peculiari funzioni del processore Intel® Centrino™ che rendono
l’utente realmente “nomade”.
Infine, pur non rientrando negli standard wireless, sono state trattate
a fine capitolo le tecnologie di connessione GPRS, EDGE, UMTS le
quali, pur sfruttando la copertura delle antenne per la telefonia
cellulare, ampliano notevolmente la libertà di spostamento con
contemporanea connessione al web degli utenti.
Nel terzo capitolo si fa una panoramica sui servizi sviluppati
appositamente per le tecnologie senza fili quali: gli hot spot, “punti
caldi” di connessione localizzati in aree pubbliche; si portano inoltre
gli esempi di Telecom Italia Network (a livello nazionale) e, a
livello locale, dell’azienda pescarese Micso; si accenna anche alle
amministrazioni di Bologna e Bergamo e ai loro accordi con aziende
locali, al fine di fornire hot spot gratuiti al pubblico. Non meno
importante è la trattazione sintetica dell’evoluzione delle reti ad hoc
in reti con tecnologia multisalto nell’ambito del progetto
transatlantico MESA, reti studiate appositamente per garantire la
public safety in casi di disastri umanitari. L’ultima sezione del
capitolo è dedicata ancora all’impresa Micso che offre agli utenti
non raggiunti dalla ADSL cablata la WADSL.
6
Nel quarto capitolo si esamina il problema, in Italia sempre più
sentito, del digital divide, vale a dire il fenomeno che sta dividendo
l’Italia informatizzata in utenti di serie A e di serie B. Questo
dipende, come si vedrà, dalla evidente disparità nelle condizioni di
accesso alle tecnologie dell’informazione.
Nel quinto capitolo si trattano i principali protocolli di sicurezza
delle reti e poi, necessariamente, dei rischi connessi all’uso delle
tecnologie trattate in precedenza, sia a causa delle minacce del
wardriving e del warchalking, sia a causa dell'inquinamento
elettromagnetico che possono generare.
Per terminare sono stati messi in appendice gli argomenti collaterali
a questa trattazione quali: la letteratura cyberpunk (appendice A), la
legislazione italiana (appendice B) sul wireless e un’intervista
rilasciata a chi scrive dal Sales Director della Micso s.r.l., Dr.
Marcello Gallieri (appendice C).
7
1. La computazione nomade: una definizione
La computazione nomade (nomadic computing) è l’ultima frontiera
della tecnologia informatica applicata a Internet. Il pioniere di tale
espressione è stato Leonard Kleinrock (fig. 1), la cui fama è
indissolubilmente legata alla creazione del World Wide Web,1
nonché alla creazione del meccanismo
fondamentale dello scambio delle
informazioni sulla rete detta
“commutazione di pacchetto.”2 Difatti
fu costui che nel 1995 lanciò l’idea
centrale della computazione nomade
(detta oggi anche mobile o ubiquistica): vale a dire che l’utente
rimanga sempre connesso alla rete in qualunque luogo del globo egli
si trovi e che quindi possa usufruire dei vantaggi e dei servizi che da
una tale utenza possono derivare:
1
Leonard Kleinrock ha studiato al Massachussets Institute of Technology. Il suo computer è
stato il primo nodo di Internet nel settembre del 1969, ha diretto l’invio del primo messaggio tra
due computer e ha inoltre scritto il primo articolo e il primo libro sull’argomento.
http://www.lk.cs.ucla.edu/.
2
La commutazione di pacchetto è “una tecnica di Time Division Multiple Access, utilizzata per
condividere un canale di comunicazione tra più stazioni in modo non deterministico, utilizzata
generalmente per realizzare reti di calcolatori, mentre la commutazione di circuito è tipicamente
usata nelle comunicazioni telefoniche. Tali tecniche non comportano l'attivazione di una linea di
comunicazione dedicata fra un elaboratore ed un altro, ma consentono lo svolgimento
simultaneo di più comunicazioni fra computer, massimizzando così l'utilizzazione dei mezzi
trasmissivi impiegati”. http://it.wikipedia.org/wiki/Commutazione_di_pacchetto.
