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La Politica Estera di V. Putin

La locuzione grande potenza è generalmente utilizzata per individuare quei paesi particolarmente influenti a livello mondiale, attori principali nel sistema delle relazioni internazionali e della politica globale. A titolo esemplificativo, a conclusione della 2° guerra mondiale, furono considerati grandi potenze i paesi vincitori: USA, URSS , Regno Unito, Francia e Cina che, da allora, sono i 5 membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, con l’esclusivo potere di opporre il veto su questioni sostanziali. Si potrebbe, pertanto, ritenere che rientrino nel novero delle grandi potenze quegli Stati che dispongono di superiori capacità militari, fondate su cospicue risorse interne - scientifiche, tecnologiche ed industriali -; sostenuti da forti e strutturate economie in grado di fronteggiare le spese per la sicurezza a livello internazionale; dotati di capacità di proiezione di potenza lontano dai confini e per lunghi periodi. Tuttavia, il modo di valutare se un paese sia una grande potenza è cambiato nel tempo, coerentemente con il mutamento degli scenari storico, politico, militare ed economico globali, al punto che alcuni analisti ritengono che il Giappone o la Germania, paesi vinti della seconda guerra mondiale, abbiano già riacquisito lo status di grande potenza dal passato dopoguerra; valutazione accettabile qualora si applichi un certo criterio di gradualità allo status di potenza, in base al particolare peso attribuito a ciascuna delle caratteristiche sopraindicate, e con specifico riferimento, nel precedente esempio, al livello di capacità economiche e tecnologiche raggiunto.
La Federazione Russa, riconosciuta in ambito internazionale quale unico e storico successore dell’URSS ha, nella veste di “ex grande potenza”, operato fin dal dissolvimento dell’Unione Sovietica, nell’89, con continuità per mantenere inalterata la propria influenza verso i paesi appartenenti all’ex blocco sovietico, oltre che in quelli di tradizionale e prioritario interesse, con alterne vicende legate alla stabilità politica interna ed alle capacità economiche e militari possedute.
Con tali premesse, si tenterà, nel corso di questa trattazione, di valutare quale status di potenza attribuire alla Federazione Russa, esaminando brevemente le attività svolte durante la presidenza Eltsin e concentrandosi maggiormente su quelle realizzate durante le presidenze Putin, il tutto tenendo conto innanzitutto del potere attuale e poi di quello potenziale del paese studiato.

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1 Capitolo 1 Lo status di potenza Premessa La locuzione grande potenza è generalmente utilizzata per individuare quei paesi particolarmente influenti a livello mondiale, attori principali nel sistema delle relazioni internazionali e della politica globale. A titolo esemplificativo, a conclusione della seconda guerra mondiale, furono considerati grandi potenze i paesi vincitori: USA, URSS 1 , Regno Unito, Francia e Cina che, da allora, sono i 5 membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, con l’esclusivo potere di opporre il veto su questioni sostanziali. Si potrebbe, pertanto, ritenere che rientrino nel novero delle grandi potenze quegli Stati che dispongono di superiori capacità militari, fondate su cospicue risorse interne - scientifiche, tecnologiche ed industriali -; sostenuti da forti e strutturate economie in grado di fronteggiare le spese per la sicurezza a livello internazionale; dotati di capacità di proiezione di potenza lontano dai confini e per lunghi periodi. Tuttavia, il modo di valutare se un paese sia una grande potenza è cambiato nel tempo, coerentemente con il mutamento degli scenari storico, politico, militare ed economico globali, al punto che alcuni analisti ritengono che il Giappone o la Germania, paesi vinti della seconda guerra mondiale, abbiano già riacquisito lo status di grande potenza dal passato dopoguerra; valutazione accettabile qualora si applichi un certo criterio di gradualità allo status di potenza, in base al particolare peso attribuito a ciascuna delle caratteristiche sopraindicate, e

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