ANALISI DELL’ELASTICITÀ CLIMATICA PER I BACINI APPENNINICI
DELL’EMILIA ROMAGNA
Sommario a cura di Ciaramella Gaetano
L’argomento trattato in questo elaborato è l’elasticità climatica dei deflussi dei bacini appenninici
dell’Emilia Romagna. Essa fornisce una misura della sensibilità dei deflussi alle variazioni degli
afflussi meteorici. Il concetto di elasticità per valutare la sensibilità dei deflussi ai cambiamenti del
clima fu introdotto per la prima volta nella letteratura idrologica da Shaake [1990]. La definizione
teorica di elasticità climatica dei deflussi è data dalla formula (1). Essa si basa su un rapporto tra la
variazione in termini relativi dei deflussi Q (e la corrispondente variazione relativa di una variabile
climatica (ad esempio la precipitazione P, o variabili di interesse come l’evapotraspirazione
potenziale ET, temperatura T, radiazione media):
Q
P
dP
dQ
P dP
Q dQ
Q P
P
, (1)
La (1) non è di agevole applicazione nei calcoli ingegneristici perché presuppone la conoscenza di
una relazione matematica derivabile che leghi in maniera biunivoca la variabile climatica al
deflusso corrispondente. In realtà, il processo di trasformazione degli afflussi in deflussi per un
dato bacino idrografico è un fenomeno molto complesso nel quale interagiscono numerosi fattori e
vengono coinvolte una grande quantità di grandezze fisiche, che non può essere descritto da una
semplice relazione matematica. Pertanto, nella pratica si ricorre a definizioni semplificate, di natura
empirica che stimano l’elasticità idroclimatica di un bacino a partire dalle serie osservate di afflusso
meteorico e deflusso alla scala temporale annuale, stagionale o mensile.
Gli obiettivi prefissati nella presente Tesi sono dunque:
- Raccogliere dagli annali idrologici pubblicati sia dell’ex SIMN (Servizio Idrografico e
Mareografico Nazionale – periodo di riferimento 1925-1985) che dell’ARPA (periodo di
riferimento 1990-2010) le serie annuali e mensili di altezze di precipitazione e
corrispondente deflusso misurate dalle stazioni idrometriche poste su alcune sezioni dei
corsi d’acqua dell’Emilia Romagna per un insieme di 30-40 bacini appenninici emiliano-
romagnoli aventi (dimensioni variabili tra i 30 km
2
e i 2000 km
2
). Le serie annuali devono
essere più lunghe possibile e comprendere almeno una ventina di anni in modo tale che
siano statisticamente consistenti.
- con questi dati, valutare l’elasticità climatica dei deflussi attraverso un metodo empirico
(non parametrico) con tre distinte formulazioni;
- valutare l‘elasticità climatica attraverso il metodo convenzionale basato sulla definizione di
elasticità parametrica e confrontare i risultati ottenuti con quelli del metodo empirico;
- identificare le caratteristiche di bacino più adatte a descrivere l’elasticità valutare
analizzando se esistano dei legami di tipo statistico tra i descrittori di bacino come l’area, la
quota media, la pendenza media, la struttura della rete di drenaggio e l’elasticità climatica
valutata con il metodo empirico;
- verificare la possibile dipendenza dei valori empirici di elasticità dal periodo di osservazione
e interpretarne le possibili motivazioni, sulla base di dati che coprono tutto il periodo 1925-
2010 per una decina di bacini caratterizzati dalle maggiori lunghezze delle serie storiche. Per
realizzare questa analisi è necessario ricercare un numero sufficientemente elevato di quelle
stazioni (e quindi i relativi bacini) che possiedono misure di deflusso e afflusso per gli anni e
del periodo 1925-1965 e del periodo 1990-2010.
Si sono così raccolte le serie storiche di portata e precipitazione annuale e mensile per 31 bacini in
riferimento agli annali ex SIMN e per 50 bacini in riferimento agli annali ARPA. Si sono trovate 12
stazioni le cui misure di altezza di pioggia e deflusso ricoprono i due periodi di riferimento.
I risultati più rilevanti dell’indagine mostrano che:
- l’elasticità climatica media annuale dei bacini appenninici Emiliani Romagnoli si attesta intorno a
1,5, il che significa che ad un aumento del 20% delle precipitazioni da un anno all’altro corrisponde
una variazione del deflussi pari a circa il 30%;
Figura 1 Boxplot dei valori empirici di elasticità. Ogni boxplot riporta la distribuzione dei valori empirici di
elasticità per l’insieme di bacini considerati: la linea rossa rappresenta la mediana dei valori, i lati dei
rettangoli in basso e in alto, rispettivamente il quartile inferiore e superiore, le linee nere i valori estremi
della serie (gli outlier, se presenti, sono rappresentati con una crocetta rossa).
