si è resi conto che la staticità delle pagine non era più accettabile, quello che serviva era la
possibilità di fornire più interazione verso l’utente che sino ad ora era limitata al semplice click sul
collegamento ipertestuale.
In origine esistevano solo tag per la creazione di form di immissione dati, poi vennero i plug-in, ma
la svolta fu l’introduzione delle nuove ed innovative tecnologie di Java capaci di inserire delle vere
e proprie applicazioni nella pagina Web (applet).