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PREMESSA
L‟agriturismo rappresenta il sogno nel cassetto di molti italiani. Molti agricoltori, assieme
alle loro famiglie, pensano a questa attività come una logica evoluzione della loro storia
imprenditoriale capace di creare lavoro, valorizzare il capitale fondiario e rispondere alle
nuove aspettative della società.
Altri vedono invece questo settore come una reale possibilità di cambiare vita, di lasciare
la città per vivere in campagna, investendo i propri risparmi o la liquidazione percepita al
termine di una vita di lavoro in una nuova dimensione professionale ricca di aspettative e di
soddisfazioni.
Questo tipo di business è in fortissima crescita in tutte le regioni d‟Italia, certo gli
investimenti da fare non sono pochi, ma far quadrare i conti non è impossibile, soprattutto
per chi sceglie la gestione familiare; questa è, infatti, la formula più utilizzata in questo tipo
di attività. A fronte di investimenti contenuti i guadagni arrivano presto, se si mette a punto
una proposta originale, ricca di attrattive per i turisti. Come fare? Innanzitutto è importante
che i primi passi siano mossi con professionalità. Va scelto il luogo o verificato se quello che
si possiede è inerente allo scopo, vanno richiesti i permessi necessari, va verificato se
esistono agevolazioni fiscali o per il credito, va redatto un business-plan per tenere sotto
controllo l‟andamento dell‟attività una volta avviata, serve un progetto di marketing e,
considerata la tipologia di clientela, si va a conoscere l‟insieme di tutte le attività di contorno
che possono concorrere a realizzare guadagni. E poi ci vuole tanto entusiasmo,
determinazione e soprattutto tanta fantasia.
Nel presente studio andremo ad analizzare le attività agrituristiche nei comuni del Capo di
Santa Maria di Leuca, località di vacanza della Puglia fra le più ricercate dove, oltre alle
acque cristalline dello Ionio e dell‟Adriatico, si fondono la storia e l‟arte, il fascino della
terra di confine e la bellezza della natura. Il Capo di Leuca porge il suo invito per essere
visitato, gustato e scoperto da quanti, alla ricerca di cultura, storia, enogastronomia e natura,
entrano in contatto con una dimensione che affonda le sue radici nei “sapori” e nei “saperi”
di questo territorio. Per esplorare questa terra, sono necessari due elementi: il primo è il
gusto per le cose belle e saporite; il secondo è la sete di conoscenza e la predisposizione ad
affrontare un viaggio gradevole, dove anche diversi dialetti parlati, rappresentano una delle
tante sfumature legate alla cultura della “Terra dei due Mari”.
Lecce, il 13/07/2009
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CAPITOLO I
IL TURISMO RURALE
1. L’ambito territoriale di riferimento
Estrema propaggine della regione pugliese, la penisola salentina si protende tra Ionio ed
Adriatico definendo un‟area in complesso quasi pianeggiante in cui s‟innervano le pendici
meridionali delle Murge. L‟intero territorio ha una storia antichissima e nel corso dei secoli
numerose sono state le civiltà che hanno lasciato le loro testimonianze su questa terra.
Il Salento nel suo insieme è una delle cinque regioni che formano la Puglia, insieme al
Gargano, al Subappenino Dauno, al Tavoliere di Foggia, alle Murge.
All‟interno di tale regione naturale, che si intende a sud della congiungente Taranto-
Brindisi fino a Santa Maria di Leuca, caratteristiche fisiche ed antropiche consentono di
individuare come entità sub regionali: il Salento murgiano, il Tavoliere salentino ed Il
Salento delle Serre.
L‟area è racchiusa tra due punti geografici, la Punta Palascia presso il Capo d‟Otranto e
Punta Ristola presso il Capo di Santa Maria di Leuca, all‟estremità della regione.
Lo studio sarà limitato alla Zona del Capo S. M. Leuca nella quale andremo, a
comprendere i comuni di: Acquarica del Capo, Alessano, Castrignano del Capo,
Corsano, Gagliano del Capo, Miggiano, Morciano di Leuca, Patù, Presicce, Salve,
Specchia, Tiggiano, Tricase.
