Il ''Voyage en Orient'' di Gerard De Nerval e il tema dell'Esotismo

Lo stato d’animo degli eroi di Gerard De Nerval è determinato dall’ambiente e dalla società in cui egli vive: i problemi che lo affliggono sono gli stessi che egli pone a Parigi come al Cairo, a Istanbul come a Monaco, e lo inducono a perseguire nel viaggio la ricerca della sua vera identità.
Nerval, incarnandosi di volta in volta nelle sue “creature” (siano esse reali o mitiche), ci insegna come ogni essere vivente sia condannato da una fatalità reale al dualismo morale, rappresentato su di lui dal suo doppio, mentre il dualismo del mondo si riflette nell’universo.
Ḕ privilegio e compito del poeta perpetuare questo dualismo, per evitare la continua dissociazione che finirebbe per dividerlo e allontanarlo senza speranza dall’unità primitiva.
Il creatore deve quindi dirigere tutta la potenza della sua immaginazione in modo tale da rimanere sempre padrone dei suoi pensieri e delle sue visioni; a nostro avviso Nerval ha raggiunto pienamente il suo proposito.
Lo scopo che l’autore si è prefissato con la realizzazione del suo viaggio non è stato tanto di inseguire e scoprire l’ignoto, quanto l’attuazione pratica delle conoscenze teoriche accumulate in Occidente.
Nell’unione dell’immaginazione e del racconto, Nerval viaggiatore e poeta, consacrerà la resurrezione del passato mitico e di un presente esotico; attraverso il tempo e lo spazio, attraverso la morte, l’amore e la rivivificazione si compiono sempre una distruzione e una ricostruzione.
Ogni vicenda ha in sé un significato ben più alto di quello apparente: non si riduce a puro amore mistico, né soltanto alla descrizione di tragiche visioni o peripli esotici: essa è la trasposizione stessa dell’ideale che Nerval ha inseguito in Oriente e che lo ha condotto, con i suoi personaggi, ad una simbolica “discesa agli Inferi”, per ottenere, con la purificazione, il trionfo finale.