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INTRODUZIONE
La città di Montepulciano vide nel XVI secolo il fiorire di personaggi e famiglie che la abbellirono con
splendidi palazzi e splendide opere d’arte.
Situata a metà strada fra Firenze e Roma, Montepulciano seppe sfruttare a pieno il vantaggio di
questa posizione geografica. Sempre ferma e salda fu la fedeltà alla città di Firenze e alla famiglia dei
Medici: Cosimo I ebbe una considerazione particolare per Montepulciano e dette incarichi di rilievo a
militari e diplomatici poliziani, visitando egli stesso più volte la città.
Roma fu però la città che dette a Montepulciano e alle sue famiglie la parte più grande della loro
fama: a Montepulciano soggiornò Paolo III, fu allevato Giulio III, nacque Marcello II. Il primo
importante cardinale della città fu Giovanni Ricci (1497-1574), tesoriere della Santa Sede. Nel 1561
Montepulciano venne eretta sede vescovile da Paolo IV e il cardinale Ricci ne divenne il primo
vescovo. Cardinali poliziani furono Francesco Maria Tarugi (1525-1608), Roberto Nobili (1541-
1559) e Roberto Bellarmino (1542-1621).
In questo ambiente di papi, porporati, vescovi e condottieri e sotto gli impulsi controriformistici, la
c ittà cercò anche di unire il proprio nome a quello di una santa: Agnese Segni domenicana, vissuta a cavallo
fra il secolo XIII ed il XIV.
Nel 1601 il culto e la messa della beata Agnese vennero estesi a tutto l’Ordine domenicano. Nel
convento che era stato di Agnese, dopo il trasferimento delle monache a Orvieto, ormai già da 150 anni
dimoravano i frati e il loro priore, padre Lorenzo Sordini Mariani, fu colui che volle celebrare l’evento
dedicando alla santa un ciclo di affreschi nel chiostro del convento. Figura di vivace ingegno e attento alle
esigenze del proprio convento e alla responsabilità del prorpio mandato, il Sordini Mariani si seppe
destreggiare fra infinite difficoltà, riuscendo a dare un buon inizio a quest’opera che però non vide mai
finita.
3
Il ciclo, il più importante di Montepulciano, è sempre stato citato nelle cronache e nelle guide, ma
m ai approfonditamente studiato. I pochi studi che nel tempo hanno raccolto notizie da fonti sicure sono La
vita di sant’Agnese nelle pitture del suo chiostro monumentale di padre Raimondo Sorgia 1
e i recenti
interventi della Liletta Fornasari. Quest’ultima, che già nel 1994 aveva per prima individuato l’intervento nel
chiostro del pittore aretino Salvi Castellucci, ha recentemente pubblicato un nuovo e importante studio sul
ciclo di affreschi di sant’Agnese, con notizie e documenti fino ad oggi sconosciuti. Questo intervento 2
,
e ffettuato su commissione della Soprintendenza per il Patrimonio storico artistico e
demoetnoantropologico per le province di Siena e Grosseto, giunto ormai quando la presente tesi era in
fase conclusiva, si è rivelato comunque un punto di riferimento importante e autorevole.
I numerosi documenti reperiti sia dalla Fornasari che da me hanno spesso aperto più problematiche
di quante non ne abbiano chiarite. Credo che ulteriori successivi studi offriranno occasione di
approfondimento per queste questioni, soprattutto in vista di un necessario e ormai programmato restauro
degli affreschi.
1
R. SORGIA, La vita di sant’Agnese nelle pitture del chiostro monumentale, in VII° Centenario della nascita di
Sant’Agnese segni, Patrona di Montepulciano e delle Terme di Chianciano 1268-1968, numero unico allegato alla
rivista «S. Caterina da Siena», Siena 1968.
2
L. FORNASARI, Scheda n. 14, in Memorie d’arte antica. Restauri a Montepulciano, a cura di L. Martini, catalogo della
mostra (Montepulciano 9 maggio-6 luglio 2003) , Montepulciano, Le Balze, 2003.
