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Peter Eisenman e il Linguaggio della Forma. Verso una teoria aperta per la definizione di una nuova metodologia progettuale.

Le considerazioni sulla forma sono alla base degli studi condotti dall’architetto e teorico Peter Eisenman. Nel 1963 scrive la tesi di dottorato intitolata “La base formale dell’architettura moderna”, nella quale sottolinea l’importanza della forma, e getta le basi per una nuova gerarchia architettonica. L’obiettivo è applicare all’architettura un diverso sistema formale, discostato dagli approcci del tempo, definiti tradizionali e polemici.
Giuseppe Terragni, massimo esponente del razionalismo in Italia, è considerato il “padre” di Eisenman. La Casa del Fascio e l’Asilo infantile di Sant’Elia, due delle sue più grandi opere realizzate a Como, divengono oggetto di analisi del nuovo metodo introdotto da Eisenman. Egli sviluppa una serie di modelli e sottopone ad analisi il loro processo di trasformazione. La progettazione del suo ciclo “Houses” fonda le radici proprio nello studio di queste due grandi opere, che gli permettono di esplorare il concetto di forma, e più in particolare le relazioni tra l’architettura e il linguaggio. Una volta eliminati i significati simbolici e funzionali degli elementi architettonici che compongono i suoi progetti, l’osservatore è invitato a rivolgere la sua attenzione alla forma architettonica, con l’obiettivo di ritrovare la sua logica interna. La sua tesi di dottorato affronta l’architettura moderna per sviluppare una nuova teoria della forma, ma allo stesso tempo è affermazione di un metodo concettuale, da applicare alle sue opere e non solo, che in quanto tale diviene “teoria aperta” in continuo sviluppo.
In questo elaborato apprenderemo, attraverso l’analisi dei progetti precedentemente citati, l’importanza del disegno assonometrico e dei diagrammi per la rappresentazione delle architetture di Eisenman. Nello specifico comprenderemo che il processo del fare ha maggiore valore dell’oggetto finale.

“Non spetta al critico contemporaneo interpretare e dirigere l’architettura, quanto piuttosto imprimerle un ordine, un punto di riferimento dal quale possa evolvere una comprensione dell’opera.”
Peter Eisenman

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11 INTRODUZIONE Peter Eisenman è stato una delle figure più emergenti della seconda metà del 900. Pochi come lui sono riusciti a lasciare un segno indelebile nel panorama architettonico di quegli anni. Nasce in New Jersey nel 1932, e si forma a New York, fino a quando nel 1960 si sposta in viaggio verso l’Europa, dapprima in Inghilterra, a Cambridge dove termina i suoi studi con il conseguimento di un PhD, e successivamente in Italia. Qui ha modo di visitare gli edifici di Palladio, ma soprattutto la città di Como, dove le opere di Giuseppe Terragni lo ispireranno per le sue prime realizzazioni. La Casa del Fascio dell’architetto italiano rappresenta a pieno l’impostazione formalista di Eisenman: le forme pure delle sue architetture seguono le ideologie dell’architetto che ne farà modello di studio nella sua tesi di dottorato, e dalle quali prenderà ispirazione per il suo ciclo “Houses”. “La base formale dell’architettura moderna” viene scritta tra il 1961 e il 1963, ma pubblicata solo 40 anni dopo. È in questo testo che Eisenman parla della forma, e cerca di porla alla base dell’architettura moderna. Nella tesi distingue la forma generica da quella specifica, trattando le proprietà della prima. Da queste prende avvio per lo sviluppo dei nuovi sistemi formali e pone ad analisi le loro trasformazioni, tramite l’applicazione della sua teoria ad alcune opere di Le Corbusier, Frank Lloyd Wright, Alvar Alto, e infine Giuseppe Terragni. Viene da chiedersi come lo scritto di Eisenman si relazioni agli sviluppi teorici di quegli stessi anni, in cui ha origine il formalismo nel pensiero dell’architettura moderna. Inoltre, la tesi è stata pubblicata quaranta anni dopo la sua stesura, tanto da farci domandare se vada letta come se fosse stata pubblicata subito dopo averla scritta o alla luce degli sviluppi che Eisenman ha compiuto in quello stesso lasso di tempo 1 . 1 PIER VITTORIO AURELI, “Chi ha paura della forma? Origini e sviluppo del formalismo nel moderno e La base formale dell’architettura moderna di Peter Eisenman”, introduzione al testo “La base formale dell’architettura moderna”, Peter Eisenman, 2009 Edizione Pendragon

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