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Introduzione
In Albania, per attraversare il fiume Guijan, la popolazione della locale
contea si era sempre servita di un servizio di imbarcazioni che collegava le due
sponde del fiume. Un giorno un uomo si chiese: “perché dobbiamo prendere il
traghetto senza poter transitare, quando c'è abbondanza di pietre da costruzione?
Basterebbe costruire un ponte e il problema sarebbe risolto anche durante i periodi
di piena del fiume”. Egli pensò quindi di costruire un ponte e, cosa più
importante, si convinse di poterlo fare senza impiegare direttamente il denaro
della contea, facendosi bensì finanziare sulla base della futura disponibilità della
popolazione ad utilizzare tale opera.
Fu così che venne chiamato del Conte di Gika, al quale l’uomo riferì: “vi
sono investitori turchi disposti a finanziare completamente l'opera e la successiva
manutenzione. Basta che consentiate loro di esigere una piccola tariffa, inferiore a
quella che ora tutti noi spendiamo per il traghettatore”. Il Conte diede credito a
tale progetto e colse al volo tale occasione facendo costruire il ponte a spese dei
turchi.
Questo episodio del 1337, narrato dallo scrittore albanese Ismail Kadar,
descrive probabilmente la prima operazione di project financing della storia e
racchiude molti degli elementi cardine sui quali si basa qualsiasi operazione di
project finance, almeno in una prima elementare accezione
1
.
1
Aneddoto citato dal dott. Ponzellini M. (presidente Impregilo), in Sinatra A., (1998), Il rilancio
degli investimenti pubblici attraverso l’utilizzo dei capitali privati, Franco Angeli, Milano.
2
Nel corso dell’ultimo decennio, l’Italia (e non solo), è stata caratterizzata per
quanto riguarda la Pubblica Amministrazione, da una significativa scarsità di
risorse finanziarie (assorbite in buona parte dal finanziamento della spesa
corrente). Nel contempo, le esigenze della collettività e del mondo
imprenditoriale, sono in continuo aumento, sia a causa dei bisogni pubblici in
piena evoluzione, sia per consentire alle imprese di colmare i riflessi economici
sui loro bilanci del gap infrastrutturale che caratterizza il nostro paese. Sono
proprio questi elementi, ai quali è possibile aggiungere i processi di
privatizzazione e le riforme che hanno caratterizzato la Pubblica Amministrazione
negli anni, gli autori di un forte sviluppo del project financing in Italia, per attrarre
cioè, capitale privato nella realizzazione di opere pubbliche, nella prospettiva di
offrire un adeguato ritorno sui capitali impiegati
2
.
L’interesse verso questo argomento è nato seguendo il corso di Corporate
Finance tenuto dal professor Stefano Monferrà. Tra i vari temi trattati, il Project
Finance mi ha colpito maggiormente e mi ha portato ad approfondire e sceglierlo
come tappa conclusiva del mio percorso di studi.
Nel lavoro sarà fornita inizialmente una definizione del Project Finance, sarà
considerata la struttura finanziaria rispetto alla quale verrà analizzata la leva della
finanza pubblica o che rappresenterà il termine di paragone per modalità
alternative di finanziamento degli investimenti infrastrutturali, con riferimento
2
Cfr.:Falini A., (2009), Project financing, Franco Angeli, Milano, p.9 e segg.
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agli aspetti procedurali, soggetti coinvolti, vantaggi e criticità; successivamente
saranno trattati gli elementi fondamentali nella valutazione economica e
finanziaria delle iniziative ed infine saranno analizzate le modalità di impiego nel
finanziamento delle infrastrutture, con un focus specifico sullo sviluppo di
Partenariati Pubblico-Privato e di operazioni di Project Financing nell’ambito
della realizzazione di opere pubbliche.
4
I. Il project finance
I.1. Definizioni, origine e caratteristiche principali
I.1.1. La definizione del project finance
Fornire una definizione puntuale del project finance con la pretesa di risultare
completi ed esaustivi è piuttosto difficile, data la variabilità di alternative
attraverso cui si può configurare tale approccio e gli elementi di innovazione
connaturati nelle operazioni di project financing.
Questa difficoltà nel ricondurre le operazioni ad uno standard condiviso, fa si
che non sia corretto riferirsi al project financing come ad un particolare strumento
finanziario, quanto piuttosto come ad un approccio innovativo al finanziamento,
oppure ancora come ad “una metodologia di lavoro su un progetto che genera
flussi di cassa per ripagare i finanziatori e remunerare i capitali investiti”
3
.
In ogni caso, la definizione di project finance ritenuta più esaustiva è quella
fornita da Nevitt Peter negli anni ’80 in uno dei primi lavori dedicati a questo
argomento, e che per tal motivo, rappresenta una sorta di pietra angolare della
materia. Nevitt definisce il project financing “il finanziamento di una particolare
unità economica in cui i finanziatori fanno inizialmente affidamento sulle sue
entrate ed i suoi cash flow futuri, quale sorgente dei fondi attraverso i quali verrà
rimborsato il debito e, sul patrimonio dell’unità stessa come garanzia collaterale
3
Scotti Camuzzi S., (2002), Il project financing come strumento di realizzazione di opere
pubbliche, Giuffrè Editore, Milano.
