Capitolo 0 – L’impostazione del problema: quale fiducia nelle tecnologie costruttive stratificate a secco?
3
L’atteggiamento da parte degli operatori del settore è fortemente diversificato in quanto
da una parte se ne evidenziano le potenzialità, dall’altra se ne mettono in luce le
negatività (durabilità limitata, costo di costruzione elevato, necessità di impiegare
squadre di operatori “super-specializzati” per faticosa conversione degli “specializzati
tradizionali” e altro).
In modo più equilibrato, si può sostenere che le tecnologie costruttive a secco sono
senz’altro opzioni interessanti e promettenti, che tuttavia portano con sè un insieme di
rischi
3
, che non possono essere trascurati, legati al livello di consapevolezza con cui gli
attori del processo edilizio le impiegano.
0.1.2 I LIVELLI DI CONSAPEVOLEZZA NELL’IMPIEGO DELLE
TECNOLOGIE A SECCO
Gli attori del processo edilizio con riferimento ai progettisti e alle imprese di
costruzione, oltre che ai construction manager in quanto punti di connessione tra i
due, mostrano diversi livelli di consapevolezza nell’impiego delle DWT con diversi livelli
di rischio connessi.
A ciascun tipo di attore si possono associare quattro diverse categorie di
consapevolezza nell’uso delle DWT che vengono di seguito descritte allo scopo di
chiarire le possibili azioni da intraprendere per aumentarla e per ridurre il rischio
connesso.
La prima categoria (categoria A), ad elevato livello di consapevolezza, è costituita da
attori del processo edilizio che conoscono vantaggi e svantaggi delle tecnologie a secco
e ne fanno un uso corretto. Si tratta di progettisti consapevoli dell’elevato livello
prestazionale che tali tecnologie consentono di raggiungere, e capaci di utilizzarle in
modo idoneo: sono in generale progettisti-sperimentatori operanti a largo spettro e
società di ingegneria che operano prevalentemente nel settore dell’edilizia per uffici;
tali progettisti cercano di mettere in gioco imprese di costruzione con tecnici esperti
che hanno sviluppato una buona esperienza nel campo, capaci di tenere sotto
controllo i punti critici attraverso un sapiente intervento del construction manager che
agisce in parte anche come risk manager.
A tale elevato livello di consapevolezza è ovviamente associato un livello di rischio
molto basso. Le possibili azioni di miglioramento per tale categoria consistono nello
stimolare l’innovazione nel settore delle tecnologie a secco per favorire il livello di
competitività tra gli operatori.
La seconda categoria (categoria B) è costituita da attori del processo edilizio che
conoscono vantaggi e svantaggi delle tecnologie a secco ma non le utilizzano. Si tratta
in generale di progettisti e imprese di costruzione che diffidano delle DWT per
precedenti esperienze che abbiano avuto esiti negativi. Il livello di rischio associato è
nullo in quanto le DWT non vengono utilizzate
4
, ma anche nel caso in cui lo fossero il
livello di rischio associato sarebbe molto basso in quanto si ricadrebbe nella categoria
A. Le possibili azioni nei confronti della categoria B consistono in azioni di promozione
nel settore delle DWT dimostrando con evidenze oggettive il grado di fondatezza della
fiducia/sfiducia di tali operatori.
La terza categoria (categoria C) comprende gli attori del processo edilizio che non
conoscono vantaggi e svantaggi delle tecnologie a secco e non le utilizzano. Il livello di
consapevolezza nell’impiego delle DWT è basso ma il rischio associato è nullo in
quanto le DWT non vengono utilizzate
5
. A differenza della categoria precedente però, se
3
In questa sede, per rischi si intendono le conseguenze di una non idonea gestione dei tre aspetti critici legati alle
tecnologie costruttive in genere: i tempi, i costi e il livello prestazionale.
4
Per questa categoria rimane da considerare il livello di rischio legato all’impiego delle tecnologie costruttive tradizionali;
questo aspetto però esula dagli obiettivi della tesi.
5
Cfr. nota 4.
Capitolo 0 – L’impostazione del problema: quale fiducia nelle tecnologie costruttive stratificate a secco?
4
le DWT fossero impiegate il livello di rischio diventerebbe elevato. Le possibili azioni
nei confronti di tale categoria consistono nel promuovere attività di formazione nel
settore delle tecnologie a secco, dimostrandone con evidenze oggettive punti di forza e
punti di debolezza.
