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INTRODUZIONE
L’informatica e il mondo della tecnologia ci hanno ormai abituato all’introduzione
di strumenti innovativi, che, per la maggior parte delle persone, sembrano appartenere
alla fantascienza. Siamo testimoni quotidianamente di un'evoluzione incredibile, in cui le
tecnologie si integrano nella vita di tutti i giorni, trasformando radicalmente il modo in
cui lavoriamo, comunichiamo e ci relazioniamo con il mondo che ci circonda. Dai
dispositivi portatili che ci consentono di accedere a un'infinità di informazioni in pochi
istanti, all'intelligenza artificiale che automatizza processi complessi, fino alla realtà
virtuale che ci immerge in esperienze coinvolgenti, tutto ciò ha cambiato il nostro modo
di percepire la realtà e ha aperto nuovi orizzonti di possibilità. L'ultima innovazione
tecnologica che ci ha coinvolto in modo significativo è stata la generazione automatica di
linguaggio. Con l'avvento di modelli di linguaggio avanzati, siamo stati testimoni di una
svolta nell'ambito della comunicazione e dell'elaborazione del testo. Questa tecnologia ha
dimostrato una straordinaria capacità di generare testo coerente, aprendo nuove
prospettive in diversi settori, come l'assistenza virtuale, la traduzione automatica, la
scrittura assistita e molto altro. La generazione automatica di linguaggio ha superato le
aspettative, consentendo di creare contenuti complessi e di alta qualità in modo rapido ed
efficiente.
Indubbiamente, l'introduzione di queste tecnologie ha suscitato una serie di
dibattiti e dubbi cruciali per il futuro. Uno dei principali argomenti di discussione
riguarda l'impatto sull'occupazione e sul futuro del lavoro. L'automazione del processo di
generazione di testo potrebbe portare a una riduzione dell’occupazione per compiti come
la scrittura, la redazione di documenti o la creazione di contenuti? Questa prospettiva
solleva interrogativi sulla riconversione professionale, sulla creazione di nuove
opportunità lavorative e sulla necessità di sviluppare competenze complementari alle
capacità delle macchine. Inoltre, la capacità di generare testo coerente e convincente
tramite l'intelligenza artificiale ha sollevato dubbi sulla capacità di ragionamento delle
macchine. Mentre tali sistemi possono produrre testo che appare altamente persuasivo,
rimane il dibattito su quanto effettivamente comprendano ciò che stanno generando. La
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questione centrale riguarda la distinzione tra l'elaborazione del linguaggio naturale e la
comprensione concettuale profonda, che è un tratto distintivo dell'intelligenza umana.
Infine, c'è la preoccupazione che tali tecnologie possano sfuggire al controllo
umano. Sebbene siano stati fatti progressi significativi nella creazione di modelli di
linguaggio sicuri e responsabili, l'idea di macchine in grado di generare testi
autonomamente, senza alcun controllo o supervisione, solleva timori legati alla
disinformazione, alla manipolazione dell'opinione pubblica o addirittura alla creazione di
contenuti dannosi. Le questioni sollevate sono molte, dal problema della privacy
derivante dalla grande quantità di dati processati, alla sicurezza ed equità.
Sebbene l’analisi e la produzione del linguaggio naturale siano studiati da tempo
nel campo dell’informatica, negli ultimi mesi ha subito una grande accelerazione grazie al
rilascio del software ChatGPT da parte di OpenAI. Tutti gli esempi trattati in tutto il testo
di questa tesi sono stati creati utilizzando la versione 3.5 di ChatGPT. La versione è stata
resa pubblica pochi mesi fa (nel momento in cui si scrive è già disponibile la versione 4) e
ha già raggiunto più di 100 milioni di utenti attivi. Il software consente di “dialogare” con
la macchina tramite prompt ed ottenere risposte generate dal computer. Ad esempio, se
chiediamo a ChatGPT di scrivere un testo su come può essere utilizzato ChatGPT e per
quali scopi, otteniamo la seguente risposta:
Output: Certo, posso fornirti alcune indicazioni su come e per quali scopi può essere
utilizzato ChatGPT.
ChatGPT è un modello di intelligenza artificiale che può generare testo umanoide in
risposta a un prompt. Le sue capacità lo rendono utile per una serie di applicazioni, tra
cui:
1) Assistenza Clienti: ChatGPT può essere utilizzato come un chatbot per rispondere
alle domande dei clienti. Questo può migliorare l'efficienza del servizio clienti,
rispondendo rapidamente a domande comuni e liberando il personale umano per
problemi più complessi.
2) Creazione di Contenuti: ChatGPT può aiutare nella scrittura e nella creazione di
contenuti. Può generare idee per la scrittura, aiutare a scrivere bozze di articoli,
blog, storie, e altro ancora.
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3) Apprendimento e Istruzione: ChatGPT può essere utilizzato come strumento di
apprendimento. Può fornire spiegazioni su una vasta gamma di argomenti, fare da
tutor in diverse materie e aiutare gli studenti a prepararsi per gli esami.
4) Traduzione di Lingue: Anche se non è specializzato nella traduzione, ChatGPT ha
dimostrato di poter tradurre testi tra diverse lingue con una certa efficacia.
5) Programmazione: ChatGPT può aiutare a generare codice e risolvere problemi di
programmazione. Ad esempio, può suggerire come risolvere errori comuni o
proporre frammenti di codice per funzioni specifiche.
6) Intrattenimento: ChatGPT può essere utilizzato per creare dialoghi per giochi,
scrivere storie interattive, o addirittura fungere da partner di conversazione.
