Automatic Balance Mechanism nel sistema pensionistico svedese
Nel 2001 il Parlamento svedese approvò una riforma del sistema pensionistico, a seguito della quale quest’ultimo risulta costituito da due componenti, entrambe a contribuzione definita e contraddistinte dalla presenza di conti individuali. Una parte, la Inkomstpension, essendo di tipo Pay-As-You-Go, presenta conti puramente nozionali ed è perciò nota come sistema nozionale a contribuzione definita (NDC); l'altra componente, la Premium Pension, è connotata da conti individuali finanziari, ossia è gestita a capitalizzazione.
In aggiunta a queste due componenti esiste un terzo pilastro, la Pensione Garantita. Quest’ultima sostituisce la pensione di base, è a benefici definiti, indicizzata ai prezzi e le prestazioni che essa eroga tengono conto delle prestazioni delle altre due componenti del sistema pensionistico.
Il sistema pensionistico svedese è, sin dalla sua implementazione, considerato fonte di ispirazione in tutto il mondo, distinguendosi per innovazione logica e trasparenza delle regole.
Il presente lavoro si pone l’obiettivo di focalizzarsi sul funzionamento e le criticità del meccanismo di aggiustamento automatico (ABM), introdotto nel sistema svedese proprio a seguito della riforma del 2001. Esso costituisce lo strumento attraverso cui si determinano le condizioni e le regole per rivalutare le prestazioni ed i diversi conti individuali ad un tasso di rendimento differente dal tasso di crescita del salario medio. Si vuole, inoltre, effettuare un parallelo tra l’ABM in vigore in Svezia e il meccanismo adottato dal Giappone nel 2004, mutuato da quello svedese ma con opportuni correttivi per tener conto delle specificità del Paese asiatico.
La sequenza logica prescelta per raggiungere gli obiettivi prefissati partirà da una necessaria analisi del sistema pensionistico pubblico svedese, soffermandosi sui suoi tre pilastri, sulle modalità di gestione finanziaria e di calcolo della pensione, non tralasciando un aspetto cruciale, quale quello della struttura demografica e della sua linea evolutiva nel tempo.
Dopo questa disamina, si passerà al nucleo centrale del lavoro, ovvero all’Automatic Balance Mechanism svedese, entrando nei dettagli dello stesso e alle condizioni che ne determinano la sua applicazione. Ci si focalizzerà sul Balance Ratio, ovvero l’indicatore di sostenibilità del sistema svedese, sulla sua modalità di calcolo e sull’ ipotesi di steady state su cui esso si basa.
Si giungerà poi all’esplicitazione di alcune criticità dell’ABM, ponendo l’accento, anche con l’ausilio di esempi numerici, ai differenti effetti che esso produce su attivi e pensionati.
In particolare, si esaminerà la differente proposta di indicizzazione, rispetto a quella attualmente in vigore, fatta da Barr-Diamond, per il superamento dei punti critici riscontrati, facendo così in modo da eliminare le iniquità tra attivi e pensionati che scaturiscono dall’attivazione dell’ABM.
Successivamente, verranno messe in risalto le caratteristiche del Buffer Fund svedese, le sue criticità e le soluzioni proposte per le stesse sia dalla Commissione sul Buffer Fund del 2011 che dalla relazione ESO 2009.
Il lavoro si conclude con un confronto tra l’ABM svedese, che fu di ispirazione, e quello implementato in Giappone, così come proposto da Sakamoto nella riforma del 2004. Nello specifico, si evidenzierà il modello di indicizzazione delle prestazioni pensionistiche in vigore nel Paese asiatico, la sua struttura demografica e la differenza del modo in cui l’ABM è stato applicato alla particolare situazione nipponica.
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Informazioni tesi
Autore: | Albino Corvo |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Finanza e Assicurazioni |
Relatore: | Massimo Angrisani |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 136 |
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