Questi quindici comuni condividono un paesaggio di terre carsiche, con pietra viva
affiorante, orlato da muretti a secco e caratterizzato da distese infinite di uliveti. Qui la
macchia mediterranea la fa da padrona, cedendo a pinete, bacini e aree lacustri. Rare ma
maestose e bellissime, compaiono di tanto in tanto querce spinose e vallonee, frammiste a
eucalipti e cipressi. Al centro di quest‟area, si estende il “Parco Rurale della Terra dei due
Mari”, fatto di percorsi strutturati e scoperte meravigliose per il visitatore. Incrocio naturale
di popoli, porta d‟oriente e finisterrǽ, la Terra dei due Mari custodisce testimonianze antiche
del fluire dei secoli: pittogrammi rupestri risalenti al neolitico, dolmen, menhir, aree
archeologiche, torri costiere, insediamenti basiliani e frantoi ipogei.
Dalle masserie ai borghi, questa terra professa per vocazione una straordinaria apertura,
che diventa anche “architettura dell‟accoglienza”. Come nel centro storico di Specchia,
inserito nel novero dei Borghi più Belli d‟Italia, laddove antiche dimore rurali, con volte a
botte o a stella, compongono un albergo diffuso, che si dipana in un dedalo di viuzze e
trascorsi umani.
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2. Il turismo nel Salento
Nel suo complesso la regione Puglia evidenzia un contributo allo sviluppo del turismo
nazionale pari a circa il 3% del totale, con un numero di arrivi pari a circa 2,5 milioni, ed un
numero di presenze che ha sfiorato gli 11 milioni di unità.
In questo scenario, lo sviluppo del turismo salentino assume un ruolo di primo piano a
livello regionale, sia in termini di arrivi, sia sul versante delle presenze.
Nonostante anche il turismo salentino, come quello pugliese più in generale, risulti ancora
fortemente concentrato nel segmento marino durante i mesi tipicamente estivi, gli ultimi anni
registrano un crescente interesse verso nuove forme di fruizione turistica che possono
riguardare anche periodi più lunghi dell‟anno e, di conseguenza, anche il turismo rurale.
L‟afflusso dei turisti nel Salento comincia ad evidenziarsi a partire dai primi del mese di
maggio per proseguire ininterrottamente sino alla fine di settembre, interessando tutti i 230
km della costa salentina con i suoi lidi e tratti sabbiosi ed a tratti rocciosi.
Le attrattive turistiche del Salento non si limitano comunque alla vasta estensione
costiera. Ne esiste invece un‟ampia gamma che ci porta indietro nel tempo, facendoci
rivivere tanti secoli di storia con le svariate testimonianze della loro civiltà
1
.
Chi sono i turisti che hanno scelto il Salento, e quali sono le loro impressioni: queste sono
alcune delle informazioni raccolte durante un‟indagine curata dal Centro per il Turismo
Culturale della Provincia di Lecce, su un campione di 150 turisti che nei periodi dal primo al
25 agosto si sono rivolti a questo ufficio per informazioni e consulenza. A scegliere il
Salento sono stati soprattutto coppie e comitive di età compresa fra i 19 ed i 45 anni, 76%
italiani e 24% stranieri, prevalentemente europei. Per il 60% di turisti, questa vacanza è stata
preceduta da altre visite nel Salento, e la principale motivazione che ha spinto a scegliere
questo territorio è stato il consiglio di amici e parenti.
Località di soggiorno preferite, nell‟ordine: Lecce, Gallipoli, Otranto e la zona del Capo
di Leuca, spesso utilizzate come punto di appoggio per visite e gite nel resto del Salento. Il
mezzo di trasporto utilizzato per arrivare e spostarsi è stata l‟auto per oltre il 60%, mezzi di
trasporto alternativi sono state le autolinee locali, Salentobus(15%) e le Ferrovie SudEst
(11%). Il 35% dei turisti ha scelto il Salento per le sue bellezze naturali ed ambientali, il 26%
per quelle storico-ambientali.
Tabella 1 Flussi turistici per alcuni comuni della provincia - Anno 2007
1
“L’agriturismo ed il ruolo delle masserie lungo la fascia costiera da Otranto a Santa Maria di Leuca” di
Ivana Gargiulo pag. 11.
