L�obiettivo che intendo raggiungere con questo lavoro � dimostrare che, nonostante
la mancanza di omogeneit� dei contributi, � possibile ricostruire una teoria organica del
fenomeno totalitaritario secondo il Berneri, anche a dispetto di ci� che lui stesso, pur
auspicandolo, non riusc� a fare. Io non iniziai la mia ricerca con l'intento di conoscere il
suo atteggiamento rispetto al fascismo, al nazismo e allo stalinismo. La scelta,
studiando i suoi scritti, � stata conseguente e quasi naturale. Il mio rammarico �
piuttosto rappresentato dal fatto che la sua morte prematura non abbia dato occasione
di vederlo direttamente opposto al franchismo. Si pu� allo stesso modo immaginare che
questo, nel rispetto della tragicit� del suo assassinio, gli abbia evitato un'ennesima
disillusione.
Ho effettuato la mia ricerca presso:
l�Archivio Famiglia Berneri-Aurelio Chessa, Biblioteca Panizzi, di Reggio Emilia;
l�Archivio di Stato di Firenze;
l�Archivio Centrale dello Stato di Roma;
l�Archivio storico della FAI di Imola (Bo).
Un mio ringraziamento speciale va a Fiamma Chessa, curatrice dell�Archivio
Famiglia Berneri, per l�estrema disponibilit�.
�Il mondo pu� essere una rappresentazione, la mia stessa esistenza fisica pu� essere
una proiezione del mio pensiero, la mia stessa personalit� pensante pu� essere
l�individuarsi di un pensiero universale. Ma io che piango, io che amo, io che odio per
un dolore che non � mio, per un�ingiustizia che personalmente non mi tocca, io che sono
disposto ad annientarmi per un sogno che sar� vissuto interamente da altri lontani ignoti,
io sono individuo, io sono certo di essere persona e non nomade intellettuale�
Camillo Berneri, Scuotiamoci dal tedio di una attesa imbelle indegna di noi, Il Martello, 8 giugno
1929.
Capitolo I
Camillo Berneri in una prospettiva storico-biografica
1.1. - La Famiglia e le origini.
Luigi Fochi nacque nel 1806 a Casalbaroncolo da una famiglia di agricoltori. Si
trasfer� a Parma quando era ancora molto giovane. Costretto a lasciare gli studi per
badare alla madre rimasta vedova e agli otto fratelli minori, si dedic� ad una piccola
attivit� commerciale.
2
Appena gli fu possibile riprendere gli studi si laure� in medicina.
Nel 1831 partecip� ai moti in Emilia e fu costretto a riparare sui monti del parmense
perch� braccato dalla polizia. Nei registri della stessa era schedato come pericoloso e
impertinente liberale.
3
A Parma, il 20 marzo del 1848, si distinse nella battaglia che il
popolo condusse contro le truppe austriache. Membro della Giovine Italia, si occup�
della raccolta delle armi e ospit� perseguitati politici. Durante l�epidemia di colera,
soccorse i malati di Vicomarino piacentino e nel 1866 assunse l�ufficio di medico
direttore dell�Ospedale dei colerosi di Parma. Quando nel 1873 l�ennesima epidemia
colp� la sua citt�, costitu� con pochi altri collaboratori il �Comitato di provvedimento�
sorto a tutela della salute pubblica.
4
Luigi Fochi, oltre ad essere uno scienziato
umanista, fu un letterato di vasta curiosit� intellettuale.
5
Studi� la fisica e la meccanica
con l�intento �eretico� di imprigionare la natura.
6
Anche sul letto di morte, alla
veneranda et� di novant�anni, e agli albori dell�unit� d�Italia, auspic� per il mondo la
fratellanza tra i popoli, il miglioramento delle condizioni di vita delle plebi e
l�emancipazione dei lavoratori. �Scienza e libert�! Queste due parole narrano tutto
Luigi Fochi.�
7
Se il dottor Luigi Fochi aveva dichiarato di se stesso: �Io e il pericolo siamo due
leoni cresciuti ad un parto; ma io sono il primo genito�, Camillo Fochi, suo figlio, era
di animo gentile e mite. Questo per� non gli imped� di seguire con decisione la sua
strada e il 4 maggio del 1860, all�et� di 23 anni, part� da Parma per unirsi all�impresa
garibaldina dei mille. Anche lui era un medico. Fu assegnato alla spedizione
Zambianchi, con compiti di fomentare le sollevazioni popolari contro la dominazione
papale e, al fine, causare una diversione strategica contro il nemico. Negli intenti di
Garibaldi vi era stata forse la volont� di relegare Camillo Fochi nella spedizione
Zambianchi con gli altri �repubblicani intransigenti� che erano sbarcati a Talamone, per
liberarsi di coloro che rifiutavano di battersi al grido �Italia e Vittorio Emanuele!�
8
2
Gianni Furlotti, �Le radici e gli ideali educativi dell�infanzia di Camillo Berneri�, Memoria Antologica,
saggi critici e appunti biografici in ricordo di Camillo Berneri nel cinquantesimo della morte, Ed.