La quarta categoria (categoria D) comprende gli attori del processo edilizio che non
conoscono vantaggi e svantaggi delle tecnologie a secco, anche se ne fanno uso per
motivi “di moda” o per acquiescenza. Il livello di consapevolezza è nullo e il livello di
rischio è conseguentemente molto alto in quanto la mancata consapevolezza nell’uso
delle DWT determina potenziali perdite prestazionali in riferimento sia ai componenti
edilizi sia all’edificio nel suo complesso. Il livello di rischio associato a questa categoria
è enfatizzato anche dal fatto che le azioni dei suoi attori si ripercuotono sul livello di
consapevolezza della categoria B. Le possibili azioni nei confronti della categoria D
consistono nel promuovere attività di formazione nel settore delle tecnologie a secco,
dimostrandone con evidenze oggettive punti di forza e punti di debolezza.
0.2 LA METODOLOGIA APPLICATA PER RISOLVERE IL
PROBLEMA SCIENTIFICO
Alla luce della situazione sopra delineata, la tesi ha sviluppato un processo di
validazione
6
delle DWT tenendo conto degli aspetti economici, degli aspetti energetici e
degli aspetti tecnologici, secondo quanto illustrato nello schema di Figura 1, con
l’obiettivo di incrementare il livello di consapevolezza nell’impiego delle DWT riducendo
il livello di rischio connesso.
Nello specifico, ricondotta ognuna delle categorie illustrate nel paragrafo 0.1.2 ad un
grado di priorità
7
(categoria D in priorità 1, categoria B in priorità 2, categoria C in
priorità 4 e categoria A in priorità 4), la tesi si rivolge in particolare alla categoria B
(grado di priorità 2) e, in parte, alla categoria A (grado di priorità 4). Si ritiene infatti
che queste siano le uniche categorie nei confronti delle quali un’attività di ricerca
possa svolgere “azioni di promozione” basate su evidenze oggettive, mentre per le
categorie C e D è necessaria una pianificata operazione di formazione che ovviamente
esula dalle finalità della presente tesi.
6
Per validazione la tesi di dottorato intende l’individuazione dei benefici che le tecnologie a secco sono in grado di
garantire; la validazione viene effettuata attraverso un confronto con le tecnologie tradizionali.
7
Il grado di priorità si riferisce al livello di urgenza con il quale bisognerebbe intervenire per limitare gli effetti negativi dovuti
ad un impiego non sufficientemente consapevole delle DWT.
Capitolo 0 – L’impostazione del problema: quale fiducia nelle tecnologie costruttive stratificate a secco?
5
Figura 1 – Sintesi del percorso seguito nello sviluppo della tesi di dottorato
(DWT=tecnologie costruttive a secco; BH=budget hotel; PPV=pareti perimetrali verticali;
SA=Sistema Aperto)
0.2.1 LA CONTESTUALIZZAZIONE DEL PROBLEMA
SCIENTIFICO
Al fine di sviluppare un processo di validazione delle DWT il più possibile legato alla
realtà, il problema scientifico è stato contestualizzato in riferimento a due diversi
livelli:
- a livello di destinazione d’uso (budget hotel);
- a livello di elemento tecnico (pareti perimetrali verticali).
0.2.1.1 Prima contestualizzazione del problema scientifico: i budget hotel
I budget hotel (BH) si identificano come alberghi di media categoria, facenti solitamente
parte di una catena, la cui formula combina prezzi molto bassi con servizi di qualità.
Sono strutture ricettive oggi contraddistinte da notevoli potenzialità di espansione sia
in Europa sia soprattutto in Italia: essi facilitano gli scambi e rispondono ad esigenze
dovute ad una generale diminuzione del potere di acquisto dei cittadini a livello
internazionale. Essi richiedono di individuare strategie per la riduzione dei costi di
gestione, di manutenzione e di costruzione, e quindi per la riduzione del prezzo di
vendita della camera (terminologia utilizzata nel mondo professionale dell’attività
alberghiera per denotare il prezzo di affitto di una camera).
Capitolo 0 – L’impostazione del problema: quale fiducia nelle tecnologie costruttive stratificate a secco?
6
0.2.1.2 Seconda contestualizzazione del problema scientifico: le pareti
perimetrali verticali
Le pareti perimetrali verticali (PPV) rappresentano circa il 15%
8
dei costi complessivi
per la realizzazione di un budget hotel (seconde solo agli impianti, 29% circa, ed alla
pari con le opere in calcestruzzo armato, 16% circa) e richiedono circa il 37% dei tempi
di realizzazione (7 mesi su 19) (DEI, 2004).
0.3 I RISULTATI OTTENUTI
Di seguito vengono sintetizzati i risultati dell’attività di ricerca che consistono nei
contenuti della validazione delle DWT in termini economici, energetici e tecnologici.
