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la prospettiva con cui le informazioni vengono guardate o utilizzate, per cui
anche per le stesse indicazioni si possono aprire scenari e mondi completamente
nuovi di analisi ed impiego.
le modalità o tecniche di trattamento ed utilizzo delle informazioni, in
particolare, l’argomento delle tecnologie dell’informazione.
In relazione a tali cambiamenti, nelle grandi aziende, all’inizio degli anni ’90, le
tecnologie dell’informazione sono entrate in una crisi strutturale.
Le aziende hanno quindi dato vita a notevoli sforzi per la costruzione di efficaci ed
efficienti sistemi informativi automatizzati, i quali si sono via via moltiplicati con esiti
sempre più soddisfacenti.
La crescente importanza che i sistemi informativi hanno così assunto, è spiegabile con il
fatto che diventa ormai problematico, per non dire impossibile, gestire e guidare una
azienda o una organizzazione senza un supporto informatico adeguato. Se in passato le
condizioni in cui operavano le aziende (stabilità dei prezzi e della domanda, scarsa
aggressività della concorrenza, competizione su base locale) rendevano possibile il
prosperare di imprese dotate di sistemi informativi semplici e non automatizzati, la
realtà odierna obbliga le aziende a disporre di supporti ben più sofisticati ed efficaci
(Tardivo, 2002).
Solo così infatti il management, di fronte a uno scenario caratterizzato da una crescente
globalizzazione e un regime reale di concorrenza, riesce a prendere decisioni
velocemente e ad ottenere le informazioni necessarie in tempi rapidissimi. Per questo,
oggi più che mai, un’impresa deve essere dotata di un sistema informativo in grado di
rendere disponibili le informazioni in tempo reale e di abbattere le barriere esistenti tra
le diverse funzioni dell’impresa.
1.2. Definizione e ruolo dei sistemi informativi
Ogni organizzazione nel cui interno sia necessario produrre o scambiare
messaggi, dati o informazioni, dispone in modo consapevole o inconscio, di un proprio
sistema informativo.
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Ma che cos’è il sistema informativo
1
?
Per comprendere appieno il significato di sistema informativo, bisogna anzitutto
soffermarsi sulla parola “sistema”.
Il sistema è un insieme di elementi diversi, in relazione tra loro, in cui l’equilibrio di
ogni elemento e dell’intero sistema è condizionato in varia misura dagli altri elementi e
dai legami tra loro esistenti (Tardivo, 2002).
Nel caso del sistema informativo, il cui compito è processare le informazioni necessarie
all’organizzazione, gli elementi in relazione tra loro possono essere classificati in cinque
categorie:
un insieme di dati, simboli di varia natura, rappresentazioni più o meno
oggettive e neutre di oggetti o fenomeni, che opportunamente trattati daranno
origine a informazioni, specificamente prodotte per un destinatario e finalizzate
a scopi specifici;
un insieme di procedure, ovvero un complesso di regole volte ad ordinare
l’acquisizione e il trattamento dei dati grezzi e la successiva produzione di
informazioni;
l’insieme di individui che sovrintendono al funzionamento delle procedure
nelle varie fasi di gestione della catena dati-informazioni;
un complesso di mezzi e di strumenti tecnici che intervengono a supporto dei
processi di raccolta, memorizzazione, elaborazione e trasferimento di dati e
informazioni;
l’insieme di principi generali che orientano il disegno del sistema e che
condizionano il comportamento: principi morali, etici, organizzativi
1
Secondo Tardivo il termine sistema informativo, che si presta ancora oggi a interpretazioni diverse, viene utilizzato
per identificare i mezzi per trattare i dati, o i dati stessi; altri ancora identificano una intera struttura o organizzazione
preposta all’elaborazione dei dati. C’è chi, poi, lo identifica con i programmi di contabilità, fatturazione o, più in
generale, il software applicativo; altri che parlano di sistema informativo indicando quell’insieme organizzato,
quell’apparato tecnico-organizzartivo che consente l’accoppiamento tra il sistema che possiamo chiamare “operante”
da un lato, cioè il processo di trasformazione, e il sistema che possiamo chiamare di “pilotaggio” dall’altro, cioè il
sistema decisionale (cfr. Tardivo, I sistemi Enterprise Resource Planning (Erp) nel processo di generazione del
valore, Giappichelli, 2002).
.
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congiuntamente ai valori determinano il comportamento del sistema informativo
del sistema aziendale (Camussone, 1990).
Volendo dare allora una definizione unitaria, sicuramente non semplice vista la quantità
di elementi eterogenei tra loro che contribuiscono a determinarlo, il sistema informativo
può essere descritto come “un’insieme di persone, apparecchiature, procedure
aziendali, il cui compito è quello di produrre le informazioni che servono per operare
nell’impresa e gestirla” (De Marco, 1998). Tutte quelle attività, quindi, che all’interno
di un’organizzazione raccolgono, elaborano e distribuiscono le informazioni rilevanti
per l’azienda (Valente, 2003).
Tali informazioni possono essere di tipo: qualitativo (gradimento prodotti, qualità dei
processi ecc.), quantitativo non monetario (es. numero dipendenti, prodotti venduti,
pezzi difettosi giacenti a magazzino), quantitativo monetario (reddito netto, capitale
investito, costo industriale di ciascun prodotto ecc.). Quanto alle fonti che le originano,
esse possono scaturire da fatti interni (lavorazioni, distruzione merci, carico a
magazzino ecc.), relazioni economiche con i terzi (es. vendita merci, pagamento
fornitori) o da circostanze di mercato o di ambiente (ingresso di un nuovo concorrente,
crisi dei mercati, vincoli legislativi, tutela dell’ambiente).