Archivio famiglia Berneri, Pistoia 1986, pag. 15.
3
Ibidem.
4
Ivi, dal 'Necrologio scritto in occasione della morte di Luigi Fochi da Alessandro Cugini', Parma, 14
giugno 1896, pag. 16.
5
Ibidem, dal 'Necrologio del Dott. Benvenuto Bonatti', pag. 16.
6
Ibidem.
7
Ivi, �Necrologia del Prof. Avv. Alberto Nota�, pag. 17.
8
Gianni Furlotti, op. cit., pag. 12.
Gianni Furlotti, autore di uno dei saggi contenuti nella Memoria Antologica in
ricordo di Camillo Berneri, scrive come Adalgisa Fochi, oltre a trarre lieti pronostici
dal 'richiamo storico' del mese di nascita del figlio, maggio, e dall�indirizzo
dell�abitazione di Lodi (Via Marsala, 12), volle per lui i nomi del nonno carbonaro e
del padre garibaldino. Camillo Luigi riassume dunque i pi� evidenti modelli educativi
di sua madre.
9
Su questo particolare vi � anche la supposizione avanzata da
Giovanbattista Canozza che scrive: �Suo padre, Stefano era di Corteno (oggi Corteno �
Golgi) un paesino della Val Camonica del quale era originario Camillo Golgi, premio
Nobel per la medicina nel 1907. Alla stima che questi nutriva per lo scienziato, Camillo
deve il suo nome.�
10
Il suo contributo si basa sulle informazioni fornite da Pier Carlo
Masini: �Il padre di Berneri, amico ed estimatore del Golgi aveva voluto imporre al
figlio il nome del grande scienziato.�
11
E� probabile che entrambe le ipotesi siano
veritiere.
La nonna materna di Camillo, Carolina Fochi, nata Gallenga, proveniva da una nota
famiglia parmigiana di patrioti e cospiratori, ma era nipote, da parte di madre, del
ministro delle finanze alla corte di Maria Luigia, il matematico Lombardini.
12
Pare che
Antonio Gallenga avesse ricevuto l�incarico da Mazzini di uccidere Carlo Alberto.
13
Adalgisa Fochi, sua figlia, dichiar� come la sua educazione fosse permeata di
romanticismo, d�umanit� e cavalleria, sentimenti appresi dai racconti del nonno
mazziniano rivoluzionario e dalla nonna cresciuta tra patrioti e prodi dell�epoca che va
dal 1821 al 1860.
14
Ebbe a raccontare dei suoi momenti d�intimit� trascorsi con il
figlio: �Il mio bambino pendeva dalle mie labbra, e cos� mezzo secolo di storia del
Risorgimento fu da lui imparata senza sforzo.�
15
Ci� aliment� l�estrema sensibilit� del
Berneri verso il Risorgimento e il suo desiderio di concludere un lavoro sull�azione
popolare del periodo.
Nato a Lodi il 20 maggio 1897, Camillo Luigi Berneri fu per la madre come uno
specchio che rifletteva le sue aspirazioni e desideri. La donna aveva fatto voto perch�
suo figlio �divenisse un giorno quale (aveva) sognato di diventare senza mai riuscirci,
un essere eletto, di quelli che sono al mondo un grande esempio, una benedizione.�
16
Chiaro lume di tale trasposizione �, in Berneri, la ricerca introspettiva che emerge in un
individualismo proteso verso le meraviglie del mondo, lui, critico e osservatore attento
di ci� che la sua difficile condizione, l'innato senso di solitudine, tracciano tutto intorno
al suo mondo. Egli precorse i tempi della sua esistenza. Adalgisa Fochi si convinse che
il figlio, in alcuni particolari momenti, anche da bambino, dimostrasse gi� molto pi� dei
suoi anni e probabilmente la sua incapacit� ad adattarsi, a trovarsi a proprio agio nel
mondo, era dovuta anche al fatto che fin troppe volte si era trovato nella solitudine dei
suoi pensieri, chiamato ad un ruolo pi� adulto, consapevole.
9
Gianni Furlotti, Le radici e gli ideali educativi dell�infanzia di Camillo Berneri, op. cit., pag. 12.