5
del prestito”
4
. A tale definizione, si può accostare quella fornita dal prof. Carlo
Salvato: “la capacità o meglio l’attitudine dell’attività economica finanziata di
autofinanziarsi, cioè di produrre flussi di cassa di segno positivo in grado di
compensare i flussi di prestito specificatamente ottenuti per finanziare l’attività,
garantendo al contempo un’adeguata remunerazione del capitale investito dai
finanziatori, indipendentemente da garanzie di carattere reale sui cespiti”
5
.
Da tali definizioni emerge la filosofia di fondo dell’approccio in esame, ossia
il discostarsi dalla logica dei tradizionali finanziamenti corporate, basati
inscindibilmente su fattori quali la solidità finanziaria di una società e la
consistenza delle garanzie fornite a fronte del prestito (c.d. merito creditizio), a
favore della visione del prestito come entità a sé stante e autonomamente in grado
di generare flussi di cassa sufficienti alla copertura dei costi operativi e al
rimborso (di interessi e capitali) del debito contratto (c.d. servizio del debito),
nonché alla remunerazione adeguata dei capitali di rischio investiti nel progetto.
L’innovazione quindi risiede nel rendere possibile il finanziamento di iniziative
esclusivamente sulla base di una valutazione qualitativa (intesa come capacità di
generare flussi di cassa nell’arco di vita del progetto a fronte di un determinato
livello di rischio), cioè sulla sostenibilità economico/finanziaria della singola
iniziativa.
Il project financing rappresenta più che una nuova tecnica finanziaria una
“nuova filosofia degli investimenti, che rovescia completamente i tradizionali
4
Nevitt P., Fabozzi F., (2000), Project financing, Euromoney Books, London.
5
Salvato C., (2002), Le operazioni di project financing, Liuc, Castellana.
6
schemi di finanziamento”
6
. La finanza di progetto infatti, si differenzia sia dal
leasing, in cui il finanziamento viene erogato avendo come garanzia primaria il
valore residuo dell’asset, e si contrappone alla finanza cosiddetta tradizionale
(“finanziamenti Corporate”), in quanto il prestito di scopo a uno specifico
progetto è in contrasto con i principi generali dell’economia d’azienda che
postulano l’impossibilità di stabilire correlazioni tra poste dell’attivo e poste del
passivo
7
. Il project financing si distingue per essere un finanziamento destinato a
realizzare un progetto autonomo e distinto dal resto delle attività aziendali, attorno
al quale viene costruita una complessa struttura contrattuale volta a mantenere la
distinzione tra i patrimoni dei soggetti che pongono in essere l’operazione ed il
progetto stesso.
In altre parole, il project financing può essere configurato come
un’operazione di finanziamento utilizzata per convogliare capitali privati verso
uno specifico progetto (generalmente infrastrutturale), nel rispetto della
valutazione economica e finanziaria che sia in grado di ottimizzare le scelte
8
. Si
può affermare quindi, come la descritta attitudine di un’opera ad autofinanziarsi
costituisce un’opportunità rilevante ai fini dell’applicazione di tale strumento al
finanziamento delle opere pubbliche. Infatti, le perduranti difficoltà finanziarie
dello Stato italiano e i sempre significativi tagli di trasferimenti di risorse dal
6
Imperatori G., (2003), La finanza di progetto. Una tecnica, una cultura, una politica, Il Sole 24
Ore, Milano.
7
In base al principio dell’unitarietà d’azienda, le diverse fonti di finanziamento sono assegnate
indistintamente all’azienda, senza che sia possibile stabilire correlazioni significative tra fonti e
impieghi. Zappa G., (1962), L’economia delle aziende di consumo, Giuffrè, Milano.
8
Falini A., (2009)., Project…,cit. p.13-14.
7
centro verso la periferia, candidano in particolar modo il project financing quale
strumento insostituibile di finanziamento per la realizzazione di opere pubbliche,
garantendo il minor ricorso possibile alla fiscalità generale.
I.1.2. L’origine e il riconoscimento in Italia *
La logica sottostante il project finance, secondo alcuni, viene fatta risalire al
fenus nauticum ai tempi dell’impero romano. Il fenus consisteva nel prestito di
denaro a scopo di commercio marittimo con assunzione del rischio della
navigazione da parte del creditore. Poiché questo rischio era molto elevato,
l’interesse richiesto dal finanziatore, che non vantava alcun diritto di rimborso nel
caso in cui l’affare non fosse giunto alla sua “naturale” conclusione, era almeno il
doppio di quello normalmente richiesto per altri tipi di prestito. I mercanti, che
beneficiavano dei finanziamenti concessi per il viaggio e l’acquisto delle merci, si
impegnavano a restituire ai finanziatori le somme accordate, attraverso i ricavi
derivanti dalla vendita delle merci
9
.
Tuttavia si ritiene presumibilmente che la prima operazione di project
financing risalga alla fine del tredicesimo secolo (1299), quando la Corona inglese
negoziò una forma di prestito con i Frescobaldi, (famiglia fiorentina di banchieri),
per sviluppare una miniera d’argento nel Devon. Il prestito accordava al
finanziatore il diritto di sfruttare economicamente le operazioni di estrazione dalla
9
Fonte: Sorge M., (12/2004), La natura del rischio di credito nel project finance, in “Rassegna
trimestrale BRI”, p. 99.
* Fonte del paragrafo: "Il project financing e la segregazione patrimoniale. Profili economico-aziendale"
Tesi di Dottorato di Elisa Sartori - http://eprints.luiss.it/42/1/sartori-20080317.pdf