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Infanzie, scioperi e ''diritto al futuro'': riflessioni a partire dai Fridays For Future, per un'educazione ecologica

In questa tesi si tenterà di approfondire il fenomeno degli scioperi studenteschi per il clima e, più in generale, dell’esperienza delle e dei giovani attivisti di Fridays For Future (FFF), da un punto di vista pedagogico. La diffusione di questo fenomeno ha portato all’insorgere di un acceso dibattito sulla legittimità (o meno) dello sciopero da scuola da parte di fanciulle e fanciulli e sul loro coinvolgimento in tematiche così complesse come la crisi ambientale ed ecologica; una crisi che, inoltre, colpisce più gravemente l’infanzia, impedendo l’esercizio dei diritti stabiliti nella Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Attraverso i “climate strike”, le giovani e i giovani attivisti non chiedono “solamente” nuove politiche ambientali, ma anche di essere finalmente ascoltate e ascoltati, di poter partecipare attivamente ai processi decisionali. In questo lavoro, quindi, si tenterà di cogliere ed esplorare alcune dinamiche dell’esperienza delle e dei giovani attivisti che possano essere spunto di riflessione per la pedagogia: le rappresentazioni dell’infanzia, i suoi diritti, il potere politico delle e dei più giovani, il ruolo della scuola, il rapporto tra infanzia e adulti. In questa analisi, ricordandosi sempre dell’indispensabile legame tra prassi e teoria tipico del pensiero pedagogico, si farà ricorso all’aiuto dei paradigmi della pedagogia problematicista e di quella ecologica, utilizzando la loro prospettiva come chiave per interpretare e approfondire l’impegno delle e dei giovani attivisti. Ricercando e sostenendo nuovi modi di pensiero, relazione e educazione in senso ecologico, è possibile accompagnare fanciulle, fanciulli e adulti verso un duplice cambiamento, sia nella relazione tra le generazioni, sia nel rapporto con la Terra, per promuovere una nuova alleanza.

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5 Introduzione "And these children that you spit on; As they try to change their worlds; Are immune to your consultations. They're quite aware of what they're goin' through." (David Bowie, Changes) Nel dicembre 2018 diventa virale il video di una ragazza svedese di quindici anni chiamata Greta Thunberg, la quale – con il suo abbigliamento semplice e le sue ormai iconiche trecce – tiene un discorso davanti ad alcune e alcuni dei personaggi politici più influenti di tutto il mondo, in occasione della COP24, ovvero la Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite. Tutto il mondo rimane sorpreso – alcuni positivamente, altri negativamente – ascoltando le parole di questa ragazza, la quale con fermezza e coraggio si rivolge a tutti gli adulti presenti accusandoli di comportarsi come bambini irresponsabili, di aver rubato il futuro alle generazioni più giovani, di averle tradite. Tre mesi dopo il celebre discorso alla COP24, nel marzo 2019, più di un milione di persone ha invaso le strade di tutto il mondo per scioperare per il clima. L’elemento di maggiore sorpresa per il mondo adulto è rappresentato dalla giovane età dei e delle manifestanti, in gran parte bambine e bambini, ragazze e ragazzi, e giovani adulti. Quelle manifestazioni segnano la nascita del movimento Fridays For Future (FFF), composto e condotto proprio dalle generazioni più giovani, che si diffonderà a livello globale, acquisendo sempre maggior rilevanza in ogni campo, dalla nuova consapevolezza che modella le scelte del quotidiano, fino alle decisioni della sfera istituzionale. Ad oggi, dopo tre anni dal primo sciopero, si può affermare che Greta Thunberg e i climate strike siano conosciuti in tutto il mondo, dai più “grandi” ai più “piccini”. La diffusione di questo fenomeno, inoltre, ha portato all’insorgere di un acceso dibattito sulla legittimità (o meno) dello sciopero da scuola da parte di fanciulle e fanciulli e sul loro coinvolgimento in tematiche così complesse come la crisi ambientale ed ecologica. Il dibattito pubblico, eccezionale nella sua portata, che si è originato dall’affermarsi di questo movimento ha coinvolto di fatto tutti gli ambienti e mezzi di informazione, dalle

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Parole chiave

ecologia
bateson
diritti dell'infanzia
pedagogia dell'infanzia
problematicismo pedagogico
fridays for future
diritto alla partecipazione
educazione
scioperi per l'ambiente
adultizzazione
climate strike

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