8
Fig. 1 Leonard Kleinrock (da
http://www.lk.cs.ucla.edu/).
Siamo nel mezzo di alcuni cambiamenti rivoluzionari nel campo
delle computer-communications. Uno di questi cambiamenti ha a che
fare con la computazione nomade e le comunicazioni. Il nomadismo
si riferisce al supporto di sistema necessario a fornire un ampio
spettro di capacità e servizi al nomade quando questi si sposta da
luogo a luogo in un formato trasparente e conveniente.3
Questo nuovo paradigma della tecnologia si sta maggiormente
manifestando da quando gli utenti del web viaggiano in diversi posti
con computer portatili, Personal Digital Assistant,4 telefoni cellulari
con connessioni WAP5 e Smartphone.6
3
“We are in the midst of some revolutionary changes in the field of computer-communications
[…]. One of these changes has to do with nomadic computing and communications. Nomadicity
refers to the system support needed to provide a rich set of capabilities and services to the
nomad as he moves from place to place in a transparent and convenient form.” L.
KLEINROCK, Nomadic Computing: An Opportunity, Computer Communication Rev., vol. 25,
no. 1, Gennaio 1995, pp. 36-40 (cit. in seguito KLEINROCK, 1995).
4
Il PDA (detto anche palmtop poiché può essere portato sul palmo di una mano) “è un computer
di ridotte dimensioni […] dotato di uno schermo sensibile al tocco (o Touch Screen).
Originariamente concepito come agenda elettronica (organizer), o sistema non particolarmente
evoluto dotato di un orologio, di una calcolatrice, di un calendario, di una rubrica dei contatti, di
una lista di impegni/attività e della possibilità di memorizzare note e appunti (anche vocali)
(personal information manager), si è fatto sempre più complesso nel corso degli anni.
Normalmente questi dispositivi sono dotati della capacità di collegarsi e sincronizzare dati con i
personal computer, sia con un collegamento a infrarossi che con una connessione seriale/USB.
Inoltre spesso è possibile caricare programmi appositamente sviluppati che permettono di
aggiungervi le più diverse funzionalità: foglio elettronico, client di posta elettronica, giochi,
riproduttore MP3 ecc. Infine alcuni palmari integrano o possono collegarsi a dispositivi esterni
(telefono cellulare, GPS) aumentandone le possibilità d'uso. Bluetooth è una tecnologia
sviluppata in questo senso.” Cfr. http://it.wikipedia.org/wiki/PDA.
5
È la “tecnologia per il collegamento di telefoni cellulari a sistemi di posta elettronica o a siti
Internet appositamente realizzati (o formati da solo testo), è un linguaggio che utilizza un
numero di overhead parecchio [sic] inferiore, rendendolo preferibile per l'accesso wireless a
Internet per mezzo di palmari (PDA - Personal Digital Assistant) e di cellulari abilitati
all'accesso al Web. Lo standard WAP è stato promosso nel 1997 dal Wap forum (Nokia,
Motorola, Ericsson e Phone.com).” http://www.notrace.it/glossario.asp?define=WAP.