Ricorda che, mentre ChatGPT può essere incredibilmente utile, ha anche le sue
limitazioni. Non ha una vera comprensione del mondo come gli esseri umani e può
fare errori o generare informazioni imprecise. Inoltre, è importante utilizzare
ChatGPT in modo etico e rispettoso della privacy e della sicurezza dei dati.
L’obiettivo che si pone questa tesi è duplice: da un lato si vuole rispondere alla
domanda: Come funzionano questi software di generazione di linguaggio? Quali sono i
principi di Intelligenza Artificiale che hanno permesso lo sviluppo di queste applicazioni?
Rispondere a queste domande è fondamentale per sgombrare il campo da possibili
fraintendimenti e incomprensioni, e rimuovere il velo di “magia” che spesso influenza la
stampa generalista o il discorso pubblico, suggerendo funzionalità e capacità che non
corrispondono alla realtà. Dopo un’introduzione sull’Intelligenza Artificiale nel capitolo
1, si spiegherà il ramo informatico del Natural Language Processing, di cui fanno parte
anche i Large Language Model, ovvero gli algoritmi alla base degli attuali software di
generazione del linguaggio.
Il secondo obiettivo di questa tesi è esaminare in che modo i software generativi di
linguaggio possono essere integrati nel contesto della scrittura giornalistica. Uno dei
principali interrogativi che si intende affrontare è: "In che modo è possibile incorporare
questi avanzati strumenti software nell’editoria dell’informazione?" Si cercheranno di
sondare le opportunità e le sfide associate a tale integrazione, cercando di delineare le
potenziali trasformazioni che potrebbero avvenire nel settore giornalistico. Un'altra
domanda fondamentale a cui si tenta di rispondere è: "Quali funzioni può assumere
un'intelligenza artificiale nel giornalismo?" Si cercherà quindi di esplorare la gamma di
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compiti che questi sistemi possono gestire, che potrebbero spaziare dalla redazione di
articoli a brevi pezzi informativi, fino alla generazione di idee per storie. Inoltre, si
cercherà di indagare la natura della collaborazione tra umani e macchine nell'ambito del
giornalismo. Che tipo di collaborazione uomo-macchina è lecito attendersi con
l’implementazione di questi software all’interno del ciclo produttivo dell’informazione?
Come può cambiare il ruolo del giornalista in un ambiente sempre più digitalizzato? Qual
è il bilanciamento ottimale tra l'intervento umano e l'autonomia della macchina?
In ultimo si tratteranno le possibili limitazioni e i problemi che possono sorgere, in
particolare riguardo la proprietà intellettuale dei testi prodotti da un'intelligenza
artificiale: a chi appartengono i diritti d'autore? Si tratta di una questione complessa che
sfida le convenzioni esistenti e richiede una riflessione approfondita. Un'altra
preoccupazione fondamentale è il potenziale uso improprio di questi strumenti per la
produzione di notizie false o "fake news". In un'epoca in cui le informazioni false
possono diffondersi rapidamente e avere conseguenze significative, è vitale comprendere
e mitigare i rischi associati all'uso dell’Intelligenza Artificiale nella generazione di
contenuti.
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CAPITOLO 1
INTELLIGENZA ARTIFICIALE E ALGORITMI
Il termine “Intelligenza Artificiale” venne pronunciato per la prima volta nel 1955
da John McCarthy che la definì come “[…] la scienza di creare ed ingegnerizzare
macchine intelligenti e in particolar modo programmi informatici.”
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. Non esistono
tuttavia delle definizioni esaustive e complete dell’Intelligenza Artificiale, quanto
piuttosto una serie di descrizioni e applicazioni specifiche che, nel complesso, possono
raccontare l’obiettivo dell’informatica nello sviluppo di software e applicazioni atte a
risolvere una molteplicità di problemi. Ciò è dovuto principalmente a due fattori: il primo
è che l’Intelligenza Artificiale copre una buona parte delle attività umane che possono
essere riprodotte anche attraverso una macchina, ovvero si occupa di un grande numero di
ambiti, tra i quali possiamo citare come esempio la Computer Vision, il Natural Language
Processing, i Virtual Assistant/Chatbot, e l’Intelligent Data Processing. Il secondo è che
la stessa intelligenza umana, a cui si contrappone l’Intelligenza Artificiale, è ancora
oggetto di studio e contiene difficoltà e complessità tali da rendere difficile fornire una
definizione esaustiva anche del termine “intelligenza”. Possiamo quindi indicare ad
esempio che l'Intelligenza Artificiale è il campo di ricerca che si occupa di sviluppare
algoritmi e tecnologie in grado di consentire ai computer di svolgere compiti che
richiedono intelligenza, come quelli eseguiti dagli esseri umani. Oppure: L'Intelligenza
Artificiale è un campo di studio che si concentra sui principi teorici, le strategie e le
tecniche necessarie per progettare sistemi hardware e software che consentono al
computer di svolgere compiti che, ad un osservatore comune, potrebbero sembrare
esclusivamente a portata dell'intelligenza umana. O ancora: L'Intelligenza Artificiale
consente di dotare i sistemi artificiali di un comportamento intelligente, ovvero di
studiare come far svolgere ai computer attività che tradizionalmente vengono eseguite
meglio dagli esseri umani. In questo modo, tali sistemi possono essere considerati
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McCarthy, J., WHAT IS ARTIFICIAL INTELLIGENCE?,
https://www-formal.stanford.edu/jmc/whatisai/node1.html