riuscisse ad essere tanto descrittivo quanto evocativo, espresso
in linguaggio semplice e quindi facilmente comprensibile, ma
allo stesso tempo dal registro elevato che potesse, da un lato,
raggiungere un più ampio target possibile, e dall’altro,
svolgesse un ruolo sottilmente persuasivo verso i luoghi
presentati dalla brochure stessa.
L’insieme del lavoro, pur con i difetti ed i limiti della prima
esperienza, vuole rappresentare un’idea di progetto trasformata
in un piano di lavoro concreto di cui la tesi ne rappresenta
soltanto l’inizio.
8
Introduzione.
Il turismo, fenomeno in continua espansione, nel
diciannovesimo secolo vive un periodo di forte sviluppo, pur
rimanendo una opportunità esclusiva delle più alte classi
sociali; tuttavia, con il passare del tempo, comincia ad
interessare una parte sempre più ampia della popolazione e, ad
oggi, conta circa cinque miliardi di persone in movimento ogni
anno.
È ormai un fenomeno inarrestabile che interessa, oltre i
turisti, anche un gran numero di addetti ai lavori
1
, senza
dimenticare le comunità ospitanti
2
, che assistono (o
dovrebbero) il turista in tutte le fasi che caratterizzano il
complesso settore turistico. In particolare, prima della partenza
e nell’ambito della pianificazione dello sviluppo locale e nello
specifico della gestione delle attività turistiche, progettando
strutture ricettive in stile con la cultura locale, fornendo
periodicamente occasioni di formazione agli operatori turistici
locali; durante il viaggio, offrendo disponibilità e una buona
accoglienza, tramite una politica informativa corretta; dopo il
viaggio, esaminando i risultati della visita, i suoi effetti,
rimediando agli eventuali danni apportati alla natura e
facendosi portavoce, nelle sedi appropriate, delle difficoltà e
delle necessità incontrate localmente, richiedendo interventi.
Oggi pianificare le proprie vacanze è un procedimento che
vede ogni cittadino muoversi in direzioni diverse, in quanto la
scelta è sempre più varia e lo diventa ancora di più nel
momento in cui i messaggi lanciati tramite campagne
pubblicitarie sembrano dirette quasi a volere riscoprire il
1
Un lavoratore su quindici, in tutto il mondo, è impegnato in attività che
riguardano il turismo.
2
Amministrazione, enti locali, imprenditoria turistica, rappresentanti delle
comunità locali, singoli cittadini.
9
bisogno latente di ogni vacanziero di visitare luoghi e culture
locali e magari fino ad allora sconosciute.
In questa direzione concorrono a creare l'interesse per
determinate destinazioni un insieme di soggetti pubblici quali
gli Enti del turismo dei paesi interessati, le riviste specializzate,
le compagnie aeree, e non ultimo gli operatori turistici; inoltre,
negli ultimi anni sono nate agenzie specializzate nella vendita
di viaggi personalizzati rispondenti ad una domanda di mercato
di nicchia, al di fuori degli itinerari più battuti.
Tutto ciò è possibile grazie alla diffusione degli strumenti
informatici accompagnato dal fenomeno imperante della
globalizzazione, che, riducendo le distanze, avvicina
spazialmente sempre più i popoli, aprendo le porte ad un
mercato turistico globale. Questo fenomeno però incide sia
positivamente che negativamente sul turismo. Se è vero che,
grazie ad esso è diventato possibile viaggiare in ogni parte del
mondo, scoprire posti magnifici, conoscere costumi, usanze di
altre culture, contemporaneamente, però, esso incrementa
sempre di più quel processo di deculturazione che sta portando
ad un livellamento culturale con il rischio quindi di
occidentalizzazione delle comunità ospitanti che ricevono i
soggetti provenienti dalle società generatrici di turisti.
È per questo che cresce sempre di più tra i viaggiatori e tra
gli addetti ai lavori l’idea di un turismo alternativo a quello di
massa: un turismo responsabile e sostenibile che permetta alle
generazioni future di godere anch’esse delle bellezze del nostro
pianeta. Di fatto negli ultimi anni si stanno sviluppando nuove
forme di turismo che possono essere incluse nella lunga lista di
quelle appartenenti al turismo sostenibile: turismo culturale,
turismo enogastronomico, l’eco-turismo, che saranno tutte
analizzate nel seguente lavoro.
