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Il triennio rivoluzionario 1796-1799: il caso di Foligno e del suo territorio

La tesi di laurea triennale pone uno specifico focus sulla città di Foligno (PG) durante la il triennio rivoluzionario 1796-1799. In questo modo si vuole analizzare uno specifico contesto territoriale, con una città dalla posizione centrale nell'Umbria e negli spostamenti verso la Capitale dello Stato della Chiesa. Una particolare attenzione è riposta agli aspetti istituzionali della Prima Repubblica romana e i suoi riflessi sulla periferia dello Stato, comprensivi delle diatribe tra i territori (Foligno e Spoleto) per l'ascesa a capoluogo di Dipartimento. Per avere uno sguardo completo sulla questione culturale, inoltre, viene studiato il ruolo dei cosiddetti preti refrattari o emigranti francesi nella diffusione delle idee ostili alla Rivoluzione francese e la concretizzazione di questo ambiente culturale nella stampa controrivoluzionaria

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3 INTRODUZIONE ‹‹Il movimento democratico giacobino in Italia, pur dopo i processi recenti, è un mondo in gran parte ancora da esplorare in tutte le sue infinite ramificazioni, nelle sue varie componenti politiche, sociali, storiche e culturali›› 1 . In un’area particolare come quella dello Stato della Chiesa, queste ramificazioni rappresentano le molteplici differenze regionali, fulcro delle mai superate problematicità centro- periferia. Solo tenendo conto di tutte le differenze, molto spesso caratterizzanti e fondatrici di rivalità locali e campanilismi (di cui, tra l’altro nel suo complesso, la storia della penisola italiana è piena), il movimento repubblicano italiano può essere studiato. La spinta di tale movimento costituisce solo una delle cause che, nello specifico, portarono alla dissoluzione di uno stato unitario quale lo Stato della Chiesa nel 1798 (seppur già in difficoltà a causa della scarsa efficacia delle Istituzioni intermedie nel rapporto centro-periferica e della larga autonomia alle varie regioni 2 , dell’arretratezza economico-culturale e delle frequenti carestie e crisi monetarie) e al primo governo laico di Roma in età moderna 3 . La nuova forma statuale, che successe all’antecedente Stato pontificio nel Febbraio del 1798, sulla falsariga delle nuove strutture politiche formate ex-novo 4 durante la ‹‹Campagna d’Italia›› del 1796-1799 guidata dal generale Napoleone Bonaparte, assunse il nome di 1 C. Zaghi, Postfazione, in L. Rossi, Mazzini e la Rivoluzione napoletana del 1799. Ricerche sull’Italia giacobina, Manduria-Bari-Roma, Lacaita, 1995, p.183; citato anche in A.M Rao, M. Cattaneo, L’Italia e la Rivoluzione francese 1789-1799, Firenze, Olschki Editore, 2003, p. 143. Lo stesso termine ‹‹giacobino›› e la conseguente accusa delle autorità religiose di ‹‹giacobinismo›› riflettono un’abiguità di termini (giacobino/patriota) evidenziato molto bene da L. Guerci, ‹‹Uno spettacolo mai più veduto nel mondo››, Torino, UTET, 2008; 2 E. Iachello, P. Militello, Territorio, in Atlante storico dell’Italia rivoluzionaria e napoleonica, a cura di M.P. Donato, D. Armando, M. Cattaneo e J.F. Chauvard, Roma, Ècole française de Rome, 2015, pp. 13-52, p.26. 3 Ibidem. Fino all’armistizio di Bologna del 23/06/1796 lo Stato della Chiesa era composto dalle seguenti province: Lazio, Campagna e Marittima, Patrimonio di San Pietro, Sabina, Umbria, Perugino, Marca di Ancona, Ducato di Urbino, Legazioni di Bologna, Romagna e Ferrara (cedute), Ducati di Benevento e Pontecorvo. 4 Le cosiddette ‹‹repubbliche sorelle›› che in Italia furono la Repubblica Cisalpina, Repubblica Cispadana, Repubblica Ligure, Repubblica Romana e Repubblica Romana (quest’ultime due successive al trattato di Campoformio del 12/10/1797).

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Informazioni tesi

  Autore: Riccardo Pierotti
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2018-19
  Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Storia
  Relatore: Massimo Cattaneo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 93

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