Dalla Produzione di Massa alla Produzione Flessibile
1914, l’ Europa si avvia al suo primo conflitto mondiale e, oltre oceano, gli Stati Uniti d’America, a più di settemila chilometri dalla guerra e con una crescente produzione industriale, diventeranno presto la più grande potenza economica mondiale.
Tra Otto e Novecento, alla vigilia della prima guerra mondiale l’80% delle auto in circolazione erano prodotte negli Stati Uniti1, che ormai erano i leader del mercato dell’automobile. Nei primi anni '80 dell’Ottocento, prima a Londra e subito dopo a New York, si costruirono le prime centrali elettriche e negli anni '90 il motore a scoppio, progettato e sperimentato quarant’anni prima da due fisici toscani, fu prontamente applicato all'automobile e, all’inizio del ‘900, all'aeroplano. L’ammontare dei capitali investiti crebbe proporzionalmente allo straordinario sviluppo dell'innovazione tecnologica; si svilupparono industrie, all’epoca rivoluzionarie, fondate su fonti di energia e materiali nuovi: quella elettrica e quella chimica. Rapidissima fu anche la crescita dell’industria bellica, sostenuta dalle commesse statali.
Lo sviluppo industriale, quindi, non è solo dovuto al conflitto europeo, ma, in linea più generale, all'innovazione tecnologica e, in modo particolare, alle innovazioni dei processi produttivi che ebbero un ruolo determinante in tal senso. Si parla di innovazioni che si diversificarono da quelle dei periodi precedenti, proprio per lo stretto rapporto che si stabilì tra innovazione, economia e scienza: le innovazioni che contraddistinsero la Prima Rivoluzione Industriale, provenienti dalla conoscenza pratica di inventori inesperti, dettata per lo più dalla loro esperienza, fu sostituita da una applicazione della ricerca scientifica alla produzione. La ricerca fu quindi sempre più stimolata e orientata dall’industria all’innovazione dei processi produttivi.
Ammodernamento, scienza e tecnologia furono dunque alla base della ristrutturazione delle imprese realizzatasi in questi decenni per fronteggiare il calo dei profitti causato dalla Grande depressione di fine Ottocento. Un aspetto essenziale di tale processo fu un impiego sempre più efficiente e razionale delle macchine, per ottenere il quale ingegneri e tecnici vennero assumendo un ruolo sempre più preponderante all'interno delle fabbriche.
Il passo successivo alla innovazione di tipo meramente tecnologico fu una innovazione dei processi produttivi, una riorganizzazione tendente ad abbassare i costi del lavoro e accrescerne la produttività; si originò una nuova forma di gestione delle risorse che viene applicata per la prima volta nel 1914 in una azienda automobilistica nel Michigan, la Ford Motor Company.
Le idee di Ford hanno rivoluzionato il mondo dell’auto, con l’invenzione della prima utilitaria, la Ford Model T, e quello dell’industria, con l’innovazione della organizzazione della produzione orientata, per la prima volta, a un mercato di massa.
Questa tesi di propone di ripercorrere e descrivere le fasi della nascita e decadimento di questo nuovo approccio alla organizzazione d’impresa, individuandone le innovazioni e le modifiche rispetto ai metodi utilizzati nelle industrie prima della sua nascita e le strategie e modelli organizzativi che la seguirono, in particolare quello della Toyota Motor Corporation.
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Informazioni tesi
Autore: | Lorenzo Guiso |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2015-16 |
Università: | Università degli Studi di Cagliari |
Facoltà: | Scienze Economiche e Aziendali |
Corso: | Economia aziendale |
Relatore: | Cecilia Ferrai |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 33 |
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