Alle tradizionali forme di turismo, si affiancano quindi quelle
più recenti ed emergenti, il cui ruolo da marginale sta
assumendo sempre più importanza nell’ambito dell’analisi del
10
fenomeno turistico. Oltre alle già citate nuove tendenze che
tuttavia rappresentano un mercato si di nicchia ma già in parte
consolidato, troviamo quella del tutto nuova per il nostro
territorio, stiamo parlando del fenomeno del Cineturismo, su
cui maggiormente si incentra il presente elaborato
“Un film è sempre un viaggio, che ci conduce per mano
in un universo di luoghi, avvenimenti, emozioni…”.
E’ questo il principio ispiratore del concetto di Cineturismo,
un progetto che mira alla valorizzazione e alla promozione
turistica dei luoghi dove vengono girati i film. Secondo alcune
ricerche, molto spesso la scelta della meta di una vacanza passa
attraverso la visione di un documentario ma ancor più di un
film o di una fiction, e questo dimostra come il cineturismo sia
una tendenza da non sottovalutare nell’ambito del mercato
turistico mondiale. L’idea è nata, a metà degli anni ’90, nei
paesi anglosassoni, in seguito a ricerche e studi sull’incremento
del flusso turistico nelle zone di riprese di film di successo.
Anche in Italia si iniziano ad intraprendere studi su questo
fenomeno e per ora, tra i più recenti esempi della visibilità
turistica che i film possono dare a luoghi prima sconosciuti,
magari poco noti al grande pubblico o semplicemente non
identificati come possibili destinazioni turistiche, vi sono “Il
ciclone” di Pieraccioni, che ha reso la villa del film il secondo
luogo più visitato della Toscana, “Il Postino” girato a Procida,
“Il commissario Montalbano” che ha ormai fatto si che si
confondesse nell’immaginario collettivo il nome della cittadina
di Porto Empedocle con quello di “Vigata”, e molti altri
ancora. A tali esempi, oltre ad analoghi casi di produzioni
straniere, viene dato ampio spazio all’interno del presente
lavoro di tesi, sottolineando in particolare cosa essi hanno
rappresentato e rappresentano tuttora per le economie dei
luoghi ospitanti le riprese cinematografiche o televisise.
11
Lo hanno capito gli organizzatori dell’ “Ischia Film
Festival”, una manifestazione che da pochi anni premia le
produzioni cine-televisive che hanno maggiormente valorizzato
le “Locations”. Nell’edizione dello scorso anno, in occasione
del festival è stata istituita la prima Borsa Internazionale del
Cineturismo (B.I.C.T.), in occasione della quale si sono
incontrati Regioni, Produttori, Tour Operator e Film
Commission, condensando in un unico evento un occasione di
promozione del territorio, un’occasione di business e
un’occasione per scoprire nuovi itinerari turistico-
cinematografici. Infatti, l’obiettivo principale di questo festival
è di creare un rapporto tra il territorio e quindi le sue location e
la produzione di un film in quanto molte di quelle difficoltà in
cui spesso si imbatte un produttore potrebbero essere superate
se ogni soggetto del settore riuscisse ad impegnarsi al massimo
nel rivestire il ruolo che gli compete. Così le Film Commission,
gli Enti locali e i Governi locali, potrebbero riunirsi ad uno
stesso tavolo per costituire un programma unico, che racchiuda
progetti sinergici a medio e lungo termine, favorendo così da
un lato la crescita dell’industria cinematografica italiana e
dall’altro offrendo buone opportunità allo sviluppo del
territorio, in particolare di quelle regioni che a torto non
godono ancora di una forte e giusta visibilità.
Al momento sono ancora pochi gli enti che hanno compreso
a fondo l’importanza di questo fenomeno e le ultime leggi
italiane, come la recente “Legge Urbani”, di certo non aiutano
né il cinema italiano né la possibilità di promuovere un
territorio attraverso una pellicola cinematografica. Innanzitutto,
infatti, occorre dire che da quando è entrata in vigore, la
suddetta legge ha “paralizzato” tutto il mondo cinematografico
italiano: ben due anni senza un’autorizzazione a fare un film, e
non soltanto per quelli finanziati dal Ministero Italiano, non
sono state consentite neanche coproduzioni. Ancora, per
produrre un film, pur in presenza di una potente distribuzione
12
italiana, si ha a disposizione solo un prestito fino a un massimo
di 1.750.000 euro, forniti dal Ministero per la distribuzione in
Italia e all’estero del film e, per aver diritto a tale esborso,
bisognerebbe costituire una coproduzione internazionale.
