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C'era una volta ...il maestro: riflessioni a margine di una ricerca

La ricerca prende in esame la condizione lavorativa degli insegnanti maschi che si trovano inseriti nel processo di femminilizzazione della scuola. Perché i maschi non scelgono di insegnare alla scuola dell'infanzia o a quella primaria? Perché ci sono quasi solo donne nei livelli più “bassi” dell'istruzione? Cosa spinge gli studenti maschi a scegliere altre facoltà al posto di Scienze della Formazione? Cosa è cambiato rispetto al passato nella scuola, che ha portato ad una femminilizzazione così accentuata di questo mestiere? La situazione è uguale anche nel resto dell'Europa e del mondo? Quali possono essere le conseguenze di tale situazione? Come si può risolvere la questione? Questa tendenza si può intervenire in qualche modo?
Il presente lavoro di tesi, prende in esame i pensieri e gli atteggiamenti che gli insegnanti uomini nutrono a proposito del futuro e della loro professione di insegnante della scuola dell'infanzia e della scuola primaria e in relazione a ciò anche il ruolo di alcune variabili chiave come l'adattabilità professionale, la resilienza, la prospettiva temporale, la speranza, l'ottimismo, il coraggio e la soddisfazione di vita.

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5 Introduzione Il maestro esiste ancora? “Che cos’è un maestro? Ebbene voglio dirtelo io: non è un tipo che insegna qualcosa, bensì colui che ispira l’allievo a dare il meglio di sé per scoprire ciò che egli stesso ha appreso da tempo”. P. Coelho Potrebbe sembrare strano intitolare un paragrafo con il termine al maschile “maestro” poiché nel linguaggio comune, quando ci si riferisce alla professione di insegnante di scuola dell’infanzia (già materna) o di scuola primaria (ex elementare), si tende molto spesso ad usare il vocabolo al femminile: “La maestra di mio figlio” oppure, “Le maestre mi hanno detto” o ancora, “Ringraziamo le maestre per il loro lavoro” e così via. Nel tempo presente quando ci si riferisce al lavoro dell’insegnante (maestro/a) risulta più consono declinare i termini al femminile e non potrebbe essere altrimenti, poiché sia nella scuola dell’infanzia che nella scuola primaria italiana (ed europea), la gran parte dei docenti è di sesso femminile. La femminilizzazione del corpo docente, iniziata qualche anno orsono ed in continua crescita, è un dato di fatto, un evento di cui prendere atto. Risulta essere così lampante da arrivare ad essere “invisibile” come egregiamente esprime Mapelli (2012): “Questa assenza maschile nella formazione universitaria che prelude a professioni educative e di cura l’ho spesso definita un’evidenza invisibile 1 , per sottolineare come la sua permanenza abbia sempre rischiato di opacizzarla, renderla invisibile appunto come un fenomeno così naturale, così sotto gli occhi di tutti da non riuscire più a essere visto.” (p.11) 1 Il grassetto è mio.

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Parole chiave

paternità
resilienza
men's studies
alberto manzi
maschilità
maestro maschio
adattabilità professionale
femminilizzazione scuola
docenti infanzia e primaria
insegnanti maschi

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