10
La prima formazione politica di Camillo Berneri (1897-1919), tesi di laurea conservata presso
L�Archivio Famiglia Berneri. Aurelio Chessa. Biblioteca Panizzi-Reggio Emilia.
11
Masini P. Carlo, �Camillo Berneri a scuola di Prampolini � Una sera a Reggio Emilia�, Appendice a
Mussolini. Psicologia di un dittatore, a cura di P. Carlo Masini, pag. 108.
12
Gianni Furlotti, op. cit., �Necrologia ritagliata dalla Gazzetta di Parma�, datato Colorno, 6 agosto 1885,
pag. 13.
13
Gianni Furlotti, �Le radici e gli ideali educativi dell�infanzia di Camillo Berneri�, op. cit., pag. 13.
14
Gianni Furlotti, �Le radici e gli ideali educativi dell�infanzia di Camillo Berneri�, �Memoria
Antologica, saggi critici e appunti biografici in ricordo di Camillo Berneri nel cinquantesimo della
morte�, op. cit.
15
Ibidem.
16
Ivi, pag. 17.
L�innata aspirazione verso la ricerca dei propri spazi, nello slancio introspettivo di
nuovi e pi� efficaci canali d�espressione, lo resero ostile alle convenzioni sociali e ad
ogni forma di coercizione delle libert�.
17
L�ipersensibilit� acquisita, che trasse forza da
questa privatistica dimensione del vissuto, denunci� ai suoi occhi il disorientamento
sociale e la scarsezza di valori che impoveriva la societ� e, conseguentemente, aliment�
il desiderio di regolarit� e comprensione di tutti gli intrecci poco chiari che ostruivano
la sua percezione delle cose. Tale capacit� trova conferma nelle affettuose parole della
madre che vantano enormi doti d�orientamento del giovane Camillo, attraverso luoghi
sconosciuti e affascinanti della natura, durante le loro passeggiate e le escursioni tra i
monti.
18
Si suppone che la famiglia Berneri provenisse dalla Svizzera (Berna-Berneri).
19
Tra
Adalgisa e Stefano, il rispettivo marito, non correvano buoni rapporti. I pochi momenti
vissuti insieme erano discontinui. Non si frequentavano neanche durante le vacanze e,
sebbene Camillo si fosse fatto del padre un�idea che gli faceva pensare sarebbero andati
d�accordo, Adalgisa li trovava di natura contrapposta.
Il padre di Camillo rimane fin troppe volte trascurato o assente nei documenti e nelle
ricostruzioni biografiche. Si sa per� di lui che era un modesto segretario comunale.
20
Dai documenti conservati presso l�Archivio Centrale dello Stato di Roma emergono
alcune informazioni sulla famiglia. Si dice del padre che � impiegato comunale a
Corteno, in provincia di Brescia, pare professi idee moderate e viva separato dalla
moglie e dal figlio.
21
Nella vita di Camillo Berneri le figure maschili preponderanti
rimangono quindi quelle del nonno e del bisnonno materni. Adalgisa si preoccup�
sempre di quel suo figlio, come ella lo defin�, semi-orfano di padre, per il quale si era
prodigata nel dare un nido sicuro e caldo d�affetto.
Adalgisa era insegnante elementare a Corteno, collaboratrice di giornali scolastici e
autrice di racconti per l�infanzia.
22
Gli slanci affettuosi tra madre e figlio erano
temperati da un serio lavoro educativo che la prima svolgeva con scrupolosa attenzione
e cura del dialogo. Ella si accorse subito della natura estremamente sensibile del figlio,
tanto che le fece presagire per lui un futuro tormentoso. Allo scopo di fare della
conoscenza un rifugio spirituale, gli dava da leggere opere di grandi uomini e di
avventure eroiche di viaggiatori ed esploratori. L�educazione di Camillo non manc� di
riferimenti alle tradizioni familiari dei Fochi. Se Adalgisa gli insegn� che mai un uomo
avrebbe dovuto arretrare di fronte al pericolo, venne presto il tempo in cui Camillo,
anche se non lo cercava, si sarebbe trovato nel mirino degli avversari. �Egli si era
ostinatamente esposto, trasognato ed eroico, in primissima linea� scrisse di lui Libero
Battistelli ricordando la battaglia che lo vide protagonista a Monte Pelato in Spagna.
17
Adalgisa Fochi, Con te, figlio mio!, Officina Grafica Fresching. Parma, 1948.
18
Ibidem.
19
Alberto Cavaglion, Memoria Antologica..., op. cit., �Camillo Berneri. L�anarchico Filosemita�, pag.
