11
professionali, per lo sviluppo di esperienze organizzativo-
gestionali, per le attività di autoformazione e per tutta una
serie di occasioni formative e di crescita professionale che si
allontanano da un rapporto docente-discenti.
In base a queste esigenze, il presente lavoro indaga
sulle modalità seguite dall’Azienda Ospedaliera “Santa Maria
della Misericordia” di Udine nell’implementazione di un sistema
di gestione delle conoscenze clinico-organizzative orientato alla
promozione di un nuovo modello di formazione continua,
imperniato sull’utilizzo tendenzialmente routinario di risorse
elettroniche (Knowledge Centre KC) ed inteso come processo
mediante il quale i professionisti si mantengono aggiornati
nelle conoscenze e sulle modalità pratiche, per rispondere alle
necessità dei pazienti e del sistema sanitario e cogliendo nella
pratica clinica le opportunità per il proprio sviluppo
professionale individuale. Infatti, attingendo all’ampia
letteratura (commentata) pubblicata in sezioni riservate del
Knowledge Centre, il clinico ha l’opportunità di valutare e
migliorare la propria conoscenza di linee-guida
comportamentali e di protocolli, espressioni delle più avanzate
e condivise evidenze cliniche.
Per comprendere come tra gli obiettivi del progetto
ambito dal Dipartimento “Conoscenza e Ricerca” dell’Azienda
Ospedaliera ci sia l’intenzione di raggiungere uno Sviluppo
Professionale Continuo, sono state concentrate attività su tre
filoni: la formazione sulle basi dati bibliografiche per
supportare l’accesso e l’utilizzo critico delle informazioni
12
scientifiche, la pianificazione e realizzazione di strumenti
innovativi di strutturazione delle conoscenze e delle
comunicazioni cliniche come il Knowledge Centre ed i Forum
del Knowledge Centre e l’incubazione di gruppi trasversali
multiprofessionali come i gruppi EBM-EBN (Evidence Based
Medicine e Nursing). A compimento di tali attività, il progetto
prevede la sperimentazione di sessioni di formazione a
distanza, e nell’ambito del presente lavoro, è stata presa in
considerazione la prima iniziativa realizzata con un gruppo di
specialisti in otorinolaringoiatria.
Le strategie di gestione della conoscenza (Knowledge
Management), cui viene data grande rilevanza nel secondo
capitolo, sostanziano il fulcro su cui si sviluppa tutto il progetto
del Knowledge Centre.
Nel terzo capitolo, più tecnico, viene descritta
approfonditamente la convergenza tra Knowledge
Management ed E-Learning, insieme di processi e di metodi di
apprendimento a distanza sempre più decisivi nella gestione
della conoscenza delle organizzazioni. Obiettivo di questo
capitolo non è quello di considerare l’e-learning come la
possibile soluzione a tutte le attività di formazione, ma
approfondire uno tra i temi più affascinanti e attuali e la sua
azione nel valorizzare il capitale intellettuale di
un’organizzazione, ripensata per offrire spazio alla riflessione e
alla “messa in rete” delle modalità di lavoro di ogni unità e di
ogni equipe. Divenire, quindi, un’organizzazione in continuo
apprendimento che promuove la circolazione delle conoscenze
13
dell’individuo, apprese direttamente dall’esperienza e
dall’interazione con gli altri.
Il modello di gestione delle conoscenze realizzato
nell’Azienda Ospedaliera di Udine, descritto nel quarto
capitolo, ambisce a supportare e preparare l’organizzazione
sanitaria impegnata nelle sfide del cambiamento, sempre più
rapido e quasi caotico. Viene esaminato in concreto il ciclo di
creazione – accesso – utilizzo – valutazione - stoccaggio delle
conoscenze, sia cliniche che organizzative, ciclo che richiede
sempre più spesso un approccio integrato che valorizzi e renda
coerenti le risorse del professionista e le dinamiche
dell’organizzazione.
In ultimo, per mezzo della ricerca effettuata e riportata
nel quinto e sesto capitolo, verificheremo come il Knowledge
Centre, favorendo il miglioramento organizzativo, fornendo
uno spazio digitale a beneficio delle varie professioni sanitarie
e consentendo l’accesso alla letteratura critica, si ponga come
uno strumento indispensabile nella promozione di uno
Sviluppo Professionale Continuo che ogni singolo
professionista può raggiungere, combinando in modo
appropriato le conoscenze via via acquisite e la riflessione
sistematica sulla pratica clinica.
