Le misure cautelari tra discrezionalità del legislatore e tutela della libertà personale
Si può affermare che gli anni Novanta segnano un delicato momento di transizione nella vita politico - istituzionale italiana, e quindi, come meglio potrà constatarsi più innanzi, similmente a quanto è accaduto in tutti gli altri periodi di crisi della storia recente del nostro paese, si è riacceso il dibattito intorno alle garanzie in materia di libertà individuale, ed in particolar modo attorno a quelle relative alla libertà personale dell’imputato prima della sentenza definitiva.
Naturalmente ogni discorso che abbia ad oggetto i diritti fondamentali dell’uomo recepiti nel nostro ordinamento (e fra questi il diritto alla libertà personale occupa sicuramente un ruolo fondamentale), non può non prendere le mosse dall’analisi delle disposizioni contenute nella Costituzione.
A questo punto, è necessario un breve chiarimento sull’indagine che ci si appresta ad affrontare: è necessario infatti sgomberare il campo da possibili equivoci concernenti la natura e la portata della presente indagine.
Dall’analisi del titolo, infatti, sarebbe possibile evincere almeno tre diversi piani di lavoro, sulla base delle differenti materie di studio, collegate ai corrispondenti rami dell’ordinamento giuridico cui fanno capo (per quanto ricomprese nel diritto “pubblico” in senso lato), nei confronti dei quali, il tentativo di condurre un analisi completa e nel contempo unitaria, avrebbe sicuramente reso l’opera oltremodo difficile.
Infatti, le diverse tematiche della custodia cautelare, della discrezionalità e dell’eccesso di potere, nonché della libertà personale, vanno esaminate secondo un ottica, per così dire, “costituzionalistica”, ciò che farà sì che i pur necessari richiami alle diverse discipline della Procedura e del Diritto Penale, nonché del Diritto Amministrativo, necessariamente dovranno limitarsi a quanto necessario per fornire un quadro sufficientemente completo degli argomenti oggetto di analisi.
Ciò premesso, il discorso che seguirà, cercherà di orientarsi secondo una linea di sviluppo ben precisa.
Prendendo spunto dallo studio delle tematiche connesse alla cosiddetta “discrezionalità legislativa”, strettamente collegate, come si vedrà, al tema della “ragionevolezza” delle scelte del Parlamento, tale analisi si proporrà di cercare un equo bilanciamento tra le diverse esigenze in contrasto rilevabili in materia di libertà personale dell’imputato: ovvero quella relativa all’inviolabilità solennemente proclamata in favore della libertà personale dall’art. 13 Cost. (la quale, secondo la più corretta interpretazione, opera in combinato disposto con la presunzione d’innocenza ex art.27 Cost.) e le esigenze, cautelari, di tipo strumentale o finale, connesse al regolare svolgimento del processo, e quindi, in definitiva, volte ad assicurare un sistema giudiziale efficace.
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Informazioni tesi
Autore: | Cesare Vicinanza |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 1996-97 |
Università: | Università degli Studi di Napoli |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Michele Scudiero |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 163 |
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FAQ
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