129.
20
Masini P. Carlo, �Camillo Berneri a scuola di Prampolini�, op. cit., pag. 108.
21
(ACS), pacco n. 537 del Casellario Politico Centrale (CPC), composto di tre fascicoli, Roma, dal
�Cenno Biografico redatto dalla Prefettura di Reggio Emilia� il 20 luglio 1916.
22
Cfr. La penna d�oro (Milano, Ed., Trevesini, 1902); La scopa di zia Tecla (Palermo, Alberto Reber ed.,
1904); Uno stratagemma da�affamate: commediola in un atto (Bologna, L. Cappelli, 1927). Pubblic�
anche conferenze e articoli in difesa dell�infanzia abbandonata: Figli di nessuno, fanciulli infelici,
salviamo il fanciullo (cfr. op. cit. pag. 80). Oltre il libro che abbiamo citato Con te, figlio mio!, pubblico il
libro: La mamma, In difesa di Camillo Berneri (contro i detrattori ed i calunniatori), Forl�, Cooperativa
Industrie Grafiche, 1951.
Angelo Tasca rende noto che Camillo Berneri militava nella Federazione Giovanile
Socialista di Reggio Emilia gi� dai tempi del Congresso giovanile di Bologna del
settembre 1912 e all�epoca aveva quindici anni.
23
A questo proposito sono da segnalare
alcune incongruenze. Camillo Berneri, in una lettera rivolta a Gaetano Salvemini, che
poi egli pubblic� nel suo articolo �Donati e Berneri�
24
, sostiene invece di essere entrato
nella Federazione Giovanile Socialista all�et� di 18 anni (cio� nel 1915) per poi uscirne
all�et� di 20 anni (nel 1917). Tale affermazione � ribadita in una lettera che il Berneri
rivolse a Libero Battistelli:
25
�Sono entrato nella Fed. Giov. Soc. verso i 18 anni, a
Reggio. Ho scritto sui giornali socialisti, ho fondato dei circoli nelle campagne, ho
partecipato a qualche sciopero, ho fatto propaganda antimilitarista. Sono uscito dalla
Fed. Giov. Soc. verso i 20 anni, per aderire al gruppo anarchico locale.�
26
Berneri partecipa alla prima rivolta armata di natura antinterventista nel febbraio del
1915, in seguito ad un Comizio indetto dagli interventisti di Reggio Emilia e
degenerato nel conflitto tra gruppi contrapposti. Il principale relatore era Cesare
Battisti. La madre del Berneri, Adalgisa, nel suo libro Con te, Figlio mio! aggiunge un
curioso particolare. Mentre lo Zibordi arringava la folla �ad un certo punto Camillo
avanz� per interrompere l�oratore che lo redargu� immediatamente: �Taci, studentello
idealista.� Nell�udire tale apostrofe, gli astanti che sapevano come gli studenti fossero
quasi tutti interventisti�si dettero a menar pugni a Camillo. Subito lo stesso Zibordi
intervenne gridando: �E� uno dei nostri.� Cos� cessarono di picchiarlo.�
27
A proposito
delle manifestazioni antinterventiste di Reggio, Ernesta Battisti scrive che
�l�opposizione neutralista nella città emiliana, era, fra quelle scoppiate nel resto
28
delle citt� italiane, la pi� nettamente e schiettamente operaia, socialista, idealista,
ispirata ai principi dell�Internazionale e della pace.�
29
23
Tasca Angelo, "Camillo Berneri" in �Il nuovo Avanti �(Parigi) del 22 maggio 1937.
24
Salvemini Gaetano, �Donati e Berneri� in �Il Mondo� del 3 maggio 1952.
25
Libero Battistelli nacque a Bologna il 21 gennaio del 1893 e mor� a Barcellona il 22 giugno del 1937.
Era stato un avvocato e uno scrittore brillante che insieme a Mario Bergamo, aveva difeso i lavoratori di
Molinella nel 1921. Ci� gli cost� gravi aggressioni fasciste. Nel 1927 dovette riparare in Brasile con la
compagna Enrica Zuccari. Ader� a �Giustizia e Libert�� e raggiunta la compagna che intanto era andata a
Barcellona, contatta subito Berneri e Rosselli. Dopo la decisione presa dagli anarchici nel 1937 di non
aderire alla militarizzazione della colonna italiana, il Battistelli prefer� assumere il comando
dell�artiglieria del �Battaglione Matteotti� per solidariet� con Rosselli. Ferito in combattimento il 16
giugno 1937 sul fronte di Huesca, moriva sei giorni dopo in ospedale a Barcellona. Fonte: Epistolario
Inedito, vol. II, a cura di Paola Feri e Luigi Di Lembo, Edizioni Archivio Famiglia Berneri, Comune di
Pstoia, Assessorato agli Istituti Culturali, luglio 1984. Lettera di Libero Battistelli a Camillo Berneri, Rio
de Janerio 17-9-29, nota a pag. 50.
