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P R E M E S S A
Il presente lavoro si propone di tracciare un quadro generale
che rappresenti, per quanto possibile organicamente, gli
aspetti giuridici, funzionali e operativi dei servizi aeroportuali
e delle imprese che li erogano, alla luce del contesto
normativo ed istituzionale di riferimento, con un’attenzione
particolare rivolta al rapporto fra vettori ed aeroporti.
La forte evoluzione del settore del trasporto aereo,
l’esplosione ed il rafforzamento dei vettori low cost, il
cambiamento del ruolo delle alleanze, anche attraverso
fusioni, la concorrenza dei servizi ferroviari ad alta velocità e
le difficoltà derivanti dal contesto macroeconomico, mettono
a dura prova gli assetti del settore.
Questi elementi di complessità, e quindi di interesse,
giustificano l’obiettivo del presente lavoro di condurre
un’analisi organica delle attività che si realizzano all’interno
di un aeroporto e dei suoi principali players. Infatti,
possiamo descrivere queste attività con riferimento ad un
sistema complesso, nel quale diversi operatori agiscono lungo
la filiera; si tratta come si vedrà di seguito, di soggetti fra loro
differenti e, talvolta differenziati, che in alcune circostanze
agiscono in concorrenza tra loro, ma il cui combinato operare
determina il successo o l’insuccesso dell’intero business
aeroportuale al quale partecipano.
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Agli aeroporti viene poi universalmente riconosciuto un ruolo
strategico di agenti di marketing territoriale. Gli aeroporti,
infatti, oggi sono chiamati a svolgere un’importante funzione
economica attraverso la capacità di attrarre investimenti e
nuove rotte, garantendo così il diritto del cittadino alla
mobilità aerea. Gli effetti di questo ruolo economico non si
esauriscono in benefici per passeggeri e merci, ma ricadono
anche sul territorio circostante con effetti propulsivi
sull’economia, sul turismo e sull’occupazione nelle aree in
cui gli aeroporti operano.
Trattando specificatamente dei servizi aeroportuali,
osserveremo subito che esso è caratterizzato dal suo
particolare oggetto, specificatamente adibito a svolgere una
funzione tipica quale la fornitura di servizi di assistenza a
terra a passeggeri ed aeromobile (cd. handling), ma anche
tutte quelle attività collaterali che non attengono
direttamente alla navigazione aerea, (cd. non aviation) per
cui, accanto alle peculiarità create dal tipo di servizio
recentemente liberalizzato, si aprono una serie di questioni di
carattere giuridico e tecnico originate dalla particolare natura
del servizio, che coinvolgono, oltre alle parti private, anche
organi dell’amministrazione statale e la comunità
internazionale.
Di questo si darà conto nello svolgimento del presente lavoro:
nella prima parte si inizierà con il delineare il ruolo
dell’impresa di gestione aeroportuale, i suoi assetti
proprietari ed i rapporti con le imprese di navigazione aerea,
alla luce delle citate considerazioni, mentre nella seconda, si
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focalizza l’attenzione sulla tipologia dei servizi, si analizza la
domanda dei servizi offerti e le modalità operative.
La parte terza è, invece, dedicata al tema delle regole. Si
tratta, con evidenza, di un aspetto essenziale. Il settore
aeroportuale è tra quelli più direttamente influenzati dal
diritto internazionale e comunitario. Si farà quindi
riferimento alle competenze istituzionali, al regime di
proprietà e dell’uso dei beni demaniali ed al rapporto
concessorio. Altro tema di rilievo che si affronterà è quello
che attiene ai corrispettivi per l’uso degli aeroporti, quindi dei
diritti relativi ai movimenti degli aeromobili, delle persone e
delle merci
1
.
Quindi, il tema della liberalizzazione dei servizi di handling
2
.
Com’è noto, il d.lgs. 18/99, chiamato a dare attuazione alla
direttiva 96/67/CE, in materia di libero accesso al mercato
dei servizi di assistenza a terra negli aeroporti dell’Unione
Europea, ha concretamente modificato la tradizionale
impostazione per la quale l’aeroporto rappresenta soltanto un
bene affidato all’impresa aeroportuale di gestione
dell’infrastruttura, con la conseguenza che la pretesa
dell’utente di esercitare in proprio, per sé o per terzi, l’attività
di assistenza aeroportuale doveva intendersi come
inammissibile gestione nella sfera altrui. Pur tenendo conto
del fatto che alcune fra le più significative misure di
restrizione delle dinamiche del mercato hanno durata
1
Si fa qui riferimento ai corrispettivi dovuti alle società di gestione aeroportuale per diritti di approdo,
sosta e decollo degli aeromobili, imbarco passeggeri e carico e scarico merci.
2
Il termine inglese handling viene qui usato nell’accezione più ampia, ormai entrata nell’uso comune fra
gli addetti ai lavori, di servizi di assistenza a terra agli aeromobili, bagagli, merci e posta.
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limitata nel tempo e puramente transitoria, non si deve
sottovalutare o ridimensionare, gli indubbi effetti innovativi
che la nuova normativa ha introdotto in un settore
essenzialmente estraneo al minimo funzionamento di regole
liberistiche e concorrenziali, quale quello aeroportuale.