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Comune
ARRIVI PRESENZE PERMANENZA MEDIA
Italiani Stranieri Totale Italiane Straniere Totale Italiani Stranieri Totale
Andrano 374 4 378 2.400 18 2.418 6,4 4,5 6,4
Aradeo 22 12 34 121 117 238 5,5 9,8 7,0
Castrignano del
Capo
12.101 2.099 14.200 66.768 8.811 75.579 5,5 4,2 5,3
Gallipoli 66.370 7.740 74.110 375.134 31.513 406.647 5,7 4,1 5,5
Giurdignano 758 61 819 26.020 400 26.420 34,3 6,6 32,3
Lecce 103.879 30.005 133.884 224.122 63.377 287.499 2,2 2,1 2,1
Lizzanello 7.205 1.180 8.385 89.409 12.145 101.554 12,4 10,3 12,1
Martignano 9 0 9 62 0 62 6,9 0 6,9
Melendugno 37.967 793 38.760 283.829 4.718 288.547 7,5 5,9 7,4
Morciano di
Leuca
3.886 65 3.951 38.060 510 38.570 9,8 7,8 9,8
Nardò 27.388 2.195 29.583 197.948 16.878 214.826 7,2 7,7 7,3
Otranto 82.013 13.334 95.347 619.520 79.776 699.296 7,6 6,0 7,3
Porto Cesareo 37.802 3.240 41.042 197.025 19.821 216.846 5,2 6,1 5,3
Salve 14.475 379 14.854 84.225 2.289 86.514 5,8 6,0 5,8
Santa Cesarea
Terme
14.154 721 14.875 92.992 2.447 95.439 6,6 3,4 6,4
Taurisano 4 0 4 28 0 28 7,0 0 7,0
Taviano 10.074 896 10.970 67.951 2.984 70.935 6,7 3,3 6,5
Ugento 63.423 11.459 74.882 507.076 87.834 594.910 8,0 7,7 7,9
Altri Comuni
2
92.887 13.656 106.543 358.960 44.181 403.141 3,9 3,2 3,8
Totale
provincia
574.791 87.839 662.630 3.231.650 377.819 3.609.469 5,6 4,3 5,4
Fonte: APT di Lecce
I flussi turistici salentini, prevalentemente balneari, presentano due principali categorie: la
prima è costituita da una clientela interregionale ed internazionale, solitamente concentrata
su poche mete molto note (Otranto e Santa Maria di Leuca); la seconda è caratterizzata da un
“turismo di prossimità
3
”, prevalentemente imperniato sulle seconde case, con un ridotto
impatto economico per visitatori e residenti.
L‟agriturismo negli ultimi anni, ha dimostrato di poter diventare un‟alternativa molto
valida alle più tradizionali strutture ricettive alberghiere.
2
La normativa in vigore per tutelare la privacy degli esercenti, non permette di divulgare le cifre relative a
quei comuni in cui è presente una sola struttura ricettiva e che, pertanto, sono esclusi dalla tabella 1.
3
“Sviluppo rurale e agriturismo di qualità nel Mezzogiorno il caso delle regioni Campania Puglia
Sardegna Sicilia” di Attilio Celant e Carlo Magni pag. 245.
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L‟andamento delle presenze per mese rivela che l‟agriturismo leccese si è affermato come
tipologia ricettiva, più che come tipologia turistica. Il fruitore, cioè, pur trovando di proprio
gradimento le combinazioni offerte dalle strutture, le frequenta quasi esclusivamente in
funzione di una vacanza tipicamente balneare. Le presenze agrituristiche nella provincia
accusano una stagionalità molto accentuata, addirittura superiore a quella delle presenze
complessive (cioè registrate in tutte le tipologie ricettive).