0.3.1 LA VALIDAZIONE IN TERMINI ECONOMICI
La scelta di strategie tecnologiche porta con sè, oltre alle classiche domande “quanto è
utile? quanto è efficace?”, anche le domande “quanto costa? quanto risparmio induce?”,
caratteristiche di un approccio che si basa sull’analisi del rapporto tra costi ed
efficacia.
L’evoluzione della situazione economico-finanziaria attuale sembra dare vita a contesti
più incerti nei quali la valutazione del rischio di investimento diventa una fase
essenziale (Brown e Matysiak, 2000), soprattutto nel caso di investimenti certamente
aleatori come quello legato alla realizzazione di budget hotel. In contesti di questo tipo,
la scelta della tecnologia costruttiva di volta in volta più idonea in funzione della
tipologia del cantiere mantiene un ruolo essenziale (Ogunba et al., 2005).
Il rischio, nello specifico caso considerato, è inteso come riferito al developer
9
ossia a
colui che intraprende l’azione: si tratta del rischio strettamente legato all’investimento
ossia a quella parte di rischio non sistematica che si accompagna in genere ad una
parte di rischio più sistematica in quanto legata al mercato (Ogunba et al., 2005).
0.3.1.1 La Convenienza dell’Investimento
Con riferimento alle due contestualizzazioni di cui si è detto nel paragrafo precedente
(cfr. paragrafo 0.2.1), la tesi ha cercato di mettere in luce vantaggi e svantaggi delle
tecnologie a secco dal punto di vista dell’analisi costi/benefici: ci si è in concreto
preoccupati di individuare le differenze in termini di ritorno di investimento tra le DWT
e le tecnologie tradizionali (TT – Traditional Technologies), con specifico riferimento ad
aspetti critici quali il costo di costruzione, i tempi di costruzione, i costi energetici e i
costi di manutenzione (cfr. Figura 2).
8
L’incidenza del 15% dei costi delle pareti perimetrali verticali sui costi complessivi di costruzione di un budget hotel è
comprensiva della realizzazione sia della parte opaca sia della parte trasparente di tale elemento tecnico; l’incidenza della
sola parte opaca è pari circa al 13% (DEI, 2004).
9
I soggetti che intervengono nella realizzazione e gestione di budget hotel sono molteplici. Il ruolo primario è svolto dal
“costruttore developer” che rappresenta il punto di partenza dell’operazione; possono poi essere coinvolte altre figure: la
società di gestione/catena alberghiera e l’investitore.
I modelli di business e le tipologie contrattuali si possono riassumere nelle seguenti quattro tipologie:
- gestione diretta in proprietà: un soggetto (imprenditore immobiliare o catena alberghiera) realizza o compra
una struttura e la gestisce direttamente;
- locazione di immobile o affitto di azienda: il contratto è fatto tra un gestore professionale e un proprietario di
immobile;
- contract management: il proprietario, un costruttore o un investitore, è titolare della licenza alberghiera e
della società di gestione;
- franchising contract: si tratta di una licenza contrattuale che consente di gestire l’impresa alberghiera in
proprio, avvalendosi dell’esperienza di una struttura consolidata e appoggiandosi, per la
commercializzazione, ad un marchio noto (Di Bartolomeo, 2005).
Capitolo 0 – L’impostazione del problema: quale fiducia nelle tecnologie costruttive stratificate a secco?
7
La convenienza dell’investimento è stata valutata tenendo conto che i gestori di catene
di budget hotel sono particolarmente attenti al costo iniziale e faticano ad
abbandonare le tecnologie costruttive tradizionali se non a fronte di costi iniziali
nettamente inferiori (Howell et al., 1998). Per questo motivo, le tecnologie a secco sono
state testate mettendosi nei panni di un potenziale investitore che opta per la
soluzione progettuale che riduce al minimo i costi di costruzione e di gestione con
riferimento all’intera durata di vita dell’edificio (Ogunba et al., 2005).
Figura 2 - Sintesi del percorso seguito nello sviluppo della tesi di dottorato: la
convenienza dell’investimento valutata nell’ambito della validazione in termini
economici (BH=Budget Hotel, VAN=Valore Attuale Netto, TIR=Tasso Rendimento
Interno)
0.3.2 LA VALIDAZIONE IN TERMINI ENERGETICI
La validazione in termini energetici è stata fatta in quanto si ritiene che il risparmio
energetico possa essere uno degli strumenti per tenere basso il prezzo di vendita della
camera di un budget hotel.