14
PRIMO CAPITOLO
UNO SGUARDO SULL’EDUCAZIONE CONTINUA IN MEDICINA
TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO
1.1 La normativa e il panorama italiano
L’esercizio della professione medica ha sempre posto
una certa enfasi sulle necessità di aggiornamento,
notevolmente accentuate negli ultimi anni, dalla rapida
evoluzione delle conoscenze e dalla richiesta di standard di
prestazione sempre più elevati e controllati per quantità e
qualità. L’Unione Europea dei Medici Specialisti (UEMS)
sostiene che l’Educazione Continua in Medicina (ECM) sia un
“obbligo morale” il cui assolvimento deve avere “visibilità” sia
presso i pazienti, sia presso le amministrazioni pubbliche e
private della sanità.
1
I rapidissimi cambiamenti che avvengono nel campo
delle conoscenze biomediche e nell’ambito dell’evoluzione
tecnologica ed organizzativa, impongono ai professionisti un
continuo aggiornamento delle proprie conoscenze, abilità
tecniche, relazionali e comportamentali, con l’obiettivo di
1
UEMS: Documents on Continuing Medical Education. In
www.uems.be/cme.htm
15
garantire una maggiore efficacia e sicurezza all’assistenza
prestata dal servizio sanitario nazionale.
Per i professionisti che lavorano al servizio della
persona, soprattutto in un campo come quello della salute,
garantire la massima professionalità partecipando ai
programmi di Educazione Continua in Medicina è, non solo un
obbligo morale e un dovere deontologico, ma un diritto dei
cittadini che richiedono operatori attenti, aggiornati e sensibili.
E’ per questo motivo che in tutti i paesi del mondo sono nati e
si stanno diffondendo programmi di Educazione Continua in
Medicina che comprendono l’insieme di tutte le attività
formative, sia teoriche sia pratiche, promosse dagli istituiti
scientifici, dalle aziende ospedaliere, e da tutte le strutture che
dedicano la loro attività alla formazione in campo sanitario.
Il Decreto Legislativo del 30 dicembre 1992 n. 502
2
,
successivamente integrato dal Decreto Legislativo del 19
giugno 1999 n. 229 recante "Norme per la razionalizzazione
del servizio sanitario", introdotto dalla riforma Bindi, ha
istituzionalizzato in Italia l’Educazione Continua in Medicina
che, da quanto enuncia l’art. 16.ter di tale decreto “consiste in
attività di qualificazione specifica per i diversi profili
professionali attraverso la partecipazione a corsi, convegni,
seminari organizzati da istituzioni pubbliche e private
accreditate, nonché soggiorni di studio e partecipazioni a
programmi controllati e ad attività di ricerca”. Il tutto per
2
In www.ministerosalute.it/ecm/normativa
16
migliorare quelle che il decreto definisce come caratteristiche
fondamentali per l'operatore sanitario: “Il possesso di
conoscenze teoriche aggiornate (il sapere), il possesso di
abilità tecniche o manuali (il fare), il possesso di capacità
comunicative e relazionali (l'essere) ”. Inoltre, l’art. 16-ter di
tale decreto ha incaricato l’elaborazione del programma ECM
ad una Commissione Nazionale per la formazione continua,
successivamente costituita con il Decreto del Ministero della
Sanità del 5 luglio del 2000. A tale commissione è stato
assegnato il compito di definire:
gli obiettivi formativi di interesse nazionale, con
particolare riferimento all’elaborazione, diffusione e
adozione delle linee guida e dei relativi percorsi
diagnostici-terapeutici;
i crediti formativi intesi come strumento di misurazione
dell’impegno e del tempo dedicato all’aggiornamento
professionale da ogni operatore della sanità;
i criteri e gli strumenti per il riconoscimento e la
valutazione delle esperienze formative;
i requisiti per l’accreditamento delle società scientifiche
nonché dei soggetti pubblici e privati che svolgono
attività formative.
