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La posizione giuridica del padre: Tutele e limiti

La figura del padre è stata ed è oggetto di profonda evoluzione, sotto la spinta di molteplici fattori: culturali, giuridici e psicologici.
Le statistiche confermano che la figura del padre in caso di crisi della coppia genitoriale risulta meno tutelata rispetto a quella della madre. A partire da ciò, l’indagine in esame si pone l’obiettivo di analizzare l’evolversi della figura del padre con riguardo al profilo della sua tutela e delle ancora persistenti mancanze, partendo da una disamina psicologica della figura (tanto prevalente quanto autoritaria) del “padre padrone” o “Breadwinner”.
Al riguardo, è rilevante la distinzione tra Figlio-Edipo e Figlio-Telemaco, entrambe figure molto complesse, in quanto agli antipodi. Verranno analizzati i diversi tipi di separazione previsti dal nostro ordinamento e l’evoluzione giuridica del padre: dal pater familias alla parificazione delle figure genitoriali attraverso la nascita della responsabilità genitoriale tanto voluta sia dalla Riforma del diritto di famiglia del 1975 e sia dalla L. n. 54/2006 e D.lgs. n. 154/2013.
Nodo centrale sarà la disamina del ruolo del padre nei vari processi che coinvolgono il minore e la madre quali l’interruzione volontaria della gravidanza, che a partire dalla L. 194/1978 fino ad oggi consente esclusivamente alla madre di decidere se abortire o meno, senza il necessario e obbligatorio coinvolgimento della figura paterna; la nascita indesiderata, con la possibilità di risarcimento del danno non solo alla madre, ma anche al padre; il cognome della prole, la cui evoluzione ha portato recentemente, per effetto di una decisione della Corte costituzionale del 2022, alla obbligatorietà dell’attribuzione di entrambi i cognomi dei genitori al nascituro, lasciando così in via residuale la possibilità di attribuire esclusivamente il cognome del padre.
Inoltre, si esaminerà la figura del padre in caso di separazione e divorzio, in relazione al mantenimento dei figli maggiorenni e minorenni, con particolare riguardo all’assegnazione della casa familiare, in cui, in caso di mancato accordo delle parti, le varie decisioni delle Corti tendono a preferire che questa venga assegnata prioritariamente alla madre piuttosto che al padre.
In tale ambito, verrà analizzato il difficile ruolo degli incontri tra padre legalmente separato e prole, sia nella vita quotidiana, in cui la legge sembra statuire qualcosa di diverso rispetto a quanto è solita affermare la giurisprudenza, sia durante la pandemia da Covid-19, che ha reso difficili, se non impossibili, questi incontri.
La dissertazione finirà con la disamina delle novità recenti introdotte in tema di diritto di famiglia da parte del D.lgs. n. 149/2022 (c.d. Riforma Cartabia), con particolare riferimento al tema della mediazione familiare e all’istituto dell’ascolto del minore, comparando la disciplina antecedente alla Riforma Cartabia e quanto è stato introdotto e riformato dalla stessa.
Si procederà con l’analisi del piano genitoriale e dell’introduzione del nuovo Tribunale delle persone, dei minori e delle famiglie, con particolare riferimento al nuovo volto del processo e alle modifiche introdotte in merito all’istituto del c.d. pagamento diretto, nonché alle tutele patrimoniali per l’inadempimento derivante dagli obblighi di mantenimento, confrontando il vecchio art. 156 c.c. e art. 8 l. n. 898/1970 (Legge sul divorzio) e i nuovi articoli introdotti dalla Riforma

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24 1.4. La riforma del diritto di famiglia del 1975: uguaglianza dei coniugi La L. 19 maggio 1975, n. 151, entrata in vigore il 20 settembre 1975, ha avuto un iter particolarmente laborioso. In diverse legislature precedenti erano state presentate numerose proposte di legge, ma solo nel 1970 il Comitato ristretto della Camera dei deputati iniziava a svolgere i suoi lavori per redigere il testo unificato, che, approvato dalla Commissione giustizia in sede redigente, decideva per l’anticipato scioglimento del Parlamento. Ve n i v a n o r i p r e s e n t a t e v a r i e p r o p o s t e d i l e g g e , p o i u n i f i c a t e i n u n t e s t o , analogo a quello decaduto, che veniva approvato alla Camera il 7 novembre 1962, poi trasmesso al Senato e affidato in sede referente alla Commissione giustizia. Occorreva attendere ancora tre anni prima della sua definitiva approvazione al Senato nella seduta del 23 febbraio 1975 e alla Camera in quella del 24 aprile dello stesso anno 51 . La l. n. 151/1975 nasce dalla volontà di rompere con il passato, a conferma della volontà di superare la tradizionale concezione verticistica e gerarchica della famiglia, fino a ieri imperniata (almeno simbolicamente) sulla potestà maritale quale espressione dell’unità istituzionale del nucleo domestico 52 . Questa riforma è stata unanimemente salutata e riconosciuta come la riforma del diritto di famiglia, rappresentando un momento fondamentale nel suo processo di evoluzione. 51 M. DOGLIOTTI, La potestà dei genitori e l’autonomia del minore, cit., p. 37. 52 A. CA V ANNA, Onora il padre. Storia dell’art. 315 del Codice civile (ovvero: il ritorno del flautista di Hamelin), in Scritti giuridici, 2007, Milano, p. 30.

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Parole chiave

giurisprudenza
padre
diritto di famiglia
aborto
nascita indesiderata
riforma cartabia
la tutela del padre
diritti del padre
cognome del figlio
riforma cognome

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