La tesi, prendendosi cura dell’aspetto energetico, si propone di agire sia a favore degli
utenti finali di tali strutture
10
sia a favore della collettività favorendo la riduzione delle
emissioni di CO
2
in atmosfera.
Tutti gli attori del processo edilizio, sollecitati anche dal necessario recepimento della
cosiddetta direttiva risparmio energetico
11
, si sono ormai resi conto che non è più
10
La tesi comprende un quaderno con la proposta di un progetto prestazionale per i budget hotel (cfr. Quaderno 4).
11
Direttiva 2002/91/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 dicembre 2002 sul rendimento energetico
nell'edilizia, da recepirsi da parte degli Stati Membri entro il 4 gennaio 2006.
Capitolo 0 – L’impostazione del problema: quale fiducia nelle tecnologie costruttive stratificate a secco?
8
possibile trascurare la questione del risparmio energetico; la maggior parte di essi
dimostra una buona abilità nel padroneggiare strumenti finalizzati alla riduzione del
quantitativo di energia inglobato in un edificio, strumenti che però sono spesso serviti
per eventi sporadici, raramente interpretando soluzioni di continuità.
La tesi analizza le tecnologie costruttive in termini di limitato consumo energetico
anche in fase di messa a sistema, proponendo un approccio al problema in parte
diverso ed in parte complementare a quello sino ad ora adottato. Andrebbero fatte
considerazioni anche sull’energia associata ai cicli produttivi; tuttavia la tesi farà solo
un cenno a questi aspetti senza approfondirli.
0.3.3 LA VALIDAZIONE IN TERMINI TECNOLOGICI
0.3.3.1 L’innovazione di processo e l’innovazione di prodotto
La validazione delle tecnologie costruttive a secco in termini tecnologici è stata fatta
con l’obiettivo di comprendere il grado di propensione di tali tecnologie nei confronti
dell’innovazione, ritenendola un idoneo strumento per risolvere alcune attuali criticità
del settore edilizio.
Il termine “innovazione” viene usato in una prima fase della ricerca con riferimento
all’innovazione di processo e, in una seconda fase, all’innovazione di prodotto; nello
specifico si fa derivare l’innovazione di prodotto dall’innovazione di processo per
evitare il rischio di confondere innovazione con invenzione (Schumpeter, 1946)
12
.
UNA SOLUZIONE DI SISTEMA: IL SISTEMA APERTO
L’innovazione di processo si è concretizzata nello sviluppo di una soluzione di sistema,
resa attraverso la definizione di regole di ricomposizione e di primi componenti di un
catalogo tipologivo e tecnologico per budget hotel. Ne è derivata l’idea di un Sistema
Aperto (SA)
13
ideato sia come un insieme di regole che il progettista può considerare
per utilizzare componenti già presenti sul mercato, sia come un insieme di regole di
assemblaggio che i produttori possono adottare come strumento di interoperabilità tra
componenti.
Le componenti del sistema aperto esaminate nella tesi sono (cfr. Figura 3):
- le regole prestazionali, che hanno dato luogo ad un progetto prestazionale per
budget hotel (cfr. Quaderno 4) con indicazioni relative all’intervento edilizio
14
,
all’organismo edilizio, all’unità spaziale più significativa di un budget hotel
15
e
all’unità tecnologica-elemento tecnico più significativo
16
;
- il repertorio tipologico che ha portato alla assunzione di prime soluzioni tipologiche
conformi alle regole prestazionali definite
17
;
- il catalogo tecnologico, che ha portato alla definizione di prime possibili soluzioni
tecnologiche di pareti perimetrali verticali per budget hotel
18
.
12
L’invenzione è una conquista specifica appartenente all’ambito della tecnica, mentre l’innovazione ha implicazioni
economiche ed afferisce in parte anche al mondo dell’imprenditoria.
13
Si tratta di un Sistema Aperto basato su tecnologie leggere. La “leggerezza” del Sistema Aperto proposto consiste nel
limitato peso delle tecnologie impiegate (le tecnologie a secco “pesano” meno delle tradizionali), nella possibilità di
smontare e modificare l’edificio (per il concetto di costruzione come meccano che può non pesare in modo permanente
sul territorio), nella riduzione dell’impatto ambientale e del consumo di energia.
14
L’intervento edilizio pone vincoli specifici in termini di progettazione, essendo il budget hotel situato in aree limitrofe a
distretti industriali, commerciali o a infrastrutture.
15
Viene analizzate la camera da letto da cui dipende il gradimento di un ospite in albergo.
16
Viene analizzata la parete perimetrale verticale per la funzione di filtro che essa svolge tra interno ed esterno.
