Avendo deciso di concentrare questo lavoro sulla prima intera stagione di Dirt, ci si è
trovati di fronte ad un corpo testuale comprendente tredici puntate
1
, ognuna delle quali
della durata di circa quarantacinque minuti. L’intera fiction sembrava presentare troppi
esempi significativi per permettere un’analisi completa di tutti i casi presenti nell’intero
corso della serie. Si è quindi scelto di citare, in questa trattazione, soltanto alcuni esempi
selezionati, senza procedere a una copertura completa della fiction. Ad ogni modo questi
casi sono stati selezionati in quanto fortemente rappresentativi, o comunque molto
importanti per il significato globale di Dirt.
Per quanto riguarda il problema della citazione di queste scene, si segnala che esse sono
state riportate in questo lavoro sotto forma di traduzione scritta di una configurazione
testuale a base prettamente visiva. Questa scelta obbligata ha, di fatto, comportato il
palesarsi di alcune problematiche caratterizzanti l’ambito della traduzione dal formato
visivo a quello scritto.
Si rileva come la parzialità nel riportare su formato scritto una scena vista su schermo, è
intrinsecamente dovuta alla differenza delle materie dell’espressione caratterizzanti i due
ambiti
2
.
Inoltre questa difficoltà è ampliata dalla natura imperfetta di ogni traduzione che, in quanto
interpretazione, comporta l’assunzione di un punto di vista, di una competenza discorsiva,
che segna il processo di lettura e porta, dunque, necessariamente al formarsi di una
“pluralità delle letture”
3
. Entro questa pluralità, la singola lettura (o la singola
traduzione/citazione nel nostro caso) si presenterà, quindi, solamente come una versione
possibile del testo, senza poter mai ambire all’aderenza totale al testo in sé.
1
Le tredici puntate hanno i seguenti titoli:
Dirt, 1x01, “Pilot” (pilota).
Dirt, 2x02, “Blogan”.
Dirt, 1x03, “Ovofagy” (Ovofagia).
Dirt, 1x04, “What to expect when you’re expecting” (Cosa ti aspetti quando aspetti).
Dirt 1x05, “ You don’t know Jack” (Non ti capisco Jack).
Dirt, 1x06, “The secret lives of altar girls” (I segreti vitali dell’altare femminile).
Dirt, 1x07, “Come togheter” (Avvicinarsi).
Dirt, 1xo8, “The thing under the bed” (La cosa sotto il letto).
Dirt, 1x09, “This is not your fathr’s hostage situation (Padri e figli).
Dirt, 1x10, Edizione speciale vietata ai minori.
Dirt, 1x11, “Pap smared (L’infame vita dei paparazzi).
Dirt, 1x12, “Caught on tape” (Il video).
Dirt, 1x13 “Ite missa est (La messa è finita).
2
Per un approfondimento della problematica della citazione in forma scritta di testi visivi si veda Metz (1977); ripreso in
Stam/Burgoyne/Flitterman-Lewis (1992: 52): “Il piano fornisce una quantità indefinita d’informazioni – un fatto, questo,
che si dimostra ovvio in ogni tentativo, come nell’analisi inquadratura per inquadratura, di registrare con le parole la
ricchezza semantica anche solo di un’unica, relativamente univoca, immagine cinematografica”.
3
Geninasca (1997: 106). Al tema delle diverse competenze discorsive messe in gioco nel processo d’interpretazione di
un testo, sono dedicati anche Pozzato/Violi (2002) e Ferraro/Pisanty/Pozzato (2007).
3
CAP. 1 – LA FICTION ITALIANA
§ 1.1 - La fiction televisiva
Sono "fiction
4
televisive” tutte quelle storie create appositamente per la televisione, senza il
passaggio nelle sale cinematografiche. Si producono in tutto il mondo fiction della durata
di un normale lungometraggio, e che in Italia sono chiamati film per la tv
5
. La gran parte
della fiction televisiva è suddivisa in episodi o puntate ed è caratterizzata dalla serialità.
Significa che la tipica fiction televisiva è "spezzettata", e che quest’articolazione produce
un tipico atteggiamento del pubblico, fondato sull'attesa. Vedere un film (al cinema come
davanti al televisore) è sempre, in una qualche misura, una scommessa: potrà piacerci o
meno. Prima della sua visione le nostre previsioni sono fondate su pochi dati: possiamo
amare certi attori o determinati registi, ma i risultati dei loro sforzi variano molto da una
pellicola all'altra. Dunque, quando affrontiamo la visione di un nuovo film, non abbiamo la
certezza del piacere. Nei fatti, molto spesso rimaniamo delusi. La serialità invece è
portatrice di maggiori certezze: se ci è piaciuta una puntata o un episodio di una fiction
seriale tv, ci sono alte probabilità che ci piacciano anche le altre. Il pubblico è rassicurato
dal ritorno periodico dello stesso tono, della stessa ambientazione, della stessa maniera di
trattare personaggi, dialoghi e intrecci.
