Vignette sataniche: cronaca di una crisi internazionale
Nel settembre 2005, il quotidiano danese “Jylland Posten” pubblicò dodici vignette raffiguranti il Profeta Muhammad, scatenando una crisi internazionale di dimensioni e profondità tali, da far pensare che fosse in corso il temuto “scontro tra civiltà”. Lo studio si propone di individuare ed analizzare le intricate dinamiche poste alla radice degli avvenimenti convulsi e, a tratti, paradossali seguiti alla pubblicazione delle vignette.
I primi due capitoli si pongono l'obiettivo di conferire la giusta dignità a due questioni che, travolte dall'isteria del momento, hanno subito semplicistiche nonché fallaci, interpretazioni. Il primo capitolo analizza il complesso rapporto intercorrente tra islam e le immagini, a partire dalle indicazioni contenute nei versetti coranici e negli ahadith. L'obiettivo dell'analisi è chiarire il valore e la profondità dell'aniconia nell'islam, per comprendere quanto essa abbia potuto influire realmente sull'indignazione dei musulmani.
Il secondo capitolo analizza il concetto di satira e la trasmissione e gli scopi del messaggio satirico, per comprenderne le potenzialità e i rischi. Segue un'analisi semiotica del linguaggio satirico nella sua forma grafica, finalizzata alla comprensione delle implicazioni comunicative dell'uso delle immagini a fini satirici.
A partire da questa griglia teorica, il capitolo analizza le famigerate vignette per valutarne il livello di virulenza e l'eventuale presenza di messaggi xenofobi. Segue un'indagine sulle peculiarità della satira grafica nel contesto arabo-islamico, finalizzata a verificare l'ipotesi di un possibile fraintendimento culturale. Il capitolo si conclude indicando le reali possibilità di bilanciamento tra libertà di satira e rispetto delle religioni, tenendo conto delle peculiari caratteristiche espressive del linguaggio satirico e, al contempo, del riconoscimento giuridico internazionale fornito sia al diritto alla libertà di espressione, sia al diritto alla libertà di religione.
Gli ultimi due capitoli offrono una contestualizzazione socio-politica alla vicenda, considerando, in primis, la sua originaria dimensione nazionale e la sua sucessiva internazionalizzazione.
Il terzo capitolo analizza il fenomeno immigratorio danese ponendo l'accento sulle sfide che esso ha comportato per un paese storicamente omogeno. Segue l'analisi integrata del sistema politico-istituzionale e di quello mediale, nell'ambito del framework teorico di Hallin-Mancini. Il capitolo procede, dunque, con l'esame delle modalità con cui il sistema politico-istituzionale e il sistema mediale tendono ad affronate la issue immigrazione, il tutto per verificare la veridicità delle generali accuse di islamofobia rivolte alla Danimarca, in seguito alla pubblicazione delle vignette. Il capitolo si conclude riflettendo sulle potenzialità del concetto di cultura come “cassetta degli attrezzi”, applicata alle sfide poste dall'immigrazione alla Danimarca.
Il quarto capitolo analizza le dinamiche prettamente internazionali del conflitto: dalla fallimentare mediazione diplomatica, passando per il ruolo dei media occidentali e arabi, fino alle proteste popolari internazionali. Il capitolo si propone di ridimensionare e rileggere la tesi dello scontro tra civiltà, individuando e quantificando i fattori, culturali e non, che hanno contribuito all'estensione e all'escalation del conflitto.
Nel complesso, l'analisi della crisi della vignette si pone come occasione di riflessione sul dibattuto rapporto intercorrente tra islam e Occidente, nell'umile ma appassionato tentativo di individuarne sia le problematiche che le potenzialità.
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Informazioni tesi
Autore: | Annachiara Scalera |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Pisa |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Relazioni internazionali |
Relatore: | Massimiliano Andretta |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 196 |
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