Per completezza, si procederà, inoltre, ad un confronto con la
regolamentazione, dei diritti e dei servizi aeroportuali, vigente
negli Stati Uniti d’America.
Infine, nella quarta e ultima parte, si affronterà il tema della
natura giuridica e della conseguente disciplina IVA dei
corrispettivi per l’uso delle infrastrutture aeroportuali con
una attenzione particolare anche agli aspetti giuridici relativi
alla responsabilità nel trasporto aereo di cose, relativamente
alla fase della riconsegna.
Figura 1 - Terminal multi purpose, aeroporto di Houston, TX
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PARTE PRIMA
LE IMPRESE DI GESTIONE AEROPORTUALE
1. Introduzione.
Le condizioni di prestazione dei servizi di assistenza a terra
forniti in ambito aeroportuale acquistano particolare
importanza alla luce dei mutamenti in atto nel contiguo
settore del trasporto aereo. L'aeroporto, inserito in un
contesto economico globale con connotati di impresa, dopo
aver subito per decenni la dinamica del mercato, risultando
un interprete immobile e passivo nei confronti in primo luogo
dei vettori, oggi sta intraprendendo soluzioni di marketing
atte a modificare il suo ruolo nella filiera del trasporto. Tale
cambiamento è stimolato dalla mutata pressione
concorrenziale intersettoriale. Di conseguenza, attività
reddituali consolidate, quali i servizi di assistenza agli
aeromobili e ai passeggeri, sono divenute business altamente
competitivi. Tale situazione è di per sé un driver verso la
ricerca di nuove proposizioni di valore orientate
all'arricchimento d'offerta dell'impresa-aeroporto e verso il
paradigma di “aeroporto commerciale"
3
Questa trasformazione, apparentemente naturale, che vede
in realtà nelle gestioni aeroportuali dei formidabili ostacoli al
cambiamento, passa necessariamente attraverso l'adozione
di un orientamento al cliente nella prospettiva d'impresa.
3
Jarach D., Marketing Aeroportuale, EGEA 2005, pag. 75 e ss
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La definizione stessa di cliente viene così ad estendersi: non
più solo alla compagnia di navigazione aerea, ma diventano
clienti anche tutti gli altri soggetti della filiera del business
aeroportuale assieme al consumatore finale, concepito in una
visione più ampia rispetto a quella di passeggero.
L'aeroporto oltre ad essere nodo multimodale di trasporto
diviene così, una impresa in grado di attrarre il cliente con
molteplici servizi.
2. Il ruolo dell’impresa di gestione aeroportuale
Gli aeroporti rivestono un ruolo cruciale non solo per il
macroambiente dei trasporti, ma anche per qualità d'offerta
del sistema-paese contribuendo alla costruzione e
all'aumento della sua ricchezza. Sono elementi fondanti
all'interno del tessuto economico-produttivo, turistico e
commerciale di un territorio. L'aeroporto risulta essere una
realtà complessa connotata da una molteplicità di processi di
difficile gestione e coordinamento. Esso si compone di diverse
dimensioni integrate tra di loro e necessarie per generare
redditività nel lungo termine, queste possono essere così
sintetizzate:
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I. La dimensione logistico-strutturale. L'aeroporto agevola la
movimentazione delle merci e dei passeggeri da e per l'area
interessata. La sua maggiore capacità ricettiva, le sue
infrastrutture qualificate favoriscono una maggiore
4
Jarach D., Marketing Aeroportuale, cit. pag. 6 e ss.
9
produttività degli attori economici che insistono sull'area di
pertinenza.
II. La dimensione di marketing dell'impresa aeroporto nella
filiera del business aereo. Le imprese di gestione aeroportuale
assumono un ruolo attivo all'interno della filiera del business
aereo, in tal senso cambiano i rapporti con i fornitori
affiancando, alla gestione dei rapporti orizzontali di mercato
con essi, contatti diretti con il cliente finale.
III. La dimensione dell'aeroporto nella prospettiva di
marketing territoriale. La capacità ricettiva dell'aeroporto è in
grado di attrarre insediamenti produttivi nella data area di
afferenza, grazie alla maggiore facilità di accesso al mercato e
alla conseguente riduzione degli oneri gestionali.
Il business aereo nella sua globalità si avvale di strutture
organizzative connesse tra di loro da rapporti paritari o
subalterni. L'offerta finale deriva dall'ottimizzazione delle
azioni svolte dai vari operatori, a cominciare dalle compagnie
aeree, passando per le società di gestione aeroportuale. I
soggetti che partecipano all'erogazione del servizio sono:
a) l’impresa di navigazione aerea: sotto tale voce si includono
sia i vettori passeggeri di ogni tipologia e posizionamento
(regional, low cost e low fare) sia gli operatori cargo;
b) l’impresa-aeroporto: all'interno della categoria si
inseriscono le società di gestione aeroportuale. Tale società
ricopre il ruolo di coordinamento delle varie forme di offerta
presenti all'interno del sedime, senza prevedere
necessariamente un suo impegno diretto nell'erogazione di