17
Si tratta di uno studio sia di tipo applicativo (si definiscono concreti riferimenti per la progettazione e per la validazione del
progetto) sia di tipo esemplificativo (vengono illustrati i risultati generali e le relative implicazioni).
18
La definizione di un sistema aperto richiederebbe la definizione anche di regole di interfaccia; per tale argomento la tesi
farà solo alcune considerazioni in termini di affinità tecnologica rimandandone la trattazione completa a sviluppi futuri
della ricerca.
Capitolo 0 – L’impostazione del problema: quale fiducia nelle tecnologie costruttive stratificate a secco?
9
Figura 3 - Sintesi del percorso seguito nello sviluppo della tesi di dottorato: il sistema
aperto sviluppato nell’ambito della validazione in termini tecnologici
Il risultato principale della tesi è il confronto tra tecnologie costruttive tradizionali e
tecnologie costruttive a secco, il cui obiettivo è ricavare evidenze oggettive per la
promozione nei confronti delle categorie A e B di attori del processo definite nel
paragrafo 0.1.2.
Per tale confronto si sono definite possibili soluzioni tecnologiche:
- la prima soluzione definita è una soluzione allo stato dell’arte: una parete
perimetrale verticale in tecnologia tradizionale attualmente disponibile sul mercato
che non soddisfa interamente le regole prestazionali;
- la seconda soluzione definita è stata ottenuta apportando miglioramenti alla prima
per adeguarla alle regole prestazionali;
- le ulteriori due soluzioni definite si sono ottenute applicando l’analisi del valore alla
prima soluzione riducendo i costi non necessari ad essa legati (Miles, 1989); tali
soluzioni sono state pensate nell’ambito delle DWT e si attestano su diversi livelli di
innovazione, una da innovazione per evoluzione e miglioramento progressivo e
l’altra da innovazione per sostituzione tecnologica e per cambiamento radicale.
0.4 CONCLUSIONI E PROSPETTIVE FUTURE: LA TESI
DEL “PUNTO E A CAPO”
Valutati i risultati ottenuti dal processo di validazione, le DWT si riconfermano idonee
dal punto di vista del livello prestazionale con particolare riferimento all’aspetto
energetico, mentre mostrano non conformità dal punto di vista dei costi: esse
presentano vantaggi in termini di Valore Attuale Netto (VAN) e di Tasso di Rendimento
Interno (TIR), ma con limitate differenze rispetto alle TT.
Per incrementare dunque la diffusione delle DWT attraverso il maggiore livello di
consapevolezza degli attori del processo edilizio, andrebbero sovvertiti i modi di
pensare e realizzare l’edificio in DWT: si tratterebbe di pensare l’edificio non più per
Capitolo 0 – L’impostazione del problema: quale fiducia nelle tecnologie costruttive stratificate a secco?
10
elementi tecnici ma per unità spaziali o per celle autonome ed indipendenti (soluzione
che verrà definita “da innovazione estrema”
e che sarà introdotta nel Capitolo 8
19
).
Sempre a favore di una maggiore diffusione delle DWT, la tesi avanza ipotesi per altri
possibili cambiamenti più legati agli aspetti ergotecnici che andrebbero re-
ingegnerizzati al fine di accentuare i vantaggi delle DWT stesse: si tratta di criteri per
l’approvvigionamento dei materiali e per il metodo di montaggio delle singole parti di
un elemento tecnico.
19
Il concetto di “estremizzazione” è inteso con riferimento sia agli aspetti di produzione sia agli aspetti di
contestualizzazione. Questa prospettiva futura di ricerca consiste nell’individuare una via alternativa al “pensare l’edificio
a secco come se fosse tradizionale”, che sovverta anche il modo stesso di pensare l’edificio, adottando la tesi del “punto
a capo” di cui parlava Bruno Zevi (Zevi, 2004) con riferimento agli Anni ’60-’70 del secolo scorso.
Capitolo 0 – L’impostazione del problema: quale fiducia nelle tecnologie costruttive stratificate a secco?
