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Inquinamento elettromagnetico quotidiano a frequenza industriale (50-60 Hz) in ambienti confinati. Possibili soluzioni

Attualmente, esistono molteplici sorgenti di campi elettromagnetici cui la popolazione è sottoposta costantemente.
Le linee elettriche di trasmissione, le linee elettriche di distribuzione, le stazioni e le cabine di trasformazione, sono solo le fonti più evidenti.
Nelle nostre case, nei posti di lavoro, nei locali pubblici… siamo esposti quotidianamente ed inconsapevolmente, a campi ELF generati dalle più svariate sorgenti.
Le innumerevoli applicazioni elettriche ed elettroniche che caratterizzano l’era tecnologica in cui viviamo, saranno sempre più diffuse e ciò sottoporrà ad esposizioni significative di campi elettromagnetici un sempre maggior numero di individui.
Televisione, rasoio elettrico, asciugacapelli, cavi elettrici, frigorifero, videoterminale…
Tutti gli apparecchi elettrici hanno in comune il principio di funzionamento: trasformano l’energia elettrica in altre forme di energia più fruibile. Qualunque apparecchio funzionante ad energia elettrica genera sia un campo elettrico sia un campo magnetico, quest’ultimo dipende dall’intensità della corrente.
Lo sviluppo di nuove tecnologie migliora notevolmente la nostra vita, basti pensare all’aumento dell’elettrificazione e dei consumi d’energia elettrica, ai sempre più alti voltaggi nella trasmissione e soprattutto all’esplosione dello sviluppo della comunicazione (telefoni cellulari, trasmittenti radio-televisive,...).
I campi ELF costituiscono solo una parte della problematica più vasta dell’enorme numero di apparati elettrici ed elettronici che emettono radiazioni elettromagnetiche di frequenze diverse, la cui diffusione genera un vero e proprio “inquinamento elettromagnetico”.
Di fronte a dati scientifici tali da non escludere effetti negativi sulla salute, sarebbe necessario agire prevedendo interventi di risanamento e prevenzione cercando di ridurre al minimo il carico elettromagnetico nell’ambiente di vita e di lavoro.
In realtà, molto spesso, gli interventi sugl’impianti esistenti risultano tecnicamente complicati, molto dispendiosi e non risolutivi. Occorrerebbe sviluppare un ampio e sereno dibattito tra le varie sedi istituzionali e scientifiche al fine di creare un consenso diffuso tra i vari attori del processo decisionale per l’adozione di soluzioni più avanzate e sicure.
Lo scopo della tesi è l'individuazione di accorgimenti atti alla riduzione del campo elettromagnetico nella vita di tutti i giorni.

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14 INTRODUZIONE L’attuale dibattito scientifico, riguardante i possibili effetti sulla salute dei campi elettromagnetici, per la prima volta sintetizza i meccanismi biofisici di interazione che considerano gli organismi viventi come sistemi complessi, adottando il modello di cellula e di comunicazione elettromagnetica negli organismi superiori. Il modello elaborato dal fisico M. Scalia, propone una nuova ipotesi, secondo la quale le risposte che esibiscono gli organismi viventi ai campi elettromagnetici di debole intensità, non prevedibili con i modelli classici sollecitazione-effetto, sono il caso particolare di generali proprietà di ordine della materia, assai maggiore di quanto non si tenga conto nelle formulazioni e nei calcoli delle attuali teorie sulla struttura della materia. Nel corso del tempo, il concetto di salute si è radicalmente trasformato. In passato, la salute era intesa come assenza di malattia e quest’ultima s’identificava con il cattivo funzionamento di particolari sistemi fisiologici, ad esempio quello cardiovascolare, respiratorio, nervoso. Questa visione, si è andata modificando e attualmente la salute è concepita come stato di benessere psicofisico dell’individuo. Lo stato di salute e quello di malattia di una persona sono espressioni diverse di una diversificata capacità di autoregolazione dei sistemi biologici dell’organismo. L’autoregolazione, però, differisce da individuo ad individuo e varia all’interno di una stessa persona nel corso del tempo e delle circostanze. Il continuo sconfinamento dallo stato di salute in quello di malattia e viceversa, che viene così a determinarsi, produce la grande schiera dei disturbi funzionali, i quali rappresentano gli sforzi di adattamento dei sistemi biologici sollecitati, non sempre coronati da successo. Per la medicina olistica, alcuni tipi di campi elettromagnetici deboli, quali i campi magnetici a 50-60 Hz e le onde elettromagnetiche di alta frequenza modulate con segnali di bassa frequenza, sono considerati alla stregua di fattori patogenetici esogeni. Sono degli agenti stressanti e come tali possono innescare le reazioni conseguenti. La medicina olistica si basa sulla teoria secondo la quale l’organismo non è la semplice somma delle parti che lo compongono, bensì, una complessa entità organizzata. Accanto al dibattito sul concetto di salute, si è articolato quello sulla qualità della vita e del lavoro in relazione alle tematiche ambientaliste. Gli stili di vita e di lavoro incentrati sempre più sul consumo, sulla produttività e sul profitto esasperato, hanno mostrato il risvolto negativo del benessere economico. Dalla fine degli anni ’60, si è verificata un’importante modificazione di tipo economico-culturale nell’ambito dei modelli di vita, da cui ha avuto origine un rinnovamento comportamentale, il movimento ecologista. Se in precedenza, infatti, il modello economico di tipo capitalistico e gli stili di vita ad esso associati, erano concentrati prevalentemente sulla quantità della produzione e dei consumi, attualmente è in atto una tendenza sempre più marcata che pone attenzione alla qualità di ciò che si produce e si consuma. E’ iniziato un processo di autocoscienza collettivo delle modalità di vita quotidiana. Una crescente quantità di persone, sembra sempre più insofferente verso le modalità nevrotiche e stressanti di lavorare, di vivere e di stare insieme, tipico delle grandi aree metropolitane. Aumenta, quindi, la richiesta di nuovi modelli di vita, più a “misura d’uomo” e qualitativamente più salutari rispetto alle modalità di vita spesso patogene delle nostre città. L’uomo si scontra quotidianamente con l’inquinamento dell’aria dei centri urbani e delle acque, con la contraffazione dei cibi; con i danni sanitari conseguenti a ciò che si ingerisce e si inala, con il dissesto idrogeologico, con i danni apportati all’ecosistema da uno sviluppo disordinato e caotico e infine, con l’inquinamento elettromagnetico. L’uomo vive immerso anche in un ambiente sociale, le cui caratteristiche si riferiscono alle interazioni formali ed informali degli individui, delle loro istituzioni, dei loro costumi, delle loro tradizioni e della loro organizzazione economica e lavorativa.

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