3
In
tal modo, leggendo l’ultima parte della Legge, si capisce come
lo Stato, premiando i bravi produttori e autori, nega un
finanziamento a coloro che per il Cinema vengono considerati
dilettanti o emergenti, e ancora, non è previsto nessun
finanziamento speciale per quelle pellicole in grado di garantire
una forte visibilità al territorio nazionale
4
.
Ritornando alla B.I.C.T., visto che un secondo obiettivo della
manifestazione è scoprire nuovi luoghi da trasformare in set
cinematografici, una parte della tesi sarà incentrata su un
progetto per la promozione del territorio della Valle Vitulanese
(provincia di Benevento) che è stato presentato ad Ischia in
occasione dell’Edizione suddetta del festival. Per questa
circostanza è stato realizzato un depliant per promuovere la
scelta di tali luoghi rispetto ad altri per la realizzazione di
future produzioni cinematografiche non solo per la loro
bellezza estetica, ma anche per la disponibilità offerta dalle
comunità ospitanti e la presenza di alberghi, ristoranti e
agriturismo per la sistemazione della troupe e di eventuali
turisti successivi. Il progetto realizzato vanta inoltre il merito di
presentare il territorio della Valle Vitulanese alla Regione non
più solo come parte del Parco Nazionale del Taburno, ma come
un luogo unico da scoprire per le sue tradizioni e la sua storia,
testimoniate dalla presenza di centri storici e di una
3
Relazione di Oreste Rossignoli “Turismo: fonte di finanziamento del cinema
italiano”, B.I.C.T., Ischia, giugno 2005.
4
Cosa ben diversa invece si verifica al di fuori dei confini italiani, come per
esempio in Canada dove chiunque voglia realizzare un film ha diritto a
determinate agevolazioni. Inoltre, vengono garantiti anche ulteriori
contributi a produttori internazionali che scelgono come set , il territorio
canadese.
13
popolazione legata alle proprie origini, quelle della Valle
Vitulanese.
La parte principale della tesi, è quindi incentrata sulla
costituzione della Film Commission Benevento-
“Cinetaburno”; un’associazione nata nel marzo del 2006 per la
valorizzazione turistica della provincia beneventana allo scopo
di presentare i luoghi meravigliosi in essa incastonati come
possibili location per produzioni televisive e cinematografiche.
A tale proposito è analizzato il duplice ruolo che
un’associazione quale una Film Commission può rivestire per
l’economia di un territorio: da una parte essa può agire da
volano per l’incremento delle entrate economiche sul territorio
grazie alle spese necessarie per la realizzazione di una pellicola
o di una fiction durante tutto il periodo della messa in opera, e
dall’altra, essa può agire in modo incisivo nel “dopo-
produzione” al fine di valorizzare l’immagine della località
stessa associandola non solo a quella del prodotto realizzato,
ma inserendola in un più complesso programma di sviluppo
turistico del territorio interessato.
Per poter avviare i lavori della Film Commission Benevento-
Cine Taburno il primo passo da compiere è stato
necessariamente indagare quale fosse il parere dei comuni
dell’intera provincia beneventana circa la fondazione
dell’associazione ed un’eventuale partecipazione alla stessa,
previa illustrazione agli stessi della natura e degli scopi
dell’associazione stessa. È stata quindi inviata ai Comuni una
lettera sotto forma di e-mail per la presentazione della Film
Commission Benevento
5
e contestualmente è stata effettuata un
indagine volta a monitorare l’intera Provincia sull’andamento
del settore turistico, sulla conoscenza del fenomeno
cineturistico e l’interesse nei confronti della neonata Film
Commission. Come modalità d’indagine è stato scelto un
5
Cfr Allegato 2.
14
questionario
6
, anch’esso inviato tramite posta elettronica o per
via fax.
È stata inoltre effettuata un’indagine, sempre tramite
questionario, su di un campione di 150 persone per valutare le
reazioni che potrebbe avere la popolazione locale in vista
dell’arrivo di un gran numero di turisti e per acquisire
consapevolezza della percezione della situazione turistica nel
beneventano
7
. Inoltre, la seconda parte del questionario, è
incentrata su domande relative al Cineturismo, per monitorare
la zona in vista delle attività future dell’associazione.
