La disciplina delle professioni
Con il presente lavoro si è inteso esaminare la disciplina che regolamenta il settore delle professioni che, recentemente, è stata oggetto di vivaci discussioni e di proposte di riforma.
E’ stata inizialmente data una panoramica dei caratteri generali delle professioni, dedicando attenzione particolare al tema dalle asimmetrie informative ed al più generale inquadramento delle professioni a livello europeo, ponendo l’attenzione alle due libertà di stabilimento e di prestazione di servizi ed alle relative sentenze della Corte di Giustizia Europea.
È stata posta in evidenza la particolare posizione esponenziale che gli Ordini ed i Collegi professionali rivestono nell'ambito delle rispettive categorie e la loro natura di enti che, se pur a base associativa e volontaristica, sono istituzionalmente preordinati alla cura degli interessi giuridici ed economici delle categorie oggettivamente ed unitariamente considerate, e non dei singoli associati.
È stata esaminata la struttura organizzativa degli Ordini, gli organi di cui sono dotati ed il carattere democratico al quale sono improntate le modalità di partecipazione degli iscritti al governo dell'ente professionale che si manifesta in forme di vero e proprio autogoverno ed autoregolamentazione.
Si è parlato inoltre delle norme deontologiche e dei relativi codici che gli Ordini professionali, in virtù della loro autonomia ed indipendenza, hanno il potere di creare, determinando proprie norme di carattere endoassociativo, volte a tutelare il decoro ed il prestigio dell'attività professionale.
È stata illustrata la tematica relativa agli albi professionali, partendo da riferimenti storici e ponendo particolare attenzione alla natura e struttura degli albi, alle funzioni da essi svolte, ed al particolare e discusso problema della riserva di attività istituita con la legge dell’11 gennaio 1979 n. 12 in favore di alcune categorie di professionisti iscritti ad albi in relazione agli adempimenti in materia di lavoro, previdenza e assistenza sociale dei lavoratori dipendenti, ed alle relative eccezioni, ampliate successivamente dalla legge 17 maggio 1999 n. 144.
A completamento della disamina della regolamentazione sulle professioni, è stata prestata notevole attenzione al tema della società tra professionisti, partendo dalla distinzione fra libera professione e impresa e ponendo l’accento sulle prospettive ed alle proposte di riforma volte a disciplinare l'esercizio non individuale delle professioni intellettuali.
Si è parlato dell’antico divieto imposto dalla legge n. 1815/1939 e della sua successiva abrogazione, valutando le conseguenze avvenute e quelle tuttora attuabili.
In proposito è stata introdotta la proposta di legge Vietti, ad oggi ancora in sede di discussione, una proposta di riforma delle professioni in generale, ma che dovrebbe finalmente introdurre la società tra professionisti come figura autonoma rispetto agli altri tipi di società già previsti dal Codice Civile.
A chiusura del lavoro, sono state espresse alcune considerazioni in ordine alla opportunità di riforma del sistema degli delle professioni e dei relativi Ordini, nonché alle nuove esigenze nascenti dalla notevole espansione e dal crescente grado di internazionalizzazione del settore dei servizi professionali nei paesi industrializzati nei quali si evidenzia, nell'ambito di una significativa crescita nel settore terziario, l'espansione registrata dai servizi professionali rivolti alle imprese.
Ribadendo che a livello nazionale siamo al vaglio dell’emananda legge Vietti sulla “riforma del diritto delle professioni”, ricordiamo, infine, che proprio in questi giorni è in corso, a livello europeo, un dibattito intenso sul sistema di regolazione e sull’applicazione delle regole di concorrenza alle libere professioni.
Il Commissario Europeo della Concorrenza Mario Monti, mosso dal sospetto che la regolamentazione delle professioni rappresenti, in molti casi, una protezione per i professionisti e non risponda, invece, all’esigenza di garantire l’affidamento del pubblico, ha indetto a Bruxelles una conferenza per il 28 Ottobre.
Perciò: liberalizzare e aprire le professioni alle regole sulla concorrenza o conciliare l’obiettivo di promuovere la concorrenza con quello di mantenere norme etiche proprie a ciascuna professione? Sperando in una risoluzione che accolga la seconda ipotesi, attendiamo a breve una risposta concreta.
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Informazioni tesi
Autore: | Francesca Sara |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2002-03 |
Università: | Università degli Studi Roma Tre |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Giampaolo Rossi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 150 |
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