26
Camillo Berneri. Epistolario Inedito, vol. I, a cura di Aurelio Chessa e P. Carlo Masini, Archivio
Famiglia Berneri Edizioni, Pistoia, 1980, pag. 18.
27
Non si sa esattamente cosa il Berneri abbia gridato contro lo Zibordi. Sicuramente si trattava di vedute
opposte all�oratore, che aveva notoriamente posizioni moderate.
28
Le correzioni in corsivo sono mie.
29
Ernesta Battisti, Con Cesare Battisti attraverso l�Italia. Agosto 1914-Maggio 1915, Milano, Teves,
1938 (pagg. 364-370), riferimento di P. Carlo Masini in Appendice �Camillo Berneri a scuola di
Prampolini �a Mussolini. Psicologia di un dittatore, Ed. Azione Comune, Milano, pag. 106.
Berneri fa parte della corrente culturista, una delle due realt� che si contrappongono
allora all�interno del partito socialista e che fervono nella FGS.
30
I culturisti, che
auspicavano l�elevazione delle masse attraverso l�educazione socialista, sono guidati da
Angelo Tasca. I rivoluzionari invece puntano sui rapporti di forza esistenti tra le classi
per l�avvento della societ� socialista e sono guidati da Amedeo Bordiga. Entrambi gli
uomini avrebbero in seguito contribuito alla formazione del partito comunista,
31
per poi
esserne espulsi durante gli anni della dissidenza.
Nel 1916 la polizia apre un fascicolo su Camillo Berneri.
32
Con l�entrata in guerra
dell�Italia, i sentimenti risorgimentali, rivolti alle terre irredente, divengono vessillo dei
patrioti. E� probabile che fosse Adalgisa Fochi, visti i suoi precedenti familiari, a fare
pressioni su Camillo affinch� partecipasse alla guerra in difesa della sua patria. Nel
1917, dall�Accademia Militare di Modena, Berneri scrive alla madre: �In questi ultimi
ti ho offerto pi� di quello che tu possa pensare e ancora oggi debbo credere che la mia
morte per te sarebbe meno dolorosa di un�altra soluzione e debbo pensare al tuo
patriottismo, alla tua concezione dell�onore, al valore che attribuisci alla storia e
all�idea dei pi�, per trovare per me la forza negativa per dire �Rimango� ed
ubbidisco�rimarr� fino all�ultimo.� Questi propositi sono presto disillusi dal
preponderante spirito anarchico e anti interventista.
30
La Federazione Giovanile Socialista di Reggio che nel 1907, al momento delle secessione sindacalista
del movimento giovanile socialista, aveva costituito l�embrione della FGS aderente al PSI era di gran
lunga la pi� forte d�Italia: 35 sezioni e 701 aderenti nel 1913, su un totale di 283 sezioni e 6145 aderenti.
Questi sono dati comparsi su �L�Avanguardia� del 28 dicembre 1913. A questo proposito scrive ancora il
Masini: �I giovani socialisti svolgevano a Reggio un intenso lavoro di propaganda e di organizzazione. A
Reggio, per loro impulso, tutto si colorava di rosso. Alla domenica la Fanfara Rossa, una loro
istituzione, portava gli inni proletari nei paesi della bassa e della collina; comitive di gitani, ragazzi e
ragazze, fazzoletti rossi al collo e bandiere rosse al vento, affollavano la cosiddetta Ferrovia Rossa, cio�
la ferrovia secondaria che toccava i centri del suburbio; infine i Ciclisti Rossi, un�altra istituzione,
sfrecciavano in plotoni per le campagne, accompagnando per i cascinali e le osterie gli oratori del
socialismo domenicale. E poi conferenze, visite agli ospedali, gite ai castelli dell�Appennino, visite
collettive ai musei, strillonaggio e distribuzione della stampa socialista�. Masini P. Carlo, �Camillo
Berneri a scuola di Prampolini�, op. cit., pag. 109-110.
31
P. Carlo Masini, �Camillo Berneri a scuola di Prampolini�, op. cit., pag. 109.
32
Dizionario Biografico degli italiani, Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani,
Roma, pag. 331.
1.2. - La formazione.
