Verso la sesta estinzione di massa: ipotesi o realtà?
Il tema delle estinzioni di massa è molto complesso, poiché nonostante la tecnologia sia molto all’avanguardia, non sempre si è in grado di spiegare eventi avvenuti milioni di anni fa. Nonostante i ritrovamenti fossili o studi con metodi in grado di datare un determinato periodo, il tempo trascorso potrebbe aver cancellato indizi fondamentali su ciò che è stato, quindi più che una certezza, spesso vengono date ipotesi su ciò che è accaduto prima e potrebbe avvenire successivamente.
Fatta questa premessa occorre specificare che il presente lavoro, ha come oggetto lo studio delle cinque estinzioni di massa (Big Five) avvenute nella storia fino ad affrontare il tema più delicato che è quello di una possibile “Sesta Estinzione”.
Viene descritto il concetto di Biodiversità e la sua importanza per tutti gli esseri viventi al fine di salvaguardare il mantenimento degli equilibri naturali. Lo studio ha riguardato gli ecosistemi naturali e anche quelli artificiali e su come questi ultimi sono stati modificati dall’uomo (overfishing, deforestazione, effetto serra, acidificazione degli oceani, cambiamenti climatici, ecc.). Sono stati studiati alcune specie di anfibi, ottimi biondicatori e organismi “sentinella” dello stato di salute di un determinato ecosistema: in particolare, la Rana italica e l’Ululone appenninico in alcune zone del Lazio. I risultati ottenuti hanno messo in evidenza come negli ultimi anni queste due specie sono state fortemente minacciate da funghi-parassiti (Mesomicetozoi e Chitridiomiceti) che si sono sviluppati a causa di una risposta immunitaria insufficiente, probabilmente causata dai recenti cambiamenti climatici. Oggi infatti, tra le specie a più ad alto rischio di estinzione, ci sono proprio gli anfibi, inseriti anche nella lista rossa (Red List) dell’IUNC e i dati attuali dimostrano un continuo decremento delle popolazioni, già minacciate. Analizzando questi dati possiamo affermare che ci sono tutte le basi per parlare di una Sesta Estinzione di massa, dove quello che ci deve preoccupare è la rapidità con la quale sta avvenendo e che, a differenza delle cinque precedenti,scatenate da catastrofi naturali, stavolta la causa possiamo sicuramente attribuirla allo sviluppo (in)sostenibile dell’Homo (in)sapiens.
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Informazioni tesi
Autore: | Monica Sarti |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2017-18 |
Università: | Università degli Studi della Tuscia |
Facoltà: | Scienze Biologiche |
Corso: | Scienze biologiche |
Relatore: | Giuseppe Nascetti |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 71 |
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