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L'Ospedale Senza Dolore in Italia - Attuazione, evoluzione e prospettive a partire dalle linee guida ministeriali del 2001

L'obiettivo di questo lavoro è analizzare il modello dell’Ospedale Senza Dolore così come delineato nelle Linee Guida Ministeriali del 2001 e, attraverso la lente degli studi di prevalenza del dolore elaborati fino ai nostri giorni, andremo a descrivere come le istituzioni abbiano cercato di promuovere il Progetto dell'Ospedale Senza Dolore, e con quali risultati.

Attraverso una disamina sistematica delle più recenti linee guida nazionali sulla gestione del dolore nei diversi setting, cercheremo di delineare quali sono gli strumenti attualmente raccomandati per una ottimale gestione del dolore.

Infine, tenteremo di individuare le criticità e i punti di forza delle strategie messe in campo per abbattere le barriere ad una adeguata gestione del dolore negli ospedali italiani, per cercare di trarre dalle esperienze descritte in letteratura possibili suggerimenti per una migliore gestione del dolore nell'ambito ospedaliero.

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1 INTRODUZIONE Il dolore è un fenomeno multidimensionale con implicazioni sensitive, emotive, cognitive. Elementi come il disagio psicologico e l’aspettativa di dolore, ad esempio, condizionano la percezione stessa del dolore. Proprio per questa sua caratteristica multidimensionalità e per la sua afferenza all’ambito personale è difficile addivenire ad una definizione unitaria che agevoli anche un approccio unitario al suo studio, alla sua misurazione e gestione, che sia in grado di ricomprendere le peculiarità proprie di ciascun individuo nel comunicare (non solo verbalmente) l’esperienza provata. Il dolore è anche definito come un sintomo temuto, è spesso presente all'inizio di una malattia, è quasi sempre presente durante le procedure diagnostiche e terapeutiche ed è associato alla paura della malattia stessa. Il dolore ha quasi completamente perso la sua valenza adattativa, è un sintomo dannoso; è ampiamente accettato che le alterazioni dell’attività neurale dovute al dolore e alla lesione nello sviluppo precoce possono produrre effetti immediati e a lungo termine sull’elaborazione sensoriale e sulla risposta futura al dolore. Infine, il dolore è associato ad una maggiore ansia e disagio psicologico e aumenta anche il disagio dei genitori. Dopo due anni di lavori, nel 2020, una task-force di 14 membri rivede per l’International Association for the Study of Pain 1 i termini della definizione di dolore, valutando l’utilità dei termini usati in riferimento alle nuove conoscenze sugli aspetti clinici e scientifici di base del dolore. Nella nuova definizione esso è una spiacevole esperienza sensoriale ed emozionale associata a, o che assomiglia a quella associata a, un danno tissutale attuale o potenziale 2 . Vale la pena sottolineare la portata innovativa della nuova formulazione nell’aver scollegato la causa organica dalla presentazione del sintomo doloroso e l’aver espunto dalla definizione la necessità che la sensazione dolorosa debba essere descritta, 1 IASP è la principale società scientifica che promuove la ricerca, l’istruzione e le politiche per la comprensione, la prevenzione e il trattamento del dolore, è stata fondata nel 1974 sotto la guida di John J. Bonica. 2 Riportiamo integralmente le note che accompagnano la nuova definizione di dolore elaborata da IASP in quanto riteniamo che aiutino a mettere in luce la complessità dell’esperienza del dolore: “1- Il dolore è sempre un’esperienza personale influenzata a vari livelli da fattori biologici, psicologici e sociali. 2- Il dolore e la nocicezione sono fenomeni diversi. Il dolore non può essere dedotto solo dall’attività neurosensoriale. 3- Le persone apprendono il concetto di dolore attraverso le loro esperienze di vita. 4- Il racconto di un’esperienza come dolorosa dovrebbe essere rispettato. 5- Sebbene il dolore di solito abbia un ruolo adattativo, può avere effetti negativi sulla funzionalità e il benessere sociale e psicologico.6- La descrizione verbale è solo uno dei numerosi modi per esprimere il dolore; l’incapacità di comunicare non nega la possibilità che un essere umano o un animale provi dolore.” Raja 2020.

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Informazioni tesi

  Autore: Monica Binaglia
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2022-23
  Università: Università degli Studi di Perugia
  Facoltà: Medicina e Chirurgia
  Corso: Infermieristica
  Relatore: Fabrizio Faina
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 118

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Parole chiave

dolore
infermiere
pain management
valutazione del dolore
qualità dell'assistenza
gestione del dolore
pain
pain assessment
misurazione del dolore
nursing and nurse

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