Le Istituzioni della Quinta Repubblica Francese
La Quinta Repubblica francese nasce dalla crisi della Quarta Repubblica, determinata da ragioni sia istituzionali sia politiche. Nel maggio 1958 vi è in Algeria un pronunciamento militare che i golpisti minacciano di estendere al territorio metropolitano. L’Assemblea nazionale dà vita ad un governo presieduto dal generale de Gaulle, al quale il 3 giugno attribuisce, per sei mesi, i pieni poteri ed il compito di predisporre una nuova Costituzione. Il 29 settembre il Governo sottopone il progetto all’approvazione popolare mediante referendum, che avviene con il 79,2% dei voti a favore.
In origine si dà vita ad un sistema parlamentare fortemente razionalizzato, poi, nel 1962, si assiste alla sua evoluzione verso il predominio del potere esecutivo. De Gaulle, attraverso la revisione degli artt. 6 e 7 della Costituzione (sull’elezione del Presidente della Repubblica), introduce in Francia un sistema di tipo semipresidenziale a preminenza del Presidente, il quale ha una posizione di superiorità gerarchica nell’esecutivo, grazie all’esistenza di una maggioranza parlamentare del suo stesso orientamento politico.
Per quanto riguarda il rapporto di fiducia, la Costituzione stabilisce che il Primo ministro impegna la responsabilità del Governo sul suo programma o su una dichiarazione di politica generale e ciò è stato interpretato ed utilizzato come previsione non di un obbligo, ma della semplice facoltà di chiedere un voto di fiducia iniziale. L’Assemblea nazionale può comunque approvare una mozione di censura, ma a maggioranza assoluta e vengono conteggiati solo i voti favorevoli, per cui chi si astiene o non partecipa al voto si pronuncia di fatto a favore del Governo.
La Costituzione della Quinta Repubblica ha istituito anche il Consiglio costituzionale che, essendo un’istituzione recente, non ha precedenti nell’ordinamento costituzionale francese.
Dall’analisi dell’organizzazione e del funzionamento delle istituzioni della Quinta Repubblica emerge che il Consiglio costituzionale non è il guardiano della Costituzione in quanto può imporre il suo rispetto solamente al Parlamento ed in particolare non può controllare gli atti del Presidente della Repubblica. Il Consiglio non ha potuto, o non ha saputo, opporsi alla deformazione del regime a favore del Presidente, unanimemente considerata contraria alla lettera e allo spirito della Costituzione. Inoltre, da trenta anni il Consiglio impiega tanta energia per perfezionare il suo controllo, ma le sue decisioni sono fortemente influenzate dalla sua composizione.
In secondo luogo possiamo ammettere che nella Quinta Repubblica vi è un forte squilibrio tra potere esecutivo e potere legislativo e che, nelle fasi in cui il Presidente può contare su una maggioranza parlamentare, la forma di governo funziona in senso presidenzialista. Tale squilibrio è stato parzialmente compensato dalla duttilità della forma di governo che ha superato le prove della coabitazione tra Presidente e Primo ministro, la quale è oramai concepita come un fatto naturale. Tutto ciò sottolinea l’unicità di una forma di governo nella quale, a differenza di quel che accade nelle altre democrazie consolidate, ci sono due elezioni decisive per la formazione del Governo.
Malgrado 22 revisioni, la Quinta Repubblica è uno dei sistemi più stabili della storia della Francia. Il suo regime garantisce al paese una relativa stabilità politica. Dal 1958, in quasi 50 anni, essa ha visto succedersi 32 governi, contro i 25 dei 12 anni di vita del regime parlamentare della Quarta Repubblica.
Tuttavia, dopo mezzo secolo, il mondo e la società francese sono molto cambiati ed è giunto anche il momento di procedere ad una modernizzazione delle istituzioni della Quinta Repubblica.
Si è quindi aperto un vivace dibattito sulla necessità di riforme istituzionali volte, a seconda delle opinioni, ad accentuare la componente presidenziale o quella parlamentare della forma di governo.
Nicolas Sarkozy, a poche settimane dalla sua elezione alla Presidenza della Repubblica francese, e godendo di una solida maggioranza tanto all’Assemblea nazionale quanto al Senato, ha istituito un “Comité de réflexion et de proposition sur la modernisation et le réequilibrage des institutions de la Cinquième République”. Lo scopo di questo Comité doveva essere la discussione e la riflessione concentrate su tre grandi temi del diritto costituzionale francese ( potere esecutivo, potere legislativo e potere giudiziario), ed infine la preparazione di un progetto di riforma della Costituzione del 1958. Il 29 ottobre 2007 il Comité ha reso pubblico il suo rapporto, consegnando al Presidente della Repubblica una lista di 77 proposte fortemente innovative per la revisione della Costituzione vigente.
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Informazioni tesi
Autore: | Klementina Grimci |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Perugia |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze politiche e delle relazioni internazionali |
Relatore: | Valter Maria Coralluzzo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 73 |
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