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PREMESSA METODOLOGICA
“Il lusso è un’esigenza che comincia dove la necessità finisce” (Coco Chanel,
1974).
Parlando di “lusso”, parola che nel corso dei secoli ha assunto sfumature e
significati differenti, l‟idea che ne traspare può risultare molto diversa a coloro
che vogliano comprenderne e approfondirne il significato.
Il termine lusso deriva dal latino “luxus”, che significa propriamente
“esuberanza di vegetazione”, quindi, metaforicamente “abbondanza di cose
deliziose”. Per altri il termine ha origine dal greco “lox-os”, “crescere in modo
non dritto, obliquo, crescere eccessivamente”, da cui “eccesso”. Sul dizionario
della lingua italiana leggiamo: “Lusso: sfoggio di ricchezza, sfarzo,
superfluità”
1
.
Da sempre, al sentire parlare di lusso, le persone hanno atteggiamenti
ambivalenti: se infatti da un lato i beni di lusso sono, quasi per definizione, un
oggetto del desiderio, dall‟altro il possesso, o semplicemente il desiderio di
questo tipo di beni, può rendere le persone maggiormente esposte alle critiche
da parte degli altri, mossi dall‟invidia o addirittura dal disprezzo.
Tale ambivalenza è riscontrabile nell‟arco della storia: fin dall‟antichità e sino
ai tempi più recenti, si è cercato di regolare il lusso eccessivo con leggi e
tassazioni.
Già ad Atene e Sparta leggi severissime colpivano il lusso ed impedivano il
formarsi di grandi ricchezze; nell‟antica Roma, al contrario, intere classi sociali
avevano un tenore di vita molto elevato, che tendevano a sottolineare quale
1
N. ZINGARELLI, Il nuovo Zingarelli, Zanichelli, Bologna 1984
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elemento fondamentale del proprio status sociale. Nel pensiero cristiano del
Medioevo il lusso torna ad avere una valenza negativa, paragonato al peccato
capitale della lussuria, sino alla fine del Medioevo quando la lotta al lusso si
estende sino al clero accusato di cedere alle tentazioni mondane.
Per affrontare una tesi che tratta il marketing dei beni di lusso, è utile porsi
alcune precise e fondamentali domande.
Che cosa si intende con il termine “lusso”? E per “settore dei beni di lusso”?
Che cosa rende un bene “di lusso”?
Primo obiettivo del lavoro è rappresentare il significato moderno dei concetti di
lusso, beni di lusso e mercato dei beni di lusso, mettendo in evidenza le
differenze odierne rispetto al passato.
Si illustra e si approfondisce, a tal fine, l‟evoluzione del settore del lusso,
ripercorrendo le fasi che hanno permesso di giungere al significato attuale del
termine. Con ciò si vuole anche dimostrare quanto il concetto di lusso sia
passato da un valore associato alla vita pubblica a qualcosa di maggiormente
legato alla sfera individuale, risultando pertanto estremamente soggettivo.
Analizzando questi continui mutamenti nella percezione sociale del fenomeno
del lusso, considerato nel passato come modus vivendi indispensabile alle
aristocrazie di ogni epoca e cultura, come stile di vita che solo i potenti
potevano concedersi, come mezzo di ostentazione della ricchezza che le èlites
hanno sempre utilizzato per distinguersi dalle classi inferiori, si cerca di
comprendere e spiegare come il concetto di lusso sia oggi molto differente,
abbracciando una sfera che non è più di una categoria o di una classe sociale,
ma è soggettiva e appartiene al singolo individuo.
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L‟idea di un lusso ostentato che presuppone prodotti elitari, venduti a prezzi
molto alti e quindi accessibili solo alla fascia più alta della popolazione, si è
andata modificando nel tempo.
“La nuova frontiera del lusso sta in quei prodotti che contribuiscono a
migliorare la qualità della vita”. (A. G. Jantus, Presidente di ”Expo Luxe
Onlus” e Direttore di “World & Pleasure Magazine”, 2010).
Con il presente lavoro si vuole sfatare il mito, secondo il quale il lusso
contraddistingue esclusivamente prodotti costosi; oggi lussuoso non significa
costoso, ma soprattutto eccellente, in posizione di superiorità sul piano tecnico e
funzionale e capace di coinvolgere emotivamente il consumatore.