§ 1.2.a - Storia della fiction italiana. Gli studi de Il Campo
6
- Osservatorio
sulla Fiction Italiana
Il Campo, Osservatorio sulla Fiction Italiana (OFI), ha prodotto finora diciotto rapporti
annuali su “La fiction italiana, l’Italia nella fiction
7
”. Si tratta dell’unica ricerca
longitudinale mai realizzata prima in Italia e una delle poche esistenti a livello
internazionale. Analizzando i dati raccolti dal Campo, che prende in considerazione tutta la
4
Fiction è la parola con cui nella lingua inglese si definiscono tutte le opere d’immaginazione e di fantasia. A seconda
dei diversi linguaggi e dei diversi media cui si accompagna la fiction, può essere orale, scritta, cinematografica o
televisiva (serie e serial, miniserie e film-tv).
5
Il film-tv o Tv movie è un film destinato alla televisione, e non al circuito di sala. Al pari del film cinematografico è un
pezzo unico della durata di 90 minuti circa. Non è diviso in puntate o episodi, non è seriale come lo è di norma la fiction.
6
Creato nel 1986 dai sociologi Giovanni Bechelloni e Milly Buonanno, "il Campo" è un centro di studi sociologici che
svolge attività di ricerca, analisi, consulenza e formazione nel settore dei media di comunicazione, con un'attenzione
mirata e specialistica per l'industria televisiva italiana ed europea.
7
I rapporti annuali sono stati pubblicati nella collana VQPT - RAI ERI.
4
fiction domestica trasmessa dalle due emittenti nazionali
8
, vediamo che i risultati dei primi
due anni di monitoraggio OFI indicano “La Piovra 4” come programma di maggiore
successo della stagione ′88-′89 e “Un Bambino in fuga” quello della stagione ′89-′90.
Il tratto distintivo della stagione ′91-′92 è una compatta presenza dell’attualità sociale nelle
fiction realizzate prevalentemente nei formati brevi dei film-tv e miniserie:
criminalità
organizzata, violenza sessuale e razzista, abbandono e sfruttamento dei minori. Questo
tratto caratterizza soprattutto la Fiction Rai mentre la Fiction Fininvest da più importanza
alla vita privata trattando temi quali famiglia, coppia e amicizia.
Nel ′92-′93 si è verificata una notevole riduzione del totale dell’offerta rispetto alla
stagione precedente accompagnata da una riduzione di successi e risultati. Tuttavia la
valutazione della stagione in considerazione non è del tutto negativa, grazie alla presenza
di alcuni programmi che hanno coniugato qualità e audience. Uno di questi programmi di
maggior successo è “Un Figlio a metà” che mostra anche la tendenza a prendere le
distanze dai soggetti ispirati alla cronaca.
La massiccia presenza di fiction seriale caratterizza invece la stagione ′93-′94. Per il
broadcaster
9
pubblico si tratta particolarmente di serie episodiche
10
, mentre per quello
privato, di sitcom
11
e serial
12
. Grande successo ottiene l’hospital
13
“Amico mio”, e per la
prima volta si tratta di una serie
14
.Per quanto riguarda i contenuti predominanti in questa
fase, sono proposte storie internazionali ed esotiche o ambientate nel passato anche recente
del nostro paese, evidenziando la tendenza a distaccarsi dai temi che riguardano l’Italia
contemporanea. Nonostante la scelta tematica differente, entrambe le emittenti hanno
trovato un’alternativa economica nei reality-show
15
che provocano la diminuzione
dell’offerta di fiction nonostante i buoni risultati di ascolto.
8
Negli anni ottantotto e ottantanove le due emittenti principali erano Rai e Fininvest.
9
La parola “broadcaster” è sostanzialmente un sinonimo di emittente. In senso più generale indica chi presiede e più
genericamente chi fa televisione.
10
E' la serie classica composta da episodi autoconclusivi. Negli Stati Uniti si è affermata come uno dei modelli prioritari
di fiction sin dalle origini della televisione mentre in Italia è stata poco praticata.
11
La sitcom, forma abbreviata di situation comedy, è una serie in episodi corti (24 minuti) incentrati su situazioni
umoristiche e inframmezzate da applausi e risate registrate.
12
Diretto discendente del feuilleton ottocentesco, il serial televisivo si caratterizza per due proprietà distintive: la
segmentazione in puntate, e la lunga durata del racconto. A seconda che prevedano o meno una chiusura narrativa, i serial
possono essere aperti (soap opera) o chiusi (telenovela).