Il giovane Camillo Berneri si era formato sugli ideali de �I doveri dell�uomo� di
Mazzini e, grazie all�incontro con Prampolini, aveva acquisito una notevole sensibilit�
nei confronti delle sofferenze altrui.
In un primo momento si avvicina al socialismo.
33
Durante il periodo della leva
militare non rinuncia ai suoi studi e approfondisce le principali opere di Kant per
comprendere i numerosi passaggi e le diverse ramificazioni del suo pensiero. Nella
stessa lettera in cui denuncia un tale interesse filosofico, Berneri fornisce anche gli
elementi qualificanti la sua mentalit� critica e istintiva, tutt�altro che analitica.
�Feuerbach mi somiglia intellettualmente. Bakunin � l�elevazione all�ennesima potenza
del mio io celebrale e psichico.�
34
La sua conversione all�anarchismo � gi� avvenuta
quando nel 1917 annuncia, per il gennaio 1918, la nascita del quindicinale �La giovane
Internazionale�, organo della giovent� anarchica.
35
I suoi obiettivi sono di tipo culturale
ed educativo. Ci� � deciso alla luce del denunciato digiuno di principi e di idee dei
giovani anarchici che non si rendono conto della propria posizione politica. Scopo de
�La giovane Internazionale�, nelle intenzioni di Camillo, � di avviare gli operai, avidi
di apprendere, ma fino ad allora in modo confuso e privo di metodo, alla formazione di
una personale cultura e di una loro coscienza, che tragga vantaggio da un patrimonio
filosofico-scientifico, fino allora riservato a pochi �intellettuali.� Denuncia una certa
confusione delle idee e cerca di rendere accessibili anche alle masse, opere complesse
di grandi Maestri dell�anarchismo. Il disordine mentale, nelle convinzioni del giovane
Berneri, � causa di malintesi ideologici che portano a dissidi politici e crisi spirituali.
36
Il giornale avrebbe previsto un piccolo spazio per la posta. Le lettere pervenute in
redazione e non destinate alla pubblicazione, avrebbero ricevuto una risposta personale
la quale, oltre a giustificare il rifiuto, avrebbe indicato i mezzi bibliografici pi�
appropriati per un approfondimento delle tematiche proposte dagli aspiranti
collaboratori. La pubblicazione di opere letterarie di maggior respiro, avrebbero
sollevato il giornale dal rigidismo dottrinario. �Diamo tutti un po� del nostro denaro, un
po� del nostro tempo, un po� della nostra volont�, un po� di noi stessi al giornale e tutto
ci verr� ricompensato nella gioia intima, grande, di poter dire a noi stessi �Io ho fatto il
mio dovere di anarchico� [...].�
37
La rivista non fu mai pubblicata.
33
Gianni Furlotti, �Le radici e gli ideali educativi dell�infanzia di Camillo Berneri�, Memoria Antologica,
saggi critici e appunti biografici in ricordo di Camillo Berneri nel cinquantesimo della morte, op. cit.,
pagg. 9-21.
34
Epistolario Inedito, vol. I, op. cit., �Camillo Berneri alla madre�, Zona di guerra 30 maggio 1918, pag.
13.
35
Ivi, vol. II, Appendice I, Documento n. 1, Circolare Annuncio del quindicinale �La giovane
Internazionale�, Periodico quindicinale: organo della giovent� anarchica, pagg.251-252.
36
Ibidem.
37
Ibidem.
Nel 1919 Berneri si iscrive alla Facolt� di Lettere e Filosofia di Firenze. Conosce
Gaetano Salvemini
38
che � professore di Storia Moderna.
39
Frequenta le lezioni di uno
dei primi psicanalisti italiani, il prof. Bonaventura. Ebreo, autore di un manuale
divulgativo sul pensiero freudiano, Bonaventura ha il Berneri tra i suoi pi� attenti
ascoltatori.
40
Quest�esperienza gli permetter� in seguito di svolgere i suoi studi e
compiere un lavoro di introspezione sulla figura di Mussolini.
41
Frequenta un circolo
filosofico dove approfondisce tematiche di tipo religioso che formano la sua
propensione verso l�anticlericalismo. Il suo professore � il prete Bonaiuti. Nel gennaio
1921 nasce a Firenze il �Gruppo di Cultura Politica�, che si propone di discutere
durante le riunioni periodiche, lo studio di problemi sociali di attualit�.
42
Berneri
partecipa con un suo lavoro intitolato �L'atteggiamento del partito anarchico di fronte
alla dittatura del proletariato�. Tra gli altri protagonisti vi sono Gaetano Salvemini e
Carlo Rosselli.