Le imprese dei più svariati settori, dalla ristorazione, all‟abbigliamento,
all‟automobilistico, offrono ai consumatori modi di essere e di vivere eleganti,
raffinati, attenti allo stile con prodotti e servizi che investono la quotidianità.
La tesi delinea i caratteri del cosiddetto “nuovo lusso”, divenuto accessibile a
più classi sociali, illustrando come il mercato del lusso abbia subito una
significativa espansione e diffusione, facendo crescere considerevolmente il
numero dei consumatori in questo settore.
Il fenomeno che ha portato a questa maggiore diffusione del lusso, è stato
definito da Giampaolo Fabris la “democratizzazione del lusso”
2
: una serie di
beni e di servizi che sino a non molto tempo prima erano posseduti o fruiti da
una ristretta cerchia di persone sono diventati accessibili ad un pubblico più
ampio. Il consumatore non appartiene più ad una minoranza ristretta, ma
appartiene a molte categorie che, indistintamente, permeano la maggioranza del
2
G. FABRIS, Il nuovo consumatore: verso il postmoderno, Franco Angeli, Milano 2003
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pubblico. Ai pezzi unici di una volta si sostituisce una produzione di serie,
capace di far fronte a volumi di vendita molto maggiori.
Chi sono quindi i consumatori dei beni di lusso? Che cosa si aspettano e che
cosa desiderano?
Delineando le differenti tipologie di consumatore, si riflette sulle motivazioni
che spingono l‟individuo all‟acquisto distinguendo, per quanto possibile in
questo ambito, bisogni da desideri; si evince che il mercato dei beni di lusso ha
a che fare con consumatori che hanno esigenze differenti e soprattutto redditi,
quindi predisposizione alla spesa, differenti.
Questo grande mutamento, tanto del mercato che del consumatore, obbliga le
imprese del lusso a prestare sempre più attenzione alle proprie metodologie di
produzione, di promozione e di vendita, dunque alle proprie strategie di
marketing.
Nella seconda parte della tesi, si vuole dimostrare quanto un così atipico
mercato, richieda strategie di marketing altrettanto atipiche; strategie opportune
e mirate per raggiungere e mantenere consumatori sempre più mutevoli,
esigenti e disposti alla spesa; strategie di prodotto, di prezzo, di distribuzione e
di comunicazione.
Si sottolinea l‟importanza di variabili strategiche quali, ad esempio, la qualità
effettiva del prodotto, il valore della relazione con il cliente, il patrimonio
immateriale della marca.
Tra le strategie di marketing, la tesi vuole soffermarsi sulla strategia
comunicativa e sul ruolo che la comunicazione assume nel mercato del lusso;
essa assume una rilevanza fondamentale nel trasmettere il valore del bene di
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lusso; non solo ne sostiene il messaggio promozionale, ma lo arricchisce sino a
diventare, in alcuni casi, componente stessa del prodotto.
Come sostenere il lancio e la vendita di un nuovo luxury good nel modo più
attuale ed efficace possibile? Come coinvolgere un pubblico sempre più
esigente, differenziato e specializzato? Internet è in grado di garantire
l‟esperienza di acquisto al consumatore di beni di lusso? Qual è il numero reale
di consumatori che acquistano online questo tipo di beni?
Ultimo obiettivo del presente lavoro è dimostrare come i nuovi canali digitali,
Internet in particolare, abbiano aperto nuovi e rivoluzionari approcci a sostegno
delle strategie di marketing nei mercati ad alto valore simbolico; si tratta di
innovativi canali che offrono vantaggi a coloro che li utilizzano.
Fino a cinque anni fa, le imprese del lusso non credevano e non puntavano ai
canali digitali per la vendita dei propri prodotti; gli stessi consumatori
utilizzavano il web soltanto per raccogliere informazioni ma non per l‟atto
fisico dell‟acquisto.
Si dimostra nella tesi che oggi le cose sono fortemente cambiate per il settore
del lusso; infatti l‟utilizzo del canale digitale, sia da parte dei consumatori che
delle imprese, è in costante crescita. E crescenti sono i vantaggi che ne derivano
per entrambi.
