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Prima infanzia. L'educatore come ricercatore di qualità

In un secolo e mezzo di storia la missione degli operatori dei servizi per la prima infanzia è passata della sorveglianza e cura alla missione della crescita e dell’educazione. Nella società di oggi lo sviluppo dei servizi per la prima infanzia mira a soddisfare le esigenze di bambini e genitori, diversificando e personalizzando l’offerta formativa. Poiché per offrire un buon servizio di qualità si richiede soprattutto collaborazione e partecipazione da parte di tutti i soggetti coinvolti, è fondamentale un sistema di valutazione per evidenziare i punti da migliorare, con momenti di autovalutazione, documentazione, riflessione, riprogettazione. Nel primo capitolo percorriamo la storia della prima infanzia in Italia e il raggiungimento legislativo della figura professionale dell’educatore, regista del processo di miglioramento educativo. Nel secondo capitolo viene considerata la qualità come obiettivo, viene descritto come è strutturato il progetto educativo e pedagogico nella prima infanzia e chi sono gli attori sociali coinvolti. Nel terzo capitolo, esposto il concetto di qualità per il contesto specifico 0-3 anni, vengono esaminati diversi sistemi e strumenti per la valutazione della qualità e del miglioramento della stessa. In particolare, nell’ultimo decennio, sono state vagliate nuove prospettive di valutazione soprattutto nell’ambito degli asili nido.

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7 1.2 Servizio educativo a misura di bambino L’attenzione educativa alla prima infanzia ha rappresentato negli anni una graduale conquista della cultura dell’uomo che, già ai primordi della civiltà occidentale, era denominato paideia, richiamando nella sua stessa origine etimologica l’esperienza del pàis (fanciullo, figlio, soggetto in crescita, in evoluzione). 14 Lo sviluppo della finalità dei servizi per la prima infanzia è stato accompagnato e arricchito dallo sviluppo del concetto di Early Childhood Development (ECD), che risale alla fine degli anni ’80, ma si è imposto all’attenzione generale a partire dalla fine degli anni ’90. Il concetto si riferisce operativamente agli interventi “precoci” per lo sviluppo del bambino. Il concetto di base dell’ECD è che lo sviluppo neurologico e quindi psicologico del bambino non è automatico, ma avviene in risposta a stimoli sociali e interpersonali, che dipendono dalle relazioni e dalle opportunità offerte, in particolare nei primissimi anni di vita, dai genitori e dagli adulti di riferimento. Inoltre i servizi rivolti ai bambini (educativi, sanitari, sociali) possono svolgere un ruolo fondamentale nel supportare i genitori nei loro compiti, nel promuovere buone pratiche per lo sviluppo del bambino e nel prevenire disuguaglianze. 15 Vi sono paesi 13 M. T. Bellucci, Il nido. Educazione e cura della prima infanzia, Carocci Faber 2013 pp. 18-23 14 E. Scaglia, La scoperta della prima infanzia. Per una storia della pedagogia 0-3. Vol. 2 – Da Locke alla contemporaneità, Studium 2020, pp. 236-238 15 M. Marucci, A. Rosiello, Gli investimenti in early childhood education: il caso italiano 2019, pp. 3

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Parole chiave

progetto
educazione
scuola
pedagogia
asilo nido
competenza educativa e continuità pedagogica
strumenti sociali

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