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Capitalismo, cultura organizzativa e leadership. Proposta per migliorare il capitalismo dall’interno (prima che sia troppo tardi).

Il 13 settembre del 1970 Milton Friedman firma per il New York Times uno storico articolo intitolato: “La responsabilità sociale delle imprese è quella di aumentare i profitti”. Nel pensiero del futuro Premio Nobel per l’Economia (1976) esiste un unico fine per l’impresa privata capitalista che opera in libero mercato: generare profitti. Nessun fine di tipo sociale merita attenzione in un contesto imprenditoriale privato e capitalista. La responsabilità di ogni dirigente aziendale, in qualità di impiegato dei proprietari dell’impresa, è quella di “guadagnare quanto più denaro possibile rispettando le regole di base della società”.
A poco più di 50 anni dall'affermazione di Friedman dobbiamo constatare come l'eccessiva centralità del profitto abbia prodotto tutta una serie di esternalità negative che portano il 52% degli intervistati dell’Edelman Trust Barometer 2022 a condividere la seguente affermazione: “Il Capitalismo di oggi fa più male che bene al mondo”.
La tesi, pur rimanendo in modo deciso nel solco del Capitalismo, si pone l’obiettivo ambizioso di indicare una possibile via per migliorarlo e adeguarlo alle pressanti e legittime richieste esterne di oggi utilizzando le potenti leve interne della cultura organizzativa e della leadership.
Siamo quasi al capolinea, la vecchia cultura aziendale cannibale che mette il profitto sopra tutto deve lasciare il posto ad una nuova cultura basata sul benessere diffuso e sulla crescita sostenibile, su valori positivi in grado di sostenere una visione coinvolgente, sulla creazione di una tribù di clienti in movimento, su un nuovo modello di leadership che diventa guida e servizio e sul coinvolgimento attivo e la responsabilizzazione di dipendenti e collaboratori per consentire a tutti di liberare il proprio potenziale.
Abbiamo a disposizione tutte le leve materiali e psicologiche per trasformare finalmente il capitalismo nella sua versione migliore in modo che contribuisca a rendere il mondo un posto migliore, prima che sia troppo tardi. È ora di agire!
Capitolo 1) Promuovere il benessere diffuso e la sostenibilità a lungo termine.
L'esempio di Seventh GENERATION; il Manifesto di Davos 2020; l'Agenda 2030 dell'ONU per lo Sviluppo Sostenibile; il Decalogo del Global Compact delle Nazioni Unite; il Modello della Triple Bottom Line di John Elkington; COVID-19, YOLO Economy e Great Resignation.
Capitolo 2) Creare un’azienda a cui le persone desiderino appartenere.
La visione aziendale coinvolgente; Il Modello HPO SCORES di Ken Blanchard; il ruolo dei valori aziendali; il Modello GROW del Coaching di John Whitmore; il Cerchio d'Oro di Simon Sinek; la missione aziendale; i processi di follow-up e feedback; motivazione; cultura organizzativa; allineamento dei valori con il Metodo LEGO ® SERIOUS PLAY ®.
Capitolo 3) Ispirare una comunità di persone da servire.
Il valore della verità; la fiducia dei consumatori è stata tradita; il ruolo sociale del buon marketing (sulle tracce di Philip Kotler, Paolo Iabichino e Giuseppe Morici); il marketing come voce della visione aziendale coinvolgente; la verità resa affascinante (sulle tracce di Jay Conrad Levinson); dar vita ad una tribù di eroi con gli archetipi (sulle tracce di Carl Gustav Jung); demistificare il marketing con il Guerrilla Marketing; il fondamentale e delicato ruolo della tecnologia applicata al marketing.
Capitolo 4) Liberare il potenziale umano dell’azienda.
Leadership e followership nel mondo VUCA; la Leadership Situazionele II di Ken Blanchard; le competenze del leader situazionale; da follower a self leader; il Modello VIP di Cynthia Scott e Dennis Jaffe; motivazione e comportamento; la followership di Barbara Kellerman e i "cattivi" follower; la Teoria della Motivazione al successo di David McClelland; stimolare la flessibilità di pensiero e la duttilità operativa; il Modello "leading e serving" della Servant Leadership di Ken Blanchard; le Regole SERVI di Ken Blanchard e Mark Miller; le Meta Credenze di Eccellenza di Frank Pucelik e John McBee che aiutano i leader efficaci a "fare la cosa giusta".

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Introduzione Capitalismo: un sistema in declino? Il 13 settembre del 1970 Milton Friedman firma per il New York Times uno storico articolo intitolato: “La responsabilità sociale delle imprese è quella di aumentare i profitti” 1 . Nel pensiero del futuro Premio Nobel per l’Economia (1976) esiste un unico fine per l’impresa privata capitalista che opera in libero mercato: generare profitti. Nessun fine di tipo sociale merita attenzione in un contesto imprenditoriale privato e capitalista. La responsabilità di ogni dirigente aziendale, in qualità di impiegato dei proprietari dell’impresa, è quella di “guadagnare quanto più denaro possibile rispettando le regole di base della società”. Qualsiasi azione diversa dal perseguimento del profitto si realizza spendendo soldi di altri: ● dei proprietari dell’impresa, quando il costo delle azioni sociali genera una contrazione dei rendimenti; ● dei dipendenti, quando il costo delle azioni sociali grava sui salari; ● dei consumatori, quando il costo delle azioni sociali viene scaricato sui prezzi dei prodotti e servizi. 1 FRIEDMAN MILTON, The Social Responsibility Of Business Is to Increase Its Profits, 13/9/1970, The New York Times Link consultato il 9/10/2022: https://www.nytimes.com/1970/09/13/archives/a-friedman-doctrine-the-social-resp onsibility-of-business-is-to.html 3

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Parole chiave

capitalismo
mission
vision
leadership
motivazione
cultura organizzativa
followership
great resignation
yolo economy
lego serious play

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