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Golden Power: natura e disciplina procedimentale

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Il primo intervento in materia di Golden Power risale al 2012. Con il decreto-legge 21 del 15 marzo 2012, convertito con la Legge 56/2012, si esplicitano infatti “Norme in materia di poteri speciali sugli assetti societari nei settori della difesa e della sicurezza nazionale, nonché per le attività di rilevanza strategica nei settori dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni”. In altre parole, per poteri speciali (golden power) si intendono, tra gli altri, la facoltà del governo di dettare specifiche condizioni all’acquisto di partecipazioni, di porre il veto all’adozione di determinate delibere societarie e di opporsi all’acquisto di partecipazioni. L’obiettivo del provvedimento è di rendere compatibile con il diritto europeo la disciplina nazionale dei poteri speciali del Governo, che si ricollega all’istituto del “golden share” che in passato era già stata oggetto di censure sollevate dalla Commissione europea e di una pronuncia di condanna da parte della Corte di giustizia UE. Come ribadito dalla Commissione europea, l’esercizio di tali prerogative deve sempre avvenire in maniera imparziale, obiettiva, tramite criteri resi pubblici e deve al contempo essere giustificato da motivazioni di interesse generale.

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37 CAPITOLO TERZO FUNZIONAMENTO PROCEDIMENTALE DEL GOLDEN POWER 3.1 Analisi principali passaggi Esaminiamo ora l’aspetto procedurale della disciplina inerente i poteri speciali in Italia. Il decreto di riferimento è, come già ampiamente visto anche per tutti gli altri aspetti, il decreto-legge numero 21 del 2012. In questo paragrafo vedremo la disciplina originale, ossia senza modifiche e alterazioni; ci concentreremo sulle successive evoluzioni procedurali nel secondo paragrafo. All’interno del decreto 21/2012 non esiste un unico articolo che racchiude tutte le procedure di notifica e attivazione dei poteri per ogni casistica, ma ogni aspetto procedurale è correlato con l’articolo in cui viene descritta la singola fattispecie: all’articolo 1 si ha la procedura inerente i settori della difesa e sicurezza nazionale, mentre all’articolo 2 si ha la procedura inerente i settori dell’energia, dei trasporti e delle comunicazioni. 71 Per quanto riguarda il primo articolo i commi di riferimento sono il quarto e il quinto, con il quarto che si occupa della procedura di attivazione dei poteri speciali in tema di possibile veto all’adozione di una delibera o atto interno alla società, mentre il quinto descrive l’attivazione dei poteri in caso di acquisto di attività strategiche da parte di soggetti esteri. Con riferimento al contenuto del comma 4, l’obbligo di notifica ricade sull’impresa deliberante, che deve quindi fornire un’informativa il più possibile completa sulla delibera o atto. Entro quindici giorni dalla ricezione della notifica il Presidente del Consiglio dei ministri comunica l’eventuale veto. Termine di quindici giorni, comprendente sia la fase istruttoria che la valutazione dell’atto ed i provvedimenti opportuni, che è stato, fino alla successiva modifica, il più breve in Europa (ritenuto insufficiente per le istruttorie più complesse). 72 Nel caso in cui le informazioni ricevute siano solo parzialmente esaustive, la Presidenza può richiederne ulteriori all’impresa notificante; in questo caso viene sospeso il termine di quindici giorni, per una sola volta, fino al ricevimento delle informazioni 71 All’art. 1-b viene descritta la procedura per i servizi di comunicazione elettronica a banda larga con tecnologia 5G e le tecnologie cloud, che verranno esaminate interamente al secondo paragrafo. 72 G. Napolitano, “Foreign Direct Investment Screening”, cap. 13, il Mulino, 2019.

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governo
diritto pubblico
golden share
golden power
poteri pubblici in economia
diritto economico

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