Il cantiere navale medievale nel Mediterraneo: un problema archeologico
La cantieristica navale rappresenta un aspetto fondamentale delle culture materiali mediterranee (e non solo mediterranee), eppure non è mai stata oggetto di grande attenzione archeologica, almeno in Italia. Il cantiere navale, per definizione, è sia il luogo di costruzione, che il sostegno ligneo su cui si imposta l’imbarcazione. L’arsenale, che aveva sempre carattere strettamente militare, poteva essere sede di cantieri di costruzione di navi da guerra, ma anche di rimessa invernale della flotta, di deposito (e a volte anche di produzione) di armi e munizioni. Le molteplici funzioni degli arsenali si vanno articolando nel tempo, e in genere, nascono come luoghi di rimessa invernale e assumono il ruolo di centri della cantieristica pubblica, solo in un secondo tempo. Lo studio dei rapporti fra cantieri e arsenali, spesso in lotta fra loro, per assicurarsi la manodopera migliore, può essere molto importante anche per analizzare le differenti organizzazioni del lavoro, da un lato artigianale, dall’altro preindustriale, ma entrambe fondate su base empirica, almeno fino al XVI secolo.
L’intento principale di questo lavoro è di cercare di ricostruire un quadro generale della cantieristica pubblica e privata italiana medievale, tenendo presenti i rapporti di questa col resto del Mediterraneo e con le culture nordiche, e utilizzando le informazioni derivanti dagli studi di tipo storico-archivistico e storico-architettonico, integrandoli, dove possibile, con i dati archeologici. In particolare si è cercato di definire un modello, una struttura tipo di cantiere navale privato, e di desumere le caratteristiche principali comuni a tutti gli arsenali, anche se, per entrambi, le generalizzazioni sono poco appropriate. La metodologia di base, è certamente bibliografica, anche se, nella prima fase, lo studio è consistito nella ricerca di contesti di scavo inediti da studiare, tramite contatti con istituti di ricerca, Università e singoli docenti o ricercatori, in Italia e in Europa.Accanto a questi, un altro importante scopo è stato quello di cercare di fare il punto sulla situazione degli studi sull’archeologia marittima in Italia, sia attraverso lo spoglio della letteratura esistente, sia guardando a quelli che sono i progetti di ricerca già avviati o programmati.
La scelta del titolo vuole chiarire, fin dall’inizio, le difficoltà incontrate nello studiare questo tema, a causa della scarsità dei ritrovamenti archeologici, soprattutto di epoca medievale, ma anche per la mancanza di un’abbondante letteratura specifica. La cantieristica medievale diviene un problema sia pratico che metodologico, poiché ci si trova di fronte ad un settore di importanza capitale per l’economia, la vita materiale e la storia della tecnica, che però sembra non avere lasciato quasi nessuna traccia archeologica.
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Informazioni tesi
Autore: | Laura Peruzzi |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2003-04 |
Università: | Università degli Studi di Firenze |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Lettere |
Relatore: | Guido Vannini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 185 |
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