43
Berneri si laurea nel 1922 con una tesi su �La campagna dei clericali piemontesi per
la libert� della scuola in rapporto alla campagna clericale in Francia (1831- 1852).�
44
Si
tratta di una tesi di natura pedagogica.
45
Il suo relatore � proprio il Salvemini. Questi
ebbe a dire del suo studente: �Aveva il gusto dei fatti precisi. In lui l�immaginazione
disciolta da ogni legame con il presente, in fatto di possibilit� sociali, si associavano a
una cura meticolosa per i particolari immediati nello studio e nella pratica di ogni
38
Gaetano Salvemini nacque a Molfetta l�8 settembre 1873 e mor� a Sorrento il 6 settembre 1957.
L�amicizia tra lui e Berneri era diventata profonda durante il periodo fascista quando il secondo aveva
iniziato le sue collaborazioni con Rosselli, Ernesto Rossi e Piero Calamandrei al "Circolo culturale"
creato appunto dal Salvemini e poi distrutto dagli squadristi. Fu arrestato come uno degli animatori del
foglio clandestino di Firenze �Non mollare�. Amnistiato fugge in Francia e poi in Inghilterra. In quel
periodo Berneri e la sua compagna Giovanna collaborano al reperimento della documentazione necessaria
al Salvemini sul fascismo. Salvemini fonda poi con Rosselli, Rossetti, Cianca, Lussu, Tarchiani e Nitti (il
figlio del pi� celebre Francesco Saverio), nel 1927 �Giustizia e Libert�� all�estero, che sar� il pi� vivace
movimento di democrazia radicale dell�antifascismo.
39
Camillo Berneri conobbe Salvemini che era prof. di Storia Moderna alla Facolt� di Lettere e Filosofia
di Firenze. Berneri si era appena iscritto. Salvemini si interess� a lui in quanto era il primo anarchico tra i
suoi allievi. Passarono diverse serate assieme a discutere degli studi, del loro avvenire, delle questioni del
giorno, di tutto ci� che poteva loro interessare. Il loro rapporto fu sempre affettuoso e sincero, (in una
lettera che Gaetano Salvemini scrisse a Berneri il 22 novembre 1926 a proposito dei primi problemi che
erano sorti con il Donati e il Bazzi � Camillo Berneri. Epistolario Inedito, a cura di Paola Feri e Luigi Di
Lembo, vol. II, ed. Archivio Famiglia Berneri, Pistoia, 1984, pag. 21 - egli conclude chiamandolo
�bambino mio�) durante il periodo dell�esilio, dell�esperienza spagnola. Dopo la morte del Berneri,
Salvemini stette affettuosamente accanto alla famiglia dell�ucciso.
40
Alberto Cavaglion, Memoria Antologica.., op. cit., pag. 137.
41
Ci si riferisce all�opera Mussolini. Psicologia di un dittatore, a cura di P.C. Masini. Ed. Azione
Comune-Milano.
42
Epistolario Inedito, Vol. II, a cura di Paola Feri e Luigi Di Lembo, Edizioni Archivio Famiglia Berneri,
Comune di Pistoia, Assessorato agli Istituti Culturali, luglio 1984, Appendice I, Documento n. 2,
"Programma del 'Gruppo di Cultura Politica" di Firenze - 15 aprile 1921, pag. 253. "Le riunioni hanno
luogo settimanalmente: alla relazione fatta oralmente da uno dei soci su un argomento di volta in volta
prestabilito, segue la discussione, in forma di conversazione amichevole."
43
Il primo (G. Salvemini) aveva proposto un dibattito che aveva avuto come tema 'Le autonomie
regionali'. Carlo Rosselli aveva invece discusso 'Sindacalismo rivoluzionario e sindacalismo riformista'.
44
Camillo Berneri. Epistolario Inedito, Vol. II, op. cit., pag. 18, nota n. 2 alla lettera di Camillo Berneri a
Max Nettlau del 26-X-1922. Vi � un riferimento anche nell�opera di Francisco Madid Santos, Camillo
Berneri-un anarchico italiano (1897-1937). Rivoluzione e controrivoluzione in Europa (1917-1937),
Traduzione di Andrea Chersi, ed. Archivio Famiglia Berneri-Pistoia., pag. 119. Santos riporta il titolo per
intero: �La campagna dei clericali piemontesi per la �libert� della scuola� dal 1848 al 1959�- in rapporto
a � la campagna clericale in Francia del 1831 fino alla legge Falloux del 1852�. La prima stesura della
tesi si trova nell�Archivio Famiglia Berneri. Aurelio Chessa. Biblioteca Panizzi-Reggio Emilia.
