3
Introduzione.
Che significato ha assunto la parola “gratis” nell'era moderna? Come e quanto ha influito la rete
Internet e l'avvento del Web 2.0 nell'ascesa del Gratis come strumento di potere e di ricchezza?
Tutti i servizi (o quasi) che oggi utilizziamo sul Web sono gratuiti: più o meno con formula
Freemium e tutti offrono un servizio online valido pur essendo gratuito. Servizi che si sono
diffusi proprio grazie a questo meccanismo, ovvero sono stati fatti conoscere al più vasto
pubblico rompendo il muro del costo: al costo zero.
Il concetto di gratuità, oggi, è mutato, dai semplici gadget e omaggi dei supermercati ad
applicazioni online gratuite che offrono servizi davvero eccezionali come può essere Google
Maps e Gmail il servizio di posta elettronica o dei semplici social network quali Facebook e
Twitter: sono tutti utilizzati da milioni e milioni di utenti e ancora oggi mantengono la loro
filosofia, ovvero di restare gratuiti. Dove ci guadagnano quindi i colossi del Web? Da dove
provengono i ricavi che le rendono ad oggi società multimiliardarie? Pur non facendo pagare
alcunché agli utenti-utilizzatori, ottengono guadagni con tanti zeri dalle inserzioni pubblicitarie
che vengono sempre più ottimizzate e inserite in pagine web che offrono contenuti
necessariamente di ottima qualità.
Il punto centrale di questa tesi si focalizza in particolar modo sull'azienda Google, leader nel
business Internet oriented e non solo. Un'azienda che ha ottenuto risultati mai visti prima pur
offrendo dei servizi gratuiti a tutti gli effetti ma con qualche piccolo particolare che le permette
di far fare la differenza con le altre società sul mercato.
4
“Coloro che oggi comprendono il nuovo Gratis padroneggeranno i mercati di domani e sconvolgeranno quelli di
oggi: anzi lo stanno già facendo.”
Chris Anderson
1. L'evoluzione di Google
Oggi, sempre più spesso siamo abituati a vedere prodotti e servizi che ci vengono proposti in
forma gratuita. Basti notare “l’ecosistema Linux” e i simili prodotti Opensource.
Google ne è forse l’esempio più vicino a tutti noi di come un’azienda, delle più ricche
d’America e del Mondo possa offrire svariati servizi (Gmail, Maps, Reader, Analytics...) e
guadagnare nello stesso tempo.
Molti di noi, ogni giorno, usano uno o più servizi di Google, accedono ai social network come
Facebook e Twitter e consultano la sempre più immensa enciclopedia del mondo Wikipedia: ma
come si può notare non solo non ci costa nulla farlo, ma le società appena citate sono tra le più
ricche della rete.
Qui c’è il paradosso del Gratis: c’è gente che guadagna moltissimi soldi senza farsi pagare
niente. Ma come è potuto accadere tutto ciò, com’è possibile che l’economia gira ancora in
questo modo e molto probabilmente evolverà così anche in futuro?
E’ giusto, però, fare una distinzione tra il Gratis che c’era prima e quello emerso nell’ultimo
decennio. Le persone più anziane (cresciuti con il “vecchio Gratis”, quello del Novecento)
hanno ragione ad essere sospettose dato che pensano che non esista niente di veramente
gratuito, dove ci sarà sempre qualcosa da pagare, prima o poi. Questo comportamento del tutto
giustificato, non è una novità, questo è dovuto dal fatto che in passato, logiche di marketing
hanno abusato nell’utilizzo della parola “Gratis” rendendola sempre di più poco sorprendente.
I giovani, invece, non solo non sono sospettosi ma neanche tanto meravigliati, questo perché,
facendo parte della Generazione Google, sono cresciuti online e danno per scontato che ogni
bene digitale sia gratis, interiorizzando le sottili dinamiche di marketing del costo marginale
prossimo allo zero.
Ma il Gratis non è solo una trovata di marketing come i campioncini omaggio e i gadget dentro
le confezioni, a cui siamo tutti abituati nel commercio tradizionale. Non è più soltanto un’esca
5
per un acquisto futuro, ma oggi si propone davvero come davvero “roba gratis”.
Questa è la differenza.
Google ha iniziato a farsi conoscere al grande pubblico come un motore di ricerca, ma che
faceva il suo lavoro in maniera differente dagli altri suoi concorrenti e con risultati davvero
ottimi fino ad affermarsi come il motore di ricerca numero uno al mondo.
Successivamente l'azienda Google si è enormemente arricchita di vari servizi, di grande qualità e
di enorme utilità. Servizi gratuiti e molto utilizzati dalle persone, hanno fatto di Google una
delle più grandi aziende al mondo sia dal punto di vista economico che dal punto di vista di
potere. Google è un laboratorio in costante attività; le novità lanciate si susseguono a ritmo
frenetico, arricchendo e modificando i servizi offerti agli utenti quasi giornalmente.
Oggi il pacchetto azionario di Google, quotata in borsa dall’agosto 2004, vale oggi oltre 100
miliardi di dollari (più di Ford e General Motors messe assieme) e il patrimonio personale di
Larry Page e Sergey Brin supera i 10 miliardi di dollari a testa.