11
INDICE DEL CAPITOLO, DELLE TABELLE, DEI GRAFICI E
DELLE FIGURE
0.1 IL PROBLEMA SCIENTIFICO: PERCHÉ LE TECNOLOGIE COSTRUTTIVE A
SECCO SONO UTILIZZATE ANCORA IN POCHI CANTIERI?...........................2
0.1.1 LA DIFFUSIONE DELLE TECNOLOGIE COSTRUTTIVE A SECCO................................... 2
0.1.2 I LIVELLI DI CONSAPEVOLEZZA NELL’IMPIEGO DELLE TECNOLOGIE A SECCO.... 3
0.2 LA METODOLOGIA APPLICATA PER RISOLVERE IL PROBLEMA
SCIENTIFICO.............................................................................................4
Figura 1 – Sintesi del percorso seguito nello sviluppo della tesi di dottorato
(DWT=tecnologie costruttive a secco; BH=budget hotel; PPV=pareti perimetrali verticali;
SA=Sistema Aperto) ............................................................................................................... 5
0.2.1 LA CONTESTUALIZZAZIONE DEL PROBLEMA SCIENTIFICO ....................................5
0.2.1.1 Prima contestualizzazione del problema scientifico: i budget hotel ................................... 5
0.2.1.2 Seconda contestualizzazione del problema scientifico: le pareti perimetrali verticali ........ 6
0.3 I RISULTATI OTTENUTI..............................................................................6
0.3.1 LA VALIDAZIONE IN TERMINI ECONOMICI...................................................................... 6
0.3.1.1 La Convenienza dell’Investimento..................................................................................... 6
Figura 2 - Sintesi del percorso seguito nello sviluppo della tesi di dottorato: la convenienza
dell’investimento valutata nell’ambito della validazione in termini economici (BH=Budget
Hotel, VAN=Valore Attuale Netto, TIR=Tasso Rendimento Interno).................................... 7
0.3.2 LA VALIDAZIONE IN TERMINI ENERGETICI ..................................................................... 7
0.3.3 LA VALIDAZIONE IN TERMINI TECNOLOGICI.................................................................. 8
0.3.3.1 L’innovazione di processo e l’innovazione di prodotto...................................................... 8
UNA SOLUZIONE DI SISTEMA: IL SISTEMA APERTO ................................................................ 8
Figura 3 - Sintesi del percorso seguito nello sviluppo della tesi di dottorato: il sistema aperto
sviluppato nell’ambito della validazione in termini tecnologici.............................................. 9
0.4 LE PROSPETTIVE FUTURE: LA TESI DEL “PUNTO E A CAPO” ......................9
INDICE DEL CAPITOLO, DELLE TABELLE, DEI GRAFICI E DELLE FIGURE ...........11
PRINCIPALI ABBREVIAZIONI E CONVENZIONI UTILIZZATE NELLA TESI ..............12
Tabella 1 – Principali abbreviazioni utilizzate nella tesi..................................................12
Capitolo 0 – L’impostazione del problema: quale fiducia nelle tecnologie costruttive stratificate a secco?
12
PRINCIPALI ABBREVIAZIONI E CONVENZIONI
UTILIZZATE NELLA TESI
Nella tesi si utilizzano le abbreviazioni e le convenzioni riportate in Tabella 1.
Abbreviazione Significato dell’abbreviazione
ATT Attendibilità dell’indicatore di disponibilità
BH Budget Hotel (alberghi a basso costo)
CC
PPV
Costo di Costruzione delle Pareti Perimetrali Verticali
C&D Costruzione e Demolizione
CINV Costi invarianti
CMDR Costo Medio di riparazione
CPD Direttiva Prodotti da Costruzione CEE/89/106
CV
PPV
Costi Variabili riferiti alle pareti perimetrali verticali
DWT Drywall Technologies (tecnologie a secco)
EDP Environmental Product Declaration
IAI International Alliance for Interoperability
ID Indicatore di disponibilità
IFC Industry Foundation Classes
IN Innovazione
PIL Prodotto interno Lordo
PCM Phase Change Material (materiali a cambiamento di fase)
PPV Pareti Perimetrali Verticali
RE Risparmio Energetico
SA Sistema Aperto
Soluzione A Soluzione di parete perimetrale verticale “stato dell’arte” costituita,
a partire dall’interno, da uno strato di intonaco, uno strato
portante di laterizio, uno strato isolante e uno strato di intonaco
Soluzione B Soluzione di parete perimetrale verticale “da innovazione per
evoluzione e per miglioramento progressivo” costituita, a partire
dall’interno, da una parete a semplice orditura metallica (due lastre
di gesso rivestito con interposta barriera al vapore, telaio in acciaio
e lana di roccia), un primo strato di tenuta, un pannello in
alluminio riempito di poliuretano sottovuoto, un secondo strato di
tenuto ed un pannello di rivestimento esterno in alluminio con
poliuretano
Soluzione B1 Soluzione ottenuta a partire dalla soluzione B con aggiunta di strati
sottili di aerogel nei due pannelli in alluminio
TIR Tasso di Rendimento Interno
TMDR Tempo Medio di riparazione
TT Traditional Technologies (tecnologie tradizionali)
USD Dollaro Statunitense
VA Analisi del Valore
VAN Valore Attuale Netto
VIP Vacuum Insolation Panel (pannello di isolante sottovuoto)
VIP
m
Vacuum Insolation Panel migliorato
Tabella 1 – Principali abbreviazioni utilizzate nella tesi
CAPITOLO 1
I PRESUPPOSTI DELL’AZIONE:
le basi di partenza scientifica
Capitolo 0
L’IMPOSTAZIONE DEL PROBLEMA: quale fiducia nelle tecnologie costruttive stratificate a
secco?