13
Il genere hospital deriva la propria caratterizzazione principale dal contesto in cui si svolge l’azione, l’ambiente
medico-ospedaliero, e dalla conseguente tipologia dei personaggi, vale a dire medici, infermieri e pazienti.
14
Discendente dalle narrative popolari dell’Ottocento, la serie si contraddistingue per la suddivisione in episodi (12/13
trasmessi a cadenza settimanale) della durata di circa 50/60 minuti (standard internazionale) in genere indipendenti gli uni
dagli altri. Tuttavia gli elementi“ ricorrenti” (protagonisti, personaggi, luoghi, ambienti e genere dei racconti) che
ritornano in un episodio dopo l’altro, fanno dei diversi generi narrativi un’inscindibile totalità, che costituisce il “mondo
della serie”.
15
Il Reality show è il genere d’intrattenimento che mette in scena persone reali (non attori) in situazioni reali. La forma
più comune è quella del gioco, in cui un gruppo di persone è inserito in una situazione inusuale per un periodo
determinato di tempo.
5
La stagione ′94-′95 vede diminuire l’offerta di fiction però sottolinea la presenza di
programmi di notevole qualità e ottimi risultati di ascolto. Si evidenzia l’assenza di
protagonisti forti e la sfera privata diventa il tema centrale di entrambe le emittenti, anche
se è la Fininvest che predilige la serialità e la sitcom.
Nel ′95-′96 l’offerta di fiction raggiunge il livello più basso degli ultimi otto anni mentre
aumenta il successo di serie di media e lunga durata (il più visto “Il Maresciallo Rocca”).
Finalmente in ripresa negli anni ′96-′97, l’offerta di fiction italiana si caratterizza
soprattutto per la serialità e per il forte protagonismo femminile. La stagione successiva
non solo conferma l’avvenuta ripresa che proseguirà fino al ′99-′00, ma ci mostra anche
che la distribuzione dell’offerta si differenzia per tipologia di prodotti: assistiamo a
un’ascesa dei formati non seriali o a debole serialità, come il film-tv e la miniserie. La
fiction italiana in questo momento compie il passaggio verso una produzione di tipo
industriale e diventa sempre più competitiva nei confronti del prodotto d’importazione. Per
quanto riguarda i contenuti, i temi trattati sono quelli tipici dell’identità e della tradizione
italiana in contesti nazionali.
Il 2000 segna appunto un importante punto di svolta per la fiction italiana che supera per la
prima volta le 500 ore di trasmissione che nel 2001 diventano ben 650. La serialità, che
comprende anche soap
16
e serialità da prime time
17
, arriva a rappresentare l’ottanta per
cento del totale del volume orario. Viene invece registrato un calo di audience per le
cosiddette serie all’italiana
18
.
La situazione rimane pressoché stabile fino al 2002 quando la messa in onda di fiction da
prime time assume cadenza quotidiana e la miniserie riscuote enorme successo
raggiungendo nel 2003 un significativo grado di continuità.
La vera novità della stagione ′03-′04 è che Italia 1 comincia a produrre “in casa propria”,
un esempio è “Camera Cafè” che è una fiction sui generis
19
perché in pillole. Invece per
quanto riguarda la fiction più tradizionale si sottolinea che la fiction in costume riprende la
16
La Soap opera (o serial aperta) ha origini radiofoniche, che risalgono agli anni Trenta; è così chiamata perché
all’epoca, negli Stati Uniti, i serial radiofonici rivolti al pubblico delle casalinghe venivano non solo sponsorizzati ma
direttamente prodotti dalle marche dei detersivi e saponi. Larga comunità dei caratteri, protagonismo policentrico,
pluralità delle story lines parallele e intersecate sono le componenti strutturali della soap, la cui caratteristica principale è
l’assenza di una “fine della storia”. Autentiche storie infinite, le soap possono durare anni e perfino decenni senza mai
giungere a conclusione. Le puntate di una soap durano circa mezz’ora e sono disposte per una programmazione
quotidiana in daytime.
17
Il Prime time è la fascia oraria più pregiata e competitiva del palinsesto, cui corrisponde il più vasto bacino di ascolto.
In Italia il prime time va dalle20.30 alle 22.30. E’ il caso di programmi come “Un medico in famiglia” o “Don Matteo”.
18
Peculiare variazione del modello della serie serializzata la “serie all’italiana” è caratterizzata da un numero ridotto di
episodi (fra 4 e 8) di durata di 90’/100’.
19
Deriva da un format francese ed è composta da episodi della durata di cinque minuti ciascuno.
6