45
Francisco Madrid Santos, Camillo Berneri-un anarchico italiano�, op. cit., pag. 119
giorno. S�interessava di tutto con avidit� insaziabile. Mentre molti anarchici sono come
le case le cui finestre sulla strada sono tutte murate, lui teneva aperte tutte le finestre.�
46
Berneri si dichiara appassionato e sincero studioso degli scritti di Max Nettlau,
47
considerato l��Erodoto� dell�anarchia.
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Collabora a �Volont��, �Il grido della rivolta�,
�Umanit� Nova� e dopo l�avvento del fascismo, a �Fede!� e �Pensiero e Volont��. In
dicembre � vittima di un breve arresto. Si trasferisce ad Arezzo e nel gennaio del 1923
insegna in un ginnasio di Montepulciano, in provincia di Siena. Da una lettera di
Chimentani dello stesso periodo, si desume che il Berneri sia interessato ad una nuova
problematica di studio: l�influenza che ha sul giudizio estetico dell�opera d�arte, la
considerazione delle fatiche che l�artista ha incontrato nella realizzazione della stessa e
il contrasto tra le intenzioni dell�arte e la materia sorda a rispondere.
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In estate ritorna a
Firenze. Nello stesso periodo si tiene a Berlino il Congresso anarchico Internazionale.
Vi � presentato un rapporto dell�UAI molto interessante che potrebbe essere attribuito
al Berneri.
50
Nel 1924 insegna a Cortona. Berneri � impegnato nello studio dei nessi tra la politica
generale che le riforme scolastiche possono implicare e il problema della libert�
d�insegnamento.
51
A questo proposito riceve un ammonimento dal suo amico
Salvemini che lo richiama sull�importanza di circoscrivere il problema nelle sue reali
proporzioni. Salvemini lo guida nella redazione di un lavoro in materia, suggerendogli
di separare in modo distinto e chiaro i due argomenti.
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Focalizza la tematica sul
conseguimento del diploma, sulle modalit� di rilascio e sulle implicazioni relative
all�accettazione del monopolio governativo in tal senso, o se, diversamente, sul fatto
che si possa riconoscere tale diritto a delle corporazioni o addirittura a dei singoli
privati. Nel 1925 Berneri insegna nel Ginnasio di Camerino, e nel �26 a Bellagio e a
Milano,
53
ma poi preferisce lasciare l�insegnamento piuttosto che prestare giuramento
al regime con la formula fascista. In occasione della visita del re a Macerata, alla
richiesta dei suoi alunni di avere una giornata libera per unirsi al fascio e rendergli
omaggio, Berneri risponde con offese al sovrano e al regime.
54
46
Gaetano Salvemini, �Berneri e Donati�, �Il Mondo�, numero del 3 maggio 1952, riprodotto in seguito,
in forma sintetizzata, con il titolo �Berneri all�estero�, �L�Adunata dei Refrattari� (New York), a. XXI, n.
39 del 27 settembre 1952, pagg. 3-4.
47
Max Nettlau nacque a Vienna il 30 aprile del 1865 e mor� ad Amsterdam il 23 luglio del 1944. Si
laure� a Lipsia con una tesi sulla lingua cimbrica e divenne il paziente storico del movimento anarchico
internazionale di cui era convinto militante. Berneri ebbe un primo contatto diretto con Nettlau nel
dicembre 1922, grazie ad Errico Malatesta che gli procur� l�indirizzo. Berneri gi� conosceva l�anarchico
attraverso le sue opere a cui si era scoperto sinceramente appassionato (�Epistolario Inedito�, vol. II,
Lettera di Camillo Berneri a Max Nettlau, del 26 dicembre 1922, pag. 18).
48
Camillo Berneri a Max Nettlau del 26-X-1922, in �Epistolari Inedito�, vol II, op. cit., pag. 18.
49
Epistolario Inedito, op. cit., pag. 20, lettera del 12-1-23.
50
Ivi, pag. 20, nota 4 alla lettera che Camillo Berneri scrisse a Max Nettlau il 6-XI-22, dalla quale si
desumono le intenzioni che lo stesso Berneri confess� di avere e cio� appunto di recarsi, se i mezzi glielo
avessero permesso, a Berlino per l�occasione.
51
Ibidem, lettera del 29 novembre 1924 di Gaetano Salvemini al Berneri, pag. 21.
52
Ibidem.
53
Dizionario Biografico degli Italiani, op. cit., pag. 331.
54
Rapporto manoscritto di Vittorio Moneta, dirigente del fascio di Camerino � Casellario politico
Centrale, Roma , pacco 537.