Ma tutti questi miliardi di dollari da dove arrivano, considerato che l’utilizzo di Google è
gratuito? La risposta è molto semplice: Google non fa pubblicità a se stesso ma incassa molto
per la pubblicità che fa agli altri.
Ma come è potuto accadere tutto ciò?
Quale o quali tipologie di mercato hanno permesso di riempire le casse all'acclamata società di
Silicon Valley?
Diventare il custode indispensabile delle informazioni di tutto il mondo, la destinazione unica
per tutte le informazioni che abbiamo bisogno è un ambizioso obietto di Google, come è
ambizioso è stato ottenere, con il 68 per cento delle ricerche sul Web (in crescita), una forza
dominante sul Web come Microsoft è diventata sul PC. Google non è solo un servizio di ricerca
superiore. Negli ultimi anni ha avviato una serie di servizi nuovi e avanzati, dalla Ricerca Libri
all'irresistibile Google Earth fino all'acquisto storico di YouTube per 1,65 dollari miliardi di
euro. Google ha anche preso di mira direttamente al core business di Microsoft, infatti offre la
connessione e-mail e software di elaborazione testi e fogli di calcolo e di calendari, spingendo
ad una trasformazione nota come "cloud computing".
1
1
Tratto dall'introduzione di “Pianeta Google di Randall Stross ed. Sperling & Kupfer (2009)
6
1.1 Google Story
Nonostante Google sia il più utilizzato motore di ricerca del Web, nonché un marchio diffuso a
livello mondiale, i primi passi di questa colossale Internet based company risalgono solo al 1995.
Nel 1995 due giovani studenti universitari, Larry Page e Sergey Brin, si incontrano per la prima
volta all'Università di Standford, in California. I due conoscendosi concordano su un fatto:
trovare un'informazione su Internet è diventato sempre più difficile.
E' una constatazione che molti utenti stanno facendo. La Rete è in forte crescita e la gestione
dell'enorme massa d'informazioni già disponibile in quegli anni è diventata problematica: un
mare di pagine nel Web, nel quale non è più dolce naufragare.
A metà del 1998 Page e Brin acquistano una serie di hard disk d'occasione e li assemblano in
quello che passerà alla storia come il primo server di Google ed il case è realizzato come di loro
consueto con i mattoncini Lego. Ma anche se l'aspetto è informale, l'involucro nasconde un
piccolo prodigio tecnologico. I due ne sono coscienti e si mettono alla ricerca di un partner ma
inizialmente riceveranno solo risposte negative (anche da David Filo, cofondatore di Yahoo!)
perché anche se nonostante gli anni siano di grande fermento e nuovi progetti basati su
Internet decollino a ritmo frenetico, sul Web si trovano già molti motori di ricerca, alcuni
piuttosto popolari come Altavista, e gli imprenditori e i finanziatori contattati ritengono che
non ci sia assolutamente bisogno di un nuovo motore di ricerca.
Infine con il consiglio di David Filo di crearsi una propria società e con il primo investitore,
Andy Bechtolsheim (uno dei fondatori di Sun Microsystems) che staccò un assegno di
centomila dollari, il 7 Settembre Google Inc. inaugura ufficialmente la propria sede a Menlo
Park, in California, nel garage di un amico, confermando uno degli stereotipi più diffusi nella
Silicon Valley.
Per la cronaca, “Google” è un gioco di parole che deriva dal termine “googol”, che sta per
indicare un numero caratterizzato da un 1 iniziale e seguito da 100 zeri. La scelta di utilizzare
questo termine come ragione sociale riflette la missione aziendale della società, il cui obiettivo è
quello di organizzare l'enorme quantità di informazioni disponibili sul Web e nel mondo in
generale. A decretare il successo di Google in questi primi tempi, è, come è sempre successo su
7
Internet, il passaparola.2
Infatti l’azienda non ha mai fatto pubblicità ed è probabilmente l’unica società al mondo a non
averne bisogno.
Oggi Google reperisce e gestisce le informazioni presenti su Internet grazie ad una propria rete
di computer con una potenza di calcolo che nessun’altra azienda al mondo possiede. Ha nel suo
database oltre 6 miliardi di pagine web e ogni giorno i suoi utenti effettuano 200 milioni
di ricerche in oltre 80 lingue ed ogni secondo vengono effettuate oltre 2.000 ricerche
facendo dell'indice di Google il più grande al mondo. Attualmente è in atto il più
ambizioso dei progetti mai attuati: la digitalizzazione dei volumi di intere biblioteche al fine di
rendere il sapere umano alla portata di tutti.
3
Vanta, inoltre, in tutto il mondo un team di oltre 1.000 dipendenti, noti come Googler mentre il
quartier generale è chiamato Googleplex.
4
“Don’t Be Evil”, ossia “non compiere mai il male” è da sempre il motto e la mission dei due
fondatori di Google.
2
Introduzione dal libro Google Pocket di Salvatore Romagnolo ed. Apogeo
3
http://www.e-competency.org/pages/google-story.asp
4
http://www.beliceweb.it/alveare/leggi_ext.php?a=articoli/test_e_quiz&i=Google.htm
Fig. 1: Googleplex di Mountain View