Capitolo 1
I PRESUPPOSTI
DELL’AZIONE: le basi di
partenza scientifica
Capitolo 2
LA
CONTESTUALIZZAZIONE
DEL PROBLEMA: i budget
hotel
Capitolo 3
L’OBIETTIVO
DELL’AZIONE: i budget
hotel come possibile sintesi tra
tecnologia, energia ed
economia
Capitolo 4
GLI STRUMENTI DELL’AZIONE: l’innovazione di processo e di prodotto come direttrici
metodologiche
Capitolo 5
I RISULTATI DI PRIMO
LIVELLO: assunzione di
una soluzione tipologica di
riferimento per budget
hotel
Capitolo 6
I RISULTATI DI SECONDO
LIVELLO: progettazione dei
primi componenti di un
catalogo tecnologico per
budget hotel
Capitolo 7
I RISULTATI DI TERZO
LIVELLO: confronto tra le
tecnologie a secco e le
tecnologie tradizionali
Capitolo 8
Prospettive Future
Capitolo 9
Conclusioni
Capitolo 1 – I presupposti dell’azione: le basi di partenza scientifica
14
1.1 STRUTTURA DEL CAPITOLO 1
Il capitolo precedente sintetizza i contenuti della tesi ed anticipa le prospettive future
della ricerca e le principali conclusioni che saranno illustrate in modo più dettagliato
rispettivamente nel Capitolo 8 e nel Capitolo 9.
Il presente capitolo illustra i punti chiave della ricerca, le basi di partenza scientifica e
i quesiti fondamentali che hanno determinato l’individuazione degli obiettivi, gli
obiettivi e le ipotesi di lavoro. Nella parte conclusiva del capitolo si descrive
l’organizzazione della tesi.
1.2 I PUNTI CHIAVE DELLA TESI
Il tema della tesi, come sinteticamente anticipato nel Capitolo 0, può essere delineato
nei seguenti punti chiave (cfr. Figura 1):
- Budget Hotel
1
: rappresentano il contesto dell’azione, l’elemento sulla base del quale
sono determinate le esigenze degli utenti finali; rappresentano anche lo spunto per
ragionare di risparmio energetico
2
(Bohdanowicz et al., 2005) e di innovazione nel
settore edilizio.
- Risparmio Energetico: rappresenta l’obiettivo dell’azione, data l’assoluta priorità del
tema in tutti gli ambiti del settore edilizio, e il primo degli ulteriori vincoli posti alla
base del progetto prestazionale per budget hotel.
- Pareti Perimetrali Verticali: rappresentano l’elemento rispetto al quale vengono
validate le DWT.
- Sistema Aperto: rappresenta il secondo degli ulteriori vincoli posti alla base del
progetto prestazionale per budget hotel ed indica la volontà di proporre una
soluzione di sistema che tenga conto delle esigenze dei produttori di componenti.
- Innovazione di Prodotto e di Processo: rappresenta la metodologia alla base della
tesi e lo strumento attraverso il quale si raggiungono gli obiettivi di efficienza
energetica nel settore dei budget hotel.
Figura 1 – Punti chiave della tesi e loro interconnessioni
1
Si tratta di alberghi di media dimensione, a 2-3 stelle secondo lo standard di catena (Gennari e Nurra, 2004).
2
Sebbene gli alberghi rappresentino meno del 5% degli edifici di una nazione (Bohdanowicz et al., 2004), il settore
alberghiero, che comprende più di 300.000 strutture, rappresenta uno dei più importanti settori dell’industria del turismo
(Olsen et al., 2000). Gli alberghi danno ospitalità a metà di tutti i viaggiatori nazionali ed internazionali (EC, 1998), che
ammontano, in Europa, a 160-200 milioni di visitatori internazionali all’anno (WTO, 2004). Per l’elevata quantità di risorse
utilizzate (energia ed acqua) negli alberghi, l’impronta ambientale degli alberghi è più consistente di quella di un qualsiasi
altro edificio di dimensioni analoghe (Rada, 1996): il settore alberghiero statunitense ha consumato, nel 2000, 55,6 TWh di
energia all’anno, quello europeo circa 39 TWh (Perrera et al., 2003).