4
CRONOLOGIA
1268 (circa) - Sant’Agnese nasce a Gracciano, frazione del comune di Montepulciano (Siena);
1277 - entra nel monastero poliziano di S. Luca, tra le monache “del sacco”;
1282 - partecipa a Proceno (Viterbo) alla fondazione di un nuovo monastero. L’anno
seguente, con dispensa pontificia, ne diviene badessa;
1306 - forse nella primavera di detto anno va collocato un suo viaggio a Roma, per ottenere dal
legato pontificio il permesso di erigere il suo secondo monastero a Montepulciano;
1306 - il 31 luglio viene siglato il documento di fondazione del monastero e chiesa di Santa
Maria Novella, che il popolo chiamerà poi “di S. Agnese”;
5
1311 - crollo del monastero da poco edificato;
1312-1316 - aggregazione di detto monastero all’Ordine di san Domenico;
1317 - 20 aprile morte della santa;
1366 - il beato Raimondo ne scrive la legenda , testimonianza di un culto già diffuso;
1368-1377 - santa Caterina da Siena si reca più volte a venerarne il corpo;
1435 - le monache domenicane lasciano il monastero, che diviene convento dei frati domenicani;
1532 - Clemente VII concede l’ufficio e messa per il culto della beata Agnese;
1601 - Clemente VIII lo estende a tutto l’Ordine domenicano;
1726 - Agnese è canonizzata da Benedetto XIII, O.P.
LE FONTI LETTERARIE
La principale fonte letteraria del ciclo degli affreschi nel chiostro del santuario di S. Agnese da
Montepulciano, datati tra il 1603 e il 1652, è la Vita di Santa Agnese Vergine da Montepulciano dell’Ordine
6
dei Predicatori d i padre Lorenzo Sordini Mariani, stampata a Firenze nel 1606
3
. Questa vita fu composta
n egli anni in cui il Sordini Mariani era priore del convento di Santa Maria Novella di Montepulciano (1601-
1603). Nel 1601 l’ufficio e la messa per la beata Agnese furono estesi a tutto l’Ordine domenicano 4
ed il
Sordini Mariani «... a maggior gloria della Santa» dette inizio ai lavori per la «rappresentazione in pittura a
fresco di alcuni miracoli principali della Santa» 5
. Sebbene la pubblicazione sia avvenuta nel 1606, anno in
c ui il Sordini Mariani non era più a Montepulciano ma a Firenze, la composizione della Vita risale
indubbiamente agli anni di priorato a Montepulciano, in quanto già nel 1604 il Sordini Mariani aveva
ottenuto il permesso di pubblicazione dal R.P. Inquisitore di Firenze 6
.
La fonte del Sordini Mariani e di tutti gli altri agiografi di santa Agnese, è la Legenda scritta dal
beato Raimondo da Capua, che fu anche confessore e biografo di santa Caterina da Siena. Sebbene di mole
affatto diversa, le due opere sembrano seguire un identico schema compositivo e la giovanile Vita di
Sant’Agnese sembra essere un esercizio per la più accurata e voluminosa Vita di Santa Caterina.
La Legenda beate Agnetis de Monte Policiano fu scritta durante i quattro anni nei quali Raimondo si
trovava «… nel castello di Montepulciano a presiedere un convento di suore soggetto al mio Ordine» 7
,
r icavando le notizie da alcune pergamene presenti nell’attuale convento di S. Agnese e dalla relazione di
3
L’edizione da me consultata è : P.L. SORDINI MARIANI,Vita di S. Agnesa da Montepulciano dell’Ordine dei
Predicatori. Con alcune Relazioni di cose nuovamente accadute, Firenze, Sermartelli, 1606, ristampa anastatica,
Edizioni sanesi, 1991. Il culto di santa Agnese era diffuso a livello locale già prima della sua morte, avvenuta nel 1317.
Dopo circa cinquant’ anni Raimondo da Capua scrisse la Legenda Sancte Agnestis de Monte Policiano. Nel 1532
Clemente VII concesse l’ufficio e messa per il culto della beata Agnese che, nel 1601, fu esteso da Clemente VIII a
tutto l’Ordine domenicano. Santa Agnese fu canonizzata nel 1726 da Benedetto XIII.
4
Breve di Clemente VIII del 23 febbraio 1601; cfr. P.L. SORDINI MARIANI, Vita, cit., p. 114.
5
P.L. SORDINI MARIANI, Vita, cit., p. 121.
6
Ivi, p. 6.
7
RAIMONDO DA CAPUA, Legenda Maior, cioè Vita di Santa Caterina da Siena, trad. di P. G. Tinagli O.P., Siena,
Cantagalli, 1998, p.292, 282.
7
quattro suore discepole di Agnese, che a quel tempo erano ancora vive 8
. Se consideriamo valida come data
d i composizione il 1366, a quel tempo la santa sarebbe già stata morta da cinquant’ anni.
Gli esemplari manoscritti della Legenda del beato Raimondo che sono stati consultati sono tre: il
primo, del secolo XIV, si trova nella Biblioteca degli Intronati di Siena 9
, con quattro belle miniature, il
se condo, risalente al secolo XV, si trova nell’Archivio della Curia Vescovile di Montepulciano 10
e il
t erzo è una copia cinquecentesca che si trova all’Archivio di Stato di
Firenze 11
. Il presunto originale che si trovava nel convento di S. Agnese a Montepulciano 12
è andato
p erduto. La Legenda è divisa in tre parti, ciascuna delle quali con un prologo 13
.
