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La storia delle donne e di genere nella rivista «Quaderni storici» (1979 – 2014)

Questa ricerca prende le mosse dal tentativo di indagare la presenza delle donne nella storia e i motivi che hanno portato sia alla loro marginalità nel racconto storico che al mito negativo del "silenzio" delle donne nel passato.
La storia delle donne e di genere nasce e si definisce come disciplina accademicamente riconosciuta in stretto rapporto con il movimento femminista nato alla fine degli anni Settanta del Novecento; in rapporto ad esso e alla sua critica radicale all’impostazione dominante del sapere, la storia delle donne inizia a diventare un filone di studi nel quale sono impegnate un numero sempre crescente di ricercatrici e a configurarsi gradualmente come una vera e propria disciplina.
Al centro di questi studi ci sono la critica alla pretesa neutralità e universalità della storiografia dominante e la denuncia della sua impostazione androcentrica, la messa in discussione di concetti, metodi e paradigmi interpretativi. Si pongono al centro dell’attività di ricerca soggetti, le donne, che fino ad allora erano stati cancellati o tenuti ai margini del racconto storico e trattati senza attenzione alle specificità e alle differenze; si elaborano nuove categorie analitiche, come il gender, che pongono all’ordine del giorno il problema di una riscrittura della storia generale.
Con l’obiettivo di dare maggiore visibilità e ampia diffusione alle tematiche femministe, negli anni Settanta vennero fondati alcuni periodici di storia delle donne, quali «DWF», attenta al dibattito femminista internazionale, «Memoria. Rivista di storia delle donne» e «Genesis», che segnarono una svolta fondamentale sia dal punto di vista del metodo che del contenuto, favorendo il coordinamento e la promozione di nuove ricerche per dare visibilità e legittimità al lavoro delle storiche e favorirne la diffusione e il consolidamento non solo a livello nazionale.
È dalla rivista «Quaderni storici» che ha avuto inizio il mio percorso all'interno della storia delle donne.

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38 CAPITOLO II 2.1 La rete di «Quaderni storici» «Quaderni storici» è stato uno degli spazi di discussione all’interno dei quali si è creata una forte sinergia tra le proposte e gli interessi, eterogenei, per nuovi temi di ricerca o per nuove domande a vecchi temi da parte delle storiche delle donne. La rivista nasceva ad Ancona nel 1966, portava all’inizio la dizione «Quaderni storici delle Marche». Sul frontespizio comparivano tre nomi di redattori: Anselmi, Paci, Caracciolo ed è lecito sostenere che forse la rivista sia stata più avvantaggiata che ostacolata dal fatto di nascere in provincia sfruttando questa marginalità geografica per sviluppare percorsi storiografici d’avanguardia e alternativi. Grazie a tale collocazione i promotori diventavano più facilmente crocevia di scambi ed esperienze ed erano sentiti come un territorio libero per opinioni originali o problematiche innovative. Tuttavia, ha raccontato Anselmi: […] ad Alberto Caracciolo, vero punto di forza dei «QSM», l’area marchigiana, per quanto interessante e importante, come risulta anche dai suoi studi sullo Stato Pontificio, andava stretta. E così si fecero cadere le due ultime parole del titolo e la rivista si trasformò in «Quaderni storici» tout-court. Un salto di qualità notevole connesso anche alla «entrata in ditta» di Pasquale Villani, Giorgio Porisini, Edoardo Grendi, Mario Rosa, Arnaldo Salvestrini, Angelo Ventura, Ercole Sori 58 Significativo il livello di continuità formale che si confermava comunque lungo gli anni: per esempio la scadenza rispettata era sempre quadrimestrale pur passando 58 Mutamenti nella proprietà e nella direzione, in «Quaderni storici», 55, 1984, p.307. La citazione appartiene alla lettera che Sergio Anselmi scrisse alla direzione per spiegare le ragioni che lo avevano portato a lasciare la rivista.

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Parole chiave

femminismo
storia delle donne
genere
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