Capitolo 1 – I presupposti dell’azione: le basi di partenza scientifica
15
I cinque punti chiave sono collegati attraverso una struttura cosiddetta a catena (cfr.
Figura 2).
Figura 2 – Struttura a catena che collega i cinque punti chiave della
tesi di dottorato
1.3 LE BASI DI PARTENZA SCIENTIFICA DELLA
RICERCA
1.3.1 BUDGET HOTEL: IL CONTESTO DELL’AZIONE
Il mercato dei budget hotel rappresenta un settore con notevoli potenzialità ed
opportunità per l’Europa in generale e per l’Italia in particolare
3
. L’Europa, escludendo
l’Oceania, è infatti il continente con la minore percentuale di camere in catena (20%
contro il 70% degli Stati Uniti e del Canada) (cfr. Tabella 1). In Italia si registrano
50.000 camere in 400 alberghi in catena, pari al 6% dell’offerta, a fronte di una media
europea del 15%, con picchi del 32% in Francia e Gran Bretagna e del 22% in Spagna
(cfr. Tabella 2) (Gennari e Nurra, 2004). Inoltre, l’industria italiana dell’ospitalità
alberghiera si caratterizza per un’offerta molto frammentata, con una limitata
dimensione media delle strutture e una forte presenza delle gestioni familiari. In Italia
infine il 75% delle camere in catena appartiene alla fascia medio-alta (4-5 stelle),
mentre in Francia e in Gran Bretagna il 60% delle camere in catena appartiene alla
fascia medio-bassa.
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La tesi fa specifico riferimento alla situazione europea ed italiana; tuttavia esistono anche altre realtà dove la tipologia dei
budget hotel è poco presente e potrebbe essere implementata per risolvere problemi relativi alla carenza di infrastrutture
nel settore turistico. A titolo di esempio si cita la Libia che ha conosciuto un aumento negli arrivi di turisti del 15% dal 2002
al 2003 senza possedere le infrastrutture necessarie per ospitarli (Abuharris, 2005).
Capitolo 1 – I presupposti dell’azione: le basi di partenza scientifica
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Continente/Stato Percentuale (%)
Usa, Canada 70%
Asia e Pacifico 27%
Africa e Medioriente 26%
America Meridionale 18%
Europa 15-20%
Oceania 1%
Tabella 1 - Percentuale di camere d’albergo in catena nei vari continenti (rispetto al
totale di camere nel continente stesso) (fonte: Gennari e Nurra, 2004 per i dati;
Francesca Cassaro per la rielaborazione e la sistematizzazione dei dati)
Stato europeo Percentuale (%)
Francia 32%
Gran Bretagna 32%
Italia 6%
Tabella 2 - Percentuale di camere d’albergo in catena nei principali paesi europei
(rispetto al totale di camere nel paese stesso) (fonte: Gennari e Nurra, 2004 per i dati;
Francesca Cassaro per la rielaborazione e la sistematizzazione dei dati)
In questo quadro i budget hotel sembrano dunque rappresentare un prodotto con un
potenziale di sviluppo elevato con riferimento sia al breve sia al medio-lungo termine. I
grandi gruppi alberghieri internazionali vedono questa formula di hospitality come la
soluzione idonea per entrare ed espandersi nel mercato italiano. Al momento si
contano in Italia non più di quaranta budget hotel (tra strutture esistenti e in
costruzione), gestiti da grandi gruppi come Six Continents, Envergure e Accor; per i
prossimi anni i piani di espansione sono però promettenti per questo settore (Deruda,
2002):
- Six Continents prevede la realizzazione di una struttura in ogni capoluogo di
provincia, con un potenziale di circa cento budget hotel;
- il gruppo Accor prevede per i prossimi cinque anni la realizzazione di trenta nuovi
budget hotel da aggiungere alle sette strutture già attive (cfr. Tabella 3);
- Envergure prevede la realizzazione di circa dieci nuovi alberghi in due-tre anni;
- il gruppo Class, già presente in Italia con nove strutture, prevede la realizzazione di
quaranta Motel (Fast Hotel) lungo la rete autostradale;
- il gruppo AC Hotels, già presente sul mercato italiano con quattro strutture,
prevede la realizzazione di altri budget hotel;
- il gruppo NH Hotels prevede la realizzazione di una decina di strutture;
- la catena Cendant Corp prevede la realizzazione di oltre 550mila camere in più di
6mila alberghi sparsi nel mondo, alcuni dei quali anche in Italia.