8
Sant’Agnese morì il 20 aprile 1317; il beato Raimondo nella Legenda Maior sostiene di aver scritto la Vita di
sant’Agnese in «tempore juventutis meae»: cfr. RAIMONDO DA CAPUA, Legenda Maior, cit., 195. I Bollandisti, nella
prefazione alla vita di sant’Agnese, indicano come probabile data di composizione il 1350: «puta circa annum Domini
MCCCL»: Acta Sanctorum, Aprilis II, Antverpiae 1675, p. 791, l. Tuttavia credo più giusta l’indicazione di Uga
Boscaglia nell’introduzione della traduzione della Vita di Sant’Agnese del beato Raimondo (Siena, Cantagalli, 1983)
che propone come data probabile di composizione il 1366: infatti nella Legenda Maior , composta tra il 1390 ed il
1391, il beato Raimondo al paragrafo 199 scrive «Agnese, vergine di Montepulciano, della quale scrissi la vita
venticinque anni or sono», quindi nel 1365-1366. Sembra che i Bollandisti nell’indicare la data di composizione della
Legenda Sanctae Agnetis, non abbiamo tenuto conto di quanto scritto dal beato Raimondo nella Legenda Maior, che è
però più volte da loro citata in altre occasioni e comunque stampata nello stesso volume al XXX di aprile.
9
Siena, Biblioteca Comunale, K. VII. 1, cc. 1r– 32v.
10
Montepulciano, Curia Vescovile, Conventus S. Agnestis Romanae Provinciae 132, cc. 1r –34v.
11
Archivio di Stato di Firenze, C ompagnie religiose soppresse da Pietro Leopoldo , 3430. Nella recente edizione critica a
cura di Silvia Nocentini, non è citata questa fonte manoscritta. Cfr. R AIMONDO DA CAPUA , L egenda beate Agnetis de
Monte Policiano, edizione critica a cura di S. Nocentini, Firenze, SISMEL – Edizioni del Galluzzo, 2001.
12
« Un libro d’un quarto di carta pecorina nei quali è scritta la vita di S.Agnesa nostra avvocata composita dal B.
Raimondo come appare in esso libro, del quale si deve tenere conto essendo l’originale…». Archivio di Stato di
Firenze, Compagnie religiose soppresse da Pietro Leopoldo, 3420, n.11, Libro dei ricordi, anno 1596, c..26.
13
La divisione in capitoli nel manoscritto della Curia Vescovile di Montepulciano e in quello della Biblioteca degli
Intronati di Siena è la seguente : prima parte XIV capitoli, seconda parte XIII, terza parte XII capitoli. Gli Acta
Sanctorum, riportando la divisione in capitoli di un manoscritto poliziano, che indicano come “veteris divisionis”,
riportano nella seconda parte quattordici capitoli ma con l’omissione del decimo. Rispetto a questa divisione i
manoscritti di Montepulciano e Siena hanno nella seconda parte il decimo capitolo ma non hanno il XIII riportato dagli
Acta Sanctorum.
8
Gli A cta Sanctorum riportano una versione “brevior”, «ex exemplari in quo nonnulla resecta erant
et liber III contractus 14
». Questo testo è tratto da un manoscritto di proprietà di Ambrogio Taëgius 15
, diviso,
a differenza degli altri manoscritti, in dieci capitoli e mancante dei prologhi. Il prologo della prima parte e
l’indice dei capitoli della «vecchia divisione» , stampati negli Acta Sanctorum , furono richiesti dai
Bollandisti direttamente a Montepulciano tramite il rettore del loro locale collegio R.P. Gentile Paganelli 16
.
In appendice alla Legenda del beato Raimondo negli Acta Sanctorum si trova un supplemento di quattro
capitoli con avvenimenti miracolosi occorsi dopo la scrittura del beato Raimondo stesso, che sono i capitoli
conclusivi della Vita del Sordini Mariani.