In vista della creazione di un sito internet dell’associazione, è
stata effettuata una terza indagine mirata a verificare la
presenza della provincia di Benevento in rete, e a darne una
valutazione in termini turistici (presenza nel sito di: immagini;
cenni storici; servizi di ristorazione; prenotazioni on-line
presso agriturismo, ristoranti, alberghi; tradizioni, sagre e feste
locali).
I risultati di queste indagini sono stati elaborati e resi visibili
all’interno di questo lavoro grazie anche all’aiuto di grafici e
tabelle che purtroppo però, come sarà mostrato nel quarto
capitolo, hanno dato risultati non sempre positivi sia per quanto
riguarda la conoscenza del Cineturismo e sia per quanto
riguarda l’utilizzo di internet come mezzo di comunicazione e
di promozione del territorio da parte dell’intera provincia.
6
Cfr Allegato 3.
7
Cfr ALLEGATO 4.
15
I. Il turismo: un fenomeno
in continua evoluzione.
Nella pagina precedente: Umberto Boccioni, Visioni simultanee, 1911.
17
1.1 LA GLOBALIZZAZIONE: fattore di crisi o fattore di
sviluppo del settore turistico?
Se si apre la pagina di un dizionario della lingua italiana alla
voce "turismo", la sua definizione apparirà chiara, semplice,
senza possibilità di equivoco o di cattiva interpretazione:
"Attività consistente nel fare gite, escursioni, viaggi, per svago
o a scopo istruttivo". Se poi si vuole esplorarne il significato
etimologico, anche in questo caso non sussistono dubbi: la
parola turismo deriva dal francese "tour", vale a dire "giro",
"percorso", "viaggio" adottata/adattata in tutte le lingue o quasi
del mondo.
698 milioni di arrivi internazionali, 478 miliardi di dollari
spesi nel 2000, 1 occupato su 15 nel mondo: questi sono i
numeri del turismo, la prima industria del pianeta.
Un’occasione di business, di valorizzazione del territorio, di
riscoperta culturale ma anche e soprattutto un fenomeno
sociale, in quanto il turista si identifica sempre di più nel suo
modo di fare vacanza. La valenza sociale del fenomeno ha
ispirato studi sociologici e antropologici sempre più
approfonditi volti al tentativo dapprima di una definizione del
18
fenomeno e successivamente ad una classificazione dei luoghi
e del turista.
1
Altri studi sono stati rivolti esclusivamente ad una
classificazione delle fasi del turismo, cercando di descrivere il
passaggio da un periodo in cui esso interessava solo un’ élite
della società al periodo in cui la massificazione del fenomeno è
divenuta prevalente, fino ad arrivare all’attuale situazione che
vede il diffondersi di una diversificazione del turismo. Le cause
di questa condizione vanno ricercate nella globalizzazione che,
eliminando l’ostacolo spazio/tempo, ossia riducendo o
addirittura eliminando le tradizionali distanze geografiche, ha
avvicinato spazialmente i popoli, aprendo le porte ad un
mercato globale.
Il termine globalizzazione, sviluppatosi all’inizio degli anni
’80, suggerisce un cambiamento radicale nei modi di vivere e
di produrre, percepito, appunto, come una forza che pervade il
mondo moderno avvicinando spazi e persone.
1
Una prima definizione è stata data alla Conferenza dell’ONU sui viaggi e
turismo internazionale che si svolse a Roma nel 1963. I turisti vennero
definiti come “visitatori temporanei che si fermano almeno 24 ore nel
paese visitato, quando lo scopo del viaggio può essere classificato sotto una
delle seguenti voci: piacere (ricreazione, vacanza, salute, studio, religione,
sport), affari, relazioni familiari, missioni di lavoro, convegni”. Questa
definizione è incompleta e imprecisa in quanto esclude i visitatori che non
danno luogo a pernottamento, come, per esempio, gli escursionisti, che
comunque hanno una presenza e un comportamento di tipo turistico; invece
comprende figure che possono avere una presenza non temporanea, come
quelli che sono presenti per cura e per frequenza scolastica e universitaria.