Pertanto, si vogliono focalizzare i privilegi e le facilitazioni, sia per le imprese
che per i consumatori, derivanti dall‟utilizzo delle tecnologie multimediali in
questo contesto: dall‟abbattimento dei vincoli temporali alla possibilità di
confronto tra prezzi, dalla riduzione degli oneri nel processo d‟acquisto
all‟elevato sviluppo di relazioni personali one-to-one.
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Tradizionalmente i settori da cui provengono i beni di lusso sono otto, e fanno
parte del sistema moda: abbigliamento, calzature, cosmesi, gioielleria,
occhialeria, orologeria, pelletteria e profumeria. Oggi però non ci si ferma qui:
sono beni di lusso in forte crescita quelli che appartengono a settori quali
l‟alimentare di alta gamma, l‟automobilistico, la nautica, l‟arte, i servizi di
lusso, la ristorazione, il trasporto aereo…
Dal concetto di “mercato” al concetto di “marca”: l‟immagine di “marca” è
quella che conferisce il valore simbolico proprio dei beni di lusso. La marca
rappresenta la guida e l‟orientamento del consumatore nell‟atto dell‟acquisto;
se la marca ha un‟immagine consolidata e riconosciuta, svolge questo compito
di guida nell‟acquisto perché esprime un insieme di valori riconosciuti e
codificati nel tempo.
Una interessante definizione moderna è quella che definisce il lusso come quel
fenomeno che ha reso “consumo straordinario di persone ordinarie” ciò che in
passato era “consumo ordinario di persone straordinarie”
3
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Gianpaolo Fabris, esperto di sociologia dei consumi, sostiene che “prima
esisteva unicamente il lusso che si sbatte in faccia agli altri, mentre ora lusso
significa trattarsi bene, volersi bene, spendere molto senza preoccuparsi della
visibilità o meno dell’etichetta, crogiolarsi, aumentare le proprie qualità di vita
e il proprio livello di soddisfazione personale”
4
.
Si riportano le parole di Alan Greenspan, economista americano per diciotto
anni a capo della Federal Reserve, ad un congresso internazionale, tenutosi
all‟Università Ca‟ Foscari nel 2003: “Il mercato attuale dei beni di lusso non è
più caratterizzato da una ricchezza straordinaria, ma è composto da persone
3
A.TARTAGLIA – G.MARINOZZI, Il lusso… Magia & Marketing, Franco Angeli, Milano 2006
4
G. FABRIS, Il nuovo consumatore: verso il postmoderno, Franco Angeli, Milano 2003
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come noi, chiunque ne fa parte, compresi gli individui che vivono nei
prefabbricati, nelle case popolari di periferia, così come nelle ville di lusso.
Non è un caso che nel 2001 Wallmart (catena di grandi magazzini statunitensi
ad ampia diffusione) sia stato il principale rivenditore di gioielli di tutti gli Stati
Uniti, e questo deve essere letto come segnale della crescente diffusione degli
articoli di lusso, che non sono più prerogativa solo di persone dal reddito
elevato”.
5
Molte aziende, cercando di accompagnare questa tendenza del mercato, hanno
avuto l‟intuizione di estendere il proprio marchio ad una serie di beni anche
molto distanti da quello del loro core business. Questo strategia si basa
sull‟assunto che il bene di lusso, considerato ad “alto valore simbolico”, viene
acquistato spesso per il suo “valore di significato” più che per il “valore d‟uso”.
Esempio di questa strategia è il caso Ferrari che, nei suoi “Ferrari stores”,
propone una serie di beni molto distanti dal prodotto “automobile”, che di fatto
vengono posti in vendita per il valore del brand più che il valore intrinseco del
prodotto. Queste operazioni, definite di brand extension, possono peraltro avere
anche effetti negativi, diminuendo il significato valoriale che il consumatore
attribuisce alla marca originale.
La valorizzazione del brand diventa obiettivo principale nel sostenere e
nell‟accrescere il valore dell‟impresa; il brand va inoltre proposto e fatto
arrivare al pubblico più vasto attraverso nuovi canali distributivi come i villaggi
outlet o il commercio elettronico.