La Commissione Nazionale ha elaborato un programma
di educazione continua tenendo conto delle esperienze degli
altri paesi dell’Unione Europea e di Stati più avanzati, dopo
17
essersi confrontata con gli organismi federativi degli Ordini e
Collegi professionali, società scientifiche, associazioni
professionali, organizzazioni sindacali di categoria e confederali
ed esperti nel settore della formazione.
Dal primo gennaio del 2002 è iniziata in Italia la fase a
regime con la quale prende il via l’accreditamento e
l’organizzazione dei primi eventi idonei per il conseguimento
dei crediti formativi. Va precisato che l’assegnazione dei crediti
è subordinata alla verifica dell’apprendimento di ciascun
partecipante all’evento formativo.
Dal 1° aprile 2002 gli operatori sanitari hanno iniziato a
partecipare agli eventi accreditati ai fini dell’acquisizione dei
crediti formativi partecipando ad attività formative ritenute di
qualità adeguata da essere accreditate dalla Commissione
Nazionale o da quelle regionali e finalizzate ad obiettivi
formativi nazionali, regionali o individuali.
Il programma ECM è rivolto naturalmente a tutto il
personale sanitario dipendente o libero professionista operante
nella sanità sia pubblica che privata. La tabella seguente,
visualizza l’elenco completo degli operatori sanitari coinvolti
nell’aggiornamento professionale.
18
Tabella. 1.1 Le professioni coinvolte nell’Educazione Continua in
Medicina
PROFESSIONI
Farmacista
Medico chirurgo
Odontoiatra
Veterinario
PROFESSIONI SANITARIE INFERMIERISTICHE
Infermiere
Infermiere pediatrico
Ostetrica
PROFESSIONI SANITARIE DELLA RIABILITAZIONE
Podologo
Fisioterapista
Logopedista
Ortottista e assistente di oftalmologia
Terapista della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva
Tecnico della riabilitazione psichiatrica
Terapista occupazionale
Educatore professionale
PROFESSIONI SANITARIE TECNICHE
AREA TECNICO DIAGNOSTICA
Tecnico audiometrista
Tecnico di laboratorio biomedico
Tecnico di radiologia medica
Tecnico della neuro fisiopatologica
AREA TECNICO ASSISTENZIALE
19
Tecnico ortopedico
Tecnico audioprotesista
Tecnico fisiopatologia cardio circolatoria e per fusione cardiovascolare
Igienista dentale
Dietista
PROFESSIONI DELLA PREVENZIONE
Tecnico della prevenzione e dei luoghi di lavoro
Assistente sanitario
Fonte: www.ministerosalute.it
A seguito delle modifiche costituzionali sopravvenute
con la legge n. 3 del 2001, le proposte della Commissione
Nazionale ECM devono essere discusse e approvate dalla
Conferenza Stato-Regioni; a quel punto esse diventano accordi
che hanno valenza nazionale.
Il primo accordo sull’ECM è stato sottoscritto il 20
dicembre 2001 per l’anno 2002, per riconoscere alle regioni
stesse, la possibilità di promuovere il sistema di educazione
continua e garantirne la qualità. Le regioni dovranno, quindi,
non solo individuare i bisogni e gli obiettivi formativi regionali,
ma accreditare progetti formativi e verificarne l’idoneità.
Nell’arco dei cinque anni compresi tra il 2002 e il 2006
gli operatori sanitari dovranno conseguire 150 crediti formativi,
secondo il programma così definito:
20
“2002: 10 crediti formativi – con un minimo di 5 ed un
massimo di 20 per un impegno di 8/10 ore di
formazione residenziale corrispondenti a 1-2 giorni;
2003: 20 crediti formativi - con un minimo di 10 ed un
massimo di 40 per un impegno di 15/24 ore di formazione
residenziale corrispondenti a 2-3 giorni;
2004: 30 crediti formativi - con un minimo di 15 ed un
massimo di 60 per un impegno di 25/35 ore di formazione
residenziale corrispondenti a 3-4 giorni;
2005: 40 crediti formativi - con un minimo di 20 ed un
massimo di 80 per un impegno di 30/45 ore di formazione
residenziale corrispondenti a 4-6 giorni;
2006: 50 crediti formativi - con un minimo di 25 ed un
massimo di 100 per un impegno di 38/62 ore di
formazione residenziale corrispondenti a 6-8 giorni.”