Il beato Raimondo narra di aver letto una vita della santa scritta da un anonimo 17
, ma di questa non
si ha altra notizia. Dopo quella del beato Raimondo e prima del Sordini Mariani molti altri, «vulgaribus
linguis» 18
, hanno scritto di sant’Agnese, ma queste opere sono da considerarsi di scarsa autorità. I testi
ag iografici citati dal Sordini Mariani come proprie fonti 19
sono:
- Il B. Raimondo capuano Generale .23. dell’Ordine de Predicatori nella leggenda di questa Santa distinta in
tre parti;
- F. Andrea Pisano nella Vita di questa Santa;
- F. Serafino Razzi Maestro in teologia nella seconda parte delle vite de’ Santi, e Beati dell’Ordine de’
Predicatori;
- Don Silvano Razzi nelle vite de’ Santi Toscani;
14
Agnes de Monte Politiano, Bibliotheca hagiographica latina antiquae et madiae aetatis, Novum Supplementum,
Bruxelles 1986, p.22.
15
«exemplar sumptissimus»: Acta Sanctorum, cit., 791 F.
16
Ibid.
17
«Legisse enim me memini in quadam nimis brevi Legenda, hactenus de ea composita»:Acta Sanctorum, cit, p. 800,
39.
18
Acta Sanctorum, cit., p. 792, 5.
19
P.L. SORDINI MARIANI, Vita, cit., pp. 12-13. «Autori e luoghi particolari da’ quali s’è ritirato fedelmente tutto il
contenuto di quest’opera».
9
- F. Raffaello delle Colombe nella vita et Encomi di questa Santa.
Il testo « La Sacra Istoria di S. Agnese da Montepulciano tradotta in Italiano da F. Andrea
Pisano. In Bologna 1514 per Hieronimo di Pelati Bolognese in 4», è la prima traduzione in italiano della
Legenda del beato Raimondo di cui si abbia notizia 20
. Le V ite dei Santi e Beati dell’O.P. di F. Serafino Razzi
del 1587 e le Vite de’ Santi Toscani di Silvano Razzi del 1601 sono entrambe di scarso valore agiografico in
quanto compendi di molte vite. Del 1603 è la Vita ammirabile di santa Agnese poliziana … di Fra’ Raffaello
delle Colombe, ma anch’essa «di piccola mole» 21
. Oltre ad opere di carattere generale e alle lettere si santa
Cat erina da Siena, il Sordini Mariani indica fra le sue fonti anche una Cronaca del Convento di S. Agnesa in
Montepulciano, Manoscritta e Scritture autentiche del medesimo Convento . Da queste due ultime fonti,
oggi scomparse, è forse tratto il più importante documento archivistico a noi rimasto, ossia il Libro dei
ricordi che si trova nell’Archivio di Stato di Firenze 22
.
Da quanto detto ricaviamo che i testi più ampi e completi sulla vita della santa sono quelli di
Raimondo da Capua e di padre Lorenzo Sordini Mariani e, tralasciando le vite scritte dopo l’esecuzione del
ciclo degli affreschi (1603-1652), possiamo considerare come unica nostra fonte letteraria di riferimento la
Vita del Sordini Mariani, autore anche di parte del programma degli affreschi 23
.
20
Si trova anche in appendice in S. BENCI, Storia di Montepulciano, a cura di G. Paliotti, Montepulciano, 1896. Nella
prefazione il Paliotti dice di essere riuscito ad avere un esemplare di questa rarissima Vita dal Sig. Chiucini.
Ricostruisce le vicende di questa traduzione, che fu ordinata ad Andrea Pisano da F. Silvano da Prierio, che chiese a
Ms. Anziani di Montepulciano una copia della Legenda del beato Raimondo da dare al traduttore. Domenico Moreni
scrive:«Ignorasi chi sia l’Autore della latina, qui registrasi il traduttore»: D. MORENI, Bibliografia storico-ragionata
della toscana, Firenze, Ciardetti, 1805, ristampa anastatica, Bologna, Forni, 1967, p.35.
21
D. MORENI, Bibliografia storico-ragionata della toscana, cit., p. 278.
22
: Archivio di Stato di Firenze, Compagnie religiose soppresse da Pietro Leopoldo, 3420, n.11, «Libro di ricordi
ricavati da cartapecore e libri del Convento di S. Agnese di Montepulciano de’ PP. Predicatori, e messi tutti insieme
per ordine d’anni per facilitare la lettura essendo troppo difficile il ritrovarli sparsi in diversi libri e si da principio a
detto libro nel 1718 per ordine del M.R.P. Priore il P.L. fr. Tommaso Ricordo; sia tutto a gloria della SS. Trinità di M.
Verg. E della nostra S. Agnese»
23
L’ opera agiografica immediatamente posteriore a quella del Sordini Mariani di cui si abbia notizia è P.NICCOLÒ
BARBIERI O.P., Vita di S. Agnese Segni O.P., Roma, Lazzeri, 1667; successiva quindi alla fine degli affreschi e da
considerarsi ininfluente per il programma iconografico del ciclo.