- i mesi estivi presentano una dispersione dei valori empirici di elasticità per i singoli bacini molto
maggiore rispetto ai mesi invernali (v. Fig. 1); la causa di questo fenomeno può essere ricercata
nella maggior variabilità delle precipitazioni nei mesi estivi, abbinata a perdite elevate per
evapotraspirazione;
- i valori ottenuti con le due formule empiriche non parametriche considerate nello studio sono in
buon accordo tra loro, sintomatico di una buona affidabilità di entrambe le formulazioni;
I valori empirici di elasticità così calcolati sono stati confrontati con le stime corrispondenti ottenute
utilizzando delle tecniche parametriche, ovvero utilizzando la definizione teorica di elasticità
climatica e ipotizzando l’esistenza di una semplice relazione matematica tra il deflusso Q
all’afflusso P annuale. Si è considerata sia una relazione funzionale di tipo lineare che una con
legge quadratica e si sono stimati i parametri di questi modelli con una regressione ai minimi
quadrati si è valutata l’elasticità climatica con la formula teorica.
Il confronto tra i risultati calcolati con le formule empiriche e quelli calcolati con le formule
teoriche semplificate hanno mostrato che il modello lineare è migliore per descrivere il legame tra
deflussi e afflussi annuali (ma anche mensile e stagionale) di quello quadratico.
Anno Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Sett Ott Nov Dic
-0.5
0
0.5
1
1.5
2
2.5
3
3.5
4
e1
e1 Annuale e mensile SIMN
Inoltre si e verificato (come fatto in altri studi, v. ad es. Sankarasubramanian 2001) che l’elasticità
climatica è una grandezza molto sensibile alla struttura matematica del modello che descrive la
relazione tra P e Q. Essa è anche sensibile agli errori di calibrazione dei modelli stessi ovvero agli
errori della stima dei parametri.
Successivamente si è affrontata un’analisi per verificare se esiste una relazione tra i valori empirici
di elasticità ed alcuni i descrittori geomorfologici di bacino, come l’area del bacino, la pendenza
media dei versanti, la quota media. I risultati hanno mostrato che l’area, la lunghezza dell’asta
principale, il tempo di corrivazione, la lunghezza media dei versanti, il numero di sorgenti, la
lunghezza complessiva del reticolo, la densità di drenaggio, non sono caratteristiche di bacino che
hanno una relazione significativa con l’elasticità climatica. Le analisi hanno invece mostrato come
l’elasticità climatica diminuisca all’aumentare della quota media, della pendenza media, risultato
fisicamente sensato dal momento che piccoli bacini montani, caratterizzati da minori capacità di
accumulo, tendono ad avere un regime dei deflussi di carattere torrentizio che riflette più
fedelmente il regime degli afflussi meteorici rispetto a bacini di dimensioni maggiori caratterizzati
da maggiori capacità di accumulo. Inoltre sembra che ci sia una relazione con la forma del bacino,
quantificata in termini di coefficiente di compattezza (quantifica di quanto è compatta la forma del
bacino), rapporto di circolarità (quantifica di quanto la forma del bacino si avvicina al cerchio) e
rapporto di allungamento (quantifica di quanto sia allungata la forma del bacino cioè più vicina alla
forma di un rettangolo che quella di un quadrato). Ebbene l’elasticità climatica cresce molto
all’aumentare del coefficiente di compattezza e diminuisce all’aumentare del rapporto di circolarità,
del rapporto di allungamento e del fattore di forma.
Figura 2 Il grafico riporta in ascissa la quota media di bacino e in ordinata elasticità empirica. Viene
riportata anche la regressione della linea di tendenza ed il relativo valore di R
2
.
R² = 0,1688
-2
-1
0
1
2
3
4
5
6
7
0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600
e
Quota media [m.s.m]
e2
Le indagini hanno portato alla messa a punto di una serie di semplici modelli interpretativi che
consentono di stimare l’elasticità climatica per bacini sprovvisti si osservazioni idrometriche a
partire da caratteristiche geomorfologiche derivabili sulla base dell’analisi di modelli digitali delle
quote del terreno in ambiente GIS (Geographic Informative System).
Infine, l’ultima indagine sviluppata è stata relativa ad un confronto tra i valori di elasticità annuale
per alcune stazioni che hanno i dati su i periodi di riferimento 1925-1965 e 1990-2010. I risultati
hanno mostrato un incremento dei valori di elasticità annuale e questo fenomeno potrebbe essere
ricondotto alle modifiche della rete di drenaggio a causa di un incremento delle infrastrutture
soprattutto nei tratti vallivi del territorio dei bacini. Inoltre si è anche visto che il parametro
elasticità climatica annuale dipende dall’altezza media di pioggia di ogni bacino e questa
osservazione porta a concludere che l’elasticità climatica sia anche un parametro che dipende dalle
variazioni climatiche, aspetto in parte limitante per le applicazioni pratiche di maggior interesse
(cioè, se l’elasticità idroclimatica di un bacino dipende in parte dal clima non può essere usata per
valutare accuratamente le variazioni del regime di portata col clima).
In definitiva l’approccio empirico alla stima dell’elasticità climatica dei bacini si è dimostrato
altamente affidabile e vantaggioso perché evita il ricorso a complessi modelli idrologici statistici,
oppure fisicamente basati a parametri distribuiti per valutare la grandezza oggetto di questo studio.
La conoscenza di questa grandezza, d’altra parte, consente attraverso una simulazione previsionale
del regime di afflussi meteorici (scenari climatici) basata su modelli climatici di prevedere il regime
di portate futuro, operazione importante nella realizzazione di opere progettate su variabili
idrologiche.