Lo stress lavoro correlato
Il termine stress nasce all’interno delle discipline scientifiche per indicare una somma di forze che si oppone ad una resistenza, per poi essere, successivamente, ripreso dalle discipline biomediche. Nel 1936 il fisiologo canadese Hans Selye studiando le risposte fisiologiche di alcuni organismi a determinati agenti nocivi, precedentemente somministrati, osservò che essi determinavano dei cambiamenti biochimici e morfologici sugli organi interni. Oltre ad una serie di reazioni specifiche, dovute ai tentativi di contrastare le suddette sostanze, si svilupparono anche dei processi biologici aspecifici, inattesi ed indipendenti dalle sostanze iniettate. Tali processi servivano a far adattare l’organismo ai cambiamenti avvenuti, ristabilendo una situazione di equilibrio. Selye, allora, ipotizzò l’esistenza di alcuni meccanismi biologici che, nel caso di esposizione ad un agente nocivo, scatenavano una serie di reazioni e sintomi tra loro correlati, tanto da far pensare ad una sindrome generalizzata. Selye ricondusse quest’insieme di sintomi allo stress, o meglio alla “sindrome generale di adattamento” definita come: “una risposta (generale) aspecifica a qualsiasi richiesta proveniente dall’ambiente”. In questa definizione è necessario focalizzarsi sui termini “aspecifica” ed “ambiente”. L’aspecificità sta a sottolineare l’impossibilità di ricondurre le cause dello stress ad un unico fattore, dal momento che la soggettività, sia nella sintomatologia e sia nella velocità e nella tipologia delle risposte è un aspetto fondamentale. L’ambiente serve, invece, a ricordare che l’uomo è un “animale sociale”, quindi che è costretto a confrontarsi, per tutta la vita, con ambienti diversi e a relazionarsi con persone diverse, con il carico di richieste, norme, valori, etc. che ciò comporta, e che potrebbero essere causa di stress per l’individuo. Uno degli ambienti più importanti è proprio quello del lavoro; l’esperienza lavorativa, soprattutto in passato ha ricoperto un ruolo fondamentale nella vita degli individui, facendo sì che grazie al lavoro l’uomo si costruisse una propria identità, oltre ad essere il principale luogo di aggregazione. Negli ultimi anni, in particolar modo, si è preso coscienza del fatto che l’ambiente lavorativo possiede un potenziale stressogeno molto elevato, tanto da far parlare di stress lavoro correlato, definibile come una situazione di squilibrio, percepita dal lavoratore, che si verifica quando le richieste dell’ambiente lavorativo sembrano eccedere le capacità del lavoratore di farvi fronte. In Italia a partire dal 2008, con l’entrata in vigore del Testo Unico sulla Sicurezza (d.lgs. 81/2008, art. 1, c. 1) si stabilisce che oltre alla valutazione dei rischi “tradizionali” debbano essere valutati anche quelli da stress lavoro correlato.
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Informazioni tesi
Autore: | Giovanna Fabrizio |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | management e gestione risorse umane |
Relatore: | Vando Borghi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 249 |
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