3
Dal 2007, per uniformità con i sistemi di formazione
internazionali, il numero dei crediti da acquisire da parte del
singolo operatore sarà di 150 ripartiti in tre anni. Il totale dei
crediti dovrà corrispondere a un percorso di formazione che
preveda per almeno il 60% attività di formazione riferite agli
obiettivi nazionali e regionali mentre il restante 40%,
attraverso percorsi formativi autogestiti.
3
Circolare ministeriale D.O.R.O./Segr. 37 del 5 marzo 2002 in
www.ministerosalute.it
21
Per evitare che gli operatori della sanità decidano di
partecipare ad attività di formazione con lo scopo di
raggiungere prettamente il numero dei crediti formativi annuo
senza valutare la qualità delle attività cui si è deciso di
partecipare, è stato disposto di regolamentare la quota delle
diverse tipologie formative. La Commissione Nazionale si
avvale della collaborazione di esperti suddivisi per specifiche
aree professionali. Se il punteggio complessivo attribuito dagli
esperti e dalla Commissione all'evento formativo avrà superato
il valore minimo, l'evento sarà accreditato ai fini ECM.
L'accreditamento consiste nella assegnazione di un
determinato numero di crediti formativi che sono formalmente
riconosciuti ai partecipanti all'evento. E' compito degli
organizzatori segnalare ai partecipanti il valore dei crediti
formativi assegnati dalla Commissione Nazionale e rilasciare
agli stessi un attestato che dovrà essere presentato
dall’interessato per effettuare la registrazione dei crediti
formativi ottenuti all'Ordine, Collegio o Associazione
professionale secondo le istruzioni indicate dalla Commissione.
Gli eventi formativi che possono rientrare nel programma di
educazione continua in medicina appartengono a due distinte
categorie:
22
1. ATTIVITÀ FORMATIVE RESIDENZIALI:
l’elenco riportato dalla tabella 1.2, mostra come esse
prevedono una presenza fisica dei discenti sul luogo di
formazione, modalità più tradizionale e diffusa.
2. ATTIVITÀ FORMATIVE A DISTANZA (FAD):
sono caratterizzate dalla possibilità di svolgimento della
formazione nel luogo di lavoro o di domicilio e possono
essere svolte sia in gruppo sia individualmente
servendosi di materiale cartaceo o informatico. Per
questi programmi di formazione a distanza, è previsto
un sistema di valutazione con un livello minimo di
apprendimento; in altri termini, l'utente deve superare
un "test" che attesti il raggiungimento di un livello di
apprendimento adeguato.
La Commissione Ministeriale per la Formazione
Continua in data 25 marzo 2003 ha modificato la normativa
precedente dell’obbligo formativo. Pur restando invariato il
debito formativo che tutt’ora consiste nel totalizzare 30 punti
nel 2004 e 40 punti nel 2005, dal 1 gennaio 2004 sono
cambiate le modalità di assegnazione del punteggio agli eventi
formativi che sino al 2003 venivano assegnati in modo
differente. Il debito formativo previsto è rimasto invariato, ma
da tale data la Commissione ha stabilito che i crediti formativi
23
Tabella 1.2 Eventi educazionali di tipo residenziali
Tavola rotonda
Conferenze clinico-patologiche volte alla presentazione e discussione
epicritica interdisciplinare di specifici casi clinici
Consensus meeting inter-aziendali finalizzati alla revisione delle statiche per
la standardizzazione di protocolli e procedure operative ed alla pianificazione
e svolgimento di attività legata a progetti di ricerca finalizzata
Corsi di formazione e/o applicazione in materia di costruzione, disseminazione
ed implementazione di percorsi diagnostico-terapeutici
Corso di aggiornamento tecnologico e strumentale
Corso pratico finalizzato allo sviluppo continuo professionale
Progetto formativo aziendale
Corso pratico per lo sviluppo di esperienze organizzativo-gestionali
Frequenza clinica con assistenza di tutore e programma formativo presso una
struttura assistenziale (specificare la struttura assistenziale)
Corso di aggiornamento
Congresso, simposio, conferenza, seminario
Tirocinio/stage/frequenza con metodiche tutoriali presso una struttura
assistenziale e formativa
Fonte: www.ministerosalute.it
sono indicatori della quantità, della formazione e
dell’aggiornamento svolta dai partecipanti e che ogni ora di