Stalking e Vittimologia: crimine, vittime e Forze di Polizia nel delitto di atti persecutori
Sull'onda emozionale rispondere con un inasprimento eccessivo delle pene o con l'introduzione di nuove ipotesi di reato non è la soluzione del problema. Nel 2009 l'art. 7 del decreto legge n. 11/2009 ha introdotto l'art. 612 bis c.p. e nel 2019 – con la legge n. 69/2019 – è stato approvato il disegno di legge relativo al decreto legislativo sul cd. "Codice Rosso" come giusta risposta alla legittima aspettativa di giustizia. Manca la certezza della pena e pertanto sarebbe più opportuno intervenire sui minimi edittali e sul diritto penitenziario affinché la condanna sia equa e soprattutto espiata totalmente all'interno di un carcere. Si analizza la fenomenologia dello stalking in un'ottica giuridica, criminologica e vittimologica, per concludere con l'esame procedurale dell'ammonimento e delle recenti modifiche. Lo stalking viene inteso come una serie di azioni ripetute e reiterate nel tempo di molestie, minacce, aggressioni fisiche e psicologiche a danno di una persona con lo scopo di minare la volontà della vittima e debilitandone il morale attraverso uno stillicidio pressoché incessante di vessazioni e condotte che assumono un connotato di antigiuridicità. La vittimogenesi della fenomenologia degli atti persecutori e delle violenze fisiche/sessuali deve essere ricercata in quei comportamenti che manifestano insofferenza verso l'atteggiamento dell'altro e insistenza dell'offender che vuole imporre ad ogni costo le proprie volontà. Dal punto di vista giuridico è stato esaminato l'aspetto normativo della fenomenologia dello stalking e il percorso che ha portato all'introduzione della nuova fattispecie di reato nell'ordinamento penale (art. 612 bis c.p.) fino all'approvazione del cd. "Codice Rosso". Con l'analisi criminologica si sono esaminate la definizione di stalker e le personalità dell'offender, individuandone le classificazioni e rilevando che solo in una ridotta percentuale di casi, lo stalker, è affetto da una patologia psichiatrica o che ne possa obnubilare l'imputabilità con un temporaneo ottundimento delle facoltà sensoriali o intellettive. Si fà un cenno al cyberstalking, ossia lo stalking esplicitato mediante l'uso delle piattaforme digitali. Nella seconda parte, la ricerca ha voluto far emergere la genesi della identificabile come una branca della criminologia, per poi soffermarsi sulla definizione di vittima, il suo ruolo nell'esecuzione penale e la correlazione vittima/carnefice, non tralasciando il controverso concetto di victim precipitation. È richiamata la normativa nazionale e la recente direttiva europea che istituisce norme minime in materia di diritti e assistenza alle vittime di reato, nonché alle tipologie di vittimizzazione e di vittime. L'opera si conclude con l'esame delle recenti modifiche introdotte con il Codice Rosso e le procedure che le norme consentono di applicare un'istanza di ammonimento nei confronti di un molestatore. La tesi è di tipo compilativa ed è un lavoro di ricerca accurato basato anche sulla consultazione di una vasta bibliografia, per approfondire gli aspetti dell'evoluzione della norma penale, della genesi dell'azione criminale, della personalità dello stalker, della relazione vittima/offender e il rischio di precipitazione in ambito vittimologico al quale sono esposti gli operatori delle agenzie del controllo formale. Si conclude con l'esame delle procedure applicate dalla polizia giudiziaria in un caso simulato di ammonimento. Si sono voluti approfondire alcuni degli aspetti dello stalking e della vittimologia con un dettagliato lavoro di ricerca suddiviso in tre macro aree (giuridico-criminologica, vittimologica, polizia giudiziaria) rispettivamente incentrate sull'evoluzione della normativa del reato di atti persecutori e sulla fenomenologia dello stalking, sulla vittimologia e la figura della vittima e infine sull'analisi delle procedure. La tesi prende in esame in un'ottica individuale ed autonoma, oltre che criminologica, il grave problema degli atti persecutori e della posizione della vittima nel percorso vittimizzante e all'interno dell'esecuzione penale. L'autore non ritiene di poter fornire la soluzione definitiva al problema ma vorrebbe offrire, degli spunti di riflessione e di discussione su tematiche di assoluta attualità che sempre con maggiore frequenza vengono portate alle ribalte della cronaca. Rifiuto di percepirsi vittima di un reato; sfiducia nelle agenzie del controllo formale percezione della mancata certezza della pena o di una condanna non adeguata al reato commesso, esperienze negative vissute in precedenza e diffidenza all'approccio con il sistema giudiziario, paura di essere vittima di ricatti, vergogna, timore della mancanza di un adeguato supporto durante l'uscita dal percorso di vittimizzazione, rischio di una vittimizzazione secondaria.
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Informazioni tesi
Autore: | Andrea Pierleoni |
Tipo: | Tesi di Master |
Master in | CORSO DI SPECIALIZZAZIONE I^ LIV. in ATTI PERSECUTORI: LA FENOMENOLOGIA DELLO STALKING |
Anno: | 2019 |
Docente/Relatore: | Marino D'AMORE |
Istituito da: | Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 122 |
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