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La questione femminile nella clinica contemporanea e nel pensiero psicoanalitico

La tesi parte dalla constatazione che disturbi relativi al corpo (come i disturbi alimentari) sono in grande maggioranza femminili e si chiede il motivo di una predominanza così grande. Si analizza la questione della femminilità da freud (per cui rimane un enigma) per poi passare a Lacan (cuore della tesi), e infine una carrellata del pensiero femminista contemporaneo, per giungere a una risposta che dia ragione.

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5 INTRODUZIONE 1. Femminilità e nuovi sintomi L’idea di questo lavoro nasce dal mio incontro con la sofferenza femminile di ra- gazze e donne affette dai cosiddetti “disturbi del comportamento alimentare”. Ho svolto infatti il mio primo tirocinio formativo presso l’ABA: Associazione per lo studio e la ricerca sull’anoressia, la bulimia, l’obesità e i disordini alimentari. Durante i mesi tra- scorsi nella sede milanese dell’Associazione ho avuto modo di avere un contatto diretto con le pazienti che accedevano alla struttura, mediante la risposta alle richieste di aiuto che pervenivano al numero verde e accogliendo l’utenza che si recava ai colloqui con i terapeuti. Inoltre ho potuto seguire come osservatrice i “colloqui preliminari”, primi in- contri orientativo-conoscitivi che, posti all’inizio dell’iter di cura, precedevano un’eventuale terapia psicoanaliticamente orientata. Ho seguito inoltre per alcuni mesi la terapia di un gruppo di adolescenti anoressico-bulimiche. Grazie a un mio precedente personale interesse per questo tipo di sintomi avevo già avuto modo di approfondirne la conoscenza, che ho poi ampliato seguendo due corsi di Specializzazione, uno specifica- tamente relativo ai disturbi alimentari, l’altro riguardante in modo più eterogeneo tutti i “nuovi sintomi”. La domanda che muove la mia ricerca è stata suscitata da un dato statistico, che si dà quasi per scontato quando si parla di anoressia e bulimia. Fin dai primissimi casi riscontrati, l’epidemiologia di questi disturbi ne ha sempre mostrato una netta prevalen- za nel genere femminile. Le statistiche cambiano nel tempo, ma il dato che rimane co- stante è un rapporto femmine/maschi di circa 9:1 nei paesi occidentali. Oggetto di que- sto percorso di tesi sarà dunque interrogarmi sul perché di questo dato senza dubbio si- gnificativo, sulle ragioni profonde sottese a tale discrepanza tra uomini e donne, non osservabile in modo così marcato in nessuno degli altri sintomi contemporanei. Infatti, neppure se consideriamo le tossicomanie, che al contrario si riscontrano in prevalenza nel sesso maschile, la differenza tra i due sessi è così grande. Con questo lavoro ho cer- cato di trovare delle risposte che andassero al di là di quelle del senso comune, che ne

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