Trattando prodotti che tendono ad avere un connotato di esclusività, se non di
unicità, anche le tecniche di comunicazione (ad esempio la comunicazione
5
R. GREENSPAN, The Internet’s Impact on Indulgence, 8 aprile 2003
www.escp-eap.net/conferences/marketing/pdf data di consultazione: 20 novembre 2010
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pubblicitaria), devono avere le stesse caratteristiche: raggiungere un pubblico
che, come abbiamo visto diventa sempre più ampio, ma in un modo coerente
con l‟esclusività del prodotto che si intende proporre.
La comunicazione assume quindi un ruolo fondamentale nella costruzione della
percezione del lusso.
In conclusione, si ritiene che il caso della casa editrice Class Editori rappresenti
una buona sintesi di tutti gli argomenti sin qui presentati: una serie di prodotti e
servizi che vengono veicolati come prodotti esclusivi, quindi di “lusso”; una
precisa e chiara strategia di marketing; una strategia di comunicazione
altrettanto chiara che punta sulla tecnologia quale elemento che accresce il
messaggio di esclusività del prodotto di lusso.
Si è scelto di organizzare il lavoro suddividendolo in quattro capitoli.
Nel primo capitolo di questo lavoro si inquadra il fenomeno del lusso dal punto
di vista del suo significato nel corso della storia; si espone cosa si intende oggi
per “lusso”, riportando un confronto con il passato e una previsione per il
settore nel futuro.
Si inquadra il fenomeno del trading up, caratterizzato dal crescente bisogno da
parte dei consumatori di soddisfare bisogni fortemente emotivi legati alla sfera
del benessere, dell‟auto gratificazione, dell‟affermazione sociale e della cura di
sé, rinunciando ad altre categorie di beni che non ritengono di pari importanza
(trading down).
Si espone la teoria datata 1899 dell‟economista e sociologo americano
Thorstein Veblen, “La teoria della classe agiata”, poiché la si considera un
riferimento estremamente interessante in questo contesto.
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Si delineano i significati di “bisogni” e “desideri”, intesi come motivazioni che
spingono all‟acquisto di un prodotto di lusso, per evidenziare come oggi siano
più i desideri a spingere l‟uomo all‟acquisto; si analizza il concetto di brand ed
il valore emozionale ad esso associato.
Nel secondo capitolo si tratta del consumatore del bene di lusso, distinguendo
fra il consumatore tradizionale e quello occasionale, analizzando le
motivazioni che spingono una persona ad acquistare un determinato prodotto
piuttosto che un altro.
A conclusione del capitolo, si analizzano nello specifico le strategie di
marketing adottate dalle imprese del settore per soddisfare, incrementare e
fidelizzare la clientela.
Nel terzo capitolo si analizza il ruolo che la comunicazione riveste nelle
strategie di marketing applicate al settore del lusso, approfondendo l‟utilizzo
della comunicazione per un marketing relazionale.
Si analizzano i temi legati alle nuove tecnologie multimediali quali l‟utilizzo dei
canali digitali e dei nuovi media.
Si espongono infine le ultime tendenze nel campo dei social network, dei blog e
del web marketing.
Nel quarto ed ultimo capitolo di questa tesi si analizza un caso reale, il caso di
“Class Editori”.
Class Editori è una casa editrice italiana, attualmente considerata fra i “leader
nell´informazione finanziaria, nel lifestyle e nei luxury goods”.
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CLASS EDITORI, www.classeditori.com
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Fondata nel 1986 da Paolo Panerai, si è sviluppata negli anni sfruttando le
possibilità offerte dalla tecnologia, fino a diventare un gruppo multimediale che
diffonde informazioni attraverso tutti i mezzi di comunicazione: stampa
quotidiana e periodica, agenzie di stampa, televisione digitale via satellite, TV
digitale terrestre, servizi di Corporate TV, Radio, canali internet.
Attraverso interviste mirate a Dirigenti della casa editrice, si descrivono la
situazione odierna della casa editrice e i piani strategici per i prossimi anni.
Si approfondiscono le motivazioni che hanno spinto questa Azienda a scegliere
l‟upper class (precisamente “Up&Fast”) quale unico target di riferimento,
orientandosi quindi ad un pubblico di lettori, sia professionisti che consumers,
molto istruiti, inseriti in contesti professionali di prestigio, accomunati da un
elevato potere d‟acquisto e dall‟interesse per la qualità della vita.