La Trinità di Masaccio: l'impianto prospettico, le proporzioni perfette
Rappresentare su un piano lo spazio nelle sue tre dimensioni è stato obiettivo dell’uomo-pittore fin dall’antichità. Comprendere le leggi che permettono di mettere in relazione un oggetto, la distanza da cui viene osservato e le sue reali dimensioni, è stato il problema che i matematici greci si sono posti prima degli artisti.
Rimandando il discorso sul percorso che durante i secoli ha portato l’uomo a intuire, realizzare e poi razionalizzare le sue conoscenze a proposito della prospettiva, si presenta adesso questo lavoro, che si propone essenzialmente di descrivere le proposizioni e i procedimenti di carattere geometrico-matematico che consentono di costruire l’immagine di una figura dello spazio su una superficie, attraverso l’analisi di un’opera che forse più di ogni altra testimonia chiaramente le conquiste dell’uomo nell’ambito della rappresentazione prospettica.
Più precisamente, questo studio si occuperà di uno degli episodi più suggestivi del Rinascimento; si osserverà il risultato della collaborazione tra due dei protagonisti assoluti di questo periodo storico.
Filippo Brunelleschi, fu l’artefice del passaggio dalla ricerca astratta sulla rappresentazione della realtà sul piano, alla sua applicazione concreta; Tommaso di ser Giovanni di Mone Cassai, detto Masaccio, fu uno dei principali innovatori della pittura del ‘400, rifiutò evidentemente lo stile allora dominante del Gotico Internazionale e riprese le conquiste tardo medioevali di Giotto, rileggendole alla luce delle rivelazioni del Rinascimento. Insieme concepirono l’impianto prospettico di una delle opere che è considerata tra i manifesti del periodo, la Trinità. Realizzata tra il 1425 e il 1428 è l’opera in cui si compie una delle maggiori rivoluzioni che la storia dell’arte conosca: lo spazio architettonico e le figure della narrazione sono rappresentati in modo unitario.
Lo studio sarà organizzato in maniera organica; si analizzerà dapprima l’opera, la sua storia e gli interventi di restauro poi verranno descritti brevemente i passi che durante la storia hanno portato l’uomo alla conquista del metodo della prospettiva. Si passerà poi ad una trattazione più approfondita del tema anche dal punto di vista più teorico e matematico e quindi alla ricerca del punto centrico Albertiano e della distanza di visione. Verrà descritto e spiegato anche l’equilibrio della composizione e le sue perfette proporzioni, elementi, questi ultimi, che già nel mondo greco e latino, insieme alla piacevolezza del colore e della luce, identificavano l’idea di bellezza.
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Informazioni tesi
Autore: | Andrea Michele Colapinto |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Firenze |
Facoltà: | Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali |
Corso: | scienze per i beni culturali |
Relatore: | Giiuseppe Conti |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 122 |
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