Tabella 2 Flussi turistici per mese - Anno 2007
Mese
ARRIVI PRESENZE
Italiani Stranieri Totale Italiane Straniere Totale
Gennaio 10.245 1.335 11.580 26.719 3.372 30.091
Febbraio 10.049 1.312 11.361 25.556 4.008 29.564
Marzo 14.228 1.929 16.157 35.530 5.515 41.045
Aprile 30.628 5.569 36.197 75.113 14.628 89.741
Maggio 26.584 10.290 36.874 78.644 34.631 113.275
Giugno 80.997 12.783 93.780 388.201 62.780 450.981
Luglio 114.556 13.491 128.047 822.863 76.103 898.966
Agosto 186.200 14.232 200.432 1.354.662 71.672 1.426.334
Settembre 55.689 14.588 70.277 302.822 63.204 366.026
Ottobre 16.848 6.823 23.671 49.846 23.501 73.347
Novembre 12.799 3.477 16.276 29.907 11.660 41.567
Dicembre 15.968 2.010 17.978 41.787 6.745 48.532
TOTALE 574.791 87.839 662.630 3.231.650 377.819 3.609.469
Fonte: APT di Lecce
La capacità ricettiva agrituristica ancora non raggiunge il 5% del totale, ma appare in
crescita. La dimensione media è piuttosto elevata, grazie ad alcune strutture di agricamping,
capaci, a parità di investimento, di ospitare un numero molto più elevato di turisti rispetto
alle strutture agrituristiche tradizionali. Le aree più attrezzate per l‟agriturismo risultano
quelle di Otranto, Santa Cesarea e di alcuni comuni limitrofi. Mediamente il periodo di
apertura delle strutture è di circa 8 mesi, il contributo ala destagionalizzazione, dunque,
potrebbe essere molto superiore a quello osservato. 1/3 delle strutture è aperto per l‟intero
anno. 1/4 delle aziende dispone di spazi per tende a roulotte, mentre i 2/3 dispongono di
attrezzature sportive che integrano il prodotto offerto. Il 64% circa delle aziende, inoltre
vende propri prodotti alla clientela.
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La provincia di Lecce, nell‟ambito del “Patto Territoriale sull‟Agricoltura e il Turismo
Rurale” prevede interventi finalizzati al rafforzamento del settore agricolo e del turismo
rurale, in particolare creando “efficienti e stabili canali di comunicazione e di interrelazione
tra i due settori
4
.
Tabella 3 Report movimento turistico Gennaio/Dicembre Comune di Tricase – Anno 2007
Mese
ITALIANI STRANIERI
TOTALE
ARRIVI PRESENZE ARRIVI PRESENZE ARRIVI PRESENZE
Gennaio 151 413 10 42 161 455
Febbraio 159 435 18 48 177 483
Marzo 184 682 5 23 189 705
Aprile 194 1.017 23 126 217 1.143
Maggio 203 1.389 43 368 246 1.757
Giugno 253 1.231 26 385 279 1.616
Luglio 962 3.049 70 311 1.032 3.360
Agosto 1.227 5.582 95 406 1.322 5.988
Settembre 280 1.609 57 402 337 2.011
Ottobre 172 858 23 190 195 1.048
Novembre 130 610 37 185 167 795
Dicembre 211 1.143 31 449 242 1.592
TOTALE 4.126 18.018 438 2.935 4.564 20.953
Fonte: Regione Puglia
L‟Agriturismo si conferma come una realtà tipicamente italiana, diversa dal turismo
rurale diffuso negli altri Paesi Europei. Lo stretto legame fra l‟attività agrituristica e la
gestione complessiva dell‟azienda qualificano il settore come una risorsa fondamentale della
realtà agricola, rurale e turistica del Paese.
Tuttavia però, l‟agriturismo è ancora poco conosciuto e proietta di sé un‟immagine
inadeguata, mentre le risorse non sono sempre fruibili, anche per la lentezza con cui si sta
procedendo all‟istituzione delle aree protette.
Le stesse aziende presentano larghi margini di sottoutilizzazione della propria capacità
ricettiva. Il tutto è aggravato dall‟insoddisfacente accessibilità dell‟intero Salento.
L‟emarginazione del Salento, in particolare quello a sud di Lecce, è aggravata dalle
carenze della rete ferroviaria: la maggior parte dei comuni della provincia è servita dalle
“Ferrovie sud-est”, il servizio è integrato dal trasporto su gomma. Nel complesso sono
rilevabili un insufficiente integrazione dei servizi di trasporto aereo e proprio per tale ragione
è stata richiesta più volte la riapertura al traffico civile dell‟aeroporto militare di Galatina,
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Piano per il Coordinamento Provincia di Lecce, 1999