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Hitler e la manipolazione delle masse: fotografia e rappresentazione nel culto della personalità

Conoscere la storia e i movimenti culturali affermatisi in Germania durante i due secoli precedenti, è necessario per comprendere quali furono le radici grazie alle quali si affermò il Terzo Reich. Nel corso dell'Ottocento, vi furono diversi eventi storici di notevole importanza, quali le guerre napoleoniche e il processo di unificazione dell'Impero tedesco, che portarono allo sviluppo di un'ideologia nazional-patriottica.
Venne a concretizzarsi ciò che teorizzò Max Weber come potere carismatico e così sintetizzato da Ian Kershaw: esso poggia sulla dedizione «al carattere sacro o alla forza eroica» del leader, sulle qualità straordinarie che gli vengono attribuite, quali «forze e proprietà […] eccezionali». I «seguaci» vengono conquistati dal leader e il loro «riconoscimento è una dedizione di fede del tutto personale», ed è nutrito da grandi azioni, clamorosi successi e risultati eccezionali, che forniscono la «prova della qualità del leader».
Occorre quindi non limitarsi soltanto ad una conoscenza approfondita di Hitler come persona, ma focalizzare l'attenzione sulla sua immagine come Führer. La figura messianica del Führer sarebbe stata l'elemento centrale e indispensabile della sua propaganda […] plasmato con la stessa sistematicità dell'intero apparato del potere.
Durante il regime del Terzo Reich, ci fu una vera e propria proliferazione di immagini ritraenti il Führer, sia in vesti ufficiali durante i raduni del partito, eventi sociali e politici, sia all'interno della propria sfera privata. La propaganda nazista riconduceva ogni successo alla figura di Hitler, il quale veniva rappresentato quasi sempre in tenuta militare, ostentando grande sicurezza e fierezza. Ma dietro questa maschera superficiale, si nascondeva l'essenza di un uomo che necessitava un continuo elogio da parte del popolo per costruire e alimentare la propria personalità. Il culto della sua personalità era stato creato e coltivato dagli alti gerarchi nazisti al fine di generare una fede cieca nel “salvatore” della Germania ed elevarlo al rango di “semidio”.
"Noi vediamo in lui il simbolo dell'indistruttibile forza vitale della nazione tedesca, che in Adolf Hitler è diventata forma viva".
Così, il culto del Führer acquisiva una forma eroica e mistica.
La fotografia è stata senza dubbio uno degli strumenti maggiormente utilizzati dalla propaganda, ma quest'uso intensivo ha permesso, grazie al ritrovamento degli scatti considerati non idonei ai fini propagandistici, di conoscere anche la realtà e le diverse sfumature della personalità del Führer. Egli, infatti, era sempre accompagnato da due fotografi che avevano il compito di immortalare ogni istante delle sue apparizioni in pubblico e della sua sfera privata: Heinrich Hoffmann e Hugo Jäger.

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1 Introduzione Conoscere la storia e i movimenti culturali affermatisi in Germania durante i due secoli precedenti, è necessario per comprendere quali furono le radici grazie alle quali si affermò il Terzo Reich. Nel corso dell’Ottocento, vi furono diversi eventi storici di notevole importanza, quali le guerre napoleoniche e il processo di unificazione dell’Impero tedesco, che portarono allo sviluppo di un’ideologia nazional-patriottica. Questa ideologia concentrava tutta l’attenzione sull’aspirazione ad una rinnovata società tedesca, la quale potesse essere vera espressione dell’essenza della nazione, il Volk. Nei primi decenni del Novecento e in particolare durante la Repubblica di Weimar, dopo la Prima guerra mondiale, gli atteggiamenti nazional-patriottici avevano permeato l’intera destra tedesca, e il movimento nazista si propose come elemento catalizzatore delle diverse aspirazioni nazional-patriottiche di coloro che vedevano le proprie radici spirituali scalzate dall’industrializzazione e dall’atomizzazione dell’uomo moderno. 1 È dunque fondamentale interrogarsi su quali siano le basi storiche e culturali del nazionalsocialismo, di conseguenza anche del fondamento del culto della personalità in Germania, per riflettere sull'ascesa e la caduta di Hitler e come egli costruì la sua immagine incarnando l’essenza dell’identità tedesca. Venne a concretizzarsi ciò che teorizzò Max Weber come potere carismatico e così sintetizzato da Ian Kershaw 2 : esso poggia sulla dedizione «al carattere sacro o alla forza eroica» del leader, sulle qualità straordinarie che gli vengono attribuite, quali «forze e proprietà […] eccezionali». I «seguaci» vengono conquistati dal leader e il loro «riconoscimento è una dedizione di fede del tutto personale», ed è nutrito da grandi azioni, clamorosi successi e risultati eccezionali, che forniscono la «prova della qualità del leader». 3 1 Mosse G. L., Le origini culturali del Terzo Reich, Il Saggiatore, Milano, 2008 2 Kershaw I., Il mito di Hitler, Bollati Boringhieri, Torino, 1998, cit. p. 21 3 Weber M., Economia e Società, Donzelli, collana Biblioteca, 2005

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Parole chiave

nazismo
fotografia
terzo reich
totalitarismo
hitler
propaganda
manipolazione delle masse
heinrich hoffmann
hugo jaeger
culto della personalità

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