Il metodo dei multipli nella valutazione delle aziende. Il caso di Banca Carige.
Il tema della valutazione aziendale è divenuto, nel corso degli ultimi anni, un tema fondamentale all’interno della vita aziendale, che sta riscuotendo sempre maggior interesse da parte di studiosi e professionisti aziendali. Nel corso del tempo, soprattutto negli ultimi anni, le logiche, le metodologie e le procedure di valutazione si sono sempre più affinate e moltiplicate. Dopo aver chiarito, seppur non nel minimo dettaglio, le principali caratteristiche della valutazione d’azienda, andremo ad analizzare, sempre all’interno del primo capitolo, un concetto che sta riscuotendo sempre maggior interesse: il cosiddetto Giudizio Integrato di Valutazione, che significa il passaggio dalle formule valutative al processo valutativo basato su tre pilastri, tra cui i multipli. Nella valutazione relativa, si stima il valore di un’attività sulla base dei prezzi di mercato di attività simili. In pratica, si comincia con il tradurre in termini di multipli e si procede con il confrontare questi multipli con le imprese considerate comparabili. Un multiplo, infatti, è sempre un rapporto tra un prezzo (come P o EV) e una variabile – chiave, che dovrebbe essere la più importante tra le variabili determinanti del prezzo. La costruzione di moltiplicatori veri ed efficaci non è semplice come può sembrare, in quanto non basta la semplice costruzione di rapporti per utilizzare tale metodo. I multipli, per essere utilizzati con efficacia nel processo valutativo, devono essere anche di qualità: ciò deriva dal rispetto di alcuni attributi (tra cui normalità e ordinabilità), che rendono i multipli stimatori affidabili del valore aziendale. Un utilizzo così crescente come si è avuto in questi anni nell’impiego di tale metodologia deriva principalmente dai vantaggi associati ai multipli, legati principalmente alla facilità d’uso e all’agevolezza rispetto alle metodologie di valutazione tradizionali. Nonostante il “boom” che ha colpito questo metodo, molti studiosi e professionisti lo ritengono come un semplice metodo di controllo “secondario”, principalmente a causa di limiti al suo impiego, derivante da una non totale affidabilità in termini di razionalità e neutralità. Infatti, i multipli non sono degli indicatori “precisi” di valore ma sono, invece, degli “stimatori distorti e approssimativi” del valore, e l’obiettivo principale dell’analista è quello di costruire in modo ottimale i rapporti e impostare correttamente tutte le fasi del processo, al fine di ridurre al minimo tali distorsioni. L’uso dei multipli ha registrato nel corso dell’ultimo decennio una rapida crescita, grazie ad alcuni fattori fondamentali, come la lievitazione dei prezzi di borsa, la cresciuta importanza degli intangibles, il vantaggio informativo riconosciuto ai multipli, l’enorme sviluppo dei mercati finanziari e l’incremento delle operazioni di fusione e acquisizione. Nel prosieguo, inoltre, faremo una suddivisione tra due sotto – categorie del metodo dei multipli, distinguendo tra metodo delle società comparabili e metodo delle transazioni comparabili. Le due categorie non si discostano molto l’una dall’altro, se non per il fatto che, mentre la prima tipologia determina il valore di un’impresa sulla base dei prezzi di borsa che il mercato assegna a soggetti economici comparabili alla società oggetto di valutazione, il metodo delle transazioni comparabili non fa riferimento ai prezzi di borsa, bensì ai prezzi negoziati in relazione a cessioni fuori del mercato di borsa di pacchetti societari di aziende comparabili. Nel capitolo 2 ci occuperemo più nel dettaglio del metodo delle società comparabili (o metodo dei moltiplicatori di borsa), evidenziandone i tratti distintivi e analizzando i principali moltiplicatori di riferimento. Dopo aver analizzato nel dettaglio il “cuore” di questa trattazione, si è ritenuto necessario e utile impostare anche un discorso completo, ma da approfondire in sedi diverse, sulle altre metodologie di valutazione, cosiddette “tradizionali”, che hanno monopolizzato per molti anni l’attenzione di studiosi e analisti del settore. Per quanto riguarda la stima del valore di una banca, questa si fonda anch’essa sui principi generali di valutazione di azienda elaborati dalla dottrina per le aziende tradizionali, seppur in parte modificati per tenere conto delle peculiarità che caratterizzano il business bancario. In particolare, nella nostra trattazione analizzeremo solo il caso della valutazione delle banche tramite il metodo dei multipli, tralasciando le caratteristiche e le peculiarità di valutazione con le metodologie tradizionali.
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Informazioni tesi
Autore: | Gennaro Russo |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli studi di Napoli "Parthenope" |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Management e controllo d'azienda |
Relatore: | Stefano Pozzoli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 104 |
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