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"Angeli D’Africa". Studio sul campo del fenomeno "enfants sorciers" nella Repubblica Democratica del Congo

Il fenomeno dei bambini accusati di stregoneria va letto nel più ampio contesto dei bambini di strada e può essere compreso solo dopo un’ accurata analisi dell’ambito storico e socio-economico attuale della Repubblica Democratica del Congo.
Attraverso il lavoro sul campo l’autrice vuole proporre alcuni elementi di riflessione su questa realtà così distante e invisibile ai nostri occhi ma, al contempo, così drammaticamente attuale.
Le accuse rivolte ai bambini hanno iniziato a prendere piede nel Paese negli anni Novanta, con l’imperversare della guerra e la conseguente situazione di grave povertà e crescente paura. Il ruolo delle sette locali, in modo particolare delle Eglise de Reveil, è stato davvero influente e determinante del protratto senso di angoscia e ricerca di un capro espiatorio per risolvere una serie di problematiche sociali e familiari.
La problematica risulta assolutamente complessa ma ci sono alcuni elementi ricorrenti sui quali vale la pena soffermarsi. E’ stato ad esempio molto interessante notare come le ricomposizioni familiari dovute al crescente numero di divorzi e nuovi matrimoni, influenzino decisamente il fenomeno e siano la peculiarità della maggior parte delle famiglie di provenienza di questi ragazzi. Molto spesso, difatti, i bambini di strada sono il frutto, non gradito, del precedente matrimonio di uno dei due genitori e, all’interno del nuovo nucleo familiare, finiscono spesso in conflitto con il nuovo genitore acquisito divenendo, inevitabilmente, un vero e proprio peso per la famiglia.
Oggetto degli studi sul campo sono state alcune realtà localizzate nell’area orientale del Kivu, che si occupano dell’accoglienza e del reinserimento familiare dei bambini di strada e che, sempre più spesso, hanno a che fare con tali accuse. Il fine delle ricerche era quello di osservare direttamente il fenomeno, raccogliendo dati quantitativi e qualitativi relativi la presenza di enfant sorciers nelle località in esame e approfondendo le modalità di accoglienza e di reinserimento dei ragazzi in famiglia e nella comunità locale. In modo particolare l’obiettivo è stato quello di riscontrare se effettivamente le terapie socio-assistenziali applicate ai bambini di strada tout court e ai bambini accusati di stregoneria producono i medesimi risultati, soffermandomi dunque sulle difficoltà di reinserimento familiare e sociale riscontrate dagli operatori sul campo.

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6 Introduzione: Un excursus antropologico sulla stregoneria nell’Africa subsahariana La necessaria premessa di cui bisogna tener conto quando si parla di stregoneria in contesti nei quali la cultura europea non è presente è che, mentre tale fenomeno nell’ambito europeo è circoscrivibile ad un periodo storico ben preciso, grosso modo compreso tra il tardo Medioevo ed il Settecento, quando parliamo di credenze magiche e stregoneria in Africa non possiamo pensare di contenere il fenomeno entro un intervallo storico determinato in quanto, fin dalle sue origini, la cultura stessa dell’Africa è permeata di credenze magico- religiose. I temi economici e politici, nonché quelli relativi la storia e l’identità in Africa, infatti, non possono essere separati dalle questioni relative il corpo, la salute e dall’interpretazione stessa della malattia. La natura semplice e primitiva del continente africano lo designano, da sempre, come “l’universo per eccellenza di ciò che è incompleto, mutilato e non concluso: la sua storia si è ridotta così ad una serie di regressi allo stato di natura, storia di un continente ancora alla ricerca della sua umanità.” 1 Così, Achille Mbembe descrive l’approccio fortemente etnocentrico con cui la tradizione filosofica e politica dell’occidente si è da sempre posta nei confronti dell’universo africano negando, di fatto e per molto tempo, l’esistenza di un evidente “sé” diverso dal proprio. Le già scarse argomentazioni politiche ed economiche dedicate all’Africa, infatti, hanno molto spesso ridotto i complessi fenomeni dello Stato a delle mere 1 Mbembe A., Postcolonialismo, Roma, Meltemi Editore, 2005.

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Informazioni tesi

  Autore: Emanuela Castellano
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Scienze della Comunicazione
  Corso: Scienze della comunicazione sociale e istituzionale
  Relatore: Adriana Piga
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 168

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