I compiti del sistema informativo sono quelli di: documentazione (raccolta fatture,
assegni, dati sulla congiuntura economica, tenuta registri, ecc.), memoria (es.
conservazione dei prospetti, bilanci, piani), operatività (prendere decisioni di routine),
direzione (definire obiettivi strategici, come quote di mercato o tasso di crescita,
controllare le cause di difformità tra budget e consuntivo, ecc.) e rendiconto (relazioni
del CdA ai soci, report dei direttori del CdA, ecc.).
Per il raggiungimento degli scopi prefissati, il sistema informativo assorbe risorse
aziendali ed impiega strumenti di varia natura: dalla contabilità generale a quelle
analitiche, dalla contabilità dei clienti a quella delle banche, dai modelli di
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riclassificazione del bilancio per il calcolo degli indici alla break even analysis
2
, alle
statistiche di produzione, ecc. (Roffia, 2003)
3
.
Tutto questo si realizza appunto attraverso la tecnologia (hardware, software,
comunicazioni…), l’organizzazione, le conoscenze e l’esperienza degli individui.
1.3. Un nuovo paradigma: l’integrazione
Si è detto di come tali sistemi informativi siano stati oggetto di un grande
cambiamento negli ultimi anni e di come essi debbano essere sempre più sofisticati ed
efficaci. Ma, volendo essere più precisi, in cosa è consistito questo cambiamento? E,
soprattutto, qual è stata la chiave per soddisfare le nuove esigenze imposte
dall’ambiente competitivo? La risposta può essere riassunta in una sola parola:
integrazione.
I sistemi informativi aziendali tradizionali nascevano per aggregazioni successive di
componenti che, di volta in volta, si cercavano di collegare tra loro attraverso interfacce
che consentivano alle diverse parti di comunicare. Queste componenti erano, sotto il
profilo dei sistemi applicativi, le procedure di ricevimento degli ordini, le procedure di
acquisto, i sistemi di programmazione della produzione, i sistemi di gestione del
magazzino, la contabilità, le procedure di fatturazione, le procedure di incasso e via
elencando. Facendo ricorso ad un’immagine sufficientemente evocativa, potremmo
dipingere questa generazione di sistemi come un arcipelago costituito da isole
artificiale, più o meno grandi, il cui numero progressivamente aumenta: al fine di
assicurare collegamenti fra le diverse isole è necessario costruire dei ponti, le cosiddette
interfacce (Amigoni-Beretta, 1998). Questo approccio palesava alcuni limiti strutturali.
2
La Break even analysis (analisi del punto di equilibrio) è una tecnica utilizzata nell’ambito della contabilità analitico
- gestionale che approfondisce ed utilizza i concetti che sono alla base della costruzione del diagramma di redditività
e dell’identificazione del break-even point, ossia del momento in cui le entrate scaturite da un progetto coprono i costi
sostenuti
3
Inoltre il sistema informativo, pur dovendosi considerare in via unitaria, è scindibile in sottosistemi, secondo
modalità differenti (dimensioni), la cui ricongiunzione logica permette di apprezzarne i caratteri e le peculiarità. Tali
dimensioni sono le decisioni, i processi, gli strumenti e le funzioni (cfr. Roffia, Strumenti di pianificazione, controllo
e reporting direzionale, Giappichelli, 2003).
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Innanzitutto, questa genesi un poco disordinata faceva si che informazioni aventi la
medesima natura o destinazione fossero disperse fra le diverse componenti. Questo tipo
di architettura dei dati costringeva a inserimenti multipli dello stesso dato che oltre ad
inutili costi determinavano elevati rischi di disallineamento.
In secondo luogo, la possibilità di integrare i diversi sottosistemi incontrava limiti fisici
qualora il numero degli stessi continuasse ad aumentare e, comunque, le connessioni
dovevano essere ridefinite ogni qualvolta uno dei sottosistemi veniva sostituito.
Da ultimo, ma non per questo meno importante, il sistema così strutturato implicava dei
tempi di aggiornamento non sempre adeguati alle esigenze di reattività che elevati livelli
di coordinamento richiedono.
Per superare in parte questi problemi, negli anni ’80 furono sviluppati dei software
integrati, ma limitatamente ad alcune aree aziendali. Ad esempio i software
amministrativi integrati, che permettevano di aggiornare la contabilità generale, le
contabilità selezionali, e la contabilità analitica attraverso un unico inserimento dati, su
un unico piano dei conti, inclusivo sia dei conti civilistici, sia dei conti
gestionali/analitici; rimaneva comunque sempre il problema del collegamento con gli
altri software aziendali (Coda, 1998). E’ stato solo con l’introduzione dei software ERP
che si è riuscito a conseguire una integrazione nativa, ossia insita nel software stesso ed
estesa a tutte le aree aziendali.
Nel corso di tutti gli anni ’90 e, in particolar modo con l’inizio del nuovo millennio, si è
infatti assistito ad una straordinaria diffusione di tali sistemi informativi integrati,
generalmente individuati con il termine di sistemi ERP (Enterprise Resource Planning,
acronimo coniato all’inizio degli anni ‘90 dal Gartner Group, una società di consulenza
statunitense). Un fenomeno che all’inizio sembrava poter interessare solo le realtà
imprenditoriali di più grandi dimensioni e le consociate di imprese multinazionali, e che
invece negli ultimi anni si è progressivamente esteso coinvolgendo anche il mondo delle
piccole e medie imprese. Grazie al progressivo allargamento del mercato potenziale, gli
investimenti indirizzati alla realizzazione di sistemi informativi integrati per la gestione
aziendali hanno evidenziato negli ultimi anni un aumento pressoché costante (Tardivo,
2002) (Grafico 1).