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Le intercettazioni (passato, presente e futuro tecnologico)

«La storia delle intercettazioni è un movimento a pendolo; ciclicamente, una di queste esigenze prevarica l'altra».
Il presente studio si pone come obiettivo quello di ripercorrere l'evoluzione dell'istituto in esame in una prospettiva, solo inizialmente storica, finalizzata a porre in rilievo una accurata analisi degli strumenti e dei mezzi utilizzati durante la fase delle indagini preliminari per lo svolgimento delle operazioni di captazione occulta. Si giungerà, dunque, alla trattazione delle forme tecnologicamente più avanzate di investigazione, tra le quali le intercettazioni telematiche o informatiche, il g.p.s., le attività di intelligence, le indagini online.
Nel primo capitolo, è sembrato opportuno introdurre l'evoluzione storica della disciplina delle intercettazioni di comunicazioni o conversazioni. In tal modo, è stato possibile mettere in luce i differenti approcci alla materia che nel tempo si sono succeduti, ripercorrendo talvolta anche problematiche che risultano del tutto superate nell'ordinamento giuridico italiano di oggi.
Nel secondo capitolo, lo studio si concentra sugli aspetti costituzionalmente rilevanti della materia. In particolare, ampio spazio è stato dedicato alle ingerenze delle operazioni di intercettazioni nella vita dell'essere umano, e alle tutele offerte all'individuo dalla Costituzione italiana e da fonti di diritto sovranazionale. Il rispetto dei diritti fondamentali della persona deve costituire la chiave di lettura per l'istituto delle intercettazioni, e da questo principio dovrebbe costruirsi una idonea e più accurata regolamentazione della materia.
Nel terzo capitolo, l'esame dell'istituto delle intercettazioni si inoltra negli ambiti più tecnici e giuridici della materia; a tal proposito, vengono presi in considerazione i caratteri generali della disciplina, in particolare i tre requisiti di una attività d'intercettazione (mezzi tecnici di captazione, segretezza della comunicazione, terzietà o clandestinità), nonché taluni aspetti particolari che consentono di concludere l'esposizione del capitolo con la trattazione di argomenti per certi versi affini, ma non del tutto coincidenti con l'istituto; tematiche che hanno suscitato non poche diatribe ermeneutiche in giurisprudenza e dottrina.
Il quarto capitolo, seguendo l'impostazione delineata dal codice di procedura penale, affronta gli aspetti più prettamente procedimentali, dai limiti di ammissibilità, all'esecuzione delle operazioni, fino all'utilizzazione della documentazione inerente le operazioni d'intercettazioni svolte. Inoltre, si è voluto compiere un accurato approfondimento alla disciplina delle intercettazioni in relazione alle alte cariche dello Stato, affrontando un noto caso che ha avuto grande rilievo mediatico, vale a dire il procedimento che ha coinvolto l'allora Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Nel quinto capitolo, lo studio si sofferma sulla rilevante modifica apportata dalla l. 23 dicembre 1993 n. 547 e sugli aspetti più significativi che l'introduzione dell'art. 266-bis c.p.p. ha determinato sull'argomento in esame.
Inoltre, anche grazie al riferimento alla Convenzione di Budapest sul cybercrime, vengono prese in considerazione gran parte delle attività di digital evidence, tra le quali solo alcune presentano elementi di contatto con la disciplina delle intercettazioni telematiche o informatiche. Il quinto capitolo, all'interno dell'intero elaborato, rappresenta il primo approccio all'evoluzione tecnologica che nell'ultimo ventennio ha rivoluzionato le attività di indagine (e non solo).
Nel sesto capitolo, protagonista indiscusso della trattazione è il c.d. pedinamento elettronico, vale a dire il sistema di monitoraggio satellitare (g.p.s.: global positioning system). Il tema affrontato, ancora oggi, rappresenta una delle tematiche maggiormente discusse in ambiti dottrinali e giurisprudenziali: la principale problematica inerente il tracking satellitare
concerne l'inquadramento giuridico dell'istituto e la disciplina ad esso concretamente applicabile, tra le quali potrebbe rientrare anche la disciplina delle intercettazioni. Analizzandone gli aspetti più controversi, si è cercato di dare una risposta alle numerose questioni ermeneutiche.
Nel settimo capitolo, ultimo del presente studio, si affrontano le più innovative e sofisticate attività di intelligence, avendo particolare riguardo all'acquisizione di informazioni e dati derivanti da pagine web e da social networks. Inoltre, preso atto dell'assenza di una apposita disciplina italiana e delle scarne pronunce giurisprudenziali, l'attenzione è stata rivolta anche all'ordinamento giuridico di altri Stati, in particolare l'ordinamento tedesco e l'ordinamento americano.

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I INTRODUZIONE Il tema delle intercettazioni telefoniche, telematiche ed ambientali, e della loro pubblicazione, è indubbiamente di grande attualità, attira da tempo l’attenzione pubblica ed è oggetto di frequenti dibattiti in dottrina e giurisprudenza. Intorno alla tematica delle intercettazioni ruotano principi di portata costituzionale, quali l’esigenza processuale di acquisizione delle prove e, d’altro canto, il rispetto dei principi fondamentali dell’essere umano. In particolare, nel settore delle intercettazioni, le esigenze processuali ed il diritto di informazione sulle vicende giudiziarie si confrontano con la tutela della privacy, dell’identità personale e della dignità delle persone coinvolte, direttamente o indirettamente, dalle indagini processuali. E dunque, le intercettazioni di comunicazioni o conversazioni rappresentano uno dei più rilevanti argomenti della dialettica tra autorità e libertà. Da un lato, la libertà e la segretezza delle comunicazioni, che la nostra Carta costituzionale sancisce come inviolabili ai sensi dell’art. 15 Cost.; da altro lato, l’esigenza di reprimere in modo adeguato i fatti di reato e le attività criminali. Efficacemente, in una sola espressione, «la storia delle intercettazioni è un movimento a pendolo; ciclicamente, una di queste esigenze prevarica l’altra» ( 1 ). Il presente studio si pone come obiettivo quello di ripercorrere l’evoluzione dell’istituto in esame in una prospettiva, solo inizialmente storica, finalizzata a porre in rilievo una accurata analisi degli strumenti e dei mezzi utilizzati durante la fase delle indagini preliminari per lo svolgimento delle operazioni di captazione occulta. Si giungerà, dunque, alla trattazione delle forme tecnologicamente più avanzate di investigazione, tra le quali le intercettazioni telematiche o informatiche, il g.p.s., le attività di intelligence, le indagini online. Il filo conduttore che lega ogni singolo capitolo del lavoro di studio è la finalità di prendere in considerazione i molteplici aspetti inerenti il tema delle intercettazioni, attraverso una puntuale analisi di elaborazioni dottrinali e di pronunce giurisprudenziali, parimenti cercando di mantenere per tutto il corso dell’elaborato un ( 1 ) A. CAMON, Le intercettazioni nel processo penale, Milano, 1996, p. 2.

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