Con maggiore precisione Erik Cohen ha definito sei differenti ruoli
all’interno del turismo: “Il turista è un viaggiatore temporaneo; è anche un
viaggiatore volontario, segue un percorso chiuso (andata e ritorno), compie
un viaggio relativamente lungo; segue un percorso non ripetitivo o
comunque intrapreso raramente; si mette in viaggio con obiettivi non
strumentali”. Quindi, nella sua definizione, Cohen esclude chi viaggia per
lavoro o per studio e include invece tutti coloro presenti per consumo, e
nello specifico per consumo culturale. (Cfr Savelli Asterio, “Città, turismo
e comunicazione globale”, Franco Angeli, Milano, 2004)
19
Sebbene se ne intravedessero già gli effetti sui modelli di
consumo e sulla cultura dei paesi coinvolti, la globalizzazione
viene tradizionalmente identificata con un fenomeno d’impresa
e di mercato, che nel tempo ha portato ad una struttura
imprenditoriale globalmente integrata, in cui tutta la catena del
valore, dall’innovazione alla distribuzione, ha come riferimento
strategico lo spazio mondiale. Di qui, essa è stata intesa come
avvicinamento delle genti e dei consumatori e classificata come
diretta conseguenza di quella fitta rete di relazioni economiche
originata dalla disintegrazione dell’impresa nello spazio
2
.
La globalizzazione genera nuove forme di conoscenza, di
consumo, di circolazione delle persone, di diffusione delle
informazioni, di rapporti tra le istituzioni. Permette la
commercializzazione dei prodotti e l’accessibilità delle risorse
senza vincoli territoriali e quindi, nel campo turistico, ciò
comporta che attraverso la rete dei sistemi informativi,
comunicativi, commerciali, di trasporto e di servizi, il soggetto
turistico è e si sente sostenuto nel suo volere esplorare e
girovagare per il mondo.
Per quanto riguarda l’influenza della globalizzazione sul
turismo, Michaud
3
identifica diversi fattori che incidono sullo
sviluppo del turismo contemporaneo, con ricadute sulle culture
locali
4
. La prima considerazione viene riservata alla
globalizzazione dell’economia mondiale, la cui immediata
conseguenza è che il processo produttivo diventa più
complesso e meno trasparente, per l’emergere di grandi
operatori finanziari. Il turismo non rimane estraneo a questa
evoluzione, anche grazie ai mezzi di pagamento che si
2
Cfr Martinelli Franco, “Città e scienze umane”, Liguori Editore, Napoli,
2004.
3
Ispettore generale al turismo e professore all’Università della Sorbona,
Parigi.
4
Cfr Savelli Asterio, “Turismo, Territorio, Identità”, Franco Angeli,
Milano, 2004.
20
unificano e che preparano la strada ad un “consumatore
globale”, particolarmente nel settore del turismo.
Le compagnie multinazionali del turismo riescono a
localizzarsi e a dispiegarsi sul territorio, anticipando e
cogliendo le opportunità che sfuggono agli operatoti locali o
che non possono sostenere economicamente
I mezzi di trasporto e di comunicazione abbreviano le
distanze, divengono più rapidi o addirittura istantanei e la
diminuzione dei loro prezzi li rende sempre più accessibili ai
turisti.
I sistemi globali di prenotazione permettono accessibilità e
una trasparenza crescenti del mercato turistico mondiale,
presentando una gamma di offerte tra loro complementari e
consentendo la comparazione fra le diverse modalità ed i
differenti prezzi dei servizi, rendendo possibili scelte su scala
globale in tempo reale da parte di consumatori presenti in tutto
il pianeta.
I modelli culturali del turismo prendono il posto del turismo
culturale. Lo sviluppo del turismo si realizza sotto l’influenza
di modelli dominanti la cui valenza propriamente culturale
viene drasticamente ridotta a causa dello scarso spazio lasciato
alla dimensione della scoperta.
I media contribuiscono a istituire l’universo turistico e ne
presentano una visione idealizzata che attira molti clienti
potenziali.
L’unificazione linguistica facilita la comunicazione e lo
scambio tra popoli di culture e lingue diverse, ma determina la
scomparsa di numerose lingue ogni anno, con grave perdita in
termini di cultura e civiltà.
Si ha l’ingresso nel mercato turistico di numerosi paesi
d’Europa, d’Africa e d’Asia, per molto tempo trascurati dai
flussi turistici internazionali. Essi si inseriscono gradualmente
nell’economia di mercato, adottando sistemi di governo più
democratici e più rispettosi dei diritti dell’uomo e si
21