Linguaggio e Genere: analisi linguistica del genere femminile
La tesi tratta la questione del genere, oggi ampiamente discussa da esperti e non, alcuni dei quali si scagliano contro la lingua considerandola causa della disparità tra uomo e donna. Tale pensiero prende vita dai movimenti femministi sviluppatisi negli Stati Uniti d’America a partire dagli anni Settanta, in cui si evidenziarono usi linguistici di stampo sessista. La stessa situazione si ebbe anche in Italia, in particolare con le proposte di Alma Sabatini (1922-1988), linguista e attivista italiana per i diritti civili, la quale contribuì a diffondere in Italia gli ideali provenienti dal movimento femminista nordamericano.
Negli ultimi anni, il pensiero in questione si è trasformato in un acceso dibattito incentrato sull’accusa al genere grammaticale come causa di discriminazione. A tal proposito, si propone l’introduzione del genere neutro nella lingua italiana, attraverso la sostituzione delle desinenze utilizzate per indicare il maschile e il femminile, con una nuova desinenza con accezione neutra per eliminare il binarismo di genere.
Numerosi movimenti, studiosi o anche solo appassionati, spesso, si sono scagliati contro la lingua italiana definendola sessista, soprattutto a causa dell’uso del maschile non marcato, tipico dell’italiano. Da qui le diverse osservazioni secondo cui, la condizione della donna nella società odierna e la questione del gender-gap, ovvero la disparità esistente tra uomo e donna ed in particolare la condizione di inferiorità della donna, derivino appunto dalla lingua. Talvolta però, si è giunti a queste conclusioni analizzando solo una o poche lingue, o addirittura ipotizzando teorie senza solide basi.
In realtà, come sostenuto da Luraghi, Olita (2006: 28), anche nelle lingue in cui la distinzione si fonda principalmente sulle categorie maschile e femminile, non vi è una correlazione sistematica tra sesso biologico e genere grammaticale. Inoltre, esistono paesi, in cui nonostante la lingua non distingua alcun genere grammaticale, la donna si trova comunque in una condizione di forte disparità rispetto all’uomo.
Questi sono alcuni dei motivi per cui non è possibile giungere a conclusioni affrettate, definendo sessista un sistema di lingua e ridurre ad esso le colpe del divario esistente tra uomo e donna.
Di fatto, nel primo capitolo ci soffermeremo sul genere grammaticale e sistemi di genere di lingue diverse, poiché senza tale considerazione, non è possibile valutare se l’uso del genere grammaticale possa causare pregiudizi sociali (Luraghi, Olita 2006: 13). Inoltre, ci soffermeremo sulla nascita del femminile nelle lingue indoeuropee, di fondamentale importanza per comprendere l’uso del maschile come genere non marcato nella lingua italiana.
Il secondo capitolo tratta dell’ipotesi Sapir-Whorf, sulla quale si fonda la teoria del dibattito linguistico in corso. Questa teoria, infatti, ipotizza che la lingua influenzi il pensiero dei parlanti: di conseguenza sarebbe necessario modificarla per non incorrere in pregiudizi e discriminazioni.
Nel terzo capitolo entriamo nel cuore della questione, in cui metteremo in luce la situazione della donna nella società, in relazione alle problematiche linguistiche analizzate a partire dalle teorie femministe. È vero, infatti, che attraverso l’uso della lingua trasmettiamo continuamente moltissime informazioni, anche sulla questione di genere. Ne è un esempio la difficoltà nella lingua italiana ad utilizzare il genere femminile per quanto riguarda le cariche lavorative più prestigiose. Sostantivi come ministra, avvocata, rettrice non sono grammaticalmente scorretti, ma il loro uso ancora oggi è molto limitato. Ci soffermeremo, dunque, sulle motivazioni di tali fenomeni, le varie soluzioni proposte per un ‘linguaggio inclusivo’ e le possibili scelte per migliorare il modo di parlare dei parlanti senza stravolgere o accusare un sistema di genere di una lingua.
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Informazioni tesi
Autore: | Jois Marzia Salemi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2021-22 |
Università: | Università degli Studi di Milano |
Facoltà: | Mediazione Linguistica e Culturale |
Corso: | Scienze della mediazione linguistica |
Relatore: | Massimo Vai |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 74 |
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FAQ
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