6
“Uno smartphone è un dispositivo portatile che abbina funzionalità di gestione di dati personali
e di telefono. Può derivare dall'evoluzione di un PDA a cui si aggiungono funzioni di telefono,
o, viceversa, di un telefono mobile a cui si aggiungono funzioni di PDA. La caratteristica più
interessante degli smartphone è la possibilità di installarvi altri programmi applicativi, che
aggiungono nuove funzionalità. Questi programmi possono essere sviluppati dal produttore,
dallo stesso utilizzatore, o da Terze parti.” http://it.wikipedia.org/wiki/Smartphone
9
Naturalmente il nomadic computing per essere efficiente deve
necessariamente soddisfare alcune fondamentali esigenze
dell’utenza mobile quali: “[…] indipendenza di luogo, di moto, di
piattaforma e con la presenza pervasiva di accessi a file remoti,
sistemi e servizi.”7
I problemi che nascevano un decennio fa erano relativi a come
soddisfare tali prerequisiti. Infatti per i ricercatori era necessario
creare una completa architettura del sistema legata a un set di
protocolli per il nomadismo, un modello di riferimento e un modello
matematico.8
Oggi, naturalmente, l’evoluzione tecnologica ha reso tangibili molte
idee preconizzate da Leonard Kleinrock, così che oggi la
computazione nomade, o mobile che dir si voglia, è un’espressione
generica che descrive sia l'applicazione di piccoli dispositivi portatili
e senza fili di comunicazione e di computazione che la capacità delle
tecnologie informatiche di rimanere connesse in movimento. In
questa tipologia rientrano i dispositivi come i laptops con tecnologia
senza fili LAN, i telefoni cellulari e i Personal Digital Assistant con
7
“Indipendence of location, of motion, of platform and with widespread presence of access to
remote files, systems and services.” KLEINROCK, 1995 , pp. 36-40.
8
L. KLEINROCK, 1995 , pp. 36-40.
10
le interfacce IrDA9, il Bluetooth,10 e i notebook dotati di tecnologia
mobile come Intel Centrino.™
Inoltre si arriva a parlare di computazione ubiquistica allorquando è
il computer stesso a diventare “ubiquo” il che vuol dire che “[…]
deve possedere alcune caratteristiche che sono la pervasività, la
mobilità e l’invisibilità.”11
La pervasività si raggiunge creando degli ambienti cosparsi di
innumerevoli elementi hardware e software “capaci di cooperare e
abbastanza piccoli da poter essere incorporati in altri oggetti d’uso
comune o nel corpo umano stesso.”12
La mobilità è una caratteristica basilare: l’utente deve difatti potersi
muovere liberamente, quindi gli elementi del calcolatore “devono
poterlo seguire o essere accessibili durante gli spostamenti siano essi
di natura fisica o incorporei come il codice o i dati.”13
Infine il computer deve essere invisibile, ovvero “non deve distrarre
la nostra attenzione.”14
9
IrDA sta per Infrared Data Association. “Telecomandi e apparecchi IrDA usano diodi
emettitori di luce infrarossa (detti LED infrarossi). La luce da loro emessa viene messa a fuoco
da lenti di plastica e quindi modulata, cioè accesa e spenta molto rapidamente, per trasportare
dati.” Cfr. http://it.wikipedia.org/wiki/Infrarossi.
10
http://www.facteri.com/wiki/it/co/Computazione%20mobile.htm.
11
D. CARBONI, Ubiquitous Computing, Pula, 2003, p. 7 (Cit. in seguito CARBONI, 2003).
12
CARBONI, 2003. , p. 7.
13
CARBONI, 2003 , p. 7.
14
CARBONI, 2003 , p. 7.
11
2. Le tecnologie mobili: una panoramica
Attualmente le tecnologie mobili disponibili sul mercato sono
molteplici. Gli apparecchi che rendono
l’utente capace di essere connesso durante gli
spostamenti da un luogo all’altro, di far
interagire diverse apparecchiature
elettroniche tra di loro, di creare reti di
pc/notebook senza fili, di condividere
accessi a Internet e molto altro ancora variano nei costi e nelle
potenzialità, ed è lungi da questo lavoro l’idea di addentrarsi in
particolari tecnici che vadano oltre una visione generale di quel che
informatica e tecnologia ci riservano oggi. Seguirà quindi una
rassegna delle principali attrezzature che stanno trasformando
l’utente da “stanziale” a “nomade”.
12
Fig. 2 Logo della IEEE (da
http://it.wikipedia.org/wiki/IEEE)