Pagina 3
Introduzione
Il fumetto storico rappresenta una forma d’arte narrativa che unisce la potenza
visiva dell’illustrazione alla profondità del racconto storico. Nell’odierno panorama
educativo, caratterizzato da una crescente ricerca di metodologie didattiche
innovative e coinvolgenti, il fumetto storico emerge come una risorsa preziosa per
gli insegnanti e gli educatori desiderosi di coinvolgere gli studenti in un
apprendimento attivo e significativo.
Il presente elaborato si propone di esplorare il ruolo e l’efficacia del fumetto storico
all’interno del panorama scolastico. Partendo da una panoramica sullo sviluppo
storico del fumetto e sulla sua evoluzione come forma artistica e narrativa e
attraverso un’analisi dei testi accademici, delle opere letterarie e dei fumetti stessi,
questa tesi esaminerà le caratteristiche distintive della nona arte e cercherà di
comprendere come il fumetto storico possa essere utilizzato in modo efficace per
trasmettere conoscenze storiche agli studenti di diverse età e livelli di competenza,
catturandone l’immaginazione mentre li avvicina al passato. Saranno esaminati
approfonditamente i diversi aspetti legati all’utilizzo del fumetto storico in ambito
educativo, comprese le sfide pratiche e pedagogiche associate alla sua integrazione
nel curriculum scolastico. Verranno, inoltre, indagate le prospettive di alcuni
insegnanti sulla sua efficacia, esaminando le loro opinioni, le sfide incontrate e le
strategie adottate per integrare con successo il fumetto storico nel processo di
insegnamento-apprendimento.
Nel primo capitolo saranno esplorate le radici del fumetto, tracciando un percorso
che parte dalle sue umili origini sulle strisce comiche americane del XIX secolo,
fino alla sua evoluzione da medium di intrattenimento popolare ad arte narrativa
rispettata a livello internazionale. In particolare, verrà approfondito il ruolo chiave
che hanno avuto le pubblicazioni come “The Yellow Kid” e “Little Nemo in
Slumberland” nel definire le prime convenzioni del fumetto moderno. Si
analizzeranno le influenze culturali e sociali che hanno plasmato il fumetto nelle
sue diverse incarnazioni, così come le innovazioni tecniche e narrative che hanno
Pagina 4
caratterizzato la sua evoluzione nel corso del tempo. Il fumetto non è rimasto
confinato alle terre americane, ma ha rapidamente attraversato gli oceani per
conquistare anche il pubblico europeo. Il suo adattamento alle diverse culture e
lingue ha portato a un ricco panorama di stili e generi, arricchendo ulteriormente il
medium e contribuendo alla sua diffusione su scala globale. Attraverso questo
viaggio nell’evoluzione del fumetto, si potrà comprendere meglio il suo impatto
culturale e il suo ruolo nella comunicazione visiva contemporanea. Inoltre, le nuove
tendenze provenienti dall’Oriente hanno portato ulteriori innovazioni e sfide alla
nona arte. I graphic novel, in particolare, hanno ampliato i confini del fumetto,
trattando temi complessi con una profondità e una maturità che li rendono veri e
propri capolavori artistici e letterari. Queste nuove tendenze verranno esplorate nel
contesto delle loro origini culturali e artistiche, evidenziando il modo in cui
influenzano e arricchiscono il panorama globale del fumetto.
Il linguaggio del fumetto, un mix unico di parole e immagini, merita un’analisi
approfondita per comprendere appieno il suo potenziale comunicativo; si
indagherà, infine, come il fumetto interagisca con altri medium, come il cinema, il
teatro, i videogiochi e la letteratura, dando vita a forme ibride e innovative di
narrazione visiva.
Nel secondo capitolo, l’attenzione si sposta sul connubio tra fumetto e didattica,
un’area di studio che offre un terreno fertile per esplorare le potenzialità educative
di questo medium; si investiga il ruolo del fumetto come strumento pedagogico per
trasmettere conoscenze storiche in modo coinvolgente e accessibile, specialmente
ai giovani lettori, combinando abilmente elementi di realtà e finzione narrativa per
creare un’esperienza di apprendimento stimolante e memorabile. La relazione tra
fumetto e didattica è una tematica di crescente interesse, poiché sempre più
educatori e studiosi riconoscono il valore intrinseco delle immagini e delle
narrazioni visive nel processo di apprendimento. Attraverso l’analisi di casi
specifici ed esperienze didattiche che hanno coinvolto l’utilizzo del fumetto storico
nell’insegnamento della storia, si cercherà di fornire una panoramica completa dei
vantaggi e delle sfide associate a questa pratica educativa innovativa. Si indagherà,
Pagina 5
inoltre, sul modo in cui il fumetto può essere utilizzato per sviluppare competenze
di lettura critica e interpretativa, incoraggiando i lettori a riflettere sulle
implicazioni storiche e sociali delle narrazioni rappresentate. Una particolare
attenzione sarà riservata alla narrazione storica rivolta ai bambini, esplorando come
il fumetto possa essere utilizzato per introdurre i più giovani alla complessità del
passato, combinando abilmente elementi di realtà con elementi di finzione
narrativa. Si analizzeranno, in particolare, le prime esperienze nel mondo del
fumetto storico, con un focus su personaggi iconici come quelli della Disney e delle
avventure di Asterix e Obelix, che hanno contribuito in modo significativo a
plasmare l’immaginario storico di intere generazioni.
Successivamente, verranno esaminate le graphic novel come strumento di
testimonianza storica e sociologica, attraverso l’analisi di opere emblematiche che
affrontano tematiche complesse e dolorose come l’Olocausto, l’attentato alle Torri
Gemelle dell’11 settembre e altri eventi storici cruciali. Si esplorerà il modo in cui
questi fumetti riescono a trasmettere in modo efficace emozioni, esperienze e
riflessioni sulla storia e sulla società, offrendo una prospettiva unica e stimolante.
Infine, saranno esaminati gli sforzi compiuti da autori, editori e educatori nel creare
materiali didattici basati sul fumetto, inclusi libri di testo, guide didattiche e risorse
online. In particolare, significativo è il contributo della BeccoGiallo editore, la
quale si è affermata come un importante punto di riferimento nel panorama
editoriale italiano per quanto riguarda la pubblicazione di fumetti a sfondo storico
e didattico.
L’obiettivo finale di questa ricerca è quindi quello di fornire suggerimenti pratici
per educatori e insegnanti interessati a integrare il fumetto storico nel loro approccio
didattico, contribuendo così a rendere l’insegnamento della storia più efficace e a
promuovere una maggiore partecipazione degli studenti nel processo di
apprendimento.
Pagina 6
Capitolo I – Breve storia del fumetto
1 – Le origini in America
La narrazione per immagini accompagna la storia dell’uomo fin dalle sue origini,
ben prima della nascita del fumetto vero e proprio: già i primitivi utilizzavano le
immagini per rappresentare eventi significativi. Racconti grafici si trovano poi nelle
illustrazioni dell’antico Egitto, nonché nel mondo romano: si pensi, ad esempio,
alla Colonna Traiana. Possiamo quindi affermare che il comunicare attraverso le
immagini nasce assieme al genere umano. Per trovare però i primi veri precursori
dell’arte del fumetto, dobbiamo guardare in epoca recente. Esso nasce e si diffonde
grazie all’industria giornalistica, negli Stati Uniti dell’ultimo decennio
dell’Ottocento, un Paese abitato da persone con origini e culture molto diverse tra
loro e, spesso, analfabete. Per questo motivo, i giornali più popolari hanno iniziato
a fare ampio uso delle immagini e a pubblicare supplementi domenicali divertenti
che potessero attirare sia gli adulti poco letterati sia i bambini. Il primo a lanciare,
nel 1893, un supplemento domenicale con una pagina a colori sul proprio giornale
per aumentarne la diffusione è stato Joseph Pulitzer, proprietario dal 1883 del New
York World. Tra i disegnatori spiccava Richard Felton Outcault, il quale, dal 7
luglio 1895, dà vita ad una serie di vignette umoristiche che descrivevano la vita
degli immigrati che abitavano nel quartiere di Hogan’s Alley.
Tra i vari personaggi delle vignette,
spicca un ragazzino pelato e dalle
orecchie a sventola, vestito sempre
con un camicione giallo. È lui che,
ben presto, diventa il protagonista
assoluto, fino ad attribuire il titolo
alla serie: The Yellow Kid. Nel corso
delle pubblicazioni, l’autore inizia
Fig. 1. R. F. Outcault, The Yellow Kid
Pagina 7
ad inserire quelle che oggi sono le caratteristiche che si attribuiscono al fumetto
come, ad esempio, l’utilizzo delle nuvolette, o balloons, per riportare i pensieri dei
personaggi. Outcault, inizialmente, utilizzava i muri, i cartelli stradali e, in
particolare, lo stesso camicione del protagonista per racchiudere le parole. Nel
1896, Outcault continua a pubblicare le avventure del suo personaggio sul
supplemento domenicale del New York Journal. Tuttavia, Pulitzer continua
imperterrito a pubblicare il personaggio, affidandolo ad un altro disegnatore e
lasciandone immutato lo stile. Quest’episodio inaugura un’altra caratteristica del
fumetto: “la permanenza di uno stesso protagonista e di uno stesso stile malgrado
la sostituzione del disegnatore”
1
. Il successo di Yellow Kid getta le fondamenta del
fumetto come arte, anche se si tratta ancora di un prototipo che si limita alla singola
pagina autoconclusiva, e porta allo sviluppo di molti altri personaggi e serie diverse,
che si diffusero con il nome di comics, trattandosi quasi esclusivamente di storie
divertenti. Si tratta perlopiù di vignette che ritraggono le avventure di immigrati che
vivono in uno slum o malefatte di ragazzini terribili.
In realtà, sono emersi altri casi, precedenti ad Outcault, di narrazioni per immagini
molto simili al fumetto, come si evince dalle opere di Rodolphe Töppfer, il quale
già nel 1827 aveva realizzato una serie di immagini accompagnate da didascalie.
Dopo la riuscita di Yellow Kid, il fumetto diviene un mezzo espressivo molto diffuso
e prese posto soprattutto tra gli interessi di bambini e ragazzi, anche se non era
principalmente indirizzato a loro. Esso deve il suo successo alla capacità di offrire
con i suoi contenuti uno specchio della società contemporanea, denso di miserie,
speranze e illusioni, e contemporaneamente fornire un mezzo per distogliere il
lettore dai pesanti problemi quotidiani.
Mentre il fumetto sta muovendo ancora i primi passi come medium di
intrattenimento popolare, scopre la sua vocazione al fantastico, anche grazie ad
autori come McCay. Infatti, uno dei primi esempi di fumetto fantastico è proprio
1
Gubern R., Guadalupi G. (traduzione), El lenguaje de los comics (Il linguaggio dei comics), -
Milano libri, (2000), p. 19.
Pagina 8
una delle sue opere più famose, Little Nemo in Slumberland. Realizzato nel 1905,
racconta le avventure di un bambino, Nemo, che grazie ad un sonnifero magico,
entra nel mondo di Slumberland, popolato da creature strane e inquietanti; l’ultima
vignetta mostra inevitabilmente il risveglio di Nemo. Uno degli aspetti più
innovativi di Little Nemo in Slumberland è il suo stile visivo: McCay utilizza una
grande varietà di tecniche e stili di disegno per creare ambientazioni e personaggi
fantastici, i suoi disegni sono caratterizzati da una grande attenzione ai dettagli e da
una grande precisione nel tratto, il che contribuisce a rendere i mondi fantastici di
Nemo incredibilmente realistici e coinvolgenti. Inoltre, utilizzando riquadri di
diverse dimensioni e forme, riesce a creare sequenze di immagini che si susseguono
in maniera fluida e dinamica, in modo da dare continuità al racconto. Da qui nasce
una delle invenzioni più significative di McCay, anche se troppo in anticipo sui
tempi, ossia la creazione di un fumetto che non si risolve nella storiella raccontata:
“Il sogno termina in modo tale che la trafila quotidiana può ricominciare fino al
successivo supplemento domenicale, dove magicamente il sogno è ripristinato, un
ciclo infinito che imita il ritmo diurno della vita umana”
2
. Molto successo avrà
anche un’altra opera di McCay, Gertie The Dinosaur, che diventerà il prototipo di
tutto il cinema d’animazione dei decenni successivi.
È il 1907 quando il fumetto accoglie la nascita di un nuovo formato: la striscia
quotidiana. Non si tratta più di piccole vignette o pagine disegnate all’interno di
supplementi domenicali, ma presenti in un piccolo spazio quotidiano, tra le notizie
di tutti i giorni. In questo modo, nonostante il piccolo spazio dedicatogli, le storie
possono non concludersi e riprendere nelle vignette del giorno successivo, tanto da
rendere il fumetto un fatto abitudinario. Anche queste strisce quotidiane sono
perlopiù umoristiche, ma si riscontra un cambio di ambiente e personaggi: non più
immigrati in uno slum o bambini cattivi, ma persone comuni di classe media,
specchio dei lettori comuni. Un esempio significativo è la serie Mutt & Jeff di Bud
Fisher. Le strisce comiche diventano presto molto popolari e portano alla creazione
2
Smolderen T., Le origini del fumetto. Da William Hogarth a Winsor McCay, Vignano (MI),
Edizioni NPE, (2021), seconda edizione, p. 156.
Pagina 9
di personaggi come Krazy Kat di George Herriman, uno dei pochi fumetti che non
è passato ad un altro autore. Questa serie si basa su un triangolo assurdamente
sentimentale tra un gatto innamorato di un topo, il quale a sua volta vorrebbe
uccidere il gatto, e un cane poliziotto che non vuole ammettere i suoi sentimenti per
il gatto. Con quest’opera Herriman, grande artista del non-detto, dei sentimenti
inesprimibili, cerca di instaurare nel lettore un senso di nostalgia e malinconia per
il mondo dell’infanzia ormai perduto.
Nei primi anni del secolo, il fumetto americano si diffonde in Francia, Spagna, Ar-
gentina, Inghilterra, Giappone e Italia, dove vengono tradotti personaggi umoristici
americani e ne compaiono di nuovi, assumendo col tempo caratteristiche peculiari.
Gli anni Trenta, ritornando negli Stati Uniti, vedono la nascita di un nuovo genere:
il fumetto di avventura. Il 1929 è l’anno della trasposizione a fumetti del personag-
gio letterario Tarzan, del quale se ne è occupato prima Hal Foster e, in seguito,
Burne Hogarth; lo seguono a ruota serie come Flash Gordon, Jungle Jim e Secret
Agent X-9 di Alex Raymond, nei quali il disegnatore sperimenta vari stili, dimo-
strando che il tipo di disegno influenza la qualità espressiva del racconto a fumetti,
e Braccio di Ferro di E. C. Segar, parodia dei supereroi del tempo e “caricatura
dell’America, forte e giusta, ma incolta e selvaggia”
3
.
Accanto al fumetto d’avventura e fantastico, si colloca il fumetto poliziesco che
trova una prima espressione nell’opera Dick Tracy, realizzata da Chester Gould. Le
storie di Gould sono specchio della realtà di quegli anni e questo ne ha determinato
il successo: le trame sono complesse e intricate, caratterizzate dall’esaltazione dei
tratti psicologici dei personaggi, e rimandano allo spirito della malavita di quel pe-
riodo. I vari personaggi sono realizzati con tratti da duri e, in particolare, i cattivi
sono disegnati in maniera grottesca, deformata, come se il male che vi è in loro non
fosse solo dovuto ad una deformazione dell’anima, ma anche del corpo. Del genere
3
Barbieri D., Breve storia della letteratura a fumetti, Città di Castello (PG), Carocci editore, (2014),
2° edizione, p. 50.
Pagina 10
poliziesco rientra anche la già citata serie Secret Agent X-9, la quale pone l’accento
sull’azione diretta del detective piuttosto che sulle deduzioni.
Gli stessi anni vedono anche un avvicinarsi del fumetto al cinema, soprattutto grazie
allo stile di Milton Caniff e Noel Sickles, i quali si sono resi conto che “il modello
del fumetto di avventura va cercato nel medium che incide di più sull’immaginario
in quel momento, cioè nel cinema, e l’effetto cinema si costruisce attraverso due
strategie convergenti: l’uso di inquadrature variate che diano l’idea del continuo
cambio di punto di vista tipico della macchina da presa e una tecnica grafica che
possa rendere al meglio [...] il movimento”
4
. Milton Caniff è stato un fumettista di
grande importanza nella storia del medium dei fumetti. In primo luogo, è stato uno
dei primi autori a creare personaggi femminili forti e indipendenti nei suoi fumetti,
in particolare nell’opera Terry and the Pirates; inoltre, il suo stile di disegno è stato
molto influente sulla produzione di fumetti successiva, in particolare per quanto
riguarda l’uso del chiaroscuro e della prospettiva. In sintesi, Milton Caniff è stato
un fumettista innovativo e influente, che ha contribuito in modo significativo alla
storia del medium dei fumetti e alla sua evoluzione nel corso del XX secolo.
Contemporaneamente all’avvicinarsi del fumetto al cinema, nascono anche i primi
successi del cinema d’animazione, inizialmente con Felix the Cat e, in seguito, con
i grandi della Walt Disney; entrambi si rifanno al sottogenere degli animali umaniz-
zati, inaugurato da James Swinnerton con The Little Bears.
I primi successi Disney risalgono agli anni ‘30, quando il personaggio di Mickey
Mouse, creato nel 1928 da Walt Disney e Ub Iwerks, ha iniziato a riscuotere un
enorme successo tra il pubblico. Affidato alla creatività narrativa e grafica di F.
Gottfredson, Topolino viene trasformato da un personaggio comico in una sorta di
eroe d’azione. Le sue storie a fumetti sono piene di avventura, mistero e suspense,
e spesso vedono Topolino impegnato in missioni pericolose per salvare i suoi amici.
4
Barbieri D., Breve storia della letteratura a fumetti, Città di Castello (PG), Carocci editore, (2014),
2° edizione, pp. 30-31.
Pagina 11
Successivamente, Disney ha in-
trodotto altri personaggi che
sono diventati presto famosi:
Donald Duck (Paperino) nel
1934 e Goofy (Pippo) nel 1932,
e molti altri. Questi personaggi
hanno ampliato l’universo Di-
sney e hanno avuto un grande
impatto sulla cultura popolare in tutto il mondo, contribuendo a consolidare il suc-
cesso dello studio.
Poco prima della Seconda Guerra Mondiale, in un periodo in cui il mondo sta attra-
versando grandi cambiamenti sociali ed economici, novità rilevanti provengono an-
cora dagli Stati Uniti: nascono il comic book, non un libro umoristico, ma un albo
a cadenza mensile di comics, e i supereroi. Il primo supereroe della storia dei fu-
metti è stato Superman, creato da Jerry Siegel e Joe Shuster nel 1938. Superman
rappresenta l’immagine di un eroe forte, invincibile e giusto che protegge i deboli
e combatte i malvagi. Il personaggio ha ottenuto un grande successo e ha aperto la
strada alla creazione di molti altri supereroi, tra cui Batman, Capitan America, Lan-
terna Verde, Flash, Wonder Woman (creata per raggiungere anche un pubblico fem-
minile) e molti altri. Questi personaggi rappresentano il meglio delle qualità umane,
incarnano la giustizia, la libertà, l’uguaglianza e la difesa del bene contro il male. Il
fumetto di Captain America è stato il primo a mettere in scena scontri contro i ne-
mici nazionali: nel suo primo volume, infatti, Capitan America è rappresentato
mentre combatte contro Hitler, divenendo il primo supereroe di guerra
5
. La nascita
dei supereroi dei fumetti è stata influenzata da molti fattori, tra cui la crescente
consapevolezza della necessità di eroi positivi e la diffusione delle ideologie demo-
cratiche e dei valori americani. Questi personaggi sono diventati talmente famosi
5
Aiken K., Storia dei supereroi: usare i fumetti per insegnare la storia degli Stati Uniti, OAH
Magazine of History 24, n. 2 (2010): pp. 41–47.
Fig. 2